In questi giorni la cronaca porta in risalto storie dramatiche di ragazzi che sembrano aver portato alla deriva i più normali concetti di civiltà.
Ricordate tutti la vicenda di Ancona, «in cui una tredicenne è stata obbligata ad atti sessuali da un branco, da coetani, che non ha risparmiato alla ragazza l’offesa di essere filmata con un videotelefonino e poi i casi analoghi di Napoli e Zurigo e quello di Torino del ragazzo malmenato a scuola, nell’indifferenza generale.
Sembra che le famiglie non siano più in grado di rapportarsi con i propri figli, capire i loro disagi, imporsi su modelli di vita che trasmettono violenza ed inquietudine...
E la scuola? portatrice di cultura e crescita, l'istituzione che dovrebbe presentare alla società ragazzi sani... come si confronta con queste problematiche? Lontani dai drammi giovanili, attenti solo al rendiconto scolastico... come se prendere un voto buono in una materia sgombri la mente dell'insegnante che quel ragazzo non viva disagi esistenziali...
Non sto giustificando gli orrendi fatti di cui abbiamo parlato sopra, sto solo guardando la situazione da una prospettiva diversa....bisogna trovare e capire in questa nostra "elitè" di giovani le motivazioni profonde di tanta crudeltà ed indifferenza umana...senza sconti per nessuno!
Saluti
Gae
[Modificato da Geneshys 21/11/2006 11.38]