Caro Gae,
purtroppo devo dire che è proprio così.
La società "si sta lasciando andare".
Io questo lo vedo da vicino e proprio nella scuola.
Sono quasi costretta a dire che era molto meglio quando l'educazione era più rigida. Ma forse c'era la passione di valori veri.
I nostri insegnanti, i nostri genitori, sono figli del 68 e degli anni di piombo.
Ma i veri figli di quegli anni sono i giovani d'oggi.
Purtroppo forse l'errore di quegli anni è stato di combattere contro dei valori, obsoleti quanto vogliamo, ma senza offrire una SOLIDA alternativa.
I valori si combattono con altri valori, non con l'ASSENZA di valori.
Ho fatto la rappresentante di classe
e mi sono trovata a scontrarmi con questi insegnanti che odorano ancora d'un sessantotto ormai stantio, ho detto loro: "a mio parere dovreste essere un po' più duri ed incisivi! Dovreste EDUCARE..." (appunto).
La loro risposta fu: "ma noi vi consideriamo adulti capaci di dare e ricevere fiducia e rispetto. Vi dobbiamo ancora trattare come bambini?"
(parliamo di giovani di 15/16 anni!)
E poi si risentono e quasi si offendono: "dobbiamo essere più rigidi? Ma ci chiedete di andare contro quello per cui noi, allora, abbiamo tanto lottato!"
E be'... che volete che vi dica, è proprio così... ma tutta questa loro libertà e questo loro FALSO rispetto dell'altro, del giovane, purtroppo in pratica si traduce in un atteggiamento di MENFREGHISMO che rende più facile il loro compito di educatori.
Proprio loro che hanno tanto lottato contro la famosa IPOCRISIA adesso la propinano ai ragazzi sottoforma di un grande rispetto, d'una grande libertà.
E se per loro questo era rispetto non lo è per i giovani d'oggi... perchè la loro libertà diventa DISEDUCAZIONE e il loro grande rispetto diventa, appunto, ipocrisia.
un abbraccio,
Silvia
Se noi consideriamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Pirandello