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Spero di farvi sorridere...

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2008 18:18
18/06/2008 23:50
 
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Vi racconto cosa mi è successo oggi.
C'è, nel mio condominio, un tipo che parcheggia la sua seconda auto sulla rampa del garage. E' vietato (dal regolamento condominiale, dalle norme di sicurezza, etc) e, oltre a ciò, la sua macchina mi rende molto difficile fare la maonovra per parcheggiare (al suo posto assegnato) la mia.
Ho protestato diverse volte con l'amministratore, poi un giorno mi sono trovata di faccia il tipo e gli ho detto che con la sua seconda macchina violava le regole e che mi rendeva difficile la manovra.
Mi ha risposto con tracotanza, dicendo di essere "un pubblico funzionario" e che quindi (come tale), lui conosce bene le regole, mentre io avrei fatto meglio a prendere qualche lezione di scuola guida.
Poichè ci sono state altre proteste da parte di altri inquilini, finalmente l'amministratore si è deciso a mettere un avviso in cui parcheggiare le secondo macchine sulla rampa è vietato.
Per qualche giorno, il tipo ha messo fuori la sua seconda auto.
Stasera, però, l'ho ritrovata al suo posto: proprio nella posizione che rende così difficile, per me, fare la manovra per mettere la mia macchina nel garage.
Sono andata a suonare a casa sua e gli ho fatto notare, con calma, che stava violando le regole, per giunta ribadite dalla lettera dell'amministratore.
Gli ho detto solo questo.
Sapete cosa mi ha risposto? Che io sono una persona che non accetta il dialogo (era la seconda volta che scambiavamo una parola) e che quindi non dovevo disturbarlo.
E mi ha sbattuto la porta in faccia. Un bel botto: bum!
E ora il bello.
Chi si è comportato in modo prepotente? Chi ha violato le regole? Chi è stato maleducato?
Lui.
Chi si è sentita in colpa? Chi si è ripetuta: "ma se glielo chiedevi con un bel sorriso seducente, la macchina la toglieva senza fare tante storie..."
Indovinate un po'?
L.
19/06/2008 21:38
 
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cara lilly, sai bene di aver reagito nel migliore dei modi, i sensi di colpa mandali aff.......!!!! un saluto affettuoso, ilaria
20/06/2008 19:57
 
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a me fa tanta compassione sua moglie (se ce l'ha)
20/06/2008 23:05
 
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La moglie ce l'ha e davvero fa compassione...pensate che LEI mi ha tolto il saluto (giustamente, dopo che suo marito mi ha sbattuto la porta in faccia!)
Però poi la macchina l'ha spostata...
26/06/2008 13:06
 
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Cara Lilly questi sensi di colpa dobbiamo farli scomparire. Tu non hai fatto nulla di sbagliato, chi non si è comportanto affatto bene è stato lui.
Un abbraccio...
29/06/2008 20:30
 
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Un portone sbattuto in faccia
Poco fa sono rientrata a casa e ho trovato davanti a me il tipo dell'automobile. L'ho salutato e lui non ha risposto, ma, non contento, ha allungato il passo, è entrato nel nostro condominio e mi ha sbattuto il portone in faccia.
Un gran signore, ho pensato. Meno male che ero sola, che il mio bimbo non ha dovuto subire questa scortesia.
Poi mi è venuto quest'altro pensiero (ed è per questo che ritorno su questa storia così banale, eè per questo che ne scrivo qui oggi): il tipo in questione sa che sono separata, che vivo sola con mio figlio.
Che "non ho un uomo alle spalle", un uomo che, all'occorrenza, possa andargliene a cantare quattro.
Sono una donna sola: quindi, posso essere trattata con sgarbo, con maleducazione, con prepotenza.
Da questo pensiero, sono nate in me altre riflessioni, che cerco di schematizzare, per brevità:
1) IO mi sento SOLA, mi sento "indifesa", penso di avere bisogno di "un uomo alle mie spalle", per essere difesa, sostenuta, protetta. Questo pensiero, così forte in me, è stata una delle componenti che mi hanno portata sicuramente a subire per anni un matrimonio terribile. Avevo paura di restare sola. Indifesa. Sola in questo mondo grande e terribile;
2) questo mio atteggiamento, in parte è patologico, cioè sbagliato, frutto di dipendenza emotiva, di sensi di inadeguatezza e di svalutazione personale, di mancanza di autonomia e di autostima...però, in parte, è fortemente basato su una realtà oggettiva, e cioè che, nella nostra società "moderna", ancora oggi, uan donna è un soggetto debole, una donna sola è una persona "a rischio"...e lo dimostra (nella sua banalità) anche l'atteggiamento del mio vicino di casa che, sono sicura, se avessi un marito che vive con me, ci avrebbe pensato due volte prima di sbattermi la porta in faccia.
L
29/06/2008 20:41
 
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certo però,che una nella vita deve subire,e quando decide di uscirne si becca un vicino cafone,è assurdo!!!!!lilli condivido comunque con te le tue riflessioni in pieno,anche io un po mi sento sola,vorrei qualcuno vicino che mi proteggesse,e vorrei nn dover lottare sempre da sola,e credo che se avessi vicino a me chi mi proteggesse forse nn subirei da chiunque,è vero se una donna è sola è una debole e in tanti si prendono la libertà di "attaccarla",ma questo nn lo fanno solo gli uomini,lo fa chiunque ha un po piu di potere
Morena
30/06/2008 10:41
 
