Bocciati i bulli più violenti

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Geneshys
00lunedì 15 ottobre 2007 11:38
Linea dura, ecco le nuove punizioni
"Bocciati i bulli più violenti"


di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Inasprite le sanzioni disciplinari anti-bullismo per gli studenti della scuola media e superiore. Fra pochi giorni, chi sarà pescato "in atteggiamenti lesivi della dignità dei compagni e degli stessi insegnanti" potrà essere espulso dalla scuola fino alla fine dell'anno scolastico. Dunque, bocciato. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di tre giorni fa, ha approvato lo schema di regolamento che modifica quella parte dello Statuto degli studenti riguardante proprio le punizioni.

Il provvedimento, presentato al governo dal titolare della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, ha già incassato il parere favorevole del Consiglio di Stato e del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. Il testo dovrebbe essere reso noto a giorni e la stretta nei confronti degli alunni più riottosi potrà essere applicata già da quest'anno.

Il "pugno di ferro" annunciato da Fioroni, all'indomani di fatti di cronaca che in alcuni casi hanno fatto precipitare la scuola nel baratro della violenza, sta quindi per concretizzarsi.
Non si tratta di un ritorno alle norme del regio decreto del 1925, in vigore fino al mese di giugno del 1998, che nelle situazioni più gravi prevedevano "l'espulsione da tutte le scuole del regno". Ma è certo che atti di bullismo all'interno delle mura scolastiche contro i compagni più deboli, scherzi un po' troppo pesanti all'indirizzo degli insegnanti eccessivamente accondiscendenti, raid vandalici o azioni violente vere e proprie non saranno più tollerate e potranno essere sanzionate con la sospensione dalle lezioni per più dei 15 giorni previsti finora.

Il documento riscrive gli articoli 4 e 5 dello Statuto degli studenti che si occupano della Disciplina e degli organismi (e relative procedure) cui gli alunni incolpati potranno rivolgersi per discolparsi o difendersi. Saranno le singole scuole che nel proprio regolamento dovranno stabilire quali sono i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, le relative sanzioni previste, gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento da seguire. Non è quindi detto che le stesse violazioni saranno sanzionate alla stessa maniera in tutte le scuole italiane.

Ma la novità più importante è che in presenza di gravi infrazioni, alunni recidivi o casi che ingenerino allarme sociale, l'allontanamento dalla comunità scolastica può arrivare al termine dell'anno scolastico e per le situazioni più gravi all'esclusione dallo scrutinio finale o dagli esami di stato. Qualunque sia la sanzione, questa avrà sempre finalità educativa e sarà sempre tesa al recupero dello studente.

Chi incapperà in sanzioni superiori ai 15 giorni sarà incluso in percorsi di recupero che - in accordo con le famiglie, i servizi sociali ed eventualmente l'autorità giudiziaria - potrà anche tradursi in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a vantaggio della scuola. Gli organi collegiali (Consiglio di classe o Consiglio d'istituto) deputati a comminare la sanzione non saranno comunque inappellabili. I ragazzi incolpati, o chi per loro, potranno rivolgersi all'organo di Garanzia della scuola che al suo interno, oltre ai docenti e al capo d'istituto, avrà i rappresentanti dei genitori e degli alunni.

15 ottobre 2007
Fonte: Repubblica
Geneshys
00lunedì 15 ottobre 2007 11:53
Credo che l'espulsione sia una forma di "pena" che non dovrebbe quasi mai essere messa in atto solo in situazioni davvero gravi e soprattutto quando il ragazzo è recidivo, è un esilio che lo farebbe allontanare maggiormanete dalla scuola....

Penso invece, come tra l'altro previsto, che siano utili le pene che prevedono, contestualmente alla frequenza scolastica, lavoro di volontariato presso strutture sociali così da affinare quella sensibilità che comunque è intriseta in ogni essere umano!

Pertanto non bando allo studio,per molti potrebbe essere un premio e non un castigo, ma SCUOLA e VOLONTARIATO... Beh come fanno molti ragazzi di buona volontà!

Ho sempre pensato che a scuola potrebbero essere diminuite le ore delle lezioni così da inserire nel programma annuale "un'esperienza di vita", sotto forma di volontariato!

Saluti
Gae


Maggiofrancese
00lunedì 15 ottobre 2007 14:09
Ciao Gae,

innanzitutto ben ritrovato....e ben ritovate tutte voi!
è da un pò che manco!Prima... causa vacanze, poi... causa studio! (il 26 ottobre divento dottore [SM=g27987] ...finalmente!)

