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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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non so se

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2008 14:04
18/06/2008 13:21
 
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la verità è che sto crollando...
18/06/2008 15:01
 
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Resisti.
Fatti un bel pianto e volta pagina.
Lui non merita che tu crolli. E tu meriti di riprenderti la tua vita. Devi farlo da sola: rimetterti al mondo da sola.
Ma noi siamo con te.
Anch'io ho giornate in cui m'impiccherei. Ma se lo facessi, oltre a causare un immenso dolore a chi mi vuole bene, farei un GRAN PIACERE al mio ex marito: "ecco, lo dicevo che era una psicolabile!!!"
Perchè mai dargli questa soddisfazione?! Quando invece possiamo riprenderci la nostra vita?! Dai, su!
Baci
L.
18/06/2008 22:22
 
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Ciao Petra.
ho letto ciò che hai scritto, non posso che comprendere ciò che provi, leggerti è come mi sentivo fino a qualche tempo fa, è dura Petra, lo so che è dura ci sono momenti in cui si preferirebbe dichiarasi pazze, malate, rivedi il passato che torna, sei libera, hai la tua casa, ma attraverso tante piccole cose tentano di colpire ancora. Io vivo momenti altalenalti, non è lontano del tutto, è sempre dietro l angolo nel tentativo di colpirmi ancora, non lo fa attraveso me, ma attraverso mio figlio, alla fine mio figlio ha imparato o sta imparando a capire che vuole arrivare direttamente a me, ha imparato a schivarlo, a rispondergli a tono. Non è facile, i postumi ci sono e resteranno, ma dobbamo imparare a farceli scivolare adosso. Anche allontanadomi non sono riuscita ad evitarlo del tutto, ho dovuto accettare dei compromessi, altrimenti avrebbe finito con il rovinare ciò che mi sono creata, la serenità dei figli e la mia,chiaramente quando tenta di colpire colpisce e fa male tanto male, mi stende, ma ha capito che mi rialzo e torno a combattere.
E' arrivato a riconoscere ciò che mi ha fatto, è arrivato a farlo davanti a mio figlio, dicendo quanto male mi ha fatto, di proteggere mia figlia da eventuali uomini come lui...Non so se si sia reso conto, ma credo sia stato un modo per lavare la sua coscienza...mi fa pena Petra, perchè ha sempre detto che io ero una pazza, che io immaginavo tutto, che.... non lo sentivo più mentre parlava, perchè mi stava facendo male, le solite lacrime di coccodrillo, ma credo che non abbia più altra presa, ha visto quanto siamo riusciti a fare. Credo abbia esaurito tutte le armi, ha sparato gli ultimi colpi. Non è finita, ma non ha più poi tanto presa su di noi, i bambini hanno imparato a pesarlo.

Ti abbraccio forte, non mollare .
Ricordati che le cadute servono per poi rialzarsi più forti di prima.
18/06/2008 23:36
 
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una proposta
Sono gli attacchi continui che subiamo che ci impediscono di rialzarci veramente, di credere nuovamente in noi stesse.
Viviamo nella paura.
Dover soppesare tutto, ogni parola...diventa un esercizio di paranoia.
Ci sono persone che ci sguazzano, in questo. Ci si sentono a proprio agio.
Io, come te, Giuditta, mi ci sento sprofondare.
Ormai, ogni piccolo gesto della mia vita quotidiana mi appare sotto forma di "fattispecie giuridica" (ovviamente, in modo autocolpevolizzante): è orribile, vivere così.
Veniamo a te.
Hai scritto una mail a tuo marito, supplicandolo di venire con te dallo psicologo. Ha ragione Laura...facci attenzione, la prossima volta, dico..però..vabbè: non sarà mica così grave!
Non gli hai mica scritto una mail minacciando di ucciderlo!
Il fatto che tu ammetta di avere dei problemi non vuol dire che tu sia "pazza": avere consapevolezza della propria fragilità è un segno di equilibrio e di responsabilità.
E' vero che ogni cosa, dal punto di vista legale, può essere utilizzata e strumentalizzata...ma questo vale anche per te! Vale anche per noi! Cominciamo ad attrezzarci un po' anche su questo...senza arrivare alla paranoia, usiamo un po' di furbizia.
Per esempio: se il testo di quella mail ti preoccupa, perchè non ce lo scrivi qui in forum (magari in svp) e lo commentiamo tutte insieme? Sno sicura che tutte insieme possiamo "smontarlo" e tirarne fuori gli aspetti positivi, eventualmente da utilizzare se la cosa ti venisse contestata.
Che ne dici?
Ciao, ti mando un abbraccio!
L.
19/06/2008 10:00
 
