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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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Giovani alla deriva

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2007 02:22
20/11/2006 12:30
 
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In questi giorni la cronaca porta in risalto storie dramatiche di ragazzi che sembrano aver portato alla deriva i più normali concetti di civiltà.
Ricordate tutti la vicenda di Ancona, «in cui una tredicenne è stata obbligata ad atti sessuali da un branco, da coetani, che non ha risparmiato alla ragazza l’offesa di essere filmata con un videotelefonino e poi i casi analoghi di Napoli e Zurigo e quello di Torino del ragazzo malmenato a scuola, nell’indifferenza generale.
Sembra che le famiglie non siano più in grado di rapportarsi con i propri figli, capire i loro disagi, imporsi su modelli di vita che trasmettono violenza ed inquietudine...
E la scuola? portatrice di cultura e crescita, l'istituzione che dovrebbe presentare alla società ragazzi sani... come si confronta con queste problematiche? Lontani dai drammi giovanili, attenti solo al rendiconto scolastico... come se prendere un voto buono in una materia sgombri la mente dell'insegnante che quel ragazzo non viva disagi esistenziali...
Non sto giustificando gli orrendi fatti di cui abbiamo parlato sopra, sto solo guardando la situazione da una prospettiva diversa....bisogna trovare e capire in questa nostra "elitè" di giovani le motivazioni profonde di tanta crudeltà ed indifferenza umana...senza sconti per nessuno!

Saluti
Gae

[Modificato da Geneshys 21/11/2006 11.38]

20/11/2006 23:31
 
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Germania, terrore a scuola
Due ore di terrore, due ore di panico e di incertezza prima dell'epilogo, tragico, ancora avvolto nel mistero. Perché il ragazzo di 18 anni che questa mattina alle 9.30 ha fatto irruzione armato fino ai denti all'interno dell'istituto tecnico di Emsdetten, non potrà più spiegare i motivi di un gesto destinato a rimanere senza senso: è morto, ancora non si sa se suicida oppure abbattuto dalle forze speciali della polizia tedesca che tentavano di trattare con lui. Quel che è certo, e ulteriormente inquietante, è che il ragazzo si era imbottito di esplosivo e gli artificieri hanno dovuto lavorare a lungo sul suo corpo per disinnescarlo. Al momento della sua irruzione avrebbe aggredito fisicamente un paio di professoresse e il preside della scuola che hanno riportato leggere ferite così come alcuni studenti. Una delle ipotesi è che il giovane fosse un ex studente dell'istituto tecnico e la cittadina di Emsdetten si ritrova ora ad indagare sui suoi possibili rancori....



20/11/2006 23:36
 
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TORINO — Sospesi per l'intero anno scolastico. Questa, in attesa delle conclusioni della magistratura, la prima tegola che si abbatte sui quattro giovanissimi autori del video-scandalo alla scuola superiore per grafici pubblicitari «Steiner» di Torino. La decisione è stata presa dalla giunta esecutiva dell'istituto. Gli studenti, che ieri sono stati interrogati dai pubblici ministeri del tribunale per i minorenni (sono tutti indagati di violenza privata) tra lacrime e profferte di scuse, potranno svolgere «un percorso educativo di recupero» in una istituzione con finalità sociali, magari all'interno della stessa scuola, magari assistendo i disabili. Una decisione, quella presa dai vertici dello «Steiner», che soddisfa anche il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni: «È un provvedimento giusto che permetterà di far comprendere ai ragazzi la gravità del loro gesto». Per il direttore scolastico regionale, Anna Maria Dominici, la scuola «ha dato una risposta forte a un evento grave», senza tuttavia dimenticare «la sua finalità, che è quella di educare ai comportamenti rispettosi nei confronti degli altri e soprattutto dei più deboli». Ci sono guai in vista anche per un’insegnante dello «Steiner», che ha lasciato la classe poco prima che cominciasse il crudele gioco contro lo sfortunato studente autistico: il preside le ha mosso un addebito disciplinare. E il ministero, tramite il dipartimento regionale, oltre a valutare la possibilità di costituirsi parte civile in caso di processo vuole rivolgersi alla Corte dei Conti per capire se ci sono danni all'immagine o di natura contabile. «Sono addolorato», ha affermato ieri uno dei quattro ragazzi prima di essere ascoltato dal giudice. «Non trovo le parole — spiega — per definire quanto è successo. Non è nemmeno uno scherzo di pessimo gusto. Posso soltanto dire che non è nata come una cattiveria».
Ognuno dei protagonisti ha un ruolo definito. Il primo ragazzo ha fatto il gesto di percuotere il compagno, il secondo ha tracciato simboli nazisti sulla lavagna e si è prodotto in un saluto romano, il terzo ha ripreso la scena con una piccola videocamera; una studentessa, infine, nell'agosto successivo ha diffuso una copia del filmato su internet.

