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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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dall'estero

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2008 23:03
06/08/2008 14:40
 
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chiedo scusa a tutti voi, ma soprattutto a Rossella, che mi permetto di chiedere in una sua discussione un consiglio per me, ma spero utile anche ad altre, a proposito di lasciare o non lasciare il tetto coniugale.
più volte mio marito in questo ultimo periodo quando io accenavo a non volere più stare con lui mi ha fatto segno verso la porta di casa dicendomi: VAI , VAI PURE PER LA TUA STRADA, VAI DA TUA MADRE, PRENDI LA BIMBA E VAI.
facendo così farmi intendere che sono io che me ne vado e che perdo tutti i diritti.

sappiamo bene tutte noi donne che i figli vogliono e sentono il bisogno di stare con la mamma, soprattutto in tenera età.
è vero che ci sono donne che di questo ne approfittano, ma è anche vero che in queste situazioni bisognerebbe capire che una donna disperata e spaventata cerca per prima cosa proteggere il figlio e dopo se stessa.
perchè lasciamo che questa società imponga una REGOLA tra madre e figlio. il legame che ho con mia figlia nessuno è in grado di sentire. NESSUNO. non è violenza questa?
è sempre suo padre? ok forse dopo aver lasciato casa dovrò dimostrare a qualcuno il mio amore per mia figlia, dimostrare che è vero, che è tutto e per tutto materno. purtroppo si spera che chi giudicherà questo sia una persona competente (ecco il dramma umano). e poi potrò una volta fatto questo dimostrare che mio marito violento non è un padre, ma solo un uomo che ha dato la possibilità (per scelta o non) ad una donna di diventare madre.
o per non rischiare tutto questo, per non sentirmi dire: tu hai deciso di andartene, rimango li al suo fianco per sempre perchè non mi permetterà mai di divorziare?

chiedo di nuovo scusa per essermi intromessa in una storia così importante. auguro a Rossella come a tuttele donne di essere un giorno serene con i propri figli e chissà anche vicine ad un uomo che le aprezzi per quelche sono.
ciò che ho scritto è stata scritto senza pensarci due volte e senza tanti ragionamenti, quindi perdonatemi l'ignoranza sull'argomento e forse chi come voi ne sa più d me, sa trovare una risposta. una risposta che magari è già stata detta in questo forum.
grazie a tutti voi

vles
[Modificato da vles 06/08/2008 14:44]
06/08/2008 15:04
 
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Cara Amica,
mi rendo conto sempre di più di quanto niente sia originale: leggere le tue parole è rivedere me qualche tempo fa davanti al pc a scrivere le stesse paure...tutto segue il medesimo copione...ed è incredibilmente sconcertante..
In realta, chiunque arrivi a chidersi se sia giusto lasciare il proprio marito violento si è già data la risposta..la medesima risposta, anch'essa da copione! Cerchiamo negli altri il coraggio di ascoltare la propria voce interiore che ci dice di scappare..di fuggire e di non tornare mai più...io ho deciso di non tornare ieri..pensa te! solo ieri ho avuto la sicurezza...solo ieri ho finalmente varcato emotivamente quella soglia..ti auguro che questa sicurezza ti possa arrivare presto.. ti posso dire di mettere sempre la salute mentale e fisica di tuo figlio al primo posto: è l'unica forza che ti fa andare aventi.. e poi, scrivi, sfogati, raconta tutto, fai uscire tutto il male vischioso che hai dentro, parla con più persone che puoi, reandi reale quel che hai dentro, oggettivizzalo! Finchè non lo vedrai con gli occhi degli altri, non riuscirai a vederlo neanche tu...ti posso dire di scappare da lì...non c'entra il tetto coniugale..non è reato e quello che ti sta sopra ora non è un tetto: è una gabbia e lui il tuo aguzzino!

Ti dicevo che solo ieri sono riuscita a vedermi davvero da fuori... ed ora, che dovrei sentirmi più forte, in realtà si affacciano altre paure..perchè non so come comportarmi, non so come dirlo a lui, non so se pregarlo di farmi restare qui in attesa che il tribunale riapra i battenti, se sparire, se mandare una lettera...
ancora una volta, un'altra domanda...ancora una volta, la stessa dolorosa attesa di una risposta....
06/08/2008 15:17
 