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prima cosa,siete come al solito impagabili: il vostro sostegno, ascolto e supporto è stato per me fondamentale in questo anno e continua ad esserlo.

stamattina, alla vigilia dell'incontro, mi sono svegliata forte e determinata: avevo promesso a mia figlia di fare il possibile per proteggerla dagli attacchi del padre (attacchi rivolti a me ma che passano attraverso di lei, perchè non è nelle sue intenzioni ferire la figlia, anche se non arriva a capire che le sta facendo molto male) e per tenerla fuori dalle questioni fra me e lui, perchè deve crescere serena e non deve essere affar suo fare da tramite fra me e lui. Questo incontro dallo psicologo è il primo passo per tener fede alla promessa fatta.
Sono forte, intelligente e matura abbastanza per tenergli testa. Ne sono sicura, non devo far altro che dimostrarlo.

La proposta di Lilli mi sembra una buona idea, quindi posto di seguito una parte delle ultime conversazioni per e mail. La mia proposta (l'incontro insieme dallo psicologo) scaturisce dalle sue lamentele per il fatto che la nostra comunicazione si limita a e mail e sms (come ho chiesto io, perchè per me è dura parlarci di persona e non riesco mai a venir a capo di niente, e poi, essendo una comunicazione riguardante esclusivamente l'organizzazione per la bambina, trovo più comodo e razionale mettere per scritto tutti gli spostamenti); vi avverto, lui fa sempre e comunque un'ottima figura. L'ultima e mail, a cui non ho risposto, mi ha sconvolto; mi sembra scritta da un folle, e leggo fra le righe minacce imprecisate.


IO:
Ti faccio una proposta. Viste le difficoltà di comunicazione (dovute senz'altro a me) ti proporrei di incontrarci davanti al mio psicologo, che si occupa proprio delle dinamiche familiari anche all'interno di separazioni etc.

Se la ritieni una proposta valida, avrei il prossimo appuntamento giovedì 19 alle 15.30, e potrei chiedergli se la cosa si può fare subito, però me lo devi dire entro oggi perchè suppongo che si dovrà preparare.

LUI:
La proposta è valida, nel senso che è giusto non lasciare niente di intentato.
Per organizzarmi a breve termine vorrei sapere dove riceve il tuo psicologo

IO:
ho mandato un messaggio al dottore, aspetto una risposta per sapere se si può andare insieme.
Ti preciso però che tutto questo riguarda solo la necessità di comunicare per la bambina, e che di intentato per altre cose non c'è più niente (da tentare).
Appena ricevo risposta dal dottore ti faccio sapere.

LUI:
Ho capito.
Dopo la tua nervosa risposta ti dico che non ho bisogno di nessun dottore per cercare di comunicare con te e con la bambina.
I problemi non sono miei, anche se vorresti che lo fossero.
Se credi che ci sia bisogno di intermediari potrei accettare la tua proposta, ma soltanto per venirti incontro.
Riguardo ai miei famigerati tentativi (non si sa di che cosa) posso garantirti che non sto tentando e non ho intenzione di tentare niente.
Intendiamoci

IO:
per piacere, mi ha appena risposto il dottore per dirmi che va bene, abbiamo appuntamento per tutti e due.
Si d'accordo, i problemi sono miei, e ho bisogno del dottore come intermediario.
Allora l'appuntamento è giovedì alle tre e mezzo, va bene?

LUI:
Se proprio si deve andare oltre, non potresti, nemmeno legalmente, organizzare la vita degli altri.
Spero che almeno questa frase sia comprensibile.
Proseguo per linee orizzontali:

- Chissà se questa volta ho ragione;

- ***** è anche mia figlia, se il nostro reciproco Dio vuole;

- Verrò all'appuntamento con il dott./psic etc. ma solo "per piacere", non perché ne abbia realmente bisogno;

- In seguito, ti pregherei di non rompermi più le scatole con i tuoi messaggini telefonici e le tue fredde richieste via e-mail;

- Se accetterai il precedente punto con me potrai parlarci soltanto a voce, altrimenti non ci siamo capiti;

- In breve, cerca di comunicare da persona civile anche con chi non ami più perché non ho più voglia di perdere troppo tempo a rispondere

alle tue pallide frequenze.