Riguardo il tema di questa discussione...devo dire che sono d'accordo con te. Bisogna tenere presente che si tratta di ragazzi, in una fase particolare dello sviluppo...in cui ancora la personalità è in continua evoluzione e non pienamente definita. Credo che "il pugno di ferro" non serva a granchè, ma solo ad emarginare. Il risultato è che colui che subisce una punizione del genere aumenterà il suo astio verso la società...che magari gli resterà per sempre.
Questo non vuol dire che bisogna restarsene con le mani in mano.
Credo che il bullismo sia un fenomeno prima sociale e poi individuale. La responsabiltà è delle famiglie, in primis, e poi della scuola.
Le famiglie da una lato contribuiscono a "formare la potenziale vittima", spesso chi è vittima di questi episodi riceve una bassa stima da parte dei suoi familiari, e questo porta poi ad avere scarsa stima di sè. Le famiglie contribuiscono anche a "formare i potenziali aggressori"...spesso sono ragazzi educati in una certa maniera...del tipo.. "devi essere il più forte", "devi farti valere sugli altri e farti rispettare" e cose del genere.
La responsabilità della scuola sta nell'essere totalmente sganciata dalla realtà, ci si occupa solo del rendimento scolastico individuale, non della socializzazione, della cooperazione tra studenti e tra studenti e insegnanti. Credo che sia fatto tutto all'insegna dell'individualismo! Se è difficilissimo cambiare i metodi di educazione delle famiglie, non credo lo sia all'interno della scuola...che secondo me dovrebbe cambiare totalmente, ed incentrarsi sul rendimento collettivo più che individuale. Questo non solo sul degli studi, ma su quello della cooperazione, della socializzazione....del lavorare insieme..."creando un gruppo". Sinchè non si cambierà rotta...credo che la repressione servirà a ben poco. Per fare un'idea di come è strutturata la scuola oggi faccio un esempio semplicissimo...già dalle prime classi inizia a parlarsi di "crediti" e "debiti"...si usa già a livello linguistico una terminologia individualistica e deleteria per i ragazzi. A dodici anni c'è già qualcuno che è indebitato! [SM=g27994]
keridwen.
00domenica 10 febbraio 2008 23:04
Gaetano, anch'io credo che un volontariato obbligatorio sarebbe molto educativo, anche per chi non fa niente di male, ma cresce con una superficialità e un vuoto di valori spaventoso e troppo frequente oggi.

Ho sentito genitori sostenere che il loro figlio doveva imparare a capire che lui è più importante di tutto, che non va perso tempo per attività da dedicare ad altri, che tutto deve sevire a lui stesso.
Senza capire quanto servirebbe anche a lui stesso, un po' di tempo "regalato", veramente offerto a chi ne ha bisogno.

Sui bulli se ne sentono veramente di tutti colori, io temo che, ora che Fioroni se ne va, forse si torni alle tendenze di prima e il bullismo rischia di essere perfino negato.
Alcuni dicono che non se ne deve parlare per non fare allarmismo.
Mamma mia quanta sabbia ci vuole per nascondere bene la testa sotto.
Avrei valanghe di cose da spiegarvi su quello che succede nelle classi, io lo so bene.

Mi limito a questo: bullismo e maltrattamento sulle donne sono collegati in modo strettissimo.
La prima vittima del bullo che si sta formando è la mamma che viene trattata in modo vergognoso dentro la famiglia e il bimbetto ancora piccolo imita gli insulti e le offese.

Il tragico è che la mamma sostiene imperterrita che "é soltanto un bimbo" "non capisce quello che dice" e che in realtà le vuole bene.
E' vero, non lo sa e non lo capisce, ma accidenti come lo impara bene... troppo bene e troppo in fretta e lo trasferisce su tutti quelli che glielo lasciano fare.

Io adesso ho un bambino così nella mia classe.
Sono pure fortunata, oggi in tutte le classi di bambini così ce ne sono parecchi, molti di più che nel passato.
Sulla mamma lui usa un tono di comando, che a lei sembra naturale.
Cerco di consolarla, non so se più avanti potrò provare a farle prendere consapevolezza su cosa sta succedendo a suo figlio.
Ora mi sembra troppo presto.
Rimpiango alcune figure professionali veramente ottime, uno psicologo, perfino una psicomotricista, che in questi casi sarebbero molto necessarie e con cui mi ero trovata a collaborare anni fa.

Vi assicuro che è davvero triste guardare tutti i giorni quel bambino e avere la consapevolezza del rischio che sta correndo.
Spero che si troverà accanto, da adulto, una donna forte, che saprà non subire e farsi rispettare.
Sento un desiderio forte di esprimere solidarietà a quella mamma, credo che se ne sia accorta, che ormai lo sappia.

Non so, spero tanto che anche nell'ambiente culturale le cose migliorino, che lui si trovi adulto in un mondo in cui sia più difficile sopraffare e prevaricare.
E intanto lavoro con lui e cerco di educarlo in quel poco che posso, nelle ore che si trova a passare con me.

Chiedo scusa se ho sproloquiato un po', scrivo un po' troppo quando si tratta di questioni che mi stanno a cuore molto.
Le mamme potranno capirmi.
E anche la pedagogista.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:12.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com