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segnata sulla pelle-morire per rivivere

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2007 01:08
17/01/2007 20:12
 
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Il sogno di tutti i bambini divenuti grandi è proprio quello di avere o avere avuto un immagine perfetta della famiglia un padre che ci sia per sgridarti ed abbracciarti,
una madre con cui confidatsi ed amare poi ,magari anche dei fratellini con cui giocare e discutere e forse è anche la parte più divertente...
sono cresciuta in brasile,stranamente in una famiglia perfetta. so che la perfezione non esiste ma,è stata proprio quell'imperfezione che c'èra tra noi a renderla così perfetta così magica,mai mancato niente nella mia infanzia anzi...nonostante la vita in brasile fosse molto difficile,come lo è tuttora per me quella vita era speciale così come lo era la mia vita e come lo è la mia terra.
E di mio padre?...ero innamorata ,ci andavo completamente pazza.Il padre più buono del mondo e lui stravedeva veramente per me e guai a chi mi toccasse...quanto mi amava ed infondo era ancora un bambino e negli occhi si vedeva una piccola quantità di ingenuità...e tutte le sere prima di dormire la ninna nanna,e poi a luna di notte mi svegliava per mangiarci la cioccolata insieme....
tutto questo continuò sempre nonostante io crescessi anno dopo anno...mio padre ci teneva che studiassi per un buon futuro gli piaceva controllare le persone che frequentavo e voleva essere certo di avere tutto sotto controllo...
ma tutto questo divenne sempre meno frequente...le ninne nanne cominciarono a sparire e anche la cioccolata a luna di notte. forse questo accadeva perchè stavo crescendo?mi chiedevo!
ma poi pensai e perchè? anche gli adulti hanno bisogno di sognare e perchè io non posso continuare a farlo????
Mio padre si distaccava sempre di più da me,non parlavamo più e quell'intimità che c'èra si disperse così...senza un motivo,le notti di mio padre si allungavano sempre di più ,ed io ne soffrivo molto,mia madre era disperata papà si vedeva praticamente solo la mattina per portarmi a scuola e poi spariva...non si sa a che ora tornasse...
un giorno decisi di aspettarlo e mi misi a leggere un libro avevo tredici anni...mezza notte e mezza,luna le due le tre le tre un quarto poi...crollai...sognai...
la mattina dopo vidi mia madre e mio padre che parlavano erano molto distaccati e freddi lui sembrava sbranarla con gli occhi..mai avuta tanta paura così di mio padre..mi allontanai ancora di più e decisi di andare ascuola da sola scappai...non volevo che mio padre mi prendesse per mano con con quello sguardo da maniaco sbranatore
tornai a casa e piansi ,piansi all'infinito ma non sapevo il motivo..ma sentivo un atmosfera a casa che non mi piaceva per niente la notte decisi di rimanere sveglia di nuovo e questa volta non mi addormentai...verso le tre sentivo fuori dalla finestra delle voci ,una femminile dire basta,basta ti prego piangere e strillare ed un altra voce maschile più piccola dire basta o racconterò tutto...
ero in preda al panico piangevo alla sola idea che potesse essere mio padre a torturare quelle due persone così e che forse lo avrebbe potuto fare anche con me...strillai dalla paura ma decisi di smettere non volevo sapesse che io ero al corrente di tutto...ma non sapevo ancora chi erano le vittime...dopo un po le voci sparirono ed io mi addormentai..per finta.
la mattina mi svegliai presto e vidi mia madre evitare lo sguardo di mio padre come se fosse la bestia in persona..papà non mi salutò quella mattina e nemmeno mi chiese di accompagnarmi, mi lasciò andare ma io mi avvicinai e puzzava di alcol un odore orribile gli dissi che gli volevo bene e lui non rispose quasi con le lacrime agli occhi.
uscita da scuola decisi di non tornare a casa avevo apura della notte e andai da un amica ...ma dopo cena sentì il richiamo di mia madre allora tornai a casa...e andai subito a dormire non volevo sentire e nemmeno vedere passarono 2 -3 giorni e la storia andava avanti tutte le sere.
una notte mi feci forza e quando senti di nuovo quelle voci decisi di andare in giardino e tentare di arrivare alle voci...di colpo urlai piegandomi a terra cominciai a pregare inconscientemente.Nel frattempo la mia mente tornava indietro di quei tre minuti..e vedevo mia madre li gettata a terra ferita piena di sangue mio fratello li accanto a lei pieno di lividi...mi alzai e con tutta la forza che avevo nonostante la piccola età mi buttai adosso a mio padre piangendo urlando mordendolo graffiandolo dicendoli che non lo averi mai perdonato, di colpo mi prese e mi buttò a terra ed io continuavo a dirgli tante di quelle cose..nemmeno ricordo cosa gli dissi,lo vidi riavvicinarsi verso di me con una frusta lo vidi tirar fuori dalle tasche un sacchetto di eroina credo fosse, e della cocaina vidi la sua immagine aprire quel sacchetto prenderne una manciata ed inghiottirla cosi. lo vidi impazzire,gli occhi rossi dal sangue e giuro che era sangue cominciò a frustare mia madre come fosse una schiava,non sapevo che fare ,in preda al panico volevo trovare un modo..ma non cèra tempo per pensare dissi a mio padre che lo odiavo mi guardò con furore e mi disse...<>dissi che lo odiavo gli e lo dissi all'infinito dalle sue mani spuntò fuori un taglierino, alzai gli occhi verso le stelle...e quando abbassai lo sguardo accanto alla spalla vidi un taglio ben profondo e bruciava più del fuoco che mio padre aveva acceso in me. in quel momento cominciò a menarmi dicendo<> poi, chiusi gli occhi e mi ritrovai in ospedale chissà chi ci aveva portati!e come ci eravamo arrivati...ma non ebbi il coraggio di ritornare sull'argomento con mia madre.avevo 13 anni ma da quella notte nei miei occhi c'èra una donna non più una bambina,tanto amaro e odio qualche mese dopo mio padre venne a casa a tentare di parlare lo senti parlare a lungo,chissà cosa mi disse e quante scuse si era inventato quel giorno le sentii ma non lo ascoltai,gli dissi solo che ormai poteva dimenticarsi sua figlia perchè lui non era più mio padre e che l'amore che avevo per lui,è stato frantumato...si tagliò le vene di fronte a me chiedendo perdono che mi amava alla follia e non poteva perdermi ...mi afferrò di nuovo per le braccia con quella stessa violenza...gli dissi di andarsene nonostante la gran paura...e lui se ne andò ma tornò la sera stessa mostrandomi il tatuaggio che aveva sul petto sinistro proprio dove c'è il cuore...e c'èra scritto:batte per vivere ...non più per amare...dopo un po mi prese la mano e mi disse mi sono distrutto da solo...Addio ma ti amo da impazzire figlia mia...perdonami perchè anche il tuo Gesù mi ha perdonato.
Dissi che non ero Gesù e che in quel caso non volevo nemmeno fare ciò che dio fa...perdonare...