Fonte: Il tempo
20/11/2006 23:41
 
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(AGI) - Reggio Calabria, 18 nov . - Sono tutti studenti delle prime classi delle superiori i quattro ragazzi arrestati per violenza sessuale nei confronti di una dodicenne della citta' dello Stretto. I provvedimenti, emessi del giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minori di Reggio Calabria, Augusto Sabatini, sono stati richiesti del procuratore dello stesso tribunale, Carlo Macri', il quale ha coordinato il lavoro dei carabinieri del comando provinciale. Il piu' grande degli arrestati, 16 anni, e' stato rinchiuso nell'istituto minorile di Catanzaro, mentre gli altri tre, tutti quattordicenni, sono ospiti dei centri di prima accoglienza di Reggio Calabria e Catanzaro. La vittima, invece, viene assistita dal centro di tutela dei minori della citta' dello Stretto. L'episodio al centro dell'inchiesta si e' registrato lo scorso 7 novembre al rione Modena, dove vivono tutti gli attori della vicenda. Intorno alle 19, il quartetto incontra la studentessa delle medie e il piu' anziano del branco, dopo averla afferrata per un braccio, la trascina in un luogo isolato. Qui, con la forza e con le minacce, i quattro giovanissimi mettono in atto le violenze sessuali ai danni della dodicenne, consigliandola di non raccontare nulla a nessuno. Nei giorni seguenti, poi, qualcuno del quartetto sarebbe anche andato in giro a vantarsi di aver posseduto quella ragazzina. La voce arriva quindi all'orecchio di un'amica della madre della studentessa, la quale poi riceve conferma da parte della vittima, che in un primo momento nopn voleva raccontare nulla per paura ed anche per vergogna. A questo punto e' stata presentata una denuncia ai carabinieri della stazione "Rione Modena". Il lavoro dell'Arma, coordinato dalla Procura dei Minori, ha raccolto elementi in ordine alla colpevolezza dei quattro, che appartengono a famiglie del tutto normali. Solo uno degli arrestati e' figlio di un sorvegliato speciale. Ma il ragazzo, fino all'episodio della scorsa settimana, aveva sempre mantenuto un comportamento lineare. Tutti sono indagati di violenza sessuale di gruppo in danno di una dodicenne. .

Fonte: it.new
20/11/2006 23:42
 
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(ANSA) - ANCONA, 17 NOV - Una ragazzina di 13 anni e' stata molestata e filmata col telefonino da un gruppo di minorenni tra i 14 e i 17 anni.Non sarebbe stata stuprata ma avrebbe subito palpeggiamenti e atti simili protrattisi nel tempo.
Il fatti, su cui indaga la polizia, sono accaduti a Torrette di Ancona, e avrebbero avuto per teatro un parco cittadino, il parco del Gabbiano . Sulla vicenda, pubblicata oggi su alcuni quotidiani, la Procura per i minorenni di Ancona ha aperto un'inchiesta.


fonte:ansa
20/11/2006 23:48
 
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Sapete ciò che penso? Questi ragazzi hanno bisogno di una famiglia, di una scuola vera, di conoscerenuovi valori nella loro vita...
Le Istituzioni hanno il dovere di punire con forza ed equilibrio, ma in primis sono chiamati a EDUCARE, dare alle nuove generazioni obiettivi che, diversi da quelli lanciati dalla rete o da una televisione che ha dimenticato il suo ruolo di promotore dei valori umani, culturali e religiosi, li catapulti verso un esistenza più responsabile per loro e per gli altri...

