Cara amica, capisco perfettamente il tuo stato d'animo, non perchè io lo abbia vissuto in prima persona quanto perchè ho conosciuto molte ragazze con storie molto simili alla tua. Voglio che tu sappia una cosa, proprio due giorni fà con Gae parlavo di questo problema che, stranamente ancora oggi, nel terzo millennio, nei ceti di subcultura, persiste. L'uomo, quello dico io alla vecchia maniera, ha un'assurda convinzione: che la donna debba diventare in casa una sorta di cameriera, che debba da sola occuparsi di tutto ciò che concerne i lavori domestici, senza mai ricevere un grazie. Al contrario i giovani, quelli che si sono evoluti "culturalemte", vivono il rapporto di coppia diversamente, ed ecco che le cose che inizi a fare per il tuo compagno, le attenzioni che gli doni giorno dopo giorno, acquisiscono un sapore diverso; Diventano un donargli con amore parte del tuo tempo, ricevendo allo stesso modo le sue attenzioni.Lo sappiamo tutti come il ruolo della donna, grazie a Dio, sia radicalmente cambiato oggi giorno. Oggi la donna ha una sua identità, si impone nella società, si costruisce una propria autonomia lavorativa, ma attenzione!!! questo non deve mai farci dimenticare l'importanza della famiglia e il grande dono della maternità. Per questo ti dico: hai fatto bene a ribellarti, nessuno è servo di nessuno, l'uomo così come la donna ha il dovere di collaborare in casa e nella cura dei figli, ma non chiudere il tuo cuore alla possibilità di amare, essere amata e prenderti cura del tuo compagno vicendevolmente. Per quanto riguarda tua nonna, mi associo al pensiero di Gae: purtroppo le donne antiche sono cresciute con una visione distorta del credo religioso, perchè loro le prime sono state educate in tal modo, non ne faccio una colpa a tua nonna, vittima lei stessa dell'ignoranza. Ma ti chiedo di ricercare dentro di te quella fede in Dio che preparerà il tuo cuore ad accogliere tutto l'amore che hai diritto di conoscere, per donarlo e riceverlo contemporaneamente, senza imposizioni ma gratuitamente e gioiosamente.
Un abbraccio........Ines