confusione è violento o io sono sbagliata

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biancaneve70
00giovedì 17 luglio 2008 19:02
la nostra storia è iniziata nel duemila venivo fuori gia da un matrimonio burrascoso e lui lo sapeva.......compriamo casa insieme decidiamo di avere un bambino all'inizio tanto premuroso, io ho gia una figlia dal primo matrimonio.
Sarà la gravidanza ma io sono molto nervosa siamo nel 2002 litighiamo per ogni cosa , lui mi prende a schiaffi..... io ci rimango di stucco cosa fare adesso c'e un bimbo.......
Ogni volta che litighiamo lui perde la pazienza e spacca le cose o mi aggredisce, non ultima domenica stanca e oberata da tutte le responsabilità ho perso le staffe per la sua continua indifferenza ho buttato all'aria tutta la casa e lui per tutta risposta mi ha cercato di strozzare e sono a casa con la settima costola rotta.Da premettere che non ho paura di lui.
Io ormai provo solo indifferenza e rabbia non lo sopportoooooo ma lui ha un ottimo rapporto con il bimbo, l'anno scorso ho provato ad andare via ma il bimbo aveva gli incubi ha iniziato a balbettare e io per amore suo sono tornata con il padre.
Io ho un carattere forte e mi chiedo se non sono io a scatenare queste sue aggressioni.
ultimamente litigo molto perchè sono stanca dal lavoro e tocca a me fare la spesa pulire sbrigare tutte le faccende burocratichee quando gli chiedo aiuto lui mi risponde io lavoro. Inoltre anche per farlo contribuire alle spese e diventato motivo di litigio .
ieri sono stata da un avvocato ma ho paura di fare del male al bimbo,ma nello stesso tempo la figlia grande non sopporta questa situazione.
Ho pensato che suicidandomi forse non farei più del male a nessuno...............sono io la sbagliata!!!!!!!!!!!!
sibilla77
00giovedì 17 luglio 2008 20:15
Cara Biancaneve, non farti prendere dalla disperazione (pensieri di suicidio), ma cerca soluzioni per tuoi problemi.
Leggendo questo forum puoi capire quante storie di disperazione e violenza hanno comunque avuto una risoluzione.
Non sei sbagliata, ma hai comunque delle RESPONSABILITà da prenderti e ti consiglio di ragionare partendo da questo.
Se non stai bene con tuo marito fai più male al tuo bimbo se perpetui questa situazione dove tuo figlio e tua figlia assistono al vostro reciproco disprezzo.
Cerca di calmarti e soprattutto cerca aiuto.
Il primo passo l'hai già fatto!
croce_colorata
00giovedì 17 luglio 2008 21:06
ciao BIANCANEVE,ma cosa vai pensando che suicidarti non fai del male ha nessuno?e ai tuoi figli non fai male?non pensi a tua figlia?poi ce rimedio a tutto basta che ne parli qua e credo che tutte noi cercheremo di aiutarti, parla con Gae e Ines ,loro sanno che tipo di aiuto devono darti,poi ci sono le nostre moderatrice che hanno sempre una parola e un consiglio saggio da darci.
Dai BIancaneve non ti abbattere gurda i tuoi figli e fai fuoriuscire la forza che è in tè x loro al momento e poi te stessa.
Un abbraccio e non fare mai piu cattivi pensieri,mi raccomando.!
Lilli66
00venerdì 18 luglio 2008 00:39
Cara amica, per prima cosa, ti invito a calmarti e a recuperare tutta la tua lucidità.
E' abbastanza chiaro che questa relazione, cominciata con tanto entusiasmo anni fa, è ormai alla frutta: tu e il tuo compagno siete esasperati - lui è anche violento e, da quello che ci racconti, anche le tue reazioni sono eccessive.
Tutto questo è molto dannoso per i vostri bimbi: per tua figlia e per il bimbo che avete avuto insieme.
Non mi stancherò mai di ripetere che i bambini che assistono alla violenza e ai conflitti in famiglia ricevono dei danni molto gravi: vivono nella paura e nella tensione e questo è per loro molto nocivo, soprattutto se la cosa dura a lungo.
E' quindi importante che tu riesca a porre fine nel modo più calmo, civile e indolore possibile a questa relazione.
Forse, potresti fare un tentativo di parlare con il tuo compagno: dicendogli con calma che non vedi sbocchi alla vostra situazione, che siete entrambi esasperati e che, per il bene dei figli, la cosa migliore è mettersi daccordo per una separazione consensuale: fissando soldi, divisione della casa, affido del vostro bimbo.
Ti direi di non accusarlo, ma di cercare di arrivare insieme ad una soluzione pacifica. Inutile mettersi a rivangare ragioni e torti: meglio cercare delle soluzioni.
Se è tanto esasperato come sembrerebbe, questa soluzione potrebbe calmare anche lui.
Una cosa sola ti suggerisco vivamente: non mettere nulla per iscritto se non davanti all'avvocato. Se non te la senti di parlare con il tuo comapgno, NON gli scrivere una lettera: non si sa mai come vanno le cose e lui potrebbe un domani strumentalizzarla contro di te. Non mettere mai nulla nero su bianco senza il parere dell'avvocato di fiducia.
Se parlare con il tuo compagno non porta a nulla, ti suggerisco di andare comunque tu da sola dall'avvocato e raccontargli tutto.
Non andare via di casa e non fare gesti avventati prima.
Intanto, ti fai tante belle fotocopie degli atti di proprietà, dichiarazioni dei redditi, etc: non si sa mai, se quest'uomo è già ora tirato sui soldi, figuriamoci dopo.
Cerca solo di calmarti e di agire con razionalità: per il tuo bene e soprattuto per il bene dei tuoi figli, che dipendono moltissimo da te.
Putroppo, per i bimbi è una grandissimo dolore vivere una separazione: è inutile nasconderselo. Però, non è certo meglio - anzi, è molto peggio - vivere in un clima di tensione, conflitti e addirittura violenza.
Quindi, non nasconderti dietro i tuoi figli: non è mai per loro che devi fare delle scelte come restare, ma solo perchè tu ci credi e vedi ancora una speranza tra voi.
In tal caso, potresti provare la terapia di coppia, ma solo se il tuo compagno decidesse di affrontarla insieme a te, con tutto l'impegno che questa richiede.
Ti invito a restare qui con noi e a parlarci di te, della tua storia e di questa vostra situazione.
Ma soprattutto, stai calma: sempre.
In bocca al lupo,
L.
Geneshys
00venerdì 18 luglio 2008 11:47
Re:

