Ciao Gae,
innanzitutto ben ritrovato....e ben ritovate tutte voi!
è da un pò che manco!Prima... causa vacanze, poi... causa studio! (il 26 ottobre divento dottore
...finalmente!)
Riguardo il tema di questa discussione...devo dire che sono d'accordo con te. Bisogna tenere presente che si tratta di ragazzi, in una fase particolare dello sviluppo...in cui ancora la personalità è in continua evoluzione e non pienamente definita. Credo che "il pugno di ferro" non serva a granchè, ma solo ad emarginare. Il risultato è che colui che subisce una punizione del genere aumenterà il suo astio verso la società...che magari gli resterà per sempre.
Questo non vuol dire che bisogna restarsene con le mani in mano.
Credo che il bullismo sia un fenomeno prima sociale e poi individuale. La responsabiltà è delle famiglie, in primis, e poi della scuola.
Le famiglie da una lato contribuiscono a "formare la potenziale vittima", spesso chi è vittima di questi episodi riceve una bassa stima da parte dei suoi familiari, e questo porta poi ad avere scarsa stima di sè. Le famiglie contribuiscono anche a "formare i potenziali aggressori"...spesso sono ragazzi educati in una certa maniera...del tipo.. "devi essere il più forte", "devi farti valere sugli altri e farti rispettare" e cose del genere.
La responsabilità della scuola sta nell'essere totalmente sganciata dalla realtà, ci si occupa solo del rendimento scolastico individuale, non della socializzazione, della cooperazione tra studenti e tra studenti e insegnanti. Credo che sia fatto tutto all'insegna dell'individualismo! Se è difficilissimo cambiare i metodi di educazione delle famiglie, non credo lo sia all'interno della scuola...che secondo me dovrebbe cambiare totalmente, ed incentrarsi sul rendimento collettivo più che individuale. Questo non solo sul degli studi, ma su quello della cooperazione, della socializzazione....del lavorare insieme..."creando un gruppo". Sinchè non si cambierà rotta...credo che la repressione servirà a ben poco. Per fare un'idea di come è strutturata la scuola oggi faccio un esempio semplicissimo...già dalle prime classi inizia a parlarsi di "crediti" e "debiti"...si usa già a livello linguistico una terminologia individualistica e deleteria per i ragazzi. A dodici anni c'è già qualcuno che è indebitato!