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Cara amica,
penso che prima di prendere qualsiasi decisione sia molto importante per te comprendere la portata di ogni scelta.
Io NON sono un avvocato: ti dico le cose che ho imparato con i miei errori e la mia esperienza.
Andare via di casa NON E? un reato: può essere (può essere: non lo è necessariamente) un motivo di "addebito della separazione", ovvero della "colpa". Ma deve comunque essere dimostrato.
L'addebito della separazione ha conseguenze praticamente solo economiche: il coniuge cui viene addebitata la separazione (che ha "la colpa"), non ha diritto al mantenimento e non eredita nel caso l'altro coniuge dovesse morire. Non ci sono, di regola, conseguenze per l'affido dei figli.
In parole povere: se te ne vai di casa, male che vada ti potrebbe essere addebitata la separazione - ma questo non implica nulla per l'affido della bimba.
Tuttavia, precisiamo due cose molto importanti:
1) se tu vai via di casa perchè vuoi proteggere te e tua figlia da una situazione deleteria (di violenza fisica ma anche solo psicologica, denigrazione, litigi, etc) NON E' abbandono del tetto coniugale. Però devi provarlo: per questo, prima di andare via (sbuti prima) devi lasciare traccia sia della violenza sia della tua scelta di andare via per proteggere tua figlia. Quindi: vai da un avvocato oppure presso un centro antiviolenza (dove ci sono delle avvocatesse in gamba), racconti tutto e lui scriverà a tuo marito una lettera raccomandata, in cui precisa i motivi del tuo gesto. Questo è molto importante perchè ti tutela rispetto a ogni tipo di ritorsione da parte di tuo marito;
2) e veniamo all'AFFIDO della bimba. Adesso in Italia si applica di regola l'affido condiviso. Anche se non tutti (per primi i giudici e gli avvocati) sanno bene cosa significhi. In buona sostanza, ogni decisione relativa alla bimba sarà presa di comune accordo tra te e tuo marito. In teoria, la bimba dovrebbe avere residenza presso entrambi i coniugi, ma in realtà sarà stabilito il domicilio presso di te. Ogni 15gg trascorrerà un fine settimana con il padre (puoi chiedere che sia inserita una clausola che tuteli con gradualità il rispetto della sensibilità della piccola), poi ci saranno dei giorni di visita settimanali, in genere 2 pomeriggi.
Ti consiglio vivamente di accettare di buon grado queste condizioni - a meno che tu non sia sicura che tuo marito possa essre violento e pericoloso per la vostra bimba. Solo in questo caso dovrai opporti, ma non sarà facile, anche perchè tuo marito non è mai stato fisicamente violento neanche con te e sarà per te difficile provare che è instabile e litigioso.
E' comunque importante che tua figlia possa avere nel tempo un rapporto continuativo e sereno con il suo babbo, anche se voi vi separerete. Inoltre - e anche questo te lo dico per esperienza personale - anche se lasci malvolentieri tua figlia con tuo marito perchè sei in ansia, sappi che nel tempo avrai sempre più bisogno del suo aiuto e sapere che il martedì e il giovedì (per esempio) sarà lui ad accompagnarla a danza o dal dentista sarà un bel sollievo per te, nella tua quotidianità.
Pensa che, una volta sancita la separazione, tuo marito probabilmente si calmerà.
Se scegli un buon avvocato e ti prepari con calma e razionalità alla cosa, puoi puntare molto sul chiedere ed ottenere delle condizioni che tutelino tua figlia nel caso tuo marito si comportasse male con lei.
Credimi, avrai molte possibilità di successo se chiederai al giudice di inserire delle clausole in cui chiedi:
a) un sostegno alla genitorialità per tuo marito, presso un centro pubblico;
b) la mediazione familiare per voi due, presso un centro pubblico;
c) che ogni cosa relativa alla bimba sia fatta con la massima gradualità e rispetto per la sua sensibilità, anche in considerazione della sua tenera età;
d) che gli eventuali nuovi compagni dei genitori siano inseriti con la massima gradualità, rispetto ed attenzione per le reazioni della piccola.
Queste ed altre condizioni, infatti, erano inizialmente inserite nella legge per l'affido condiviso, poi però sono state tolte (ovviamente, i "papà separati" che si sono battuti per questa legge volevano solo che risultasse la formula magica "affido condiviso" ma non tutto il carico di responsabilità e di impegno che questo tipo di affido dovrebbe comportare!)
Credimi, punta su questo, non lanciarti in battaglie da Don Chisciotte per dimostrare che tuo amrito non è un buon padre: sarebbero battaglie perse che soprattutto ti farebbero perdere di vista gli obiettivi concreti che puoi raggiungere.
Intanto, separati, anche consensualmente.
Poi, se un domani (nonostante tutte queste cautele che ti suggerisco vivamente di inserire nell'accordo di separazione) tuo marito non dovesse comportarsi bene tu dovrai imparare a reagire con la massima calma e razionalità, semplicemente utilizzando le vie legali e, a quel punto, chiedendo gli incontri protetti e l'intervento del tribunale dei minorenni.
Ma speriamo che non si arrivi a questo: sarebbe comunque una soluzione pesante anche per tua figlia.
Intanto, concentrati su te stessa: cerca aiuto.
Un supporto alla genitorialità puoi chiederlo e averlo anche tu presso un centro antiviolenza. Ti aiuterà moltissimo, anche se tu sei una mamma bravissima (si capisce subito) ma ti aiuterà a setnirti più forte e a prendere consapevolezza di tante dinamiche complicate che sorgeranno con la separazione. Inoltre, lo psicologo infantile (dal quale ti consiglio di NON portare mai tua figlia, a meno che non sia indispensabile, ma di andarci tu per farti consigliare e sostenere) diventerà per te una figura di riferimento che ti farà sentire meno sola - e ne avrai molto bisogno.
Ti dico queste cose perchè le ho fatte io: se le avessi fatte prima mi sarei risparmiata molto dolore e molto di più ne avrei risparmiato a mio figlio.
Per questo io do' sempre il consiglio di rivolgersi - subito, con fiducia, senza vergogna e direttamente - ad un centro antiviolenza - telefonare, prendere un appuntamento e andare, seguire con regolarità le sedute e i percorsi che vengono proposti - all'inizio è molto doloroso, ma ne ricavi una grande forza e credimi ne avrai bisogno.
Scrivici e resta con noi, ma non è l'aiuto virtuale che sarà per te determinante, quanto l'aiuto concreto - gli operatori in carne ed ossa di un centro antiviolenza.
Vacci subito.
Ciao, un abbraccio,
L.
06/08/2008 15:34
 
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Per Rossella
Cara Rossella,
prima di tutto: non fare "carte false" per nulla al mondo.
Ogni cosa potrebbe ritorcersi contro di te.
Non inventarti nulla.
I tribunali sono chiusi, è vero, ma se il tuo avvocato può scrivere a tuo marito e dire che tu non tornerai perchè vuoi chiedere la separazione per il suo comportamento intollerabile.
Fatto questo passo, non torni più indietro, ma sei al sicuro dalle sue manovre.
Il tuo avvocato ti dice di aspettare (che lui torni dalle vacanze?!Scusami se sono sarcastica, ma le cose vbanno anche così...), ti dice di inventare una scusa...io non sono daccordo...però, se proprio devi inventare una scusa, lascia perdere i falsi certificati medici. Guarda che tuo marito non ti manderà certo la "visita fiscale" se dici che stai male e non te la senti di tornare.
Tra l'altro, secondo me non diresti neanche una bugia perchè tu STAI MALE, hai bisogno di riposo e di stare con i tuoi.
Glielo dici tranquillamente: caro maritino mio, io sto male, ho avuto dei giramenti di testa (chi non li ha, con questo caldo?), mia madre insiste perchè io mi faccia vedere dal nostro medico di famiglia e faccia delle analisi, però, accipicchia, ora è praticamente ferragosto, sono tutti in ferie, quindi resto ancora un po', così mi faccio vedere dal nostro medico di famiglia che mi conosce da quando ero bambina e del quale mi fido, mi faccio le analisi, etc.
Tutte cose normalissime, che non devi provare con nessun certificato medico.
Non mettere nero su bianco nulla senza che lo legga prima il tuo avvocato.
L'avvocato ti ha detto di temporeggiare, ma non ti ha suggerito come?
Rispetto a tuo marito: giustamente come ci ricorda Gae, è sempre e sarà sempre il padre della bimba.
Ok: potrebbe venire a prendersela, ma non certo contro la tua volontà.
Ha il diritto di stare con lei, nel caso venisse tu non gli impedirai certo di vederla, anzi, lo ospiterai a casa dei tuoi, come se tutto fosse normale - soprattutto perchè così potrai tenere la situazione sotto controllo.
Non fare denunce cautelative a meno che non te lo dica il tuo avvocato: sulla base di cosa dovresti denunciare tuo marito?
Non ci sono assolutamente gli estremi e faresti solo un gran pasticcio.
Stai CALMA.
Lui non verrà: scommettiamo?
Non vivere nella paura.
Pensa che come tu hai paura, potrebbe averne anche lui: non farà gesti avventati, penalmente rilevanti, starà attento.
Quindi stai attenta anche tu.
Non fare un passo senza consigliarti con l'avvocato, spiegando bene tutto.
E' vero, i tribunali sono chiusi, ma una lettera il tuo avvocato potrebbe spedirla anche adesso, dicendo che tu non vuoi tornare a casa perchè lui ti rendeva la vita impossibile.
Così saresti cautelata se tuo marito iniziasse lui una pratica per sottrazione di minore o abbandono del tetto coniugale.
Io penso che fare le cose con la massima trasparenza e razionalità è sempre produttivo - mente i sotterfugi sono sempre fonte di ansie e anche di problemi molto seri.
Ti ripeto: se il tuo avvocato gli scrive adesso, ti eviti tante bugie e stress.
Ciao,
L.


06/08/2008 15:41
 
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Re:
Rossella, io ti faccio i miei auguri migliori che tu possa ottenere che sia lui a venire in Italia, se vuole vedere la vostra figlia.

