Ho letto la storia di Potucek, e come dice lilly, sembra di essere lì presenti, tanto è diretto il linguaggio.
Mi ha risvegliato lontani dolorosi ricordi, anche se non mi vedevano direttamente coinvolto. Mi ha preso una tensione alla bocca dello stomaco e ho dovuto fermermi nella lettura...prendere fiato.
Ricordo che trovandomi di fronte a donne che avevano subito violenza, leggendo il loro linguaggio del corpo e quanto mi avevano trasmesso scrissi questa poesia.
Farsi invisibile
Arrivi con aria dimessa
hai paura impressa sul volto
e timore di essere colta in fuga
Senti vergogna a mostrare quei segni
sono dolenti ma li tieni nascosti
perché ti dici che se ne andranno
…e ti sfugge un obliquo sorriso
perché sai che non è vero
hanno marchiato oltre
è l’anima che muore
strappata e calpestata
Vorresti non avere volto e nome
passando inosservata tra la gente
e ti fai quasi trasparente…!
Ricordare ti fa dolere
e il cuore ti si torce
a distillare dolore a gocce
Cerchi un liberatorio urlo
per raccontare il male che controlli
…ma sei presa d’ apprensione
Rischiare può essere fatale
e conti le parole
vagliando quanto dici
per non precipitare oltre
...e mi rendo conto di quanto certe situazioni abbiano un codice di lettura, e si presentino con modalità che sono costanti nella loro diversità. -gian-
[Modificato da giangi53 22/10/2007 14:27]