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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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E' da un pò che...

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2008 18:36
14/05/2008 16:30
 
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Beh il mio nick è rappresentativo del mio stato interiore...
due anni e mezzo con un uomo, un giorno era felice ed innamorato il giorno dopo esattamente il contrario. e siamo andati avanti così fino ad un mese fa. lui mi ha sempre detto che sessualmente nn lo soddisfavo e che dovevo essere e fare quello che voleva lui. lo facevo e lui diceva che lo facevo con meccanicità. poi un anno fa il tradimento suo e lì il mio primo crollo. pensavo di nn valere niente come donna. lui ritorna dice che mi ama e che vuole stare con me. passa un altro anno e un mese fa scatta il periodo di riflessione. Dopo un po’ mi dice che sta bene da solo e che era rimasto con me per nn stare da solo.
Io zitta nn dico niente. Mi dice cose irripetibili, e io zitta…mi vengono i dubbi magari sono io che sono sbagliata. E piango perché nn sono come lui vorrebbe. Ci provo ma nn lo sono.
Bene ora mi sento svuotata, senza sentimento, senza vita. Ma la cosa sballata è che continuo a cercarlo e a sperare di tornare con lui.
Nn è la semplice fine di un fidanzamento…nn soffro ma nn mi sento + donna mi sento denigrata e ho paura per il mio futuro…
Scusate…ma nn so come mai alla veneranda età di 33 anni io possa essere così scema.
Grazie.
ciao
14/05/2008 21:04
 
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Ciao Persa75, ben arrivata.
Intanto mi sento subito di dirti che 33 anni non si può chiamare "veneranda età" e forse, poi anche senza il forse, lo dico perchè ne ho un paio in più di te........ [SM=g27985]
La fine di un fidanzamento non è ma una cosa semplice, anche se si viene accettati per ciò che si è. Dico questo perchè dalle tue poche righe si avverte che lui non ti accettava per ciò che eri, ti chiedeva, almeno a letto, di essere diversa e non solo questo, ma anche il fatto che nonostante i tuoi sforzi si lamentasse ulteriormente. Forse sarò un'inguaribile romantica, ma questo io non lo chiamo amore, ma sesso! E forse è per questo che poi arriva il tradimento, perchè lui ha solo determinate esigenze fisiche e non sentendosi soddisfatto, ha cercato altrove!
E tu dove saresti sbagliata? Nell'essere te stessa? o lo è lui che lascia che gli istinti prendano il sopravvento sul cuore?
Non siamo donne solo in base a ciò che sappiamo fare e dare in determinati momenti della coppia, i momenti più intimi dovrebbero essere quelli dove ci si trasmette anche fisicamente ciò che si sente per l'altra persona, e se si deve essere diverse cosa mai si può trasmettere. Immagino il tuo stato d'animo, ma secondo me l'unico errore che fai è quello di cercare una persona che non ti ama.
A presto
Bea
19/05/2008 22:34
 
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Cara amica,
vorrei con un forte abbraccio dirti che se ti sei persa forse è per trovare realmente te stessa, senza dipendere più da un uomo che non ti fa sentire amata e desiderata, ma solo usata.
Capisco i tuoi sentimenti, la tua "dipendenza" (comincia a chiamarla così, invece di "amore" e vedrai che un po' alla volta le cose saranno più chiare), ti capisco perchè per anni ho vissuto una situazione simile, durante il fidanzamento mio marito si comportava spesso come il tuo ex, poi (se questo può consolarti) dopo il matrimonio a questo comportamento denigratorio, di critiche e di alti-e-bassi continui si è aggiunto il problema della violenza fisica.
Certe persone distruttive, incapaci di donare amore, sono però molt brave a strumentalizzare gli altri: capiscono benissimo i nostri punti deboli e ci si avventano sopra, come bestie feroci su una preda.
Tutto questo probabilmente te lo sei già detta: però continui a illuderti che il tuo uomo possa cambiare, che "pian piano, con il tuo amore..." tu possa fare breccia nel suo cuore di pietra.
Sono illusioni che ci creiamo perchè accettare la realtà è molto doloroso.
Piuttosto che domandarti cosa puoi fare per legare a te quest'uomo o per compiacerlo, ti consiglio di domandarti cosa in te ti porta a stimarti così poco da accettare un rapporto così infelice.
C'è sicuramente in te, come in ognuna di noi (parlo delle donne che s rivolgono ad un forum come questo), una crepa interiore, una mancanza di autostima, una presenza svalutante, negativa nel nostro vissuto che ci condiziona, che ci porta a credere che non meritiamo il meglio, che non meritiamo di essere amate così come siamo, non meritiamo di essere felici e quindi dobbiamo accettare l'infelicità, le critiche, perchè noi non valiamo niente.
E invece, cara amica, noi ci meritiamo di essere amate: e la cosa più importante, la prima e anche la più difficile è cominciare ad amare noi stesse, così come siamo. Con le nostre debolezze, i nostri difetti, la nostra imperfezione.
Tu non vuoi, credo, accanto a te un uomo "perfetto", ma semplicemente un uomo che ti ami, così come sei, e che tu possa amare, così com'è.
Tieni questo a mente e vedrai che "alla veneranda età di 33 anni" così come alla tenera età di 42 anni, si può scoprire che la vita può essere molto più bella di quello che ci rassegniamo ad accettare e che l'amore esiste, e magari è lì, dietro l'angolo...
Ciao, ti abbraccio, invitandoti a restare con noi: benvenuta!
L.
23/05/2008 11:18
 