percolpa sua persi l'ingenuità di un adolescente ma,perfortuna che sono una persona che sa ricominciare
certo senza di lui...ora dopo 10 anni ancora mi cerca ...sto male al solo rivivere anche solo per un istante questa storia ma bisogna farsi forza care donne
se c'è una cosa che ho imparato è quello di non chiudersi dentro un guscio ma di parlare di vivere la vita e non rovinarsela con ciò che si è vissuto perchè ormai è passato certo rimane il fatto che sono stata segnata,segnata sulla pelle e segnata nel cuore..ma Dio ne ha avuto cura e ne ha tutt'ora...
la firma che lascio di solito è una risposta a mio padre perchè anche io non amerò più come ho amato lui...in fondo non si può odiare se prima non si ha amato...
ma care donne vi dico una cosa non fate del vostro odio un tormento per la vostra vita...chi ha subito deve smettere di subire e riniziare a vivere chi ha torturato invece deve continuare a vivere torturandosi da solo vivendo nel rimorso...abbiate sempre la forza di andare avanti..

bisogna morire x rivivere..
un abraccio a tutte voi...spero sia un incoraggiamento a chi deve ancora fare un passo più grande della loro gamba...allungate la gamba e accorciate il passo..

ps e per la cronaca..ci aveva portato papà in ospedale...doveva essere impazzito..

[Modificato da diamantenegro 17/01/2007 20.24]

quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza mi ha dato il frutto della felicità.k.g
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