[...]la nostra storia è iniziata nel duemila venivo fuori gia da un matrimonio burrascoso e lui lo sapeva.......compriamo casa insieme decidiamo di avere un bambino all'inizio tanto premuroso, io ho gia una figlia dal primo matrimonio.
Sarà la gravidanza ma io sono molto nervosa siamo nel 2002 litighiamo per ogni cosa , lui mi prende a schiaffi..... io ci rimango di stucco cosa fare adesso c'e un bimbo [...]



Partiando dal pressupposto che la VIOLENZA va sempre condannata e mai giustificata va segnalato che spesse volte a causarla sono tutta una serie di fattori esterni e interni alla coppia e che questi andrebbero analizzati, compresi e "lavorati" prima che producano sofferenze all'interno del nucleo familiare.

Dico nucleo familiare perchè se la donna ne è coinvolta direttamente a pagarne le conseguenza, forse più gravi, sono i minori vittime inconsapevoli e indifesi.

Emerge da quello che racconti un nervosismo di base dal 2002 in poi, cioè durante la gravidanza. Un focolare domestico dove si registrano azioni così violente, sia nei tuoi riguardi che verso i beni più propriamente "materiali" in presenza dei figli è una cosa molto grave in quanto, come ha detto Lilli, i bambini assorbono molto facilmente comportamenti e gesti del padre e della madre e li fanno propri, in questo iter iniziano a condensarsi dentro di loro traumi e disagi che verrano fuori soprattutto in età adulta.

Sei reduce di una violenza fisica che ha lasciato segni, sei andata al prontosoccorso a farti refertare? Ripeto è DI ESTREMA IMPORTANZA produre prove circa la violenza subita, pertanto se ancora non l'hai fatto è bene che tua vada in ospedale a seganale le cause del danno fisico subito.

Allora andiamo per ordine:

1) Referto medico (IMPORTANTISSIMO)
2) Contattare un centro antiviolenza o il servizio sociale del comune
3) Contattare un legale ed iniziare la pratica della separazione

Non rimare in quella casa, è un danno enorme per te e la bambina.

Cordialmente
Gae





biancaneve70
00venerdì 18 luglio 2008 16:45
Grazie a tutti per l'affetto che mi avete dimostrato e per i consigli che mi state dando.
Oggi il mio bambino mi ha chiesto piangendo "non voglio che papà vada via voglio che viviamo tutti insieme"........

Ora rispondo a te GAE
Si sono andata in ospedale
Si sono stata da un legale ma è tutto così complicato......