- Alla fine dell'estate ti accorgerai che il tuo pragmatismo potrebbe diventare un osso difficile da rodere.
[Modificato da FidelisAdmin 20/06/2008 11:24]
19/06/2008 12:21
 
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Cara Giuditta,
a me non sembra proprio che il tuo ex faccia questa gran bella figura, ma anzi, il suo tono mi appare indisponente e minaccioso.
Il fatto che cerchi di "importi" di parlare (e non di scrivervi) e che continui a ripetere che se verrà dallo psicologo (del quale LUI non ha bisogno...sintomatica questa ripetizione) è solo "per farti un piacere" non credo proprio che deponga a suo favore. Non sono un'addetta ai lavori, ma questa è la mia impressione.
Il tuo tono è sicuramente NON aggressivo, sicuramente sottomesso, teso e spaventato.
Il fatto che tu dica che i problemi di comunicazione sono legati a te non mi sembra affatto un danno alla tua immagine, al contrario:
tu dici che non riesci a parlare con lui - il che è effettivamente un tuo problema di paura, tensione e mancanza di assertitivà - che si sposa perfettamente con la prepotenza del tuo ex marito - prepotenza che, non tanto ben mascherata, appare anche dalle righe che riporti (come molti prepotenti, è talmente convinto di avere ragione che non si cura di fingere di essere gentile e collaborativo).
Io, se fossi un papà "vessato" da una mamma poco collaborativa e psicolabile che cerca di mettermi in colpa (cosa che tu non sei e che non traspare affatto, ti ripeto, dalle tue mail), non userei espressioni come "ti faccio un piacere" "non sono io che ho bisogno dello psicologo" e meno che mai "rompermi le scatole", se vuoi parliamo di persona, etc.
Direi; cara Giuditta, sono contento che tu mi offra la possibilità di cooperare, con l'aiuto e il supporto di una terza persona (competente come il tuo psicologo) per creare un dialogo e un clima di fiducia nell'eduzione e la cura di nostra figlia. Accetto volentieri questa tua proposta, nell'interesse della nostra bambina e per superare le difficoltà di comunicazione tra noi, difficoltà che mi addolorano e che creano tensione anche alla nostra bimba. Concordiamo insieme un appuntamento, compatibilmente con i miei impegni di lavoro. Saluti e baci"
Che ne dici?
Che ne dite?
L.
19/06/2008 12:26
 
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La rabbia
Giuditta, puoi anche non rispondermi: ma con il tuo psicologo state lavorando sulla tua rabbia repressa? Perchè questi sentimenti distruttivi e di paura, tensione e sottomissione, l'incapacità di riuscire a parlare, mi suonano tanto come legati ad una carenza nella capacità di accettazione e poi anche di gestione dei tuoi sentimenti (in gran parte legittimi) di rabbia.
Ciao
L.
19/06/2008 14:04
 
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si,stiamo lavorando anche sul versante rabbia...
è vero, la mia tendenza a reprimere la rabbia viene da lontano, ed è una cosa che ho sempre fatto, da bambina con i miei genitori (una volta dalla rabbia mi graffiai a sangue tutta la faccia), con gli amici, con lui, a lavoro.
quello che sta cambiando in me piano piano è che, se prima non mi sentivo mai in diritto non solo di esprimere ma neanche di provare rabbia, ora so che è mio diritto arrabbiarmi, e sto imparando anche ad esprimerlo.

immaginate che quello che lilli ha visto nelle e mail io non ce lo vedevo; vedevo le risposte di lui davvero come lui le intende (ovvero come se fosse solo lui dalla parte della ragione e io dalla parte di chi ha torto marcio); l'analisi di lilli mi fa capire quanto ancora sia distorta a suo favore la mia interpretazione dei fatti;
19/06/2008 15:35
 
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Giuditta, cancella il nome di tua figlia (credo che tu possa farlo dal tasto modifica)
20/06/2008 09:19
 
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NON POSSO FARLO, NON HO LE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE...PER FAVORE, UNO DEGLI AMMINISTRATORI DOVREBBE FARLO PER ME, NON ME NE ERO RESA CONTO DI AVERLO RIPORTATO...
20/06/2008 11:26
 
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Cancellato il nome...

Lilli in qualità di moderatrice anche tu puoi modificare/cancellare parte dei post presenti in forum.

Un abbraccio
gae
20/06/2008 11:56
 
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grazie gae...e grazie lilli per aver notato la mia svista...

