Cara ragazza, ti ammiro perchè ne sei uscita con l' aiuto degli altri e la condivisione, ma tra le righe posso leggere quanto la TUA forza e convinzione siano state determinanti.
Tutti gli aiuti del mondo, farmacologici e non, sarebbero stati assolutamente inutili senza la tua volontà di uscirne.
La nostra volontà è più potente di quanto immaginiamo e per fortuna che è così.
Anch' io sono uscita da situazioni difficili, ed è stato proprio nel momento in cui ho compreso che io potevo fare molto di più per me di quello che potessero fare gli altri.
O, meglio, ho capito l' inutilità degli altri in assenza della mia volontà e quanto gli altri diventino invece un tesoro prezioso in presenza della mia volontà di farcela.
Capire questo vuol dire compiere il primo passo verso la "guarigione".
Credo che la malattia più grande sia quella di non considerare la propria volontà e possibilità di farcela, atteggiamento, purtroppo molto diffuso.
Ciao
Silvia
Se noi consideriamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Pirandello