A te LILLI66 ho provato a parlare con lui per una separazione serena e oltre ai problemi economici derivanti,abbiamo due piccoli stipendi, lui non ne vuole sapere per lui va bene così ed è solo colpa mia se non andiamo d'accordo me ne sto quasi convincendo
abbiamo provato a fare una terapia familiare ma lui dopo un pò l'ha ritenuta inutile e non vuole venire...........

ciao a risentirci presto Biancaneve70
FidelisAdmin
00venerdì 18 luglio 2008 16:53
Re:
biancaneve70, 18/07/2008 16.45:

Grazie a tutti per l'affetto che mi avete dimostrato e per i consigli che mi state dando.
Oggi il mio bambino mi ha chiesto piangendo "non voglio che papà vada via voglio che viviamo tutti insieme"........

Ora rispondo a te GAE
Si sono andata in ospedale
Si sono stata da un legale ma è tutto così complicato......


A te LILLI66 ho provato a parlare con lui per una separazione serena e oltre ai problemi economici derivanti,abbiamo due piccoli stipendi, lui non ne vuole sapere per lui va bene così ed è solo colpa mia se non andiamo d'accordo me ne sto quasi convincendo
abbiamo provato a fare una terapia familiare ma lui dopo un pò l'ha ritenuta inutile e non vuole venire...........

ciao a risentirci presto Biancaneve70



Cara amica nelle tue parole si denota tanta insicurezza e paura di sbagliare, questo è molto comprensibile allo stato attuale dei fatti.
Comprendo il bambino che cerca la figura paterna, ma questa figura deve essere in grado di comportarsi da padre...

Lui ha ritenuto che la terapia di coppia non servisse a nulla limitandosi a colpevolizzarti, in poche parole ha chiuso tutte le porte e ne ha aperta solo una quella sua, dove entrando si accede in uno spazio fatto di prevaricazione, maschilismo, violenza...

Prenditi il tempo che ti serve per trovare la giusta consapevolezza e dimensione della situazione...

Noi qui ti aiuteremo quanto più possibile.

Un abbraccio
gae



Pedagogista
00venerdì 18 luglio 2008 18:14
Ciao Biancaneve e benvenuta in Forum.
Già i consigli che ti hanno dato gli altri vanno seguiti scrupolosamente.
Allora tu dici che lui non ne vuole sapere nulla: bene porta avanti una separazione giudiziale, con causa. Naturalmente l'iter è più lungo rispetto la consensuale ma, pazienza, l'importante è giungere al proprio scopo.
Il tuo legale preparerà tutta una serie di cose che tu chiedi nella separazione, che poi sarà il giudice ad accettare o meno.
Lui ha il dovere di dare il mantenimento non a te visto che lavori ma a vostro figlio. Nella casa coniuale ci resti tu invece lui esce fuori. Il bambino vuole il papà ma non sarà certo accontentando lui che risolverai i tuoi problemi. Avrà diritto di vederlo e trascorrere del tempo con lui, ma il rapporto genitore - figlio che si vuole mantenere prescinde dalla decisione di volersi separare e dai conflitti che possono esserci all'interno di una coppia.