Allora, ieri mi sembrava che la cosa fosse andata bene, sono stata brava, ho mantenuto la calma e ho detto quello che avevo da dire:
insomma, sono uscita dalla seduta soddisfatta, vedevo uno spiraglio di possibilità di miglioramento, pensavo che davvero questa seduta fosse stata utile perchè lui riflettesse su come si comporta con la figlia; anche se ha negato di dire alla figlia tutto quello che lei mi riporta, ha negato ogni suo comportamento sbagliato, ha accusato me e solo me della separazione (in breve io gli avrei fatto il più grosso dispetto ad andarmene di casa a quel modo, le cose non sono andate come io racconto, le botte ma che vuoi che sia etc. etc.). Comunque, a quanto pare voleva essere rassicurato sul fatto che io non avessi intenzione di portargli via la figlia (cosa che non ho nessuna intenzione di fare e che non ho mai dato modo di fargli credere). Insomma, che vi devo dire, quando sono uscita dalla seduta ero estremamente soddisfatta di come mi ero comportata, della mia lucidità e tranquillità, della chiarezza con cui sono riuscita a parlare e, tutto sommato fiduciosa.

Ma poi, la sera - sorpresa! - è successo una cosa...come definirla...assurda..
Una premessa: lo psicologo ha usato, come esempio, il racconto di una coppia di genitori separati in cui c'era di mezzo un convivente di uno dei due.

Da questo LUI si è convinto che il dottore abbia usato quell'esempio per dirgli che io ho un convivente!

Alle otto e mezzo ieri sera mi ha chiamato per dirmi che questo mio convivente deve stare lontano da ******* e poi mi ha mandato il seguente sms:
'Capisco che tu abbia molto da fare ma l'eventuale terzo incomodo che con esperienza mi ha fatto intuire lo psicologo non lo mischiare con *********'

Vi giuro che non sapevo se ridere o se piangere.
Ho sborsato 100 euro per avere come risultato che di tutta la seduta a lui è rimasto in testa che l'ho portato dallo psicologo perchè gli facesse capire che IO HO UN CONVIVENTE!Quando di tutto si è parlato fuorchè di quello, il dottore ha usato quell'esempio proprio per precisare CHE NON PARLAVA DI NOI! Questa per me è follia, paranoia pura...

[Modificato da FidelisAdmin 23/06/2008 14:39]
20/06/2008 11:58
 
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MANNAGGIA...SCUSATEMI, L'HO FATTO DI NUOVO...HO POSTATO IL NOME...CANCELLATELO, VI PREGO...
20/06/2008 12:25
 
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petraG, 20/06/2008 11.56:

Ho sborsato 100 euro per avere come risultato che di tutta la seduta a lui è rimasto in testa che l'ho portato dallo psicologo perchè gli facesse capire che IO HO UN CONVIVENTE!Quando di tutto si è parlato fuorchè di quello, il dottore ha usato quell'esempio proprio per precisare CHE NON PARLAVA DI NOI! Questa per me è follia, paranoia pura...




Ma che s'arrangi...
Dopo tutto un altro uomo al suo posto tu avresti anche tutti i diritti di trovarlo, e probabilmente si comporterebbe con la tua piccola, molto meglio di lui.
Io in classe ne ho tre di mamme che vivono con un altro uomo, sono contente perchè in lui trovano un aiuto non da poco.
I figli non li chiamano certo papà, ma hanno un ottimo rapporto con lui.
Pensa che i tre veri papà non si sono mai interessati alla scuola dei figli, e invece questi tre uomini capitati nella loro vita li aiutano a fare i compiti.
Ma anche tante altre cose, non so, una spesa al supermercato, giocare insieme... quando lui abitava con la moglie e il figlio queste cose non c'erano, invece con questo nuovo compagno sì.

Una volta ho visto una bambina illuminarsi di gioia all'uscita, le ho chiesto perchè e lei mi ha detto che da lontano sul cancello aveva visto il compagno della mamma. Glielo aveva promesso, di venirla a prendere, ma lei non gli aveva creduto, perchè il papà vero lo prometteva sempre ma non lo faceva mai.

Lui non ha il diritto di essere ancora geloso con te e se lo vuole essere con la bimba sarà meglio che cominci a trattarla come deve fare un papà affettuoso, senza insulti e offese, no?

E poi comunque tu sono sicura che aspetteresti un bel po' prima di farle conoscere un altro futuro tuo compagno.

Mi sembra peggio quando ammetti tu stessa di non essere una buona mamma (e non è nemmeno vero)
Se invece lo sostiene lui, lascia che dica, ne dice tante....
E soprattutto speriamo che prima o poi si accorga che con tutte le cose cattive che può arrivare a dire, ormai non sei più in suo potere e non lasci più che ti offenda o ti faccia del male.