Se poi tu dovessi per forza ripartire, o lasciar partire la tua bimba, io, al tuo posto, lo farei solo se mi si presentassero a costringermi i carabinieri con l'ordine di un qualsiasi tribunale.
E non l'ordine di un uomo che vuole addirittura i documenti per aspettare di più un ritorno.
La mia preside, se mi assento dal lavoro, vuole un certificato e io glielo porto.
Ma lui non è il tuo capo.
Col diritto di famiglia italiano da circa 30 anni non esiste più nemmeno la figura, del capo famiglia.
E' un po' strano, che qui debbano valere solo i suoi, di diritti, nemmeno fossimo sottoposti noi, in Italia, a una legge islamica.

Se sono uguali i diritti di voi due, perchè i tuoi non devono valere?

E comunque ripeto, io salirei su quell'aereo solo se mi ci portassero di peso e fossi costretta non da un marito, ma dall'ordine di un giudice.
Fino a quando non arriva, terrei i piedi ben saldi in un territorio dove, dopo tutto, dovresti avere tutti i diritti di stare.
Siamo messe male parecchio, se per allontanarci da un uomo, dobbiamo avere il suo permesso e anche documentare la richiesta con certificati.


06/08/2008 15:52
 
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L'avvocato del centro antiviolenza, che, per altro, è una donna, mi ha detto di rimandare tutto a dopo le SUE vacanze! Mi ha detto che la soluzione migliore sarebbe quella di temporeggiare e di posticipare la partenza. Io ho insistito per incontrarmi con lei, ma ha risposto che poteva darmi il consiglio anche per telefono.
Penso che seguirò il consiglio di Lilli, cioè lo chiamerò dicendogli che voglio rimanere fino a settembre, anche se lui, come risposta, lo so già, sarà intransigente e non vorrà.
O farà il diavolo a quattro o mi sbatterà il telefono in faccia. Ma questa volta non lo richiamerò.
06/08/2008 15:54
 
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Laura, ma ora come ora il marito di Rossella è suo marito a tutti gli effetti ed è e sarà sempre il padre della bimba
Finchè lei non inizia la separazione - anche solo con una lettera del suo legale o depositando il ricorso al tribunale (che è "chiuso" nel senso che non ci sono udienze ma i ricorsi li accetta sempre: ci mette su un bel numero di protocollo ed è questo che conta), lui GIUSTAMENTE può dire: ma che stai combinando? Parti per una vacanza e non torni più, tu e mia figlia?
Siamo uno stato di DIRITTO, anche quando non ci fa comodo: le norme tutelano tutti, anche i mariti violenti - fintanto che nessun documento legale dice che sono violenti.
Mamma mia, ragazze, ma quand'è che noi donne la smetteremo con questo stupido romanticismo delle "ragioni del cuore" che ci portano sempre ad avere TORTO?
Si può avere un cuore e insieme anche un cervello, una razionalità. E in certe situazioni è meglio mettere da parte il cuore e lasciare il timone al solo cervello.
Come fanno gli uomini - che ragionano anche quando "perdono la ragione" e alzano le mani...non è così?!
Avanti, Rossella, calma e lucidità.
L.

[Modificato da Lilli66 06/08/2008 15:55]
06/08/2008 17:13
 
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Rossella di cosa ti preoccupi... Temporeggia, fallo senza far minimamente trapelare nulla a tuo marito.
Quando vi sentirete per telefono gli devi dire la verità: ho bisogno ancora di rimanere in Italia con la mia famiglia.
Certo contorna questa intenzione con un discorso più ampio, e mi raccomando più tranquillo e "dolce" che puoi.

Anch'io come Lilli non penso che verrebbe mai in Italia.

Cerca di allungare i tempi e magari se puoi sentilo maggiormente al tel, così da non causargli lo stato d'ansia.


Gae
06/08/2008 19:51
 
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"Vorrei aggiungere, infine, un aspetto giuridico che spero possa essere di aiuto: se siete sposate con un cittadino straniero e avete un figlio che ha il doppio passaporto e lui vi vuole convincere a seguirlo nel proprio Paese, sappiate che, SE TORNATE IN ITALIA, VOI AVETE IL DIRITTO DI RESTARCI SENZA CORRERE IL RISCHIO DI ESSERE ACCUSATE DI SOTTRAZIONE DI MINORE. E' TUTTAVIA OPPORTUNO INIZIARE SUBITO LE PRATICHE PER LA SEPARAZIONE"
(30-07-2008 titolo: matrimoni misti)

Rossella questo lo avevi scritto tu, e, credo, dopo averlo sentito da qualcuno che sapeva quello che diceva.
Spero che sia ancora valido e comunque io non ci credo che una donna sia obbligata a seguire un uomo al suo paese.
Qui siamo in un paese dove i diritti cilvili hanno un significato, e non solo quelli dei maschi.
Se poi le donne se li vedono calpestati, è un altro discorso, dipende molto anche dalla capacità di non essere succubi completamente.
Quanto alla "lealtà" verso di lui, scusa, lui c'è stato qui da noi, ha visto come viene trattata normalmente una donna.
Ti ha segregata a casa sua e lì poteva sperare di trattarti come voleva, ma una volta in salvo qui, tu non puoi pensare di obbedirgli alla lettera come una brava e sottomessa moglie islamica.
Adesso se qualcuno pensa che tu gli debba lealtà, io avrei qualche dubbio, quindi qualcosa puoi anche nasconderglielo, per cautelarti e difenderti.
Quanto al cosiddetto "abbandono del tetto coniugale" per favore, non so quale giudice potrebbe condannare una donna per questo, al massimo verrà considerata una poco di buono e disprezzata, ma una condanna da un tribunale mi sembra proprio improbabile, nel 2008 in Italia.
Sei già stata fortunata e non hai dovuto fare una fuga di nascosto, come è capitato ad altre, e in modo anche parecchio avventuroso e rischioso.
Quindi adesso credo che qualsiasi pretesa lui abbia, prima o poi debba arrendersi al fatto che ormai sei qua e che, spero, non hai nessuna intenzione di farti rinchiudere di nuovo in quel modo.
Se poi ti tornano i tuoi dubbi, i tuoi rimorsi, il tuo desiderio di lui, allora è completamente un'altra cosa e sceglierai tu cosa vuoi veramente.
I giudici, compresi quelli del tribunale dei minori, non credo che ti costringerebbero mai a tornare laggiù.
E non è una questione di romanticismo, di sentimento o di cuore: un po' di cervello, per fortuna, sono capaci anche i giudici di usarlo.
Magari non tutti, ma la maggioranza sì.
06/08/2008 21:19
 
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Laura nessun giudice può costringere Rossella a ritornare nel paese del marito, ma devi capire:

1) che vi sono figli
2) che hanno contratto un matrimonio regolato da precisi diritti e doveri da entrambi le parti, peraltro la violazione rilevante dei
doveri/obblighi/diritti
scaturenti dal matrimonio è oggetto degli articoli del codice civile che ti vennero letti al momento della celebrazione è fonte di responsabilità civile.