I passi comunque sono sempre quelli e te li ha già ben delineati Gae.
A presto...
biancaneve70
00venerdì 18 luglio 2008 20:08
grazie per le tue informazioni.
Mi sono già rivolta ad un legale e non è così semplice noi non siamo una coppia sposata e le leggi che regolano il nostro rapporto sono diverse da quelle fra coniugi inotre lui sicuramente farà i macelli per farsi affidare il bimbo e il fatto che il tribunale dei minorenni si farà carico del caso mi fa un pò paura anche se il mio avvocato mi ha garantito che il bimbo verrà sicuramente affidato a me e se così non fosse..........
Inoltre sono stanca di combattere ho combattuto una vita per trovare la mia serenità e quando finalmente l'avevo trovata nel 1996 ho rovinato di nuovo tutto nel 2000.
Come riesco a trovare sempre io questi uomini non è il primo violento il mio ex marito mi ha provocato tre giorni di coma per le botte .
Evidentemente sono proprio sbagliata e la cosa triste e che ho coinvolto mia figlia una seconda volta in una situazione così....
Mi lacerano tutti questi sensi di colpa.
sibilla77
00venerdì 18 luglio 2008 20:30
Cara biancaneve, ficcati in testa che non sei sbagliata.
Hai fatto sicuramente i tuoi errori (chi non li fa?), ma non è costruttivo che ti colpevolizzi così.
Quando ti ho risposto subito dopo aver letto il tuo post forse sono stata un pò rigida, se è così mi scuso. volevo cercare di mettere a fuoco ciò che secondo me è importante e può aiutarti a stare meglio.
ho usato la parola responsabilità perchè credo possa essere costruttiva e aiutarti a crescere come persona.
Non devi assolutamente sentirti sbagliata, devi cercare di capire quali sono le molle che possono averti spinto a commettere certi errori che or a stai pagando.
hai scritto di essere forte, allora coraggio, non buttarti giù!
ricordati, i tuoi bimbi hanno bisogno di una mamma che si vuole bene per sentirsi sicuri.
per quanto riguarda l'affidamento del bimbo non farti venire paranoie, è praticamente impossibile che telo possano togliere.
tante persone hanno superato situazioni simili alla tua, coraggio!!!
biancaneve70
00venerdì 18 luglio 2008 20:46
cara sibilla77 non sono le responsabilità che mi fanno paura e solo che sono stanca.................
Stanca di tanta sofferenza lo so dovrò prendere una decisione uscire da questo maledetto tunnel .non sei stata dura te lo assicuro.
Ho solo bisogno di riflettere per capire ciò che è meglio per tutti
Forse e normale sentirsi sbagliata in questa situazione : un'altro fallimento.
Lunedì ho di nuovo appuntamento con l'avvocato vi farò sapere anche se non nego che non ho tutte queste possibilità economiche per affrontare una separazione con tutti gli oneri anche per questo mi fermo ogni volta...... gli avvocati sono cari...e poi come farò economicamente
con affetto biancaneve70
Lilli66
00venerdì 18 luglio 2008 23:08
Cara amica,
scusami se sono noiosa, dico sempre le stesse cose, però mi ha colpita moltissimo il fatto che anche il tuo primo marito ti picchiava.
Hai chiuso una relazione maltrattante e ne hai costruita un'altra che è ugualmente maltrattante.
Non è "colpa tua", questo ficcatelo bene in testa, però è importantissimo che tu capisca cosa in te lasci spazio e attragga questo tipo di persone.
Non sei la sola, credo: putroppo, se si esce da una relazione maltrattante senza avere modo di prendere coscienza fino in fondo di quanto si è vissuto, è facile ricaderci.
Quindi...ecco il mio consiglio noioso: rivolgiti ad un centro antiviolenza, dove chiederai e avrai supporto psicologico, sostegno alla genitorialità, sostegno legale, calore e amicizia di persoen esperte e competenti. Così potrai ricostruire dentro di te tutti i tasselli della tua storia personale, arrivando a capire quali sono in te i "ganci" sui quali fanno presa questi uomini violenti.
NON sei sbagliata: soltanto hai dentro di te delle crepe (mancanze di autostima, dipendenza emotiva, etc) che ti fanno accettare e sopportare situazioni, persone e relazioni insopportabili.
Sei in ottima compagnia, mia cara: qui lo siamo un po' tutte.
Se leggi i vari post, puoi notare questo aspetto, soprattutto nelle "veterane" della violenza subita, quelle che come me, Marylv, Saveria e altre non hanno preso le botte per qualche mese, ma per anni, e che hanno anche avuto dei figli dagli uomini violenti - e un figlio è un legame fortissimo - che si aggiunge a tutti gli altri e che per certi versi ci rende ancora più vulnerabili.
Quindi, senza MAI colpevolizzarti, rimboccati le maniche a cerca di fare di questa ulteriore esperienza dolorosa un momento di crescita e di consapevolezza: questo non farlo da sola, ma fatti aiutare.
Tra l'altro, se si dovesse arrivare ad una separazione giudiziale (che ti consiglio di iniziare, visto che lui non ne vuole sapere, poi probabilmente vi metterete daccordo alle prime udienze - questo te lo dirà anche l'avvocato), dicevo: in questo caso, le relazioni degli psicologi del centro antiviolenza potrebbero anche avere un rilievo dal punto di vista legale.
Ma la cosa più importante è che non sarai più sola e che sarai aiutata da persone competenti.
Ciao, ti mando un abbraccio,
L.
biancaneve70
00sabato 19 luglio 2008 10:18
Cara Lilli66 dove posso trovare questi centri antiviolenza? o per lo meno il più vicino a casa mia io vivo in Abruzzo.
Oggi grazie a voi ho u pochino le idee più chiare su quello che voglio raggiungere.
Una cosa e certa non voglio più vivere in queste condizioni!!!!!!!!

ciao a presto
keridwen.
00sabato 19 luglio 2008 10:45
Lilli, comincio a passarle io questo indirizzo.

