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non so se

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2008 14:04
09/08/2007 10:04
 
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grazie bea per le tue parole, ma continuo a pensare che la colpa è mia. Già ricorrevo spesso all'alcool prima di conoscere lui(da buona ex bulimica e anoressica a periodi, tipicamente soggette alle dipendenze)con lui il bere è diventata un'abitudine, ma forse lo sarebbe diventata comunque. Lui non aveva il diritto di calpestarmi, è vero, ma a volte penso: è lui che mi ha calpestato deliberatamente oppure sono io che mi sono sentita calpestata?
09/08/2007 11:58
 
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Cara Giuditta cerco di risponderti usando le tue stesse parole, forse mi aiutano a spiegarti meglio cosa voglio dire. Tu hai scritto:
- accusarmi di essere malata (soffro di disturbi alimentari da quasi 15 anni)e di essere dannosa per nostra figlia
- accusarmi di non essere lucida
- accusarmi di avergli fatto spendere tutti i suoi soldi per la ristrutturazione della casa in cui abitiamo (la casa è dei suoi genitori e anch'io ho contribuito per quanto potevo alle spese, avendo un reddito più basso e non avendo grossi riparmi, visto che ho 17 anni meno di lui e lavoro da 4 anni; inoltre i miei genitori hanno anche loro contribuito alle spese sostenute)
- dirmi ripetutamente che me ne devo andare di casa (levare dalle p....)
- dirmi che ha vinto 100.000 euro al superenalotto ma che non mi venga in mente di far conto su quei soldi perchè sono suoi e che ho già avuto abbastanza
- visto che ora ho difficoltà ad avere contatti fisici anche minimi con lui, dirmi 'Non c'è problema, t'ammazzo se continui così'
- una notte, tornando a casa alle cinque (lui), mettermi le mani addosso (pugni sulla testa, spintoni, strattoni) perchè non avevo voglia di ascoltare il resoconto della sua nottata con gli amici
- telefonarmi di continuo senza motivo
- denigrare le mie amicizie e le persone con cui mi trovo bene
- denigrare la mia famiglia e accusarla di essere colpevole di tutti i miei problemi
- dire a nostra figlia di continuo che è una rompipalle
-minacciarmi di rendermi la vita impossibile

Qui hai fatto un piccolo riassunto di tutte quelle cose che lui ti ha detto per scatenare in te sensi di colpa che ti portassero poi a stere sempre di più con lui, ora ti chiedo: ciò che hai scitto sono cose realmente successe o tue sensazioni? Ovvaimente ti risponderai che sono successe e quindi significa che ti ha realmente calpestato e non che tu lo hai solo sentito! Una cosa che ho notato in tutte noi, sia che ne siamo uscite o meno è proprio il fatto che comunque ci mettiamo in discussione, spesso atterrandoci moralmente, cosa che loro invece continuano per la loro strada convinti di essere nel giusto. Come in altri casi, rileggendo la tua storia è come aver rivissuto la mia, infatti anche il mio ex, quando ha visto la mia determinazione a troncare, improvvisamente aveva dei problemi fisici e mi chiedeva di non abbandonarlo, con tanto di pianto disperato.
Poi ancora scrivi:
Ora sono felice, serena, ho voglia di fare mille cose e senza il peso di lui ho l'energia per farle
Tu pensi che se fossero state solo tue sensazioni, avresti raggiunto questa consapevolezza?
La Bulimia, l'anoressia, l'alcool, e in alcuni casi anche la droga (come il mio) sono un forte segnale di malessere che avvertiamo e che sfoghiamo nel modo in cui conosciamo meglio, e spesso diventano poi uno strumento per poter sopravvivere nelle peggiori situazioni, senza realizzare, invece, che ci stiamo distruggendo ulteriormente.
Insomma tutte le cose che ti sono successe sono fatti e non costruzioni della tua mente, non ti sei sentita calpestata per caso, ma perchè LO SEI STATA REALMENTE!!!!!e sono le cose che sono successe che te ne danno conferma. Capisco che adesso i sensi di colpa ti appesantiscono l'umore e ti mandano in crisi, allora ti chiedo: prendi un giorno qualunque della tua vita assieme a lui, mettila a confronto con uno di adesso, osserva le differenze nel tuo stato d'amino, nei tuoi atteggiamenti, nelle tue paure, nei tuoi comportamenti, in tutto ciò che esprime ed è la tua piccola, poi chiediti: siamo state calpestate? Ecco la risposta alla tua domanda!
Sono normali i momenti di crisi, ma tieni duro e sappi che nel forum un aiuto lo trovi sempre, e sfutta questo strumento per non crollare!
Ti sono vicina. Un abbraccio forte.
Bea
09/08/2007 13:37
 
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hai ragione! per niente al mondo cambierei la mia vita di ora con quella di due mesi fa! grazie per l'aiuto, parole come queste possono cambiare una giornata!
21/08/2007 12:13
 
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Giuditta...
Anche io di alcune cose della mia vita porto un forte senso di colpa.

Al punto che quando sono di fronte agli altri ormai, oltre ad imbarazzarmi fortemente quando mi fanno una domanda un po' personale, io ho l'impressione che capiscano qualcosa di me, senza che io dica niente.

Mi sento giudicata, sporca, sento di nascondere cose che nessuno vorrebbe mai sentire.

Mi vergogno di me e sono talmente convinta che gli altri "vedano" dentro di me, che quando, appunto, mi fanno una domanda personale, quasi non riesco nemmeno a non dire la verità.
Ovviamente non la dico, ma credo si veda che sono in difficoltà, anche perchè arrossisco e tento, malamente, di cambiare discorso...

