Solo tu puoi saperlo
Monica, solo tu puoi sapere se c'è un briciolo di sincerità nel tuo compagno oppure no.
Forse ora è spaventato, solo spaventato dalla possibilità che tu lo denunci per la costola rotta (lo hai denunciato si o no? Questo non ce l'hai detto! Guarda che una denuncia si può anche ritirare: hai un certo numero di giorni per farla, non so quanti - chiedo a Gae di scriverlo lui), è spaventato per la lettera dell'avvocato...l'idea di passare per un uomo violento, di subire un procedimento forse anche penale, di essere giudicato un cattivo padre...magari è solo queto che lo spaventa e vuole semplicemente far passare dei giorni.
Oppure, forse, è realmente pentito e può darsi che voglia realmente impegnarsi per salvare la vostra unione, perchè ti vuole bene e vuole bene ai bambini...
Solo tu puoi saperlo.
Però pensa: che, fino ad ora, non si è impegnato molto: nè nella terapia familiare, nè nel matrimonio.
Ti dico anche una cosa terribile, che è accaduta a me.
Il mio ex marito, quando si è reso conto della conseguenze legali che potevano avere alcune sue azioni (violenze e altro), piangeva e mi chiedeva scusa.
L'ho perdonato: felicissima!
Poi è ricapitato, dopo un po': altre botte, altre cose brutte...Infine se n'è andato di casa. Aveva una storia con un'altra, ma se n'è andato in un modo molto brutto - con brutalità, scenate, minacce - un modo tale che da solo avrebbe meritato dieci denuce, per il male che ha fatto a me e a nostro figlio.
A quel punto, io ho chiamato un avvocato e al mio ex non ho più risposto al telefono. A suo cugino che mi chiamava per sapere come andava, ho detto che avevo chiamato l'avvocato e che avrei denunciato mio marito.
Lui è tornato, come un cagnolino. Di nuovo pianti, scuse, scente pietose. Mi ha racontato cose di se' che avrebbero dovuto riempirmi di orrore e che invece mi hanno riempita di pietà.
Gli ho posto come condizione di fare una terapia di coppia.
Lui ha accettato.
Io ho chiamato il mio avvocato e ho sospeso tutto: tutto.
La terapia di coppia non ha mai funzionato: mio marito la sabotava sistematicamente. Saltava le sedute all'ultimo momento, adducendo scuse. Le poche sedute che abbiamo fatto, diventavano un processo a me: si accaniva a tirare fuori tutte le mie mancanze ed io ci cascavo e mi sentivo in dovere di giustificarmi.
Un teatrino orribile.
La psicologa forse non era molto brava: non capiva il suo gioco o l'ha capito troppo tardi.
Insomma, per farla breve: passati giusti giusti i termini entro i quali avrei dovuto denuncialo, mi è arrivata una lettera ufficiale da parte del SUO avvocato, che accusava ME di cose orribili.
Da quella lettera, io ho dovuto difendermi.
Perchè tutto il resto era aria fritta: le sedute di terapia di coppia, le cose che mio marito mi aveva confessato...le botte...non avevo nulla in mano, io, per provare queste cose, mentre lui aveva messo da parte tante prove.
Pensa che in quel periodo della terapia di coppia la psicologa ci dava dei "compiti", ci diceva di scrivere delle cose con sincerità: io l'ho fatto e mi sono trovata a dovermi difendere anche da queste cose, perchè LUI si era appropriato delle mie carte - ed io cretina che quando vedevo che le prendeva mi dicevo: "si interessa a me!"...si...per fregarmi...
E' stato machiavellico.
Perciò, ti dico: stai molto attenta.
Io ti dico cosa fare se tornassi indietro.
Forse darei ancora una occasione alla speranza, per me questo è importante.
Ma mi metterei al sicuro dal punto di vista legale.
Direi al mio ex: ok, vuoi fare la terapia di coppia? Bene, però:
1) io intanto ti denuncio, poi tanto la denuncia la posso sempre rititare;
2) io intanto chiedo la separazione, perchè anche quella è una cosa da cui ci si può tirare indietro;
3) tu regolati di conseguenza: se credi alla nostra unione ti impegni, ma non chiedermi di non tutelare me e i bambini, perchè sarei una irresponsabile se lasciassi cadere ogni cosa.
Ci vuole una grande durezza e fermezza per fare questo: io non l'ho avuta.
Ti dirò: non ci ho nemmeno pensato.
Mi fidavo: la mia speranza di "salvare il matrimonio" era tanta e tale che avrei creduto qualsiasi cosa.
E com'è finita lo sappiamo.
Perciò: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Dai una occasione alla speranza, ma non alla ingenuità e alla incoscienza. Cautelati e se lui non vuole accettare le tue cautele, vuol dire che non vuole impegnarsi.
Ciao,
L.