Biancaneve, le cose che ti ha spiegato Lilli sono vere.
Temevo che la tua zona fosse un po' sfortunata, con i centri, e invece ce n'è uno anche a Chieti

Telefono Rosa - Associazione Il filo di Arianna

Via Cesare De Lollis, 23 66100 Chieti(CH)
telefono 0871 - 347999
segreteria telefonica SI
fax 0871-348775
e-mail
sito web /

Lunedi 16:00-18:00
Mercoledi 11:00-13:00

Ecco, forse in estate gli orari saranno un po' ridotti, e in agosto chiuderanno.
Ma tu prova.




chicca_81
00sabato 19 luglio 2008 11:51
ti prego vai via
ciao io ho vissuto in prima persona queste cose con mio padre,scappa via non avere paura di vivere...sia per te che per i tuoi bimbi...tutti hanno bisogno di felicita' tranquillita' sopratutto tu e loro,non si puo' rimanere vittime una vita di violenze fisiche e psicologiche,si e' ancora in tempo a vivere bene,non bisogna rassegnarsi,e non e' colpa tua se lui e' cosi' lui e' cosi' e' lui che deve chiedersi che cos'e' non tu,separati chiedi aiuto vai via da quell'inferno......un'augurio di cuore [SM=g27998] ,con affetto e speranza..baqcio
FidelisAdmin
00sabato 19 luglio 2008 11:59
Chicca_81 ha pienamente ragione, non si può vivere una vita senza viverla veramente. Portare avanti il proprio cuore lacerato da mille sofferenze e guardare oltre il dolore un segno di speranza che vi aiuti a riappropriarvi di ciò che siete: DONNE in grado di cambiare il mondo e di renderlo migliore, in grado di coltivare nell'animo umano la bellezza dell'amore, grembo di quella vita che si forma dentro di voi e che si proietta verso il futuro...

Non disperate mai e abbiate la forza ed il coraggio di gridare al mondo o soltanto al vicino di casa che la sacralità della vostra esistenza non può e non deve essere deturpata dal cuore malato dell'uomo!

cara amica inizia con il contattare il centroantiviolenza, ti sapranno certamente consigliare ed aiutare!


Un abbraccio
Gae
biancaneve70
00lunedì 21 luglio 2008 17:35
OGGI SONO ANDATA DALL'AVVOCATO E ABBIAMO DECISO DI INTRAPRENDERE PRIMA UNA VIA STRAGIUDIZIALE PER IL BENE DEL PICCOLO E POI SI VEDRA' .
HO TANTA PAURA PER LA SUA REAZIONE QUANDO GLI ARRIVERA' LA LETTERA.................
GRAZIE A TUTTI VOI DI ESISTERE
UN BACIO BIANCANEVE70
keridwen.
00lunedì 21 luglio 2008 17:57
Re:
biancaneve70, 21/07/2008 17.35:


HO TANTA PAURA



Nel tuo primo messaggio dicevi di non avere paura.
Adesso cominci a sentirla.
Non preoccuparti, imparerai anche il coraggio.
Pian piano lo sentirai crescere dentro di te.
Il primo passo è fatto.
Quanto basta per non permetterti di tornare indietro.
Se stata brava, e lo sarai ancora.

biancaneve70
00lunedì 21 luglio 2008 18:58


grazie Laura ma non so perche continuo a piangere mi dispiace per tutto.......ma ora devo solo essere forte per ridarci la serenenità necessaria.
Il mio piccolo mi ha detto:" sai mamma anche papà non va più daccordo con te così io sto un po con te un po con lui e non litigate più"e incredibile come un piccolo di quattro anni da solo abbia trovato la soluzione al suo dramma.
Sono cosciente che non sarà un'impresa facile la mia paura che lui capisca che adesso non ci sono porte aperte e mi faccia qualcosa.
l'ho detto all'avvocato e lei mi a chiesto che se volevo richiedeva una protezione ai carabinieri ma io le ho risposto che forse era esagerato....
Sono furiosa lui in casa fa finta che non è successo niente anzi sembra lui la vittima ma l'aria e tagliente e pesante.
Ieri sono stata al mare con un amica e lui mi guardava con l'aria di un cane bastonato come se io fossi la carnefice e lui la vittima....
keridwen.
00lunedì 21 luglio 2008 19:27
Re:
biancaneve70, 21/07/2008 18.58:


