Nuova pagina 1

 

 

 

 

 

Menù rapido al Forum

RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

DALL'ANSIA AL PANICO

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2006 21:15
28/03/2006 19:41
 
Modifica
 
Quota
Post: 5.281
Post: 17
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Quando si parla d'Ansia ognuno ha una propria idea, ma tutti sono concordi nel definirla una sensazione sgradevole ma familiare, una eccessiva attivazione dell'attenzione a tutto ciò che ci circonda, una carica psicologica ed organica e quant'altro.
Se parliamo con l'esperto lui ci dirà che l'Ansia è "il sale della vita", è correlata ad essa, una vita senza Ansia sarebbe una vita senza emozioni e quindi la sua assenza potrebbe farci preoccupare. Effettivamente l'Ansia ha una sua funzione positiva perchè crea motivazione e ci spinge ad impegnarci ed a fare meglio, quindi le nostre risorse personali sono abilitate da essa.
Ma attenzione...stiamo parlando dell'Ansia cosidetta "buona"!
Infatti ci possiamo trovare a dovere invece affrontare una tensione apprensiva e di irrequietezza, che nasce dal sentire un pericolo imminente ma vago e di sconosciuta origine, a subire una attivazione psicologica ed organica non indifferente, che ci fa sentire preoccupati ed in allarme, senza comprenderne però il motivo.
Ecco che allora parliamo di Ansia "cattiva".
Ci coglie di sorpresa e spesso non si riesce a bloccarla, fa il suo cammino e così ci si ritrova a dover sostenere attacchi brevi, ma devastanti, di Ansia acuta con sintomi traumatizzanti...ecco che l'Ansia sfocia nel Panico facendoci vivere i terribili "Attacchi di Panico" che provocano una improvvisa ed untensa paura a cui, quasi sempre, fanno seguito numerosi e violenti sintomi fisici e psicologici dei quali vi parlerò in un prossimo post.
Se intanto avete voglia di parlarne un pò io sono quì, scambiare un'opinione fa bene a tutti...a voi ed a me.


Vi abbraccio
31/03/2006 20:15
 
Modifica
 
Quota
Post: 840
Post: 840
Registrato il: 08/03/2006
Sesso: Femminile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE
Tantissime volte l'ansia ti trascina dentro luoghi bui, ti fa sentire impotente dinnanzi situazioni che non hai la forza di gestire perchè ti fanno paura. E quando l'ansia, quella tensione che avvertiamo dentro nelle situazioni più varie, quelle che magari ci stanno più a cuore, si trasforma in vero e proprio panico, che facciamo? Sò che può apparire un luogo comune ma dobbiamo avere la forza di andare oltre questi nostri stati d'animo e, soprattutto, non chiuderci mai in noi stessi. La cosa più importante è, infatti, avere