Lembi di poesia si posano lentamente
sulla clessidra errante dove nessun granello di sabbia
ritma più il tempo
lungo il greto di questa malinconia
tramonta, vagabondo, un canto che armoniosamente
trafigge il cuore…
addormentata appare ai miei occhi
la spuma che all’orizzonte si tinge di rosso vermiglio
e nell’aria i ricordi banchettano con il tempo
e vedo bagliori nel silenzio
mietere voci lontane
dispenso l’ultimo sguardo e dolcemente
l’immaginazione, compagna clandestina a quest’ora,
alza a Dio il risveglio dei sensi…
strofe bagnate da vergini languori
accarezzano le labbra dell’anima
ed essa sinuosamente s’abbandona
come la sposa in preda all’estasi della carne
voci sottili lievemente s’increspano
al tocco del vento,
piogge feconde incendiano la parola
e il cielo divampa in quest’estasi notturna…
volteggia l’effluvio del divino
nell’affanno della ragione
inesplicabile firmamento di madreperla
rapisce l’intimità della mia preghiera
consegnandola a mani trafitte
vacuo è il martirio senza speranza
ma ancor più vacua è la speranza
senza la fede…