Il traguardo è questo, lasciarti scivolare via tutto quello che dice, senza che ti colpisca, senza che tu perda la padronanza e la serenità che piano piano imparerai a conquistare.
Non so, magari sbaglio, ma mi sembra questa la cosa più importante da ottenere, che farà molto bene anche alla tua bimba.
Sarà molto difficile che tu ti liberi di lui, ma restare impassibile, magari con un sorriso, di fronte a tutte le sue offese, mi sembra una bella vittoria, su di lui e su te stessa.


20/06/2008 23:32
 
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Cara Giuditta,
io penso che tu debba comunque ritenerti soddisfatta di te stessa, dell'impegno che stai dedicando a questa causa persa, ovvero far si' che tuo marito la smetta di strumentalizzare la vostra bimba per rovesciare addosso a te la sua rabbia, ora che te ne sei andata.
E' una causa persa, lo è per tutte noi, perchè questo genere di persona non cambia...però noi dobbiamo comunque tentare, per il bene dei nostri figli.
Ora, tu puoi fare due cose:
1) come dice Laura, cercare di impermeabilizzarti interiormente rispetto alle intemperanze di quest'uomo: comincia a comportarti con lui come se realmente non te ne fregasse nulla e poi, lavorando su te stessa con lo psicologo, pian piano arriverai a non lasciarti toccare davvero dalle sue incursioni nella tua vita. Prima o poi si stancherà: troverà LUI una compagna (questi uomini si "piazzano" subito, nonostante tutti i loro difettucci) e avrà meno tempo ed energia da dedicare a usare la vostra bambina contro di te;
2) andare di nuovo dall'avvocato, raccontargli tutto e cominciare a predisporre le cose per chiedere un riesame delle condizioni di separazione, in particolare dell'affido della vostra bimba. L'avvocato ti dirà di cominciare a spedire delle raccomandate a/r a tuo marito ogni volta che si comporta male, stigmatizzando (con lettere brevi, chiare, calme) il suo comportamento e chiedengoli spiegazioni sui singoli episodi e "minacciandolo" di chiedere, appunto, la modifica delle condizioni di affido della bimba, o addirittura gli incontri protetti, se non la smette di tormentarla. Dopo un po' di raccomandate, se lui non cambia atteggiamento (cosa che, credimi, con un po' di martellamento di raccomandate spesso accade), il tuo avvocato potrà iniziare la causa per la revisione delle condizioni di affido. Ti costerà dei soldi, è ovvio, però metterai le cose in chiaro e soprattutto proverai concretamente a proteggere tua figlia.
Ora: anche quest'episodio dello psicologo: racconta SUBITO (e con calma) al tuo dottore le reazioni di tuo marito! Il tuo psicologo saprà meglio di chiunque altro raccontare ad un giudice come stanno le cose e che l'esempio del "terzo incomodo" non era riferito a voi.
Tra l'altro, mi fermo un attimo su questa espressione: "terzo incomodo". "Terzo" rispetto a quale coppia? Incomodo rispetto a chi? E' chiaro che tuo marito VI considera ancora una coppia e infatti questo suo atteggiamento non è altro che il prolungamento della persecuzione che ti ha riservato durante la vita coniugale.
Tieni memoria di tutto (il forum è già in se' una sorta di "diario pubblico": se vuoi scirvere cose più intime, ti consiglio di chiedere a Gae ti aprirti lo spazio virtuale privato, al quale, se vvuoi, potremo accedere anche io, Maylv, Laura e chi vuoi, però non tutti quelli che navigano su Internet).
Giuditta: devi farti molta forza.
Non supplicarlo più.
FINGI di essere forte. Non rispondere alle sue provocazioni: non gli parlare. Fai benissimo a non parlargli.
Ma, pian piano, impara, quando gli scrivi sms o e-mail o raccomandate, ad essere GELIDA. La tua rabbia (legittimissima) deve prendere la forma lucida e gelida di chi si difende e difende la propria figlia.
Basta con le reazioni implusive, scomposte, emotive: non colpevolizzarti per esserci caduta (tu come tutte noi) nè perchè ci ricadrai ancora. Però lavora sodo sul fatto di riuscire a gestire la rabbia con intelligenza emotiva.
L'espressione della tua rabbia deve essere volta ad ottenere un risultato: e questo risultato non dev'essere certamente il fatto che tu poi ti senti male, in colpa o isterica, ma che tu riesca a dire delle cose a tuo marito, a raccontare come stanno davvero le cose, con lucidità e con chiarezza.
Io della tua storia ricordo sempre come ho ammirato la lucidità con cui quel giorno sei andata all'ospedale a farti refertare per il pugno che ti aveva dato sulla schiena. Come vedi, "la sostanza" in te c'è: sai difenderti con intelligenza, sai reagire.
Ma certo...tuo marito quell'episodio te l'ha fatto pagare caro e amaro. Ti ha fatta sentire quasi una simulatrice. Ma chi andrebbe mmai a farsi refertare un "semplice" pungo sulla schiena? Ti avesse dato - che so - una bella coltellata...allora si che forse (forse, eh!) ne valeva la pena...ma un pugno...andare a farsi refertare un pugno...che CAROGNATA, [SM=g27988] eh?!
Mentre DARLO, il pugno...darlo non è mica stata una carognata...
Vedi...quando tu riesci ad opporti in maniera forte, tuo marito te la fa pagare...ma è perchè gli fai paura.
Comincia a pensare che LUi ha paura di te, e vedi come cambiano le cose.
Ti ripeto, fingi di essere forte (e la virtù dei forti è la CALMA, ricordalo sempre!), di essere razionale, di essere impermeabile: fagli notare le cose che non vanno - senza fare tragedie, ma con durezza, con fermezza - e vedrai che pian piano lui comincerà a girare alla larga.
Ricordati che sei capacissima di essere forte, calma e lucida: lo hai già dimostrato.
Un abbraccio,
L.
22/06/2008 08:30
 