non so perche continuo a piangere



Tu non sai perchè piangi, ma io lo so.
E' perchè ora hai dato il permesso di scorrere a lacrime che tenevi chiuse in te da chissà quanto tempo.
Il tuo carattere forte, la tua mancanza di paura... in realtà nessuno è di ferro e nessuno può comprimere dentro di sè sofferenze esagerate.
A un certo punto, nel cuore, non ce ne stanno più e la sofferenza trabocca in lacrime.
Ricorda che hai cominciato il cammino verso la tua liberazione.
Non sarà facile nè breve, dovrai avere pazienza.
Ma un grosso cambiamento c'è stato e quella strada ora hai cominciato a percorrerla.
Lascia che piangano, gli occhi, non preoccuparti delle lacrime.
Ma se ti sembra di non reggere a tanta sofferenza cerca un sostegno psicologico, vai lì al centro e dillo, come ti senti.
Ti aiuteranno a sostenere meglio quello che stai passando.
Il tuo bambino è un tesoro, già un ometto.




Triste84
00martedì 22 luglio 2008 13:56
Ciao Biancaneve,
sto leggendo la tua storia e mi sono commossa, ma non erano lacrime di tristezza. Mano a mano che scrivi hai tirato fuori una grande forza che mi ha contagiata e quest'emozione non sono riuscita a tenermela dentro, è scivolata sulle guance.

Scusami se mi permetto, l'aria da cane bastonato la conosco benissimo. E' una maniera molto subdola di farci sentire in colpa, ma quando si arrabbia scommetto che non è più un cane bastonato e diventa un cane che ringhia, vero?

Il tuo bambino è un tesoro, si merita di vivere in un ambiente sereno e ANCHE TU lo meriti.
Siamo tutti dalla tua parte, non ti arrendere.
Io faccio il tifo per te!! [SM=g27985] [SM=g27998]

biancaneve70
00mercoledì 23 luglio 2008 18:46
Oggi ho chiamato il centro antiviolenza ho appuntamento per lunedì 28
alla loro domanda di cosa si trattava non ho saputo rispondere in modo esatto!!!!!!!! E' possibile che io ancora non riesca a riconoscerlo violento?
Sarà che nella mia vita mi sono abituata alla violenza da parte degli uomini che ora sia per me normalità?
Ho visto lasciarsi morire mia madre per la violenza subita annientarsi per noi figli essere lei ritenuta pazza quando era vittima della violenza psicologica
Ho tante volte desiderato di uccidere mio padre quando ero bimba.......per quello che faceva alla nostra famiglia ma nessuno ci credeva: stimato professionista.
Quando è morto avevo quasi trent'anni e non sono riuscita a provare dolore ma perchè davvero non lo provavo solo indifferenza.
Perchè lei non ha mai combattuto per la nostra serenità?....... forse erano altri tempi
ora lo so non voglio che i miei figli crescano così
Voglio ricominciare da me....spero tanto che al centro mi aiutino in questo percorso
Il pensiero del suicidio ora è lontano e per fortuna che vi ho chiesto aiuto
Una mamma che tenta il suicidio per la legge non può stare con i propri figli
Dio mio cosa avrei fatto!!!!!!!!


"Dissero che ero stanca.
Ma io non ero stanca,
non in quel senso.
Ero solo stanca di arrendermi"
Rosa Parks
keridwen.
00venerdì 25 luglio 2008 16:30
Re:
biancaneve70, 23/07/2008 18.46:


Ho visto lasciarsi morire mia madre per la violenza subita annientarsi per noi figli essere lei ritenuta pazza quando era vittima della violenza psicologica
Ho tante volte desiderato di uccidere mio padre quando ero bimba.......per quello che faceva alla nostra famiglia ma nessuno ci credeva: stimato professionista.
Quando è morto avevo quasi trent'anni e non sono riuscita a provare dolore ma perchè davvero non lo provavo solo indifferenza.
Perchè lei non ha mai combattuto per la nostra serenità?....... forse erano altri tempi




Non poteva, davvero non poteva combattere, la tua mamma.
Se ci pensi bene lo capisci anche tu, e l'hai anche accennato, era lei che veniva presa per pazza.
Ma tu puoi.
E' questa la tua fortuna.
Senti il dolore raddoppiato e la rabbia molto più forte perchè hai già visto nella tua mamma come una donna può soffrire.
Ma tu non sei lei, sei a scrivere questi messaggi, hai i centri a cui rivolgerti.
Possibilità in più che puoi usare.