La scuola impari anch'essa ad insegnare ai giovani a VIVERE... non sono certo i buoni voti l'indice di misura per capire i giovani di oggi...

Saluti
Gae

[Modificato da Geneshys 21/11/2006 11.43]

21/11/2006 02:30
 
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Concordo perfettamente con il pensiero di Gae.... Oggi viviamo in una società priva di valori, con assenza di una famiglia, dove le sole cose che contano sono i beni materiali. Genitori, troppo presi a far carriera, si illudono di amare i figli non facendo loro mancare nulla dal punto di vista materiale: li riempiono di regali, portafogli ben assortiti, viaggi, casa libera, ma...... dove sta il valore più grande da donar loro? il DIALOGO! un dialogo autentico, che inizi sin dalla più tenera età, che si nutra di insegnamenti costanti, di norme comportamentali, di punizioni "costruttive" laddove fosse necessario. Un rapporto che educhi alla responsabilità, alla civiltà, all'amore ed il rispetto verso se stessi e verso il prossimo, all'importanza dell'onestà , ai pericoli incombenti nella società. Dove vige tutto questo? quasi da nessuna parte. I figli rimangono sempre più soli nelle loro belle case, non hanno imparato cosa voglia dire importanza per lo studio e sacrifici del lavoro perchè mamma e papà non fanno mancar nulla, hanno già provato tutto ciò che di eccitante la società offre manca solo una cosa:"la droga ", per provare ancora nuove emozioni, perdono il controllo di sè, vivono una vita parallela a quella reale ma che preferiscono perchè eccitante......finiscono per agire in maniera anche violenta, fanno cose che non vanno fatte, come tutti i casi di cronaca descritti da Gae.
Quale la soluzione per porre fine a tutto questo orrore? nessuno credo possieda la bacchetta magica ma penso che se davvero tutti iniziassimo ad adoperarci affinchè una buona azione preventiva, educativa fosse promossa all'interno della famiglia, della scuola, delle istituzioni e strutture sociali in genere, può darsi che una prima scossa avverrebbe. La famiglia, è risaputo, è la prima cellula educativa nella crescita di un figlio ed ha, nei suoi riguardi, una grande responsabilità nella sua sana crescita psico-fisica; dopo essa, la scuola ha il dovere di imporre al suo interno regole comportamentali che vanno oltre il programma curricollare colmo di contenuti ma sterile di forma. E' il dialogo la prima cosa che un insegnante dovrebbe insegnare ai propri studenti, il rapporto empatico sta alla base di una buona didattica.Ma la maggior parte dei docenti è sempre più preoccupata di portare a termine il proprio programma e poco dei disagi che uno o più studenti possono manifestare in classe. Ragazzo disagiato vuole dire giovane deviante,a rischio, già etichettato, incoraggiato inconsapevolmente a mettere in atto ciò che da tempo progettava mentalmente. Molte volte, mi è capitato di lavorare con ragazzini del genere, e troppe volte ho discusso con il personale della scuola per l'atteggiamento che si propone loro. Non dico, e non lo dirò mai, che vanno assecondati e perdonati, al contrario la punizione è fondamentale. Ciò che invece è opportuno sottolineare è l'assoluta assenza di interesse nel voler cambiare lo stato attuale delle cose, per cercare di far diminuire, o meglio ancora annullare, il n°di tragedie di questo tipo. Lavorando sulla prevenzione e sull'educazione già in tenera età, in primis la famiglia, seguita dalla scuola, chi può dire che si formerebbero giovani con una maturità, responsabilità e rispetto alla società forse mai sperato.......Invece di continuare a curare le ferite inflitte alle vittime cerchiamo di prevenire gli intenti "malati" di questi giovani a rischio per la nostra società.

[Modificato da Pedagogista 21/11/2006 3.38]

21/11/2006 11:35
 
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.... è proprio di ieri la pubblicazione dello studio condotto dalla SIP (Società italiana di pediatria) sulle devianze giovanili, sotto accusa:

- FUMO
- SESSO
- ALCOL


Faremo bene ha tenere sott'occhio questi giovani che si affacciano all'età matura portandosi dietro disagi esistenziali ed esperienze di vita che ne hanno compromomesso l'equilibrio psico-ficico.
La cosa appare alquanto grave come assistere giornalmente quasi alla rimozione di queste problematiche, parlandone soltanto quando essi sfociano in drammi veri e propri, come quelli descritti in questo post.
Credo che sia importante creare un equipe di pedagogisti, psicologi e operatori del sociale che in comunione con le scuole sviluppino un programma di assistenza per giovani con evidenti devianze, informarli e formarli...Questa è una delle strade maestre a mio avviso, ma la scuola va riformata o le parole rimarranno fumo al vento, e queste storie si moltiplicheranno negli anni...