Credo e spero che con il tempo tutto questo potrà essere superato.

Poi Giuditta... l'alcol lascialo stare, è un problema in più e tu devi essere una DONNA LIBERA.
A poco a poco potrai smettere se lo vorrai.
Anche io sono stata dipendente, non dall'alcol, ma comunque so cosa vuol dire dipendenza e... adesso so anche che ci si può liberare davvero [SM=g27987] !

Un abbraccio

Silvia
Se noi consideriamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Pirandello
21/08/2007 12:28
 
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Si dice che la "verità rende liberi"... beh è vero, la verità intesa come consapevolezza di poter costruire laddove tutto sembra perduto, avere coscienza che il dolore se lo lasci inascoltato e isolato nel tuo cuore può soltanto portarti dentro il baratro della solitudine, ma qui, in questo spazio virtuale si tenta ogni giorno di spazzare via le ombre pesanti del silenzio, di condividere tutti insieme il percorso di tutti, come in una grande comunità...
Come dice Bea questo strumento può servire quando senti il bisogno di un aiuto, quando ti senti sola... Io aggiungo, questo trumento essendo di tutti illumina quel concetto che per me è di vitale importanza: è nel donare che abbiamo già ricevuto, è nell'aiutare che ci siamo aiutati!
Cara Pedra vedrai che gradualmente tutti i pezzi del puzzle sarenno al loro posto e tu potrai vedere la tua immagine con un grande sorriso e una grandissima voglia di vivere!
Come vedi non sei sola, ci siamo noi e molte amiche che avendo attraversato più o meno i tuoi stessi drammi possono consigliarti e supportarti, vedi Calliope, che ringrazio con tutto il cuore per le sue parole e per ... aver scritto!


Un abbraccio
Gae

27/08/2007 12:04
 
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avete ragione, e non finirò mai di ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato con le loro parole e il loro appoggio, e devo dirvi che provo un forte affetto per tutti voi. Forse l'ho già detto, ma siete stati determinanti per le mie scelte.
Ora sono piena di voglia di vivere, non mi sento più come mi sentivo prima, e cioè come una vecchietta di 80 anni che non si aspetta più niente dalla vita e dalle persone...
27/08/2007 16:55
 
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Amica grazie a te che hai ripreso nelle tue mani la tua vita e l'hai catapultata verso un futuro fatto di speranza e serenità. Continua così e tantissimi auguri!

Un abbraccio
Gae
28/08/2007 10:53
 
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Ciao Giuditta,
sono felicissima per te, mi rende felice sapere che ce l hai fatta, io sto bene, ho quasi finito di sistemare la casa, ormai sono 20 giorni che vivo qui, ieri per la prima volta siamo riusciti ad andare al mare, sono riuscita a sistemere anche mia madre, e ora non è necessario che vada da lei tutti i giorni, riesco così a dedicarmi un po di tempo per rilassarmi al mare.Mi sono dedicata insieme ai miei figli a piantare fiori e piante in giardino, l interno della casa è quasi a posto, mancano piccole accortezze ma col tempo finirò tutto, nessuno mi mette fretta, a ottobre inizio a cercare lavoro, prima voglio sistemare i ragazzi a scuola, per loro forse sembra una vacanza ora, ma presto cominciano i doveri e spero che riescano ad ambientarsi.

Un grande abbraccio
28/08/2007 13:01
 
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ciao marylv
finalmente ce l'hai fatta a sistemarti! sono felice davvero per te. Io intanto stasera vado a firmare le prime carte per comprarmi una macchina (una atos usata a 2000 euro) la prima cosa davvero mia e solo mia! Sono entusiasta! Poi con l'aiuto dei miei sto cercando casa, e forse, dico forse (e ancora forse) ne riusciamo a comprare una proprio nel paesino dove sono cresciuta e dove stanno attualmente i miei (e io con loro!). per mia figlia sarebbe l'ideale, lei vorrebbe tanto vivere lì, e per me lo stesso, perchè è un ambiente sano, in cui i bambini possono uscire di casa e giocare con gli amici senza praticamente bisogno di stare a controllarli...poi sarei a un passo da casa dei miei, e avrei tutto l'appoggio sia emotivo/affettivo che materiale! La casa però costa tanto, ed è pure da rimettere apposto...ma confido nelle doti diplomatiche di mia madre, che farebbe di tutto pur di vedermi sistemata lì!
un abbraccio...
28/08/2007 13:58
 
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Sapessi come mi rende felice saperti così entusiasta,
so cosa vuol dire avere finalmente qualcosa di nostro , anche solo il fatto di poter decidere noi anche il solo colore delle pareti di casa, io dopo l allontanammento del mio ex ho iniziato a guidare,prima guidavo ma solo per portare i figli a scuola e a fare a spesa, ora vado ovunque senza sentirmi dare dell'handicappata, io ora sono in affitto ma tra qualche anno penso di riuscire a comprare casa, ho ateso per non impegnarmi subito , volgio che prima i ragazzi si ambientino, poi con calma cercherò di trovare una soluzione.
Sono contenta che tu abbia dei genitori così, io purtroppo mio padre non ce l ho più e mia madre è in casa di riposo perchè invalida, ma se non ci fossero stati loro ora io ed i miei figli saremo sotto i ponti, hanno fatto tanto e credo che da lassù mio padre sia finalmente contento, lui come mia madre rispettavano il mio ex perchè lo avevo sposato ma non hanno mai avuto buona considerazione di lui.
Ora qui ho la mia gemella i miei figli e mia madre, tutta la mia familgia, lei mi ha aiutato a cercare casa, a sistemarla, è felice di avere qui i suoi nipoti, lei non ha figli, ha un compagno meravilgioso che adora i miei figli, il piccolo lo chiama zio, e lo cerca sempre ( più del padre) se cerca il padre è solo per chiedergli qualcosa da comprare, ho un pò di lavoo da fare con il piccolo ma confido con il tampo e la costanza del mio lavoro di recupero.
Oggi andiamo al mare, molta gente se ne è andata ed è il periodo migliore per andarci.
Sai una cosa? mi sento libera, nonostant non abbia ancora risolto molte cose, ma la vita comincia ora, per te e per me.
Un grande abbraccio
14/09/2007 12:32
 