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Cara Morena,
ti ripeto: anch'io penso che vorrei tanto accanto a me "un uomo" che mi protegga e mi sostenga, vorrei tanto non dover affrontare tutto da sola.
Però questo discorso in parte è frutto di una esigenza giusta, sana, ovvero l'esigenza di amare e di essere amata, di avere un compagno, però in parte, dietro questo mio desiderio, pur legittimo, si nasconde sempre un po' della vecchia dipendenza, della vecchia mancanza di autostima.
Per questo, è bene rifletterci su! E' giusto desiderare un compagno, non è giusto accontentarsi di chiunque pur di avere accanto un compagno che è tale solo di nome, di facciata, ma che poi si trasforma in un nemico peggiore di chiunque altro, perchè di lui ci fidiamo.
Inoltre: il fatto che oggettivamente, nella nostra società, una donna sola sia un soggetto fragile e debole, non deve farci sprofondare nella fragilità ma deve essere per ognuna di noi lo spunto per lottare contro questo stato di cose, con le armi che il nostro ordinamento giuridico ma anche la nostra cultura e la nostra società ci mettono a disposizione. Quindi: pensare, parlare, condividere, agire in modo propositivo, nella nostra vita e nella vita degli altri.
Per esempio (facciamolo come esercizio di brain storming): voi come affrontereste il tipo in questione? E' una situazione banale, ma proprio per questo può essere un utile esercizio di riflessione e di condivisione:
1) gli tolgo il saluto e alla prima occasione gli sbatto io il portone in faccia? Naaa..sarei UGUALE a lui!
2) lo invito a prendere il caffè e lo spingo a parlarmi della sua infanzia di persona repressa?
3) continuo a salutarlo, a lasciargli il portone aperto e a protestare cortesemente ogni volta che infrange le regole?
Che ne dite? Avete altre proposte?
Ciao a tutti,
L.
30/06/2008 18:15
 
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Cara Lilli,
anche io, se mi fosse capitato una cosa del genere, ci sarei rimasta malissimo. Sono sempre stata abituata ad essere gentile ed educata con tutti e naturalmente sentirsi ripagare con scortesia e maleducazione fa male.
Io credo comunque che la cosa migliore sia che quel gentiluomo rimanga pure nel suo stato primordiale, non ci sprecherei tante parole e non lo inviterei per parlare!
Continuerei a salutarlo cortesemente, a fargli notare per l'ennesima volta il suo sbaglio, ma sempre con la massima educazione e gentilezza. Non credo che ci farebbe caso, ma almeno io mi sentirei bene con la coscienza!
Io credo che la gentilezza e l'educazione alla fine ripagano sempre. Mio marito non é dello stesso parere, anzi lui dice che le persone, quando vedono una persona gentile come me, se ne approfittano e mi trattano male (primo fra tutti lui, aggiungo io). Per alcuni spesso l'educazione é scambiata per stupiditá, ma a me non importa. Lui non vuole neppure che la mia bambina sia troppo educata, altrimenti in futuro sará trattata male! Siamo a livelli molto alti di civiltá!
purtroppo, poi, trovarsi da sole non aiuta! Probabilmente se tu avessi un uomo, lui non si sarebbe comportato cosí, ma ci sono anche uomini che sono propro dei trogloditi e che non conoscono le regole basilari del vivere in societá!
Hai ragione a dire di sentirti sola, anche io ti assicuro che, a volte, penso di rimanere qua perché in qualche modo mi sento "protetta", perché ho anche paura di quello che mi puó accadere fuori. ho passato tantissimi anni con lui accanto che, senza, mi sentirei comunque in pericolo.
Tu peró cara Lilli, hai carattere da vendere. Sei forte, sai dire sempre la cosa giusta quindi stai sicura che tu stai dalla parte della ragione e continua come hai sempre fatto. Ti auguro tanta felicitá.
30/06/2008 19:45
 
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Meglio non rispondere mai all'ignoranza con l'ignoranza...
Nel caso del gentil uomo a ciò si aggiunge una forte maleducazione e cafonaggine.
Cara Lilly non pensare che si sia comportato cosi perchè sei una donna che vive da sola con il suo bambino.Possibilmente l'avrebbe fatto a prescindere, con la differenza che il tuo compagno non si sa come avrebbe reagito, scatenando possibili conflitti non di poco conto.
E'leggittimo il desiderare una persona accanto che ci protegga, rendendoci maggiormente sicure, ma se non si tratta del compagno giusto, meglio niente.
Sono certa che tutto arriverà gradualmente nelle vostre vite.
Coraggio e perseveranza: La donna non è e non deve essere soggetto debole di questa società, possediamo moltissime risorse, mettetele tutte in campo...
01/07/2008 18:18
 
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Che simpaticone!
Non sono sicura che si sia preso la libertà di trattarti così solo perchè sei una donna separata, credo che un uomo del genere non si sarebbe fatto scrupoli a sbattere il portone in faccia a qualcun'altro, uomo o donna o bambino.
E' proprio un misero ometto che si fa forza della sua posizione nella società, comprendilo, non ha altro.
E come tale va trattato con gentilezza e superficialità.
"Buongiono" e "buonasera" e se non risponde tanto peggio per lui.
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