Gaetano, anch'io credo che un volontariato obbligatorio sarebbe molto educativo, anche per chi non fa niente di male, ma cresce con una superficialità e un vuoto di valori spaventoso e troppo frequente oggi.
Ho sentito genitori sostenere che il loro figlio doveva imparare a capire che lui è più importante di tutto, che non va perso tempo per attività da dedicare ad altri, che tutto deve sevire a lui stesso.
Senza capire quanto servirebbe anche a lui stesso, un po' di tempo "regalato", veramente offerto a chi ne ha bisogno.
Sui bulli se ne sentono veramente di tutti colori, io temo che, ora che Fioroni se ne va, forse si torni alle tendenze di prima e il bullismo rischia di essere perfino negato.
Alcuni dicono che non se ne deve parlare per non fare allarmismo.
Mamma mia quanta sabbia ci vuole per nascondere bene la testa sotto.
Avrei valanghe di cose da spiegarvi su quello che succede nelle classi, io lo so bene.
Mi limito a questo: bullismo e maltrattamento sulle donne sono collegati in modo strettissimo.
La prima vittima del bullo che si sta formando è la mamma che viene trattata in modo vergognoso dentro la famiglia e il bimbetto ancora piccolo imita gli insulti e le offese.
Il tragico è che la mamma sostiene imperterrita che "é soltanto un bimbo" "non capisce quello che dice" e che in realtà le vuole bene.
E' vero, non lo sa e non lo capisce, ma accidenti come lo impara bene... troppo bene e troppo in fretta e lo trasferisce su tutti quelli che glielo lasciano fare.
Io adesso ho un bambino così nella mia classe.
Sono pure fortunata, oggi in tutte le classi di bambini così ce ne sono parecchi, molti di più che nel passato.
Sulla mamma lui usa un tono di comando, che a lei sembra naturale.
Cerco di consolarla, non so se più avanti potrò provare a farle prendere consapevolezza su cosa sta succedendo a suo figlio.
Ora mi sembra troppo presto.
Rimpiango alcune figure professionali veramente ottime, uno psicologo, perfino una psicomotricista, che in questi casi sarebbero molto necessarie e con cui mi ero trovata a collaborare anni fa.
Vi assicuro che è davvero triste guardare tutti i giorni quel bambino e avere la consapevolezza del rischio che sta correndo.
Spero che si troverà accanto, da adulto, una donna forte, che saprà non subire e farsi rispettare.
Sento un desiderio forte di esprimere solidarietà a quella mamma, credo che se ne sia accorta, che ormai lo sappia.
Non so, spero tanto che anche nell'ambiente culturale le cose migliorino, che lui si trovi adulto in un mondo in cui sia più difficile sopraffare e prevaricare.
E intanto lavoro con lui e cerco di educarlo in quel poco che posso, nelle ore che si trova a passare con me.
Chiedo scusa se ho sproloquiato un po', scrivo un po' troppo quando si tratta di questioni che mi stanno a cuore molto.
Le mamme potranno capirmi.
E anche la pedagogista.
[Modificato da keridwen. 10/02/2008 23:13]