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dopo l'euforia iniziale, ora cominciano i problemi.
1) lui non è d'accordo per quanto riguarda la bambina, la vorrebbe tenere con sè più del dovuto causando gravi scompensi alla piccola che è già abbastanza sballottata e non capisce neanche più dove abita;
2) la bambina accusa me della sua sofferenza, è tutta dalla parte del babbo e mi rimprovera il fatto di essere troppo severa con lei e di non amare più suo padre (so che queste non sono parole sue, ma di qualcun altro, e poi lui ha espressamente chiesto A SUA FIGLIA DI 7 ANNI di stargli vicino, perchè lui soffre, il poverino);
3) il lato economico: a parte gli alimenti per la bambina, lui non accetta le richieste del mio avvocato di pagarmi una parte del mutuo o affitto (visto che a lui è rimasta l'abitazione coniugale, che è di mio suocero ma considerate quanto può valere una casa nel centro storico di Siena, appena ristrutturata, con terrazza da cui si vede praticamente tutta la provincia, di non so neanch'io quanti metri quadri) nè tantomeno di darmi un indennizzo per gli elettrodomestici (regalatici dai miei parenti)che rimangono a lui, e fa storie anche per restituire ai MIEI GENITORI i soldi che LORO hanno speso, per aiutarci, nella ristrutturazione della casa DI MIO SUOCERO.
4) non mi da neanche il permesso di salire in casa a prendere uno dei miei libri che sono rimasti lì, quindi dovrò aspettare di poter organizzare un trasloco tutto in una volta, ma se intanto ho bisogno di qualcosa mi arrangio.

Io in quella casa ci ho messo tutto quello che avevo, dal lato economico e fisico (ho contribuito alle spese come ho potuto e ho fatto di tutto per mantenerla pulita e migliorarla), per molto tempo ho pagato tutte le bollette, la spesa, le spese scolastiche con i miei 1000 euro di stipendio, mentre lui metteva da parte i suoi guadagni e in parte se li beveva. Ebbene, vedete che cosa ci ho guadagnato? Un bello schifo di niente. Se c'era bisogno di qualcosa per farmelo odiare ancora di più, lui l'ha fatta. Ora veramente ha toccato il fondo.
14/09/2007 20:52
 
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Ciao Giuditta
intanto vorrei dirti che non è vero, che secondo me, non hai guadagnato niente,hai trovato la tua libertà. Questi però sono i momenti più difficili dove spesso capita che i figli vengano strumentalizzati per metterseli a favore, ma tu continua ad essere una brava madre per lei ed essere presente, ci vorrà tempo, costanza e tanta pazienza, ma vedrai che poi riuscirà con il tempo a capire la situazione e a fare le sue scelte da sola, è ancora piccola, ma non mollare. La bambina ha bisogno di tranquillità e trovare stabilità, non essere sballottata a destra e a sinistra solo per i capricci per gli adiulti!
Per quanto riguarda la battaglia legale è quasi ovvio, ma tu fai in modo e maniera di far rispettare i tuoi diritti ed ottenere ciò che ti è dovuto. Lui si è tenuto la casa, cosa vuole di più anche il tuo sangue, date che devi sudare anche sette camicie per riavere le tue cose, rispettando le sue regole!
La lotta sarà dura, ma tieni duro, ci avete già rimesso abbastanza e dato che sei riuscita a fare il primo passo, quello più grande, cioè di andartene da lui, anche se in salita e anche se impegnativo riuscirai a fare anche i passi successivi. Passerai tanti momenti di rabbia, ma noi siamo qui con te!
Un abbraccio forte!
Bea
[Modificato da blackhorse.1 14/09/2007 20:53]
15/09/2007 00:19
 
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Cara Giuditta non ti abbattere, questi sono momenti che devono essere messi in conto. Mi allineo alle parole di Bea, continua ad essere la madre che sei sempre stata, non venire mai meno al tuo ruolo di madre, anche quando questo comporta essere duri con i propri figli!

Vorrei essere aggiornato sulla situazione legale, come vanno le cose? Come si ta muovendo l'avvocato?

Un abbraccio
Gae
16/09/2007 09:59
 
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cavolo..gae ti avevo risposto con un post lunghissimo e mi e' sparito....uffa

cmque l'avvocato continua a ribadire le nostre richieste nonostante i loro rifiuti sia dal lato economico che dal punto di vista della bambina
(fine settimana alterni e due pomeriggi ogni 2 settimane)

domani aspetto aggiornamenti, visto che le loro risposte si fanno attendere. Ancora non abbiamo neanche depositato il ricorso (non mi chiedere perche', ma mi fido del mio avvocato e so ch sta facendo di tutto per rendere le cose piu' indolori veloci possibile)

Alle brutte noi abbiamo anche il referto medico che attesta il motivo per cui me ne sono andata di casa.