Qui sotto l'articolo della S.I.P.


Fumo, alcol e sesso per sentirsi grandi


MILANO - Il loro motto è ‘vivere come i grandi’. E nel tentativo di imitare gli adulti scelgono i modelli più sbagliati: fumano, bevono alcolici e fanno sesso non protetto.

Gli adolescenti riconoscono i comportamenti a rischio, ma come nei peggiori copioni ‘predicano bene e razzolano male’: secondo il X. Rapporto annuale dell'Osservatorio adolescenti della Società italiana di pediatria (SIP) il 75% circa (79,9% dei maschi e 69,5% delle femmine) si mostra sprezzante del pericolo e solo il 24% (30% delle femmine) assicura di non fare mai cose che considera rischiose. Addirittura, il 13% (17% dei maschi) confessa di farle spesso.

"I nostri teenager - denunciano gli esperti - fanno gli adulti senza esserlo". Autonomia e indipendenza sono desideri normali a questa età, ammettono, ma “il processo di ‘adultizzazione’ cresce e ci allarma”, spiega il past president Sip, Giorgio Rondini. In generale, dunque, i baby-italiani sanno cosa può far male: fumare canne (87,1% degli intervistati), ubriacarsi (86,8%), guidare senza patente (86,6%), rubare (86,2%) o avere rapporti sessuali a rischio (84,9%). Eppure aumentano i ragazzi che fumano sigarette (28,8% contro il 25,7% del 2005) e che bevono vino (47,5% contro 46%), birra (53% contro 48,3%) o liquori (23,2% contro 22,5%). Crescono anche le testimonianze su amici che fumano spinelli (44,3% contro 40,1%) o si ubriacano (37,4% contro 35,8%), e il 41% ha persino compagni che rubano.
Le minacce per la salute sono in agguato, e così il 44% del campione è finito almeno una volta al pronto soccorso.

Passando poi agli ‘affari di cuore’, dall’indagine emerge che l’86% dei teenager si è già innamorato almeno una volta. Quanto al sesso, il 73% dei maschi e il 59% delle femmine assicura si sapere tutto quello che occorre, anche se la ‘fonte’ risultano essere amici o compagni di scuola (76%). Solo il 21,7% dei maschi e il 35% delle femmine ha avuto informazioni da mamma e ancora meno (25% e 11%) dal papà.

Oltre 7 adolescenti su 10 ritengono che si azzardano comportamenti rischiosi “per sentirsi grandi”. Ed è proprio questo il sogno: il 41,5% dei ragazzi e il 50,3% delle ragazze vorrebbe infatti avere più anni o almeno dimostrarne di più (51% dei maschi e 60% delle femmine), soprattutto (43,2%) per disporre di più libertà. Ma qual è la ‘ricetta’ per essere adulti? Secondo le femmine, truccarsi (68,7%), avere il ragazzo (29%), vestirsi da grandi (cioè “in modo da attirare gli sguardi dei maschi”, 29%) e dire parolacce (21,7%), mentre a detta dei maschi ci si comporta da grandi quando si ha la ragazza (44%), ci si veste da adulti (26,7%) e si dicono parolacce (26%). E non sempre la simulazione dell’adulto fa solo sorridere. Spesso viene ‘messa in scena’ talmente bene, commenta la SIP, che “rischia di ingannare gli stessi genitori, che attenuano troppo facilmente il ruolo di controllo e indirizzo che dovrebbero invece recuperare”.


[Modificato da Geneshys 21/11/2006 11.36]

22/08/2007 11:43
 
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Caro Gae,

purtroppo devo dire che è proprio così.

La società "si sta lasciando andare".

Io questo lo vedo da vicino e proprio nella scuola.