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sono effettivamente molto soddisfatta di me...
sto mantenendo la promessa fatta alla bambina, e cioè di fare di tutto perchè i rapporti tra lei e suo padre siano decenti.
Non vorrei mai privarla del padre, sarà perchè nella mia infanzia ho sofferto molto la mancanza della presenza costante di uno dei due genitori, mia madre. Ha sempre lavorato molto, spesso fuori, e per la maggior parte del tempo tornava solo il fine settimana. Per cui, per quanto la mia stima per lui sia inesistente, non vorrei mi che sua figlia da grande, guardandosi indietro, si accorga che le è mancato.
Per questo farò di tutto perchè la situazione migliori.

Ma la cosa che mi ha sconvolto è il livello di paranoia a cui è giunto con questa storia del convivente... mi ha mandato anche un altro sms, visto che non rispondevo, in cui interpreta il mio silenzio come un'ammissione della presenza di questo 'terzo incomodo' (giusto, non ci avevo pensato, terzo rispetto a cosa...??). E' vero, non ci sarebbe niente di male se trovassi un altro uomo, ma l'assurdo è che ora come ora proprio NON ESISTE!!!

Ora la bimba è con lui, fino al 6 di luglio...non posso dire di essere tranquilla, ma spero davvero che in questo periodo se non altro non passi il tempo a martellarla per sapere con chi convivo...

La cosa più positiva rispetto alla seduta con lui è che mi sono sentita non più inferiore e debole rispetto a lui, anzi, mi sono resa conto della mia maturità, lucidità e superiore livello di consapevolzza... se riesco a mantenere questa sicurezza e forza, sarò in grado di affrontare tutto.
22/06/2008 08:50
 
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petraG, 22/06/2008 8.30:

sono effettivamente molto soddisfatta di me...
mi sono sentita non più inferiore e debole rispetto a lui, anzi, mi sono resa conto della mia maturità, lucidità e superiore livello di consapevolzza... se riesco a mantenere questa sicurezza e forza, sarò in grado di affrontare tutto.



Ecco, brava, è proprio questo l'importante.
Sicurezza e forza che pian piano riuscirai a costruire e ti daranno un vantaggio enorme, non soltanto nelle battaglie con lui, ma in tutto.
Anche nell'educare la tua bimba, saprai renderla forte e sicura come te.

A lui potresti dire che non siete più una coppia e quindi un eventuale altro uomo che potrebbe entrare nella tua vita non lo riguarda. Ma tanto non capirebbe e lo accetterebbe soltanto dopo che lui avesse trovato un'altra donna, e forse nemmeno allora.
Quindi rivendicare il tuo diritto a un nuovo amore con lui, adesso, non ha importanza, sono più urgenti altre cose.