Staremo a vedere, io pero' sono piu' tranquilla, perche' l'avvocato mi ha detto di ignorare le sue proteste e per la bambina di procedere secondo le nostre condizioni, perche' cmque poi decidera' il tribunale e lui non ha potere di fare di testa sua.

Ah, la bambina mi ha confessato (mi diceva sempre che con il babbo andava tutto bene, che lui era amoroso, il suo caro babbino eccetera) che lui continua a offenderla (vaffanc***, testa di c***, non capisci niente,stronza, rompico******...sono parole familiari, le usava con entrambe quotidianamente)e che non mi aveva mai detto niente 'per farmi stare tranquilla'
[Modificato da blackhorse.1 16/09/2007 15:23]
22/09/2007 00:14
 
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Giuditta come procede la situazione in ambito legale? E tu come stai?


Un abbraccio
Gae
[Modificato da Geneshys 22/09/2007 00:14]
06/02/2008 10:09
 
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ci sono ancora, eh!
allora, tra 15 giorni sarò legalmente separata; l'afidamento della bambina è condiviso, con domicilio presso di me. Lui continua a bere (ne sono sicura) e a fare la stessa vita di sempre, ma la bambina gli vuole bene, com'è giusto che sia, e apprezza anche i momenti che passa con lui. A me dà fastidio anche solo sentirne la voce, figuriamoci pensare che per 10 anni ci ho condiviso tutto...
Ora la mia vita è come nuova, è come se fossi nata questo 1 gennaio 2008...mi sono riscoperta una persona con mille interessi, tanta voglia di fare, vedere, conoscere...prima ero una larva, l'ombra di me stessa. Ora mi sento pronta anche ad aiutare altre persone attraverso questo forum.
06/02/2008 19:47
 
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ciao,ogni volta che leggo una lettera come la tua mi sembra di specchiarmi
sono anche io come te,ora non posso scrivere molto perchè mi controlla ma appena posso ti racconto
ciao un abbraccio
05/06/2008 12:27
 
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ancora io
ho cominciato a prendere coscienza della mia situazione esattamente un anno fa, e infatti il mio primo post risale al 30 maggio 2007. Da quel momento sono cambiate molte cose, anche grazie a questo forum. Ma purtroppo una cosa non è cambiata: la mia sudditanza psicologica nei confronti del mio (ormai) ex marito:ogni volta che ci devo aver a che fare per questioni organizzative riguardanti nostra figlia i toni degenerano e inevitabilmente questo è quello che succede dentro la mia testa:

riesce sempre e comunque a uccidermi; riesce a farmi impazzire; riesce a farmi sentire una nullità; riesce sempre e comunque a farmi sentire malata, incapace, riesce sempre e comunque a farmi perdere il controllo, a pentirmi di essere nata a dubitare di tutto a desiderare solo di addormentarmi e non svegliarmi più, a farmi sentire debole piccola insignificante impotente un insetto schifoso
riesce a rovinarmi ancora le giornate, a farmi guardare indietro con odio e tristezza, e soprattutto mi umilia, mette in dubbio quello che è successo, nega quello che è stato, nega il dolore, nega lo schifo che è stato questo rapporto
e ancora una volta mi sento prigioniera non c'è scampo non c'è via d'uscita...tutto si ripete incessantemente la tranquillità si paga col dolore la felicità si paga con la desolazione
non mi liberererò mai di tutto ormai è radicato dentro di me e sta li in attesa di attaccare di dilaniare le sicurezze che mi costruisco
nessuno mi può aiutare non riuscirò mai a vedere le cose diversamente ormai...


Come vedete, il rapporto malato che ci univa in qualche modo c'è sempre. Lui sa esattamente come calpestarmi. ma la cosa più terribile è che lui nega la violenza. Nega tutto ciò che ho sofferto, al punto che anch'io comincio a credere che ha ragione lui, che ho esagerato. Per farvi capire, riporto qui alcune frase di un'email da parte sua inviatami dopo una serie di e mail in cui nel tentativo di accordarci per la gestione della bambina in estate i toni sono scesi su altri piani.

leggo di questo tuo sfogo vittimistico, l'eterna e scontata giustificazione di tutte le volta -culo che parlano di un marito violento, umiliante e quant'altro per cercare di addossare le colpe di una separazione solo alla persona che in fondo è quella ferita.
Non cercare scuse: sei scappata, letteralmente, nonostante gli accordi - a proposito di persone che mentono - facendoti refertare un mini livido alla schiena per giustificare la vigliaccata. Un'altra menzogna: "ho paura!". Fossi in te mi vergognerei a dire che hai/avevi paura di me, sei l'unica persona di mia conoscenza che lo dice. Chi mi conosce bene te lo può testimoniare, ormai è storia patria. Hai confuso normali alterchi di famiglia con violenze e umiliazioni vomitatemi addosso per trovare in te stessa una scusa. Basta con questa storia. Quello di cui parli fa parte di altre realtà terribili che non mi riguardano.
E poi, è noto quanto ti piaccia rovinare le feste, paventando un "sano" egoismo.


Leggere queste parole mi ha ferito profondamente e mi ha messo seri dubbi riguardo a ciò che so di aver vissuto. Non è giusto. Non è giusto che lui si permetta di negare la mia sofferenza, come se fossi una malata di mente che si è inventata tutto.
Come vedete, nonostante tutto, non riesco a uscire da questa situazione. Come del resto, non credo che riuscirò mai ad accettare una relazione vera con un'altra persona, perchè associo inevitabilmente lo stare con una persona alla sofferenza.