Sono quasi costretta a dire che era molto meglio quando l'educazione era più rigida. Ma forse c'era la passione di valori veri.

I nostri insegnanti, i nostri genitori, sono figli del 68 e degli anni di piombo.

Ma i veri figli di quegli anni sono i giovani d'oggi.

Purtroppo forse l'errore di quegli anni è stato di combattere contro dei valori, obsoleti quanto vogliamo, ma senza offrire una SOLIDA alternativa.

I valori si combattono con altri valori, non con l'ASSENZA di valori.

Ho fatto la rappresentante di classe
e mi sono trovata a scontrarmi con questi insegnanti che odorano ancora d'un sessantotto ormai stantio, ho detto loro: "a mio parere dovreste essere un po' più duri ed incisivi! Dovreste EDUCARE..." (appunto).

La loro risposta fu: "ma noi vi consideriamo adulti capaci di dare e ricevere fiducia e rispetto. Vi dobbiamo ancora trattare come bambini?"
(parliamo di giovani di 15/16 anni!)

E poi si risentono e quasi si offendono: "dobbiamo essere più rigidi? Ma ci chiedete di andare contro quello per cui noi, allora, abbiamo tanto lottato!"

E be'... che volete che vi dica, è proprio così... ma tutta questa loro libertà e questo loro FALSO rispetto dell'altro, del giovane, purtroppo in pratica si traduce in un atteggiamento di MENFREGHISMO che rende più facile il loro compito di educatori.

Proprio loro che hanno tanto lottato contro la famosa IPOCRISIA adesso la propinano ai ragazzi sottoforma di un grande rispetto, d'una grande libertà.

E se per loro questo era rispetto non lo è per i giovani d'oggi... perchè la loro libertà diventa DISEDUCAZIONE e il loro grande rispetto diventa, appunto, ipocrisia.

un abbraccio,
Silvia [SM=g27985]
Se noi consideriamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Pirandello
22/08/2007 13:34
 
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ciao sono morena
concordo pienamente con ciò che hai scritto,vorrei però dire una cosa sulla scuola.
Anche io sono stata rapprentante di classe per cinque anni,e anche io più volte ho sostenuto che devono essere più rigidi,ma ho notato che più che il menefreghismo aleggia la paura.Al giorno d'oggi le denunce da parte di genitori partono con un non niente e un insegnante non rischia il posto di lavoro per i capricci o il menefreghismo di un alunno.é brutto ma purtroppo è cosi è lo stato le istituzioni in primis che impediscono agli insegnanti di educare,e sono i genitori, tanti genitori che piuttosto che assumere le proprie responsabilita tirano adosso fango a chi invece cerca di lavorare per il bene del ragazzino........
MORENA
23/08/2007 02:22
 
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Scuola e Famiglia sono i pilastri su cui si fonda la crescita culturale, psicologica e sociale di una persona, venendo meno queste importanti istituzioni è naturale che tutto vacilla! Allora se da un lato dobbiamo avere il coraggio di condannare fermamente il comportamento aggressivo, incivile, violento di molti giovani dall'altro non possiamo rimanere silenti di fronte al degrado istituzionale che si sta consumando in questa nostra società. I valori, come più volte da voi stessi sottolineato, sono ormai alla deriva, fardelli troppo pesanti da portare in questa epoca che sforna giorno dopo giorno vallette, letterine, realy show, apparenza, fisico da atleta e via discorrendo. Ci siamo uniformati, annichiliti e persi tra i meandri dell'incertezza, insomma siamo figli del nostro tempo, figli delle nostre stesse paure che si trasformano in insana ribellione, e per alcuni una finestra spalancata nel nulla... i suicidi sono all'ordine del giorno!

Armiamoci di santa pazienza e iniziamo a scavane nel nostro profondo avendo la consapevolezza di essere un misto di luci e di ombre, di bene e male, ristabilendo il giusto rapporto che ognuno deve avere nei confronti dell'altro, mettendo sempre davanti a se il rispetto della dignità umana e l'amore per la vita.

E' difficile essere genitori come è difficile essere figli, ma se le difficoltà sono da ambedue le parti non resta che affrontarli insieme e trovare le giuste risposte... beh anche le giuste domande!

Un abbraccio e serena notte a tutti
Gae


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