La tua impermeabilità, come l'ha definita Lilli.
Anche la tua bimba ha bisogno della tua serenità e della tua imperturbabilità.
NOn preoccuparti se ti sembrerà di non riuscire a conquistarla in fretta come vorresti: capitano i momenti in cui sembra tutto perduto.
Siamo donne, e non di plastica.
Se ti succede di sentirti di nuovo sconfortata parlane a qualcuno, di persona o qui.
E se anche non puoi farlo immediatamente ricorda che non sei sola, mai.

Noi leggiamo con interesse tutto quello che scrivi, se vuoi farlo in modo riservato puoi benissimo.

Sei una mamma coraggiosa, quando la tua piccola sarà cresciuta e ti ringrazierà di esserlo stata, sarà una delle cose più belle che potrai mai sentirti dire.
E per ora te lo diciamo noi qui.

22/06/2008 09:18
 
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grazie...è grazie a voi che non mi sono mai sentita sola in quello che ho passato!
22/06/2008 09:21
 
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Ciao Giuditta,
come te anch'io non ho voluto privare i miei figli del padre, avendo avuto come padre un uomo meraviglioso, sapendo quanto è importante la figura del padre, non l'ho mai privato di stare con i suoi figli, più precisamente con il piccolo,la maggiore ora è in grado di gestirsi da sola, e non essendo mai a casa lo vede raramente , in un certo modo è meglio così visto che il loro rapporto è deteriorato, ma solo vedendosi poco e sentendosi ogni tanto riescono ad avere un piccolo rapporto.
Il fatto che il tuo ex creda, lo vuole credere, che tu abbia un convivente credo che sia ciò che potrebbe giusitficare il tuo allontanamento da casa, è sempre il discorso che loro sono intoccabili, quello che ho sempre detto al mio ex : vivono su un piedistallo, e non riescono a mettersi in discussione, è più comodo per loro pensare che ci sia un altro nella nostra vitache siano loro ad aver sbagliato.
Sono persone possessive, temono che un altra persona possa prendere il posto come in questo caso del padre, questo li manda in bestia, perchè per loro amore è possedere.
Ho vissuto sulla mia pelle , nonostante lui abbia una compagna le minacce che chiunque si fosse avvicinato ai miei figli con intenti anche buoni , minacce dirette a loro come :se mai loro avessero voluto bene ad un altro uomo lui sarebbe sparito per sempre.
Minacce che se questa ipotetica persona avesse loro perso di rispetto ( da che pulpito arrivava la predica) lo avrebbe ammazzato insieme a me.Io allontanai tutte le persone, amici e amiche che frequentavano casa mia, per paura delle contiune ripercussioni che aveva su mio figlio. Anche andandomene inizialmente chiedeva a mio figlio che venisse qui in casa, se la mamma frequentava degli amici. Lui poteva tutto, ma io che vivo con i miei figli no. C è voluto del tempo, devo dire anche che in casa mia non viene nessuno, a parte dei parenti. Ma ha smesso di chiedere al bimbo chi frequento io. Chiaramente così facendo metteva a disagio mio figlio nel rapportarsi con gli amici, cosa che fino a qualche tempo prima mio figlio era lui stesso a chiedermi quando avrei organizzato una cena con tutti i miei amici, preciso che erano sia uomini che donne e i loro bimbi.
Il loro senso del possesso li porta a fare tutto questo,non si rassegneranno mai, la colpa sarà sempre degli altri, mai la loro, e anche davanti ad una ammissione di colpa ( come il mio ha fatto di recente) non cambieranno mai.Potrei dirti che è questione di tempo, finchè lui non troverà un altra donna, allora mollerà un pò la presa, ...ma ci vorrà del tempo.
Ha perso te, e ora al pensiero che un altro uomo possa sostituire la figura del padre con tua figlia ( cosa che poi non accadrà mai) lo manda in bestia.
So quanto sia dura Giuditta, io sto iniziando a respirare adesso,ma non abbasso mai la guardia.
L ultima volta ammetteva gli errori che ha fatto con me, ammetteva il male che mi aveva fatto. Sapessi quante volte lo ha fatto.Dice ancora di essere cambiato...ha solo ricominciato un altro ciclo da un altra parte.
Ti abbraccio forte.
22/06/2008 11:56
 
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marylv, 22/06/2008 9.21:

Ciao Giuditta,
come te anch'io non ho voluto privare i miei figli del padre,



Mary, tu e tutte le altre mamme fate bene a non privare completamente del padre i vostri bambini, ma soprattutto fate bene a battervi nel difenderli dai danni che lui può fare su di loro.
Loro ve ne saranno grati e riconosceranno che voi fate tutto quello che potete per proteggerli, se il padre si comporta male.