Non dici se è ancora viva, la tua mamma, ma se non è più con noi, stai sicura che, nel suo amore per te, è contenta per quello che tu puoi sperare e ottenere e che lei non ha potuto nemmeno chiedere.
Rivolgiti a lei col pensiero e sentila vicina.
Se invece è viva, le darai molta consolazione, mostrandole come tu riesci a migliorare la tua vita: può vedere una figlia che riesce a liberarsi di catene che lei sa bene quanto siano dolorose.
biancaneve70
00venerdì 25 luglio 2008 18:10
Re: Re:


Non dici se è ancora viva, la tua mamma, ma se non è più con noi, stai sicura che, nel suo amore per te, è contenta per quello che tu puoi sperare e ottenere e che lei non ha potuto nemmeno chiedere.
Rivolgiti a lei col pensiero e sentila vicina.
Se invece è viva, le darai molta consolazione, mostrandole come tu riesci a migliorare la tua vita: può vedere una figlia che riesce a liberarsi di catene che lei sa bene quanto siano dolorose.




Purtroppo non è più accanto a me si è lasciata morire di anoressia e io non ho potuto fare niente perchè lei non voleva.......più vivere....mi sono sempre sentita in colpa perchè non sono riuscita ad aiutarla.....
Oggi è arrivata la raccomandata dell'avvocato lui non c'era domani l'andrà a ritirare alle poste ora sento viva l'angoscia della sua reazione.
Mia figlia grande mi ha detto oggi:" mamma se vedo ancora che ti alza le mani gli tiro una coltellata" l'ho supplicata di non farlo si rovinerebbe solo la vita le ho detto se succede qualcosa di chiamare immediatamente i carabinieri e di andare via con il fratellino non so se sto esagerando so solo che piango da una settimana, e mi vengono in mente tutti gli episodi della mia vita sono sempre più confusa alterno momenti di sicurezza che sia la cosa giusta a momenti di insicurezza con una vocina che mi dice non esagerare sono solo semplici litigi di coppia [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000]
keridwen.
00venerdì 25 luglio 2008 18:38
Re: Re: Re:
biancaneve70, 25/07/2008 18.10:

ora sento viva l'angoscia della sua reazione.
............
non so se sto esagerando so solo che piango da una settimana,




No non stai esagerando, hai ragione se piangi così.
Sei in una situazione veramente dolorosa e soffri ancora di più ricordando quello che hai visto in casa dei tuoi genitori.
Hai anche paura, sai che la sua reazione potrebbe essere incontrollabile e ancora più paura la senti su tua figlia.
Sono giorni davvero difficili per te.
Si è messo in moto qualcosa che temi di non riuscire più ad arginare.
Ma non potevi più continuare come prima, non avevi scelta.
Adesso è vero che ti sembra di non farcela, ma almeno qualcosa si è smosso, hai cominciato il percorso per liberarti di nuovo.
Ti era già successo, con un uomo e l'avevi allontanato da te, ma forse in modo più facile.
Al centro vedrai che capiranno la tua angoscia e sapranno sostenerti.
Oggi è venerdì, devi resistere ancora solo due giorni e sono sicura che ce la farai.
Non hai nessuno con cui poterne parlare, mentre aspetti il colloquio di lunedì?
Immagino che le notti saranno anche più difficili delle giornate, ma ricorda che il primo passo l'hai fatto, che adesso per te cambierà finalmente qualcosa.
Ci vorrà coraggio e pazienza, ma non sarai sola, vedrai.
Il primo passo, quello più difficile, sei già riuscita a farlo.


biancaneve70
00venerdì 25 luglio 2008 18:56
Re: Re: Re: Re:
keridwen., 25/07/2008 18.38:




Si è messo in moto qualcosa che temi di non riuscire più ad arginare.
Ma non potevi più continuare come prima, non avevi scelta.
Adesso è vero che ti sembra di non farcela, ma almeno qualcosa si è smosso, hai cominciato il percorso per liberarti di nuovo.
Ti era già successo, con un uomo e l'avevi allontanato da te, ma forse in modo più facile.

Già forse ero più giovane o forse non ero così stanca........
Ho forse mi ha dato il coraggio vedere la piccolina eravano nel 1996 in un angolo che si faceva la pipi addosso per la paura mentre assisteva e mi sono rivista io piccolina e dentro e scattato in me la molla del coraggio.
non è stato così semplice neanche allora:ricordo i carabinieri che mi dicevano suvvia signora sono liti fra marito e moglie
Ricordo il maresciallo che mi disse se li può essere procurata da sola i lividi.....
Ricordo la piccolina quando lui è entrato nel comando per come lo chiamavano loro un confronto schierarsi con il suo corpicino tre anni davanti al mio e urlare non toccare la mamma e lì chi doveva capire ha capito e finalmente sono stata aiutata..........
Dopo sono stata seguita da lui ha cercato di investirmi
fino a quando mi ha lasciato senza vita nel bagno se non era per la baby sitter che arrivava a casa perchè io dovevo andare al lavoro....
Etutta questa storia il mio attuale compagno la sapeva......allora perchè??????????????