05/06/2008 23:35
 
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La separazione non basta
Cara Giuditta,
penso che tu stia vivendo quello che un po' tutte noi abbiamo vissuto, un momento di debolezza, di stanchezza.
Però, sotto sotto, c'è anche il fatto che probabilmente non hai avuto modo di affrontare realmente i come e i perchè della relazione distruttiva che hai vissuto con tuo marito.
La separazione, che è avvenuta in modo tutto sommato rapido e indolore (consensuale, vero?), ti ha dato una momentanea illusione di esserti liberata da tuo marito e, con lui, dalla vostra relazione così dolorosa.
Ma, putroppo, una relazione tra voi resta.
Resterà sempre: non soltanto perchè c'è la bambina che vi tiene comunque legati, ma soprattutto perchè tu non hai ancora affrontato le cause profonde del tuo malessere, non hai individuato, compreso e affrontato i "ganci" su cui la prepotenza di tuo marito si avvinghia, non hai compreso a fondo e imparato a gestire (e ad accettare) le tue fragilità interiori che diventano delle voragini quando lui ti parla, di destabilizza, ti spaventa.
Ho letto il messaggio di tuo marito ed è stato come risentire le cose che mio marito mi ha detto nelle rare occasioni in cui (in passato) provavo a parlargli della sua violenza: era colpa mia, ingigantivo episodi banali, mi inventavo tutto...la cosa terribile (credo che tu mi capisca bene) è che quando lui mi diceva queste cose io pensavo che fossero VERE!
Un giorno che lui mi aveva urlato: "se mi dici un'altra volta che ti picchiavo, io ti denuncio!" (e lo dicevo soltanto a lui! Non raccontavo a NESSUNO che mio marito mi picchiava!), io tremante di paura pensavo davvero che potesse farlo...pensavo che avesse i motivi per farlo...in fondo, non è che mi picchiasse tutti i giorni...mi ha mandata all'ospedale una volta sola...in ospedale ho raccontato di essere caduta per le scale. Ma forse ero DAVVERO caduta per le scale...?!?
Poichè in alcuni momenti mio marito ha raccontato ad alcune persone che mi picchiava, io sono arrivata al punto di andare a chiedere ad uno di loro: "ma ti ha detto davvero che mi picchiava? Mi picchiava, è vero?! Non è che me lo sono SOGNATO?"
Ferma, ti prego, la tua attenzione su questa parola: sognato.
Io sono una persona equilibrata, razionale, non bevo e non assumo droghe...e sono arrivata a non distinguere la realtà dai sogni, a non essere più sicura che quello che avevo vissuto fosse la realtà e non, magari, una mia rielaborazione esagerata e folle.
Quando ho raccontato queste cose alla psicologa che mi segue al centro antiviolenza, mi ha rassicurata, mi ha aiutata a comprendere come e perchè nascono in me certi meccanismi.
Ed eccoci qui, Giuditta: sarò monotona, ma continuo a pensare che per donne che hanno vissuto storie come le nostre (che sia un livido o due vertebre incrinate...è sempre violenza, comunque violenza), la separazione non sia sufficiente.
E' necessario capire a fondo come e perchè tutto questo è accaduto.
Ed è necessario capirlo centrando l'obiettivo su noi stesse, mettendo un po' da parte sia la nostra relazione distruttiva sia l'uomo che ci ha fatto del male.
E' necessario ripartire da noi stesse, prendere consapevolezza di noi stesse nella nostra integrità: questo si può fare soltanto con un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia, non c'è, credo, una alternativa valida ai centri antiviolenza, da contattare di persona, per chiedere aiuto e supporto.
Ai centri antiviolenza non vanno solo le donne che vorrebbero separasi, ma anche le donne come me e te che non vivono più nel matrimonio ma che hanno bisogno di comprendere, di rafforzarsi e di ritrovare serenità, speranza ed energia.
Ti consiglio vivamente questa scelta: non hai nulla da perdere e hai tutto da guadagnare. Chiama subito il centro più vicino a te, prendi un appuntamento e vai, segui regolarmente il percorso che ti proporranno, gli incontri singoli, di gruppo, tutto quello che ti propongono, anche per i tuoi disturbi alimentari, per la gestione della bambina, per tutto.
Fare questo percorso all'inizio sarà duro e doloroso, perchè dovrai riaffrontare cose che preferiresti dimenticare (anche del tuo passato più lontano) ma pian piano ti darà moltissima forza e tutto cambierà.
Ti mando un abbraccio,
L.
06/06/2008 12:41
 