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grazie di cuore a tutte...
scusate se rispondo con netto ritardo...
voglio ringraziarvi davvero per le risposte, soprattutto tu Lilli hai centrato perfettamente il mio stato d'animo. Essì è proprio vero nn mi stimo affatto ed ho sempre pensato di nn meritare di essere amata...ho letto le tue parole attentamente più volte perchè volevo che entrassero bene nel mio cuore ma soprattutto nella mia testa.
E' un momento molto delicato e difficile per me, però grazie a voi cercherò di andare avanti per me stessa sperando di trovare "dietro l'angolo" qualcuno che mi ami e mi accetti così come sono. O meglio, devo prima accettarmi io così come sono...
Grazie davvero...
23/05/2008 18:36
 
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Cara amica,
se ho "centrato il tuo problema" non è perchè io abbia una sfera di cristallo nè perchè abbia competenze in psicologia, ma per il semplice motivo che ho vissuto (e in parte ancora vivo) sentimenti simili ai tuoi.
Solo ora, da qualche mese, sto cercando di affrontare i miei problemi non da sola, ma con l'aiuto del supporto psicologico presso un centro antiviolenza.
Nella mia relazione coniugale ci sono stati alcuni episodi di violenza fisica (uno anche molto serio), ma si è trattato di episodi, mentre quello che c'era nel quotidiano era la violenza psicologica: la denigrazione e svalutazione continua di quello che facevo, ma non solo.
Anche quei continui alti e bassi che mi facevano credere che i sentimenti di rabbia e di umiliazione che provavo verso mio marito fossero ingiustificati, perchè lui ogni tanto diventava carino, dolce, fantastico...ed io lo amavo tanto!
C'è stato anche qualcosa di simile a quello cui tu accenni, dal punto di vista sessuale. Se leggi il primo post che ho inserito in questo forum, nel gennaio 2007, sotto il nickname di "Gabrielle Colette" (La mia storia confusa), ci troverai, credo degli elementi in comune con la tua storia.
Vedi, per me separarmi da mio marito è stato terribile: pensa che LUI ha chiesto la separazione, mentre io non l'avrei fatto, io l'ho supplicato di restare...
Perchè lo amavo...o forse perchè...ero soggiogata da lui, non pensavo di poter meritare di meglio.
Separarmi è stato orribile, ed è pesante ancora oggi, anche dal punto di vista materiale.
Però...da quella decisione che ho subìto, la separazione, è nata la forza (disperata) di dire no alle ultime violenze e di chiedere un aiuto qualificato presso un centro antiviolenza.
Mi sono rivolta a loro con molta paura, temevo chissà quali conseguenze, mi vergognavo...
Tra l'altro, poichè gli episodi di violenza fisica erano stati pochi e limitati nel tempo, mi sembrava anche di essere una esagerata, addirittura di rubare tempo prezioso ad altre storie ben più meritevoli di attenzione della mia.
Invece, ho trovato finalmente persone competenti, piene di umanità, disponibili. Persone che hanno saputo aiutarmi a razionalizzare, a prendere consapevolezza di tanti sentimenti confusi, sia in relazione al mio matrimonio sia in relazione alle mie fragilità interiori che mi hanno portata a subire una situazione così brutta per anni.
Faccio il supporto psicologico ogni settimana: non è solo "fare una chiacchierata", ma la psicologa mi fa fare anche dei lavori su me stessa: training autogeno per l'ansia, controllo del "dialogo interno", ricostruzione di alcune tematiche della mia storia personale e familiare, diario alimentare (perchè ultimamente ero ingrassata di nuovo).
Tutto questo mi aiuta molto, mi da' consapevolezza, forza.
Non è una bacchetta magica: è un lavoro da fare con pazienza, senza arrendersi alle prime difficoltà e senza demordere se manca la determinazione.
Perchè, soprattutto all'inizio, è dura.
Dopo le prime sedute non facevo che piangere. Non certo perchè la dottoressa mi trattasse male ma perchè quel lavoro mi smuoveva dentro cose terribili. Ricordi che avrei voluto dimenticare.
Anche questo forum è un posto dove, se vuoi, puoi sfogarti, certo, per un pianto virtuale, ma fa bene anche questo.
Poi, troverai il confronto e il supporto di noi donne e il supporto degli operatori di progetto.
Ti invito a restare con noi ma ti invito anche a non affrotnare da sola la tua fragilità, che questa storia ha messo in evidenza.
I centri antiviolenza sono competenti anche per la violenza psicologica: ti invito a contattare di persona un centro vicino a dove vivi, chiedere un primo appuntamento e vedere se ti consigliano un percorso di supporto psicologico.
La tua riservatezza sarà sempre protetta, nessuno ti costringerà a fare cose che non vuoi (neanche a lasciare il tuo compagno, anche se sarà quello che ti consiglieranno, credo, così come te lo consigliamo noi): ma sarai seguita, non sarai più sola.
Pensa: potrai fare di questa brutta esperienza una occasione per ricostruire e rafforzare la tua identità, per prendere consapevolezza dei tuoi problemi e per affrontarli.
Pensaci.
Ciao, ti abbraccio,
L.



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