Non hai nessuno con cui poterne parlare, mentre aspetti il colloquio di lunedì?

no non ne voglio parlare con nessuno solo con voi
Tutti lo vedono come un ottimo padre e ottimo compagno verrei di nuovo non creduta e stavolta o poca forza credetemi

Immagino che le notti saranno anche più difficili delle giornate
Si le passo con la paura (ora dormo con mia figlia) che lui possa entrare in camera per fare pace a modo suo .....e stavolta non voglio
non voglio
Scusatemi ma oggi non lo so perchè sto così
un bacio monica






keridwen.
00venerdì 25 luglio 2008 19:13
No, Monica, c'è la forza in te, soltanto tu non riesci a sentirla e a trovarla.
Uscirà da sola, vedrai.
Tu stessa rimarrai sorpresa per quanta ne saprai tirare fuori.
Due giorni Monica, soltanto due.
Coraggio.
Ti sembra di non poter aspettare due minuti, due secondi, ma passeranno per forza.
Troppo estenuanti, impossibili, ma fra due giorni tu sarai seduta di fronte a una persona che ti guarderà negli occhi mentre le parli.
Troverai tutta la comprensione di cui hai bisogno e non saranno parole lette in un monitor, l'avrai lì con te.

Ti staranno vicine, le donne che troverai lì, ti aiuteranno molto meglio di noi a non sentirti sola, sopraffatta e annientata.
Sarà molto diverso che con i carabinieri, vedrai.
Sentirai di poter rialzare la testa, ora non puoi così sola, ma dopo avrai qualcuno accanto a te a sostenerti.
Due giorni Monica.
Forse i più lunghi della tua vita, ma pensa al terzo.

Ti senti invasa dai ricordi, ma pensa a questo terzo giorno che hai davanti a te e che è vicino.
Davvero non sarai più sola.
E' il senso di solitudine che ti fa sentire così lacerata dentro, e lunedì avrai un sollievo a questa tua ferita troppo profonda.
keridwen.
00venerdì 25 luglio 2008 19:40
Se proprio non ce la fai, potresti provare a dargli soltanto domani pomeriggio, l'avviso di quella raccomandata, così fino a lunedì non potrebbe ritirarla.
Non sarebbe una cosa molto corretta, ma nel rischio così forte in cui pensi di essere, forse avresti il diritto di farlo.
Dopo tutto non gliela sottrai completamente, glielo fai trovare domani lì in casa, come se tu avessi dimenticato di dirgli che è arrivato. quell'avviso.
Forse potresti provare, se può aiutarti a tremare un po' meno e a superare questi due giorni.
Temo che sia troppo tardi, che ormai già lui sappia cosa andrà a ritirare domani.
Coraggio Monica.
Lunedì non è lontano.
Triste84
00venerdì 25 luglio 2008 21:41
Cara Monica, ti invito a conservare la lucidità in questi momenti, non perdere di vista il tuo obiettivo perchè è sempre più vicino.

Guardati indietro: quanta strada hai fatto! [SM=g27985]

Ti sono vicina [SM=g27998]

keridwen.
00venerdì 25 luglio 2008 23:00
Re:
Triste84, 25/07/2008 21.41:

ti invito a conservare la lucidità in questi momenti, non perdere di vista il tuo obiettivo perchè è sempre più vicino



Sai, non è facile, conservarla.
Lucidità e calma, si fa presto a dire che è dovere di una donna conservarle, di fronte al terrore di una minaccia che incombe.
Monica teme che quell'uomo le faccia pagare un gesto che lui può interpretare come ribellione.

Coraggio Monica.
Siamo con te.
Domani leggeremo un nuovo tuo messaggio.
Avrai passato questa notte così dura.
Poi ne avrai una seconda.
Lunedì dillo, mi raccomando, che ti senti in pericolo a tornare in quella casa.
Forse potranno aiutarti meglio, perchè i tuoi timori sono fondati e lì al centro, vedrai, ti crederanno.
Nessuno lì cercherà di negare o minimizzare quello che stai passando e questo ti farà sentire un gran sollievo.
Ti siamo tutte vicine, sentici tutte vicine a te.


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