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grazie lilli, in effetti sono in cura da uno psicologo di cui mi fido e che mi sta aiutando molto. Avevo una seduta proprio ieri sera, dopo aver scritto il post. Abbiamo affrontato il discorso e dopo la seduta sono stata molto meglio. Solo che...stamattina mi sono svegliata con un gran senso di sfiducia, con una grande fatica addosso, un peso enorme...tutto mi rotola addosso e preferirei chiudere gli occhi e farmi schiacciare, non ho la forza di evitare la valanga. Eppure in generale sto bene, ho tutto quello che desidero, sono fortunata...i miei mi hanno non solo sempre appoggiata, ma hanno contribuito in maniera fondamentale a comprare la casa in cui abito, che è mia. Mi aiutano con le spese, se ho bisogno di qualcosa basta che glielo chieda e loro mi aiutano...
Ho un lavoro, anche se precario, che potrebbe darmi molte soddisfazioni, ma sono svogliata e disattenta, rischio anche di perderlo, se continuo in questo mio atteggiamento.
E' che tutto riaffiora, tutto il dolore, la delusione la rabbia...rabbia verso me stessa...alla fin fine penso che lui ha ragione, sono una persona che distrugge tutto quello che tocca, compresa se stessa...lui mi fa rabbia perchè è il mio specchio...forse ha ragione, mia figlia non deve stare con me, sono malata davvero e le farò solo del male...Oggi proprio non va, mi sento come se fossi nelle sabbie mobili, arranco, faccio di tutto per essere una persona migliore, positiva, ma più mi agito e più affondo nella melma...Condivido in pieno le cose che dici, e questa sensazione di aver sognato, di aver esagerato le cose purtroppo aumenta più che il tempo passa e il ricordo si fa più lontano.
Scusa e scusatemi lo sfogo, ma oggi proprio è difficile per me riuscire a essere forte. Sono esausta.
06/06/2008 22:47
 
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Cara Giuditta,
va bene sfogarsi ogni tanto, ma farsi del male no, non va bene per niente.
Non ti rendi conto che comportandoti così tu la dai vinta una volta ancora a quell'uomo e soprattutto a quello che lui ha evidenziato in te, la tua fragilità (la NOSTRA fragilità), i tuoi difetti (i NOSTRI, quelli di ogni essere umano!), insomma, questo tuo dare addosso a te stessa non fa che peggiorare le cose, perchè vedi solo i tuoi difetti, ti identifiche con i tuoi difetti e pensi di non valere nulla, di non essere nient'altro.
Senti, tu sei ANCHE i tuoi difetti, anche la tua fragilità.
Dobbiamo imparare, prima di tutto, ad accettarla, questa fragilità, per poi imparare, pian piano, a gestirla. Non scomparirà mai del tutto! Ma non deve dominarci.
Quando cadi in questi deliri auto-accusatori, è importante che tu ti renda conto che stai parlando di una realtà distorta dalle tue paure, dal tuo senso di fallimento, della tua fragilità.
La vera Giuditta non è una cattiva madre ed è una ragazza che si da' da fare.
La vera Giuditta è una persona che soffre, e probabilmente tiene ancora nascosto dentro di se' molto del suo dolore: però il dolore vuole sempre uscire fuori e lo fa trasformandosi in depressione.
Il fallimento di un progetto di vita familiare è sempre orribile e duro: è una fonte di dolore immenso. Non puoi continuare ad ingoiare il dolore: penso che sia più costruttivo guardarlo negli occhi e cercare di comprenderlo, con un atteggiamento di tenerezza e di comprensione prima di tutto verso noi stesse.
Ok: abbiamo anche commesso degli sbagli (tipo sposare dei tipacci...): bene, chi è che non commette degli errori?
L'importante è voltare pagina, imparare dagli errori e ricominciare.
Sono contenta che tu sia seguita da uno psicologo, non pensare mai che sia un segno di debolezza ma, anzi, il fatto che tu abbia chiesto aiuto ad una persona competente è un segno forte di responsabilità e di voglia di ricostruirti. Lo vedi che non sei tutta sbagliata?
Tieni duro.
Un abbraccio,
L.
08/06/2008 13:24
 
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Re:
Lilli66, 06/06/2008 22.47:

vedi solo i tuoi difetti, ti identifiche con i tuoi difetti e pensi di non valere nulla, di non essere nient'altro.



Questo e tutto il resto che dice Lilli mi ha fatto ricordare una frase che forse avete già letto anche voi, o forse sentita.

"Tu non SEI un problema, ma tu HAI un problema."

Gli uomini distruttivi, a volte i genitori (anche le madri, ebbene sì, Gretel è solo un esempio) vogliono convincerci che il problema siamo noi e purtroppo possono anche riuscirci.
Ma tu fermati su ogni sillaba di questa frase e non dimenticarla mai.
Ricordala almeno fino a quando non ti avranno aiutato a convincerti che è vera.


16/06/2008 09:52
 
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certo...a livello razionale capisco molto bene cosa devo fare e non fare, come è giusto o meno procedere e sentirsi nei confronti degli errori...ma ci sono momenti in cui la razionalità viene sopraffatta e tutto sembra travolgerti...e,comunque, non mi perdonerò MAI il fatto di aver dato a mia figlia un individuo del genere come padre.
17/06/2008 07:26
 
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Re:
petraG, 16/06/2008 9.52:

non mi perdonerò MAI il fatto di aver dato a mia figlia un individuo del genere come padre.



Non è colpa tua, alla fine lo capirai, che è sua, non tua la colpa.
E poi è anche di quelli che non ti aiutano, non ti credono, forse colpa ancora più grave.
Ogni volta che ti sentirai dire "Quante storie per un livido".
Puoi sentirlo alla polizia, da un medico, da un infermiere, può pensarlo anche un giudice.
Questi ultimi possono aggiungere che la tua bimba ha il diritto di avere ancora contatti con quell'uomo.
Senza capire che per lei, al contrario, può essere un dovere al quale viene costretta da chi si dimentica che i minori sono i primi da tutelare e che sono gli adulti ad avere doveri verso i piccoli e non il contrario.
Anche se può non essere consapevole del dolore di quel contatto, può riceverne danni che sono molto diversi da quelli che riceve una donna.

Ma non glieli provochi tu, ricorda sempre che non è tua la colpa e per una mamma che non riesce a difendere un figlio come vorrebbe, è soltanto il suo amore che aggiunge in lei il senso di colpa per non riuscirci.
Quell'uomo prima aveva un altro volto, se è stato abile a nasconderti quello vero e quindi non ti eri accorta dei rischi verso cui andavi, la colpa è solo della sua ipocrisia, delle sue bugie e della sua capacità di mascherarsi e apparire una brava persona, al punto che sa trasformarsi, adesso, in vittima.

Fanno così, tanti lo fanno davvero, e chi non assiste con i propri occhi a quello che succede dentro casa, non crede, continua a sospettare che tu abbia una parte di colpa e che lui possa essere magari non un buon marito ma un buon padre sì.

Io resto convinta che i bambini vadano protetti da gente simile, che il primo dovere sia la loro difesa.
Sto sempre in mezzo a loro e capisco di più le loro sofferenze, se è tremendamente ingiusta quella di una donna, per me ancora di più lo è quella di un bambino.
E per me non può essere teoria, sono lacrime vere che vedo veramente.
Un giudice che dispone i contatti non protetti con un uomo pericoloso, lo fa solo perchè sbaglia, tutta la sua competenza non gli evita quello sbaglio.
E un uomo pericoloso non mi interessa sapere com'è come marito e come padre, è pericoloso e basta, anche un solo livido, un'unica volta, è sufficiente per sapere che può arrivarne un secondo.

La possibilità in più che si vuole dare a un uomo così, per una donna e per dei bambini può avere un prezzo troppo alto.
Una donna che ha subìto lo sa bene.
Se per gli altri quell'uomo può avere ancora dei diritti sui bambini, per me li ha persi con quel livido, altre possibilità possono dargliele quelli che non hanno visto e non hanno sentito, per me resta uno che da un momento all'altro il livido può farlo anche sul corpo di un bambino e comunque sono già gravi i lividi che può continuare a fare sull'anima.
Lo so che vi sembrerò esagerata.

Ma tu, Petra, ricorda questo: con un padre così la tua bambina imparerà presto e benissimo a usare una specie di sesto senso che la aiuterà da grande a riconoscere molto bene gli uomini come suo padre e quindi le permetterà di starne lontana.
E' una specie di "vaccinazione".
Qualsiasi cosa pensi adesso di lui, prima o poi si accorgerà di che uomo è stato in realtà, e imparerà a non avvicinare uomini simili.
Un maschietto corre il rischio di riprodurlo, un uomo così, per la tua bambina, invece, sarà una capacità in più di riconoscere chi ha davanti.

Fra poco vado a scuola, anche se i bambini non vengono più, li vedo, tanti, perchè il centro estivo è lì accanto.
Se non piove sono tutti nel cortile e corrono ad avvicinarsi appena ci vedono, noi maestre.
Petra, non pensare a colpe che non hai, pensa alla tua bambina che gioca così in un cortile e non dimenticare che tu riuscirai a insegnarle a diventare un'ottima donna.
E ne avrai un merito maggiore, rispetto alle altre mamme.
Ricordalo, quando ti senti disperata: tu sei più coraggiosa e brava, e ricordatelo anche tutte voi mamme che avete gli stessi problemi.
[Modificato da keridwen. 17/06/2008 07:35]
17/06/2008 10:23
 
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Laura, le tue parole fanno molto bene anche a me.
Grazie.
L.
17/06/2008 14:57
 
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sono parole che curano, quelle che hai scritto...

l'ultima novità è questa:
siccome io non riesco ad affrontarlo nè per telefono nè tantomeno faccia a faccia, avevo detto che i nostri contatti (per quanto riguarda la gestione della bambina) si dovevano limitare alle e mail;
lui ha cominciato a lamentarsi che non c'è comunicazione e bla bla bla. Ora, se non ci fosse la bambina di mezzo della comunicazione non me ne importerebbe un fico secco. Ma lui la assilla, le dice che sono una testa di c.... che non capisce niente, e tante belle cose di questo tipo. Io devo fermare questo suo stillicidio nei confronti della bambina, che ha delle crisi di rabbia tremende e che non ne può più di essere messa in mezzo. Per cui (ne avevo già parlato con lo psicologo) gli ho proposto di incontrarci davanti al dottore.E per chiederglielo e fare in modo che lui accettasse HO DOVUTO STRISCIARE, DIRGLI FALLO PER ME HO BISOGNO DI UN INTERMEDIARIO, SONO SOLO IO CHE HO DEI PROBLEMI... e ancora ingoiare rabbia...sono qui che mi dico che lo faccio per mia figlia, ma che rabbia, maledizione, che rabbia...sempre dover passare per la malata di mente che ha bisogno di cure...
17/06/2008 15:38
 
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Re:
petraG, 17/06/2008 14.57:

sempre dover passare per la malata di mente che ha bisogno di cure...



In questo caso il guaio è l'affido condiviso: se qualcuno si fosse accorto che la mente del padre è peggiore, più dannosa, di quella della madre, le decisioni non sarebbero quelle.
E' mancata la visione della verità completa, ne è emersa una distorta, sempre a causa delle incredulità e del fatto che chi giudica a volte non indaga abbastanza a fondo.
Qui è l'assistenza sociale, che fornisce le informazioni e le eventuali perizie psichiatriche o psicologiche.
Ma ho potuto vedere più volte come lavorano male alcune assistenti sociali, non sempre per colpa loro.

Ho visto un caso in cui una mamma si è rivolta al tribunale dei minori già in gravidanza.
Ha ottenuto non giudizi sui tipi di affido, ma addirittura il doppio cognome, e per primo quello di lei, figurati.
Già all'anagrafe e quindi anche sui nostri registri scolastici, risulta una diminuzione della patria potestà, perchè la posizione dei due cognomi indica anche la loro prevalenza.
Ma non tutte le mamme riescono a far emergere la verità in tribunale, a volte fanno fatica perfino ad essere ascoltate.
L'unica soluzione è un avvocato che sa fare bene il suo mestiere e quindi, tanto per cambiare, è in condizioni migliori chi può pagare di più.

Petra, comunque vadano le cose, che tu possa o meno pagare parcelle alte o basse, in qualsiasi caso, vedrai: anche se in tempi purtroppo lunghi, le cose si aggiusteranno.
Già da ragazza tua figlia capirà di aver avuto una mamma che ha fatto per lei tutto quello che poteva, e anche di più.
Questa consapevolezza la renderà una donna e una madre anche migliore di tante altre.
Tutte queste disavventure vi insegnernno, a tutte e due, a trarre da voi stesse il meglio e ad affrontare tutto quanto arriva nella vita, con un coraggio, una capacità e una maturazione che tante donne si sognano.
Io stessa vi ammiro moltissimo e so che nelle vostre condizioni sarei molto meno brava di voi.

Quindi se ti sembra di essere troppo fragile, troppo debole, sappi che al contrario stai accumulando un forza incredibile, non dimenticarlo.
Hai bisogno di un valido sostegno che ti aiuti a reggere meglio tutto questo, ma lo stesso sei una donna come se ne incontrano poche.

E lo siete tutte voi che state combattendo le stesse battaglie.

17/06/2008 15:59
 
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Re:
petraG, 17/06/2008 14.57:

HO DOVUTO STRISCIARE, DIRGLI FALLO PER ME HO BISOGNO DI UN INTERMEDIARIO, SONO SOLO IO CHE HO DEI PROBLEMI




Questo, però, spero che tu non l'abbia dichiarato per iscritto.
E anche a voce, spero che tu non debba dirlo mai più, perchè può essere rivolto contro di te.
Prima di dire cose simili consigliati con un avvocato.
E' l'avvocato che può spiegarti come ottenere gli incontri protetti, lui stesso può chiederli al giudice, non lo psicologo.
18/06/2008 10:02
 
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e invece l'ho fatto proprio per iscritto, via e-mail...
nel disperato tentativo di riuscire, attraverso lo psicologo, a fargli rendere conto di quanto male sta facendo a sua figlia e per tenere fede alla promessa che ho fatto a lei; le ho promesso che avrei fatto di tutto per farlo smettere di comportarsi come sta facendo con lei.

non lo so, non ci capisco più niente, sono piena di rabbia perchè sono stufa di prendermi carico di tutto, accidenti, tutte le colpe, tutte le responsabilità...e anche i soldi, poi, chi pensate che pagherà la seduta dallo psicologo? e poi non lo so, non so se ce la farò ad affrontare questo incontro...non mi sento pronta, ho paura di crollare, ma soprattutto ho paura che lui davanti allo psicologo reciti così bene la parte della persona sana e ragionevole che poi il dottore non mi crederà più e passerà dalla sua parte...
18/06/2008 12:49
 
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Re:
petraG, 18/06/2008 10.02:


e invece l'ho fatto proprio per iscritto, via e-mail...
.................
soprattutto ho paura che lui davanti allo psicologo reciti così bene la parte della persona sana e ragionevole che poi il dottore non mi crederà più e passerà dalla sua parte...



Non scriverlo mai più, lo può usare come ammissione di inadeguatezze tue, e ne approfitta già anche troppo...
Con gli uomini così bisogna stare attente anche alle sillabe.

Lo psicologo spero che ti conosca abbastanza per capirti e crederti.
Dopo tutto, se non sbaglio è il tuo psicologo, non il suo.
Ma sarà difficile che questo papà si lasci andare a insulti davanti a estranei, quindi almeno questi, la tua bimba non dovrebbe sentirli, se riesci ad avere presente qualcuno.

Anche se poi l'ideale sarebbe il contrario, cioè che ci fosse una scena come quella del marito di Cristina in ospedale, così ci sarebbero testimoni che vedrebbero che soggetto è e sa diventare.
Da quel momento in poi tu saresti creduta molto di più.
Magari lascia aperta una telefonata con qualcuno sul cellulare, così se si mette a gridare insulti qualcun'altro può sentirli e testimoniarli.

Capisco la tua confusione e le tue paure.
Hai ragione, non sono infondate.
E queste cose tu vorresti che finissero subito.
Ma vedrai, pian piano (lo so, troppo piano) la situazione si assesterà in qualche modo e tu imparerai a stare attenta, ad agire nel modo giusto, a non lasciarti sfuggire frasi pericolose.
Diventerai una delle tante mamme separate che imparano a crescere i loro figli nonostante le battaglie e il coraggio che sono costrette a usare.
Ti senti così sperduta perchè queste per te sono cose ancora troppo nuove, ma vedrai che poi col tempo imparerai come muoverti e come agire, a tutto vantaggio della tua bimba e anche di te stessa, che ti sentirai meno oppressa.
Saprai difenderti meglio e con l'aiuto delle persone giuste.
E a proposito di questo, se riesci a contattare qualche centro donna non troppo lontano da te, sarai seguita meglio.

Intanto.... coraggio e stai attenta più che puoi.


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