Questi uomini che arrivano a scenate come quella di tentare di darsi fuoco in televisione, hanno bisogno di comportarsi un po' meglio, con i loro figli e spesso purtroppo le mamme devono vigilare e a volte anche insegnare ai mariti un po' di correttezza nei confronti dei bambini.

Se poi lo stesso un padre non sarà abbastanza corretto, il figlio, però, con mamme come te e Giuditta, potrà essersi reso conto che la mamma ci ha messo tutto l'impegno possibile, per migliorare il rapporto fra bambini e padre e ti assicuro che non è poco.
Poi è ovvio che tutte le mamme vorrebbero il meglio, per i loro bambini, ma spesso bisogna accontentarsi....

L'importante è che mamma e papà non vivano nella stessa casa, con episodi di maltrattamento sulla mamma, che farebbero molto male anche ai bambini anche se non assistono direttamente.
E purtroppo alcune mamme non sono riuscite a liberarsi di un uomo che, ancora dentro casa, le umilia e rende la loro vita impossibile.
A volte il percorso verso la liberazione è davvero lungo e ci vuole pazienza e coraggio.
Ma tu, Lilli e tante altre che siete arrivate a una situazione più accettabile, potete dare speranza e siete la prova che ci si può arrivare.

Quindi, Giuditta, vedrai, anche per te arriveranno momenti più tranquilli.
22/06/2008 14:04
 
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Sai, Giuditta, siamo su uno spazio pubblico e non non voglio inserire riferimenti troppo personali ad altre persone, però mentre tu stai vivendo questa tua lotta come madre, anche per me si è riacutizzata una situazione simile.
Nel mio svp c'è una cartella che si intitola: "il mio fidanzato". Io non ho un fidanzato. Però qualcuno (indovinate un po' chi?) lo ha detto a mio figlio: per "punirmi" e vendicarsi del fatto che io cercassi di imporre qualche limite al suo totale assenteismo.
E perciò, la mamma che fa violenza su se' stessa e si impone di pretendere che i propri figli abbiamo un minimo di frequentazione (decente) con il padre diventa: la cattiva madre, che abbandona i propri figli al papà (che ha tanto da fare, che è tanto nervoso, con il quale i figli non si sentono a proprio agio...) per uscire con il proprio fidanzato.
Questo è molto suqllido: ma anche molto pericoloso. Io non so bene come reagire, mi aiuta il confronto continuo, forte e competente che ho con gli specialisti del centro antiviolenza. Senza questo supporto credo che andrei in tilt, naufragherei, incapace di razionalizzare...come è accaduto per molto tempo.
Per questo io insisto sempre sul fatto di chiedere aiuto, un aiuto competente e qualificato.
Io ho la mia famiglia, una solida rete di amici sensibili, intelligenti, cari, che mi supportano moltissimo, ma tutto questo di fronte a problematiche così gravi, ad insulti così pesanti alla stabilità emotiva di una madre e dei suoi figli non è sufficiente.
Ci vuole un aiuto competente: il supporto psicologico e il supporto alla genitorialità, che io stessa ho chiesto (sebbene mi dicessero che non ne avevo bisogno: non è ho bisogno in quanto madre presa da sola, ma in quanto madre che vive un rapporto così duro e pesante si, io ho bisogno di aiuto e di supporto e non mi vergogno a chiederlo).
Nel mio caso, si alternano sia i momenti di intrusione, con domande, tentativi di lavaggio del cervello, a lunghissime assenze. Promesse non mantenute di week end e di passeggiate o anche solo di incontri.
In tutto questo, ci sono ancora esplosioni occasionali ma terrificanti, di brutalità.
Vorrei sciverti altre cose, in questo momento provo una grande stanchezza e mi chiedo se è giusto "fare da stampella" alla genitorialità carente e disturbata di questi uomini, che ne appofittano solamente, che sono capaci di far fallire ogni buona intenzione, ogni impegno, ogni proposta. Di farla fallire e anche di rigirarla in male, se possibile anche contro di noi.
Come nel caso del "mio fidanzato", come nel tuo caso, con l'incontro con lo psicologo.
Capisco e condivido la tua sfiducia, però il gioco vale comunque la candela, l'equilibrio e la serenità dei nostri figli vale qualsiasi sacrificio e impegno. Però è importante che questo impegno non sia dettato solo dal cuore, ma anche dalla razionalità.
Un abbraccio,
L.
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