Si deve valutare non solo la esistenza di una giusta causa, ma la correlazione tra l'allontanamento del coniuge dalla casa famigliare e il rapporto esistenziale, che, ha determinato la giusta causa, quale potrebbe essere la impssibilità nella prosecuzione della convivenza per incompatibilità di carattere

Per quanto riguarda l'abbandono del tetto coniugale non costituisce più "reato", ma si pu incorrere nell'illecito penale, che non è il tuo caso, infatti non costituisce alcun illecito l'abbandono della dimora familiare "conseguente ad una condotta ingiuriosa e -pressante- dell'altro coniuge tale da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza." Ma queste non possono essere parole al vento, cioè dette qui in forum o ai propri cari, devono essere ricondotte entro la gestione legale!

In questa situazione amici miei però bisogna tenere saldo un principio, è necessario tenere distinto il rapporto coniugale (il più delle volte, fonte di conflittualità e di ritorsioni) dal rapporto genitoriale (che deve avere come risultato finale la serenità psicofisica della prole). Pertanto,i figli vantano il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore. Ciò significa che, se l'altro coniuge ostacola le frequentazioni genitore non convivente/figli, colui/e potrà ricorrere al Giudice al fine di far cessare tale condotta pregiudizievole, principalmente, nei confronti dei figli e del loro diritto alla bigenitorialità.

Infine come si può denunciare la moglie per abbandono del tetto coniugale e sapendo che la stessa si era allontanata (vacanze) da casa con il consenso del marito?

Rossella voglio solo farti capire che non sei in torto, ma non rimanere in bilico.

Un abbraccio
Gae



07/08/2008 08:31
 
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Re:
FidelisAdmin, 06/08/2008 21.19:

Pertanto,i figli vantano il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore. Ciò significa che, se l'altro coniuge ostacola le frequentazioni genitore non convivente/figli, colui/e potrà ricorrere al Giudice al fine di far cessare tale condotta pregiudizievole, principalmente, nei confronti dei figli e del loro diritto alla bigenitorialità.




Ma questo è vero solo nel rispetto della persona e della crescita del bambino.
In casi in cui uno dei genitori è segnalato come non rispettoso di questo, si ottengono incontri "protetti" con questo genitore.
Come ho già detto altre volte, una mamma può addirittura ottenere l'assegnazione dei due cognomi al bambino, con, per primo, il suo.

Se quest'uomo ha la pretesa di avere là con lui la bimba (speriamo di no) e quindi di costringere mamma e figlia a partire, il tribunale dei minori può benissimo decretare che non ha il diritto di farlo e che per vedere la bimba deve lui stare in Italia.
Cosa abbastanza facile da ottenere, perchè, ripeto, al tribunale dei minori ci sono anche giudici intelligenti.
E non lo è stato solo quello che ha sentenziato per i due cognomi.
Io ne conosco altri, uno era un mio professore e con un altro ho lavorato due anni: tutti e due persone molto intelligenti e sensibili ai diritti dei bambini.

Qui c'è il vantaggio di una cultura profondamente diversa e del rischio evidente che se la bimba crescesse nel paese del padre perderebbe le sue radici italiane e la possibilità di vivere come le donne italiane.
Un giudice non è cieco e questo lo può vedere benissimo.
I casi non sono tutti uguali, un giudice sa distinguerli, vedere quando il diritto di un padre è pieno o è limitato da situazioni contingenti.
Se qualche donna non è riuscita a farsi valere, in tribunale, e ha visto decretare l'affido condiviso con un genitore che poteva causare danni, a volte anche pesanti, sulla crescita del bambino, non significa che allora tutte le donne debbano avere sentenze così sfavorevoli.
Esistono anche le sentenze giuste e intelligenti, e non sono poche.

Rossella, qui è abbastanza facile, per te, ottenere che tuo marito possa vedere la tua bimba solo in Italia, a meno che tu non abbia un atteggiamento rinunciatario e dubbioso.

La persona che ha detto questo: SE TORNATE IN ITALIA, VOI AVETE IL DIRITTO DI RESTARCI SENZA CORRERE IL RISCHIO DI ESSERE ACCUSATE DI SOTTRAZIONE DI MINORE, sapeva bene cosa diceva e ce ne sono parecchi, di avvocati, che potrebbero assisterti perchè tu possa ottenerlo, perchè non va contro nessuna legge.

Quindi stai tranquilla, se lo vorrai veramente, potrai ottenerlo.
Devi solo decidere se lo vuoi o se hai ancora dubbi su cosa vuoi veramente.
07/08/2008 08:50
 
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Ora, nell'immediatezza di questo agosto, stai soltanto bene attenta a non ripartire, e vedrai che a settembre, avvocati che sanno quello che fanno, ti aiuteranno a ottenere per te e per la tua bimba quello a cui avete diritto.
Salvaguardando anche i diritti del papà, ma con un'attenzione maggiore su quelli della tua bimba e quindi ottenendo che lei non debba tornare laggiù con te, o, peggio ancora, senza di te.
Se lui vuole essere un così bravo papà, faccia lui il pendolare e venga lui in Italia.

Non angosciarti su questo, perchè ripeto, anche se alcune mamme non sono riuscite a ottenere per il loro figli situazioni rispettose della loro persona e della loro crescita, non è detto che per tutti i bambini debba essere così.
Ne ho visti di salvaguardati molto bene, a cominciare da quel mio alunno che tutti pensavamo fosse nobile, così, con due cognomi.

Quindi stai tranquilla, agosto passa e a settembre potrai fare i passi giusti per tutelare te e la tua bambina.
[Modificato da keridwen. 07/08/2008 08:51]
08/08/2008 15:37
 
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Ciao a tutti!
Vi racconto cosa è successo ieri sera.
Io sono uscita con la mia bambina e ho detto a mia madre di non rispondere al telefono.
Il caso ha voluto che il telefono abbia squillato più volte. All'ennesimo squillo mia madre ha risposto ed era mio marito. Mia madre non riesce a fingere quindi lo ha trattato con freddezza. Al mio rientro, appena saputo che lui mi aveva chiamata, gli ho telefonato subito. Lui mi ha chiesto immediatamente che cosa avesse mia madre, perchè era stata così fredda con lui, se era successo qualcosa e se stessimo tramando qualcosa contro di lui. Mi ha anche detto: Devo prendere un avvocato? Fammelo sapere!
Io sono rimasta senza parole, gli ho chiesto come gli fosse venuta in mente una cosa del genere e lui ha risposto che se sto facendo qualcosa glielo devo dire!
Io ho provato a rassicurarlo ma la cosa mi è sembrata molto strana. Forse ha così tanto la coscienza sporca!
Mi ha detto che non mi manderà più in Italia per così tanto tempo.
Questa mattina mi ha richiamato e ha detto che non pensava che mia madre ce l'aveva con lui ma voleva sapere se fosse successo qualcosa: ha già cambiato il discorso.
Devo dirgli che voglio restare ancora un pò, il mio avvocato, finalmente ne ho trovato uno disposto a mandare al diavolo le ferie per aiutarmi, mi ha detto che posso fare tutto in due settimane, almeno la richiesta in tribunale, per tutto il resto ci vorranno mesi, ma a me basta che lui non si porti via la bambina.
Mi ha anche detto la sera che io le voglio portare via la bimba. Non ha detto niente in tono minaccioso, forse voleva solo sondare il terreno e vedere la mia reazione, ma la cosa mi ha davvero sorpreso molto!
09/08/2008 09:40
 
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rossella_75, 08/08/2008 15.37:


Io sono rimasta senza parole, gli ho chiesto come gli fosse venuta in mente una cosa del genere e lui ha risposto che se sto facendo qualcosa glielo devo dire!
Io ho provato a rassicurarlo ma la cosa mi è sembrata molto strana. Forse ha così tanto la coscienza sporca!
Mi ha detto che non mi manderà più in Italia per così tanto tempo.
....la cosa mi ha davvero sorpreso molto!



Rossella, dai, mettiti nei suoi panni.
Come può non sospettare nulla?
Lui c'è stato, in Italia, sa benissimo come avrebbe dovuto comportarsi con te perchè tu potessi stare bene con lui.
Sa benissimo che non potevi sentirti a tuo agio, in quelle condizioni e che anzi, non ce la facevi più.
Sa benissimo che non vorresti tornare, anche se probabilmente, nel suo cervello, lui pensa che tu abbia l'obbligo di ubbidirgli e spera ancora che tu lo faccia.
Ti conosce come donna remissiva e docile, ma non puoi pensare di esserlo per sempre, con lui.
Come puoi sorprenderti?

Non ti manderà più in Italia per tanto tempo?
Ma Rossella... lui non ti manderebbe più del tutto in Italia, nè per poco, nè per tanto.
Prova a immaginare un cagnolino tenuto a un guinzaglio troppo corto e maltrattato, se il padrone gli leva il guinzaglio anche solo per un minuto, secondo te quel cagnolino se lo lascerebbe rimettere? e il padrone può sperare che lui torni al primo fischio?

Rossella per lui tu sei così, devi ubbidirgli come un cagnolino fedele e non è un suo disturbo mentale, questo, è semplicemente una cosa che appartiene alla sua cultura.
Poteva, con qualche sforzo, comportarsi diversamente mentre stava in Italia, ma una volta al suo paese, cosa si può pretendere?

Rossella, non sorprenderti per qualcosa che invece è molto ovvio e naturale e non lasciarti spaventare.
Per fortuna hai trovato l'avvocato che farà qualcosa per te, anche in questo periodo.
Farà lo stretto necessario nell'immediato, le cose più urgenti, poi, se vorrai potrai lo stesso farti seguire da qualcuno che eventualmente ti darebbe più fiducia.
Ma non tornare a sentirti terrorizzata, non ne hai più motivo.
Lo vedi che quello che ti serve di più urgente lo trovi, a tua disposizione e quindi vedrai che ce la farai.
L'importante è che tu non ti lasci condizionare troppo dai tuoi dubbi e dalle tue paure e sono questi che potrebbero farti compiere errori troppo gravi, ora.

Ma sono sicura che non ne farai e saprai comportarti nel modo meno dannoso.
Perchè tutti i presupposti per la tua liberazione ci sono, ormai non puoi più dubitare che ci siano e questo dovrebbe darti molta più tranquillità.
Pazienza e coraggio, queste due cose ti servono e lì hai persone che possono aiutarti a non perdere nessuna delle due.
Vedrai, andrà tutto bene, forse anche con meno difficoltà di quanto tu prevedi.


09/08/2008 15:37
 
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Grazie Laura,
le tue parole sanno sempre colpire nel segno.
Penso che sia proprio come tu dici, che lui si immagini che io non voglia tornare ma è sicuro che la mia indole rinunciataria e debole mi faccia tornare di nuovo da lui.
Questa mattina la mia bimba gli ha detto che non vuole stare qui, che vuole tornare, ma non dò troppo peso alle sue parole. Un momento dice così ed il momento dopo dice che da qui non se ne vuole andare. Posso capire che le possa mancare il padre anche se non lo rammenta mai. Infatti lui mi ha detto che devo essere io a ricordarle sempre di lui come facevo laggiù con i nonni. Ma io non mi sono mai sforzata di farle ricordare l'Italia, lei ce l'ha sempre avuta molto presente. Ormai la decisione l'ho presa, anche se i dubbi riaffiorano come questa mattina. Allora rileggo i post, racconto a mia madre i vari episodi e ritorno con i piedi per terra.
il mio avvocato è un'amica di mio fratello. Mi fido molto di lei e so che farà tutto per il meglio.
Speriamo che vada tutto bene
Vi abbraccio
Rossella
10/08/2008 10:19
 
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Re:
rossella_75, 09/08/2008 15.37:


Questa mattina la mia bimba gli ha detto che non vuole stare qui, che vuole tornare...
racconto a mia madre i vari episodi e ritorno con i piedi per terra



Rossella credo che sia facile per lui far dire alla tua bambina che il papà le manca.
Come sarebbe facile per te farglielo dire se lei fosse là con il papà.
Ma credo che comunque le mancheresti di più tu.

Fai bene a raccontare alla tua mamma quello che succedeva là, così ti sarà più difficile dimenticarlo e mantenere, appunto, i piedi per terra, la consapevolezza di una realtà che potrebbe sfumarsi nella tua memoria.
E invece è meglio se la ricordi, così rimani più sicura delle tue decisioni e i dubbi pian piano in te diminuiscono.

Certo che andrà tutto bene, ormai puoi esserne sicura.
Come ti ripeto sempre, ci sono fondati presupposti perchè vada tutto bene e non hai ragione di dubitarne.


10/08/2008 16:45
 
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Questa mattina gli ho detto che avevo intenzione di posticipare la partenza di due settimane. Naturalmente non è d'accordo, anzi ha iniziato a dire se stavo scherzando, che non sono normale, che ha fatto male a darmi il permesso per così tanto, che lui sta male, che io devo stare con la mia famiglia, che se non lo faccio si andrà incontro a cose molto brutte. Io gli ho spiegato che volevo rimanere un pò di più perchè i miei sono anziani e non stanno molto bene, che la bimba qua si diverte molto e che chissà quando potrò tornare. Lui non ha voluto sentire ragioni.
Ora mi ha chiamato sua madre, mi ha detto che devo tornare, che lui ha bisogno di me, che quando tornerò le cose cambieranno, che andremo in giro, che non andrà più a lavoro come ora.
Che mi ama, mi vuole bene, vuole bene alla bimba. é disperato , eccetera eccetera.
Io non le ho detto niente, se torno o no, sono stata molto fredda. Mi ha detto che devo chiamarlo per dirgli che torno!
Non ci penso proprio. Avevo messo in conto che mi avrebbe chiamato, mi dispiace, ma non mi posso sacrificare per lei.
10/08/2008 17:37
 
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Grande Rossella
ciao sono monica anche se sono ora impegnata nei miei problemi ti sono vicina e seguo con apprensione la tua storia.
PERMESSO DI VENIRE INITALIAma quale permesso tu hai tutto il diritto di venire a trovare i tuoi genitori tua figlia i nonni.
Brava non cedere la vita e tua e oltretutto se torni lì sarai sola non fare utilizzare tua figlia per questo, l'altro giorno la mia figlia grande mi ha scritto:


La donna è uscita
dalla costola dell'uomo
non dai piedi, per
essere pestata non
dalla testa per essere
superiore, ma dal
fianco, per essere
uguale....
un poco più in basso del braccio
per essere protetta
e dal lato del cuore
per essereAMATA

TI ABBRACCIO MONICA
10/08/2008 23:40
 
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Re:
rossella_75, 10/08/2008 16.45:

[...]Questa mattina gli ho detto che avevo intenzione di posticipare la partenza di due settimane. Naturalmente non è d'accordo, anzi ha iniziato a dire se stavo scherzando, che non sono normale, che ha fatto male a darmi il permesso per così tanto, che lui sta male, che io devo stare con la mia famiglia, che se non lo faccio si andrà incontro a cose molto brutte. [...]



Le cose molto brutte succederanno se tu ritornerai, perchè a quel punto lui non ti farà più ritornare in Italia! Tutti quanti sono sull'attenti, anche la famiglia di tuo marito... lui cambierà,ti farà uscire e bla bla bla... Semplice per chi non vive il dramma in prima persona!!! Nell'amore si accettano i sacrifici, ma non quando si deve calpestare la dignità della persona.

Cara Rossella continua per la tua strada...

Un abbraccio
Gae





[Modificato da Geneshys 10/08/2008 23:46]
11/08/2008 09:01
 
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Piccola mia stai attraversando un brurro periodo,parlane con mamma tua forse lei potrà consigliarti per il meglio.Non fare l'errore di prendertela con tua figlia,non usare a tua volta violenza,cerca di comportarti bene con lei e risolvi tutto prima che sia troppo tardi anche per la tua bambina di sicuro sei vittima del gaslighting è un comportamento che la persona abusante mette in atto per minare alla base la fiducia che la vittima ripone in sé stessa, dei suoi giudizi di realtà, facendola sentire confusa fino a dubitare di stare impazzendo. E’ una subdola azione di manipolazione mentale con la quale il gaslighter, così si chiama l’agente di questo comportamento, mette in dubbio le reali percezioni dell’altra persona, facendola dubitare di se stessa, facendola sentire “sbagliata”.cerca di prendere coscienza di ciò almeno non perderai te stessa definitivamente. [SM=x1628033]
11/08/2008 12:30
 
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Re:
mety54, 11/08/2008 9.01:

di sicuro sei vittima del gaslighting [SM=x1628033]




Mety, se leggi la storia di Rossella dall'inizio ti accorgi che lei è restata vittima di qualcosa di peggio.
E' restata completamente segregata lontano dall'Italia.
Ma ora finalmente si sta liberando, anche se ovviamente non può farlo con tempi brevi e con facilità.

Rossella, sono felice della tua nuova consapevolezza.
Come dice anche Gae, devi temere molto di più quello che accadrebbe se tu tornassi da lui, molto più di quello che farà se non torni.
Vedrai che pian piano le cose si aggiusteranno, ne siamo sicuri tutti quanti e quindi puoi starne certa anche tu.
Ti siamo vicine tutte, e adesso anche questa nuova amica appena arrivata.
12/08/2008 11:30
 
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Ho appena finito di parlare con lui al telefono. Mi ha concesso di rimanere due settimane ma domani andrà all'agenzia per vedere se ho fatto realmente il cambio di data, quindi devo chiamare la compagnia aerea per spostare davvero il biglietto. Ma non è questo il problema. Il problema è che mi ha detto che se non torno sarano davvero grossi guai. lui lascerà il lavoro, farà di tutto per riavere la bambina, che di me non gli importa, basta avere lei. Dovrò rendere conto a Dio, perchè la bimba deve stare con il padre. Mi ha detto come staresti se io te la portassi via? Mi ha giurato che non mi lascerà mai stare, che rovinerà tutta la mia famiglia, ma non mi lascerà impunita. Ha detto che ha pensato a come vive, dice che la colpa è mia perchè io penso sempre all'Italia e mai a lui, che non lo considero, lui che lavora tutto il giorno, che non ha amici, non ha una vita, ma che ha solo noi. Che non si fida più di me, perchè gli ho chiesto due settimane e pensa che non tornerò. é stato molto freddo. Io gli ho detto che la mia vita laggiù è nulla e lui ha risposto che mi devo prendere cura della mia famiglia e basta!
Oggi ho un appuntamento con il mio avvocato, speriamo che mi possa aiutare. Scusate ho scritto di getto, sono disperata!
12/08/2008 12:44
 
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Ciao Rossella,riesco imaginare come Ti senti...paura e Ti fa anche venire sensi di colpa...
Spero,che avvocato é bravo e riesce tranquilizzarti.
Rossella,lo so,che é dura,con parole non Ti posso aiutare ...ma tienni Ti forte!
Un grosso abbraccio a faci sapere cosa dice avvocato
12/08/2008 13:10
 
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Rossella non disperarti così, non può togliertela, la tua bimba.
Vedrai che non potrà farlo.
Hai dei diritti che lui non può calpestare e l'avvocato ti difenderà e glielo impedirà, vedrai.
Lui pensa che tu debba fare tutto quello che vuole, ma non è così e ormai non sei più in suo potere.
Vedrai, l'avvocato saprà aiutarti.


12/08/2008 15:19
 
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Cara Rossella tranquillizzati, lui non può assolutamente portarti via tua figlia.
Era prevedibile che lui reagisse in tale maniera, minacciandoti e facendoti credere di poter fare cose contro di te al fine di impaurirti a tal punto da farti ravvedere sui passi compiuti e tornare indietro da lui.
SBAGLIATO: non scendere ai suoi squallidi ricatti, mi sarei stupita se non avesse avuto alcuna reazione.
La sola cosa che tu devi fare è andare avanti per la strada legale e tutelarti a 360 gradi:non lasciare nulla di incerto, tutto quello che puoi portare avanti contro di lui non lasciarlo in sospeso.
Ricorda che sarà una battaglia tra voi ma, questa volta e con le persone giuste al tuo fianco, sarai tu a vincerla. Non avere mai pietà per lui, tieni sempre a mente tutto quello che ti ha fatto passare in questi anni.
Ricorda che importante è anche il supporto psicologico per te ed un 'attenzione particolare a tua figlia.
Tienici informati,
un abbraccio...
13/08/2008 18:17
 
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Ciao, Rossella, oggi mi sono connessa e ho trovato il tuo messaggio. Comprendo e condivido la tua angoscia, fino ad ora, in questa vacanza, hai raccolto un po' le forze, sperando, sotto sotto, di non dover affrontare nessuna battaglia.
Tuttavia, dopo quello che hai passato e che ci hai raccontato, sai bene che questa speranza era fondata sul nulla e che dovrai soffrire e lottare. Armati di pazienza, di razionalità ma soprattutto - lo scrivo in maiuscolo - di DECISIONE.
Credimi, io per mesi e forse ancora adesso (nonostante qui in forum io faccia sempre la maestrina) ho sempre vissuto nella speranza che senza prendere soluzioni drastiche, senza pretendere da me stessa scelte forti e anche crudeli, le cose potessero andare a posto...ma investire nelle "vie di mezzo" non rende nulla, con certi personaggi, che prendono ogni cosa come un segno di debolezza.
Le minacce ora di tuo marito...ce le aspettavamo tutti.
Per favore, la prossima volta REGISTRALO, metti un bel registratorino accanto al telefono e registra tutto, perchè quelel che ci hai riportato sono MINACCE e possono servire a supportare le accuse che gli farai - oltre ad essere forse anche un reato - ma di questo devi parlare con il tuo avvocato).
Tu reagisci con calma e razionalità. Anzi (se lo registri) ricordagli che ti metteva le mani addosso: vediamo un po' cosa risponde. Ricordagli di quella volta del vestitino della bimba.
Non contare molto su queste registrazioni, ma falle: possono essere importanti e comunque possono supportare le cose che dirai.
Ora, però, Rossella: agisci.
Senza sotterfugi, senza supplicarlo. Agisci: alla luce del sole.
Tu e tua figlia avete la fortuna di avere la cittadinanza di un paese che non soltanto permette il divorzio (anche se tu semplicemente "non amassi più" tuo marito e lui fosse un pezzo di pane: anche in tal caso, Rossella, ricordarti sempre che sarebbe tuo diritto chiedere il divorzio e tenere con te la bimba - ovviamente, nel rispetto del suo diritto di avere un rapporto sereno con il padre), dicevo: il nostro ordinamento non soltanto permette il divorzio ma protegge le donne che, come te, subiscono violenza fisica e psicologica. E ovviamente, protegge anche i minori.
Però questi tuoi diritti e quelli di tua figlia tu devi farli valere: con una causa, agendo senza nessun compromesso, con la massima durezza. Tuo marito è un uomo che ti ha sottoposta a grandi violenze - non solo fisiche e psicologiche, questo ricordalo e non vergognarti di dirlo anche all'avvocato, se non lo hai già detto (anche quello cui mi riferisco è una causa di addebito della separazione, ricordalo, Rossella, anzi, addirittura di annullamento). Tuo marito teneva te e la bimba recluse, non potevi portala nemmeno dal pediatra: con gravi rischi per la salute di tua figlia. Che tra l'altro ha assistito a scene violente molto gravi.
Tutto questo ricordalo, quando lui ti minaccia: non rinfacciarglielo se non quando lo stai registrando...non servirà a molto, ma intanto tu fallo.
E stai dietro all'avvocato, agisci: tu devi avere quanto prima un pezzo di carta in mano che ti dia il diritto di non inventarti scuse per non tornare, ma che inizi la separazione per colpa di tuo marito, per violenze fisiche e psicologiche.
Chiedi aiuto al centro antiviolenza: se sono aperti in qeusti giorni, chiamali, sfogati con loro dopo le telefonate di tuo marito. Chiamali anche tutti i giorni, ti farà bene parlare con loro. Segui i loro consigli, se cerchi aiuto pratico, chiedilo senza timore.
Non farti prendere dal panico, le sue minacce ci dicono solo che è quello che è: un prepotente e un incapace di amare. Se avesse avuto un briciolo di amore verso di te e verso la famiglia, si sarebbe messo su un aereo per venire a parlare con te, chiedendoti scusa.
Invece, ti minaccia.
Il copione lo conosciamo tutte.
Ti fa sentire in colpa, insicura, terrorizzata: d'altro canto, è proprio così che ti sentivi, vivendo con lui.
Ma tu ora ti stai staccando da lui: non accadrà senza una lotta, rassegnati a questo e tira fuori le unghie e i denti.
Noi siamo con te, anche per asciugare le tue lacrime! Ma dopo ci saranno grandi sorrisi, vedrai.
Rossella, agisci, agisci con durezza e con decisione, non voltarti mai indietro.
Un abbraccio,
L.
14/08/2008 16:23
 
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Il mio avvocato mi ha assicurato che con una denuncia per maltrattamenti e minacce, dovrei non correre rischi. Al telefono mio marito martedi mi ha proprio aggredito e terrorizzato. Mi ha detto così freddamente che se non torno me la farà pagare, che farà una strage che a pensarci ho ancora i brividi. ieri però è stato tutto tranquillo e dolce e a questo punto entra in gioco la mia debolezza. NON SONO STATA CAPACE DI DIRGLI NIENTE, ANZI SONO STATA GENTILE! il mio avvocato mi ha consigliato di essere così fino a quando non depositerà tutto in tribunale, ma io sono stata tenera perchè quando lo sento dolce mi scatta automatico. Sono da rinchiudere! Mia madre mi ha detto che sono falsa, che dopo tutto quello che sto facendo, dovrei almeno essere distaccata e fredda, invece io non ce la faccio. Non ho avuto il coraggio di trattarlo male quando lui mi ricattava e non ne sono stata capace neppure ieri, sentendolo disponibile e tranquillo. Mi sono chiesta se riuscirò ad andare avanti nella mia battaglia. So che ormai sono andata oltre, anche giuridicamente, che sarebbe uno sbaglio enorme tornare indietro e soprattutto tornare là! Lui mi farà pagare la mia ribellione, tanto più che mi ha detto che di me non gli importa niente, vuole solo sua figlia. La vuole perchè, quando torna a casa, pretende che lei sia lì ad aspettarlo e, secondo me, non gli importa se durante l'attesa lei sia contenta o triste, si diverta o si annoi, basta che ci sia, proprio come un cane fedele. Io, come ha anche detto sua madre, devo pulire, lavare e cucinare, perchè questo deve fare una donna e nient'altro.
Ero piena di rabbia, ma ieri è tutto passato. Penso di essere ancora troppo profondamente legata a lui, anzi dipendente da lui, soprattutto psicologicamente, che al suo cambiamento di umore, cambia anche il mio.
Non lo chiamo, aspetto che lo faccia lui, ma non riesco ad essere fredda e distaccata. E non è solo mancanza di coraggio, anche se questo aspetto gioca un ruolo fondamentale, è anche dispiacere di farlo soffrire. Lui di questo non se ne è mai preoccupato, non ha mai pensato al dolore che le sue frasi e i suoi comportamenti potevano procurarmi, mi ha sempre trattato male come voleva, senza avere riguardo neppure per la bambina. e io ancora oggi mi faccio dei problemi, anche se avrei ogni diritto di farmi sentire almeno offesa. Lo so che devo dirgli tutto il prima possibile, una volta tutelata, ma ho smesso anche di dormire, tanto grande è il pensiero. E non mi consola neppure saperlo a migliaia di kilometri da me, perchè penso che quando gli farò sapere la mia decisione, lui sarà solo, senza nessuno. é una decisione durissima. Lilli ha perfettamente capito come mi sento. Anche io non vorrei mai prendere decisioni drastiche, vorrei che ci fosse sempre o una via di mezzo o magari un intervento divino che cambiasse la situazione.
Sono davvero disperata e mi sento molto debole. Più vado avanti e più la mia risolutezza diminuisce. Più si avvicina il momento in cui dovrò dirgli tutto e più voglio tornare indietro. So che è la cosa migliore restare qui, ma quanto è difficile andare avanti!
[Modificato da rossella_75 14/08/2008 16:26]
14/08/2008 16:48
 
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In questi casi è bene guardare con gli occhi di chi ti vuole bene, chi guarda dall'esterno e con obiettività tutta la tua vita.

Tu non puoi in questo momento sentire sensazioni diverse da quelle che provi... è normale! Da una parte ancora è forte l'amore che provi per quest'uomo e dall'altra la paura per un futuro incerto... Forse dpvresti riportare alla luce la memoria di un tempo, quando vivevi in famiglia e riappropriartene, rientrare in essa e modificare il presente.

Ora forse dovresti chiederti, quest'uomo quanto ha rovinato la mia vita, la parte più bella del mio essere donna, l'emotività la sensibilità, i sogni, le speranze, la libertà, l'essere madre e moglie dentro un rapporto d'amore vero... Beh forse dovresti davvero pensare a cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto.

Un abbraccio
Gae

[Modificato da FidelisAdmin 14/08/2008 17:51]
14/08/2008 22:19
 
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Rossella, cara, ti capisco.
Non sei "falsa" come dice tua mamma (ahah, quanto dolore ci danno le nostre famiglie, oltre a darci tanto amore...questa voce spesso svalutativa di tua mamma, Rossella, quante volte l'hai sentita rieccheggiare in quella di tuo marito? E' questo il "gancio" che lui ha torvato dentro di te? Su queste cose, con calma, con iniziale dolore e poi con serenità, lavorerai con le psicologhe del centro antiviolenza e ti farà bene, tanto bene).
Non sei da rinchiudere: sei NORMALISSIMA.
Sei una giovane donna che si è innamorata della persona sbagliata, che ha creduto e forse (in fondo in fondo) ancora vorrebbe credere in una relazione terribile: il dolore, ma anche la rabbia e il senso di paura, convinvono in te strettamente intrecciati ad un residuo di amore, di dipendenza, di speranza folle...TI CAPISCO.
Rossella, io ancora oggi dopo due anni che mi sono separata ancora subisco gli sbalzi di umore del mio ex marito (e mi costa scrivere "ex marito"): in apparenza, ho imparato a rispondergli con una certa calma, ma dentro io deraglio completamente. Mi capita ancora oggi di illudermi.
E sappiamo bene che queste persone ci marciano su certi sentimenti che annusano come i cani annusano la preda: giocano con gli alti e bassi, un giorno minacce, un giorno lacrime e sorrisi affettuosi.
Il mio ex, ancora oggi, ogni tanto viene e mi porta dei regali: libri che mi piacciono, soprattutto. Li porta e li lascia a casa, in mezzo alle cose che regala al nostro bambino.
Io quando li trovo non so cosa pensare: mi riempie di turbamento. Perchè questi timidi regali non avvengono in una relazione affettuosa, civile, ma in un contesto di lotta furibonda, di sotterfugi, di schifezze indicibili e continue, di bugie e di atti di violenza psicologica, stalking, intrusioni...insomma, questi regali alla fin fine penso che siano un ulteriore atto di intrusione, perchè io resto per ore a pensare "ma che vuole?" e ogni volta che guardo quei libri (che non riesco a leggere), sono assalita dallo stesso turbamento.
E', credo, comunque un modo per dirmi: "IO SONO NELLA TUA VITA", ed è la stessa cosa che vuole fare il tuo ex, con le minacce ("ti perseguiterò SEMPRE"), poi con il miele appiccicoso della sua falsa dolcezza.
Rossella, fino a che tu non lavorerai bene e profondamente su te stessa, non ne uscirai: ma per ora, puoi anche molto velocemente recuperare quel poco di razionalità APPARENTE che ti serve per liberarti almeno dal punto di vista materiale. Fidati del tuo avvocato, non cedere a ricatti, stai molto attenta a come parli con lui e RACCOGLI PROVE.
In quanto al non dormire: rilassati. Non serve anticipare il futuro. Smettila di pensare alle sue reazioni, alle reazioni di tua madre, di sua madre: pensa alle TUE reazioni, pensa a te, come ti senti, cosa speri? Non di cosa ti illudi, ma ora, cosa speri cosa vorresti costruire? Pensa ad un lavoro, ad uno spazio per vivere tu e tua figlia, possibilmente da sole, per reciperare realmente la tua libertà.
Rossella, tu devi rendere conto solo a te stessa - come donna e come madre. Non pensare alle reazioni degli altri: pensa un po' a te.
Orami il dado è tratto: per fortuna, perchè non avevi nessuna alternativa. Non c'è mai stata nessuna alternativa: ricordati come è andata la vostra storia dall'inizio.
Smettila di sentirti in colpa. Pensa che E' TUTTO NORMALE: è normale sentirsi così male, così combattuti, così dilaniati, perfino così "sporchi" dentro, per quello che stai "macchinando".
E' tutto normale.
Tu vai avanti. Noi siamo con te, lo sai. Ma conta soprattutto sul centro antiviolenza, cerca di iniziare prima che puoi il supporto psicologico, ti farà un gran bene.
Ti mando un grosso abbraccio e un pensiero affettuoso in questo Ferragosto - ti sono VICINA.
Baci alla cucciolotta.
L.
[Modificato da Lilli66 14/08/2008 22:20]
17/08/2008 16:45
 
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Cara Rossella quando la violenza si consuma all'interno del nucleo familiare dove, al contrario, dovrebbe vivere l'amore ed il rispetto, è molto più difficile agire e reagire con lucidità ed obiettività visto che al dolore si mista l'amore verso il compagno, i sogni in cui si è creduto, la frantumazione di un matrimonio.
Comprendo bene il tuo dolore, le tue paure, le tue titubanze e non mi stupisce affatto che tu senta ancora qualcosa per quest uomo:è normale che sia così.Devi tenere a mente che non sei la sola donna che lotta con questi stati d'animo nella battaglia per uscire dalla violenza subita. Lilly, ad esempio, ti ha ben illustrato quali sono ancora oggi alcuni SUOI stati d'animo pur avendo già compiuto moltissimi passi avanti.
Cara amica vedrai che anche per te c'è la speranza di cambiare la tua vita ma devi essere forte e perseverante.Una cosa importante, anzi fondamentale è che tu non sia sola nell'affrontare questi momenti duri: come già ti ho scritto in precedenza devi cercare un supporto psicologico territoriale che affianchi il lavoro che il tuo legale sta ben facendo. E' importante!!! Noi qui siamo presenti per sostenerti nei tuoi passi, ascoltarti e consigliarti ma ricorda che il supporto reale ci vuole.
Per quanto riguarda tua madre molto spesso le famiglie invece di sostenerci divengono critiche rispetto l'evento che ci investe: mi rammarica che proprio una madre, la quale dovrebbe a prescindere schierarsi dalla parte della figlia, diventa quasi un ostacolo alla strada che si è deciso di intraprendere. Non te ne curare, non è la SOLA MADRE CHE COMMETTE TALI ERRORI!!! Prosegui per la tua strada, vai avanti e sii forte, non lasciare che i sentimenti ancora vivi per lui ti impediscano di riappropriarti della TUA VITA...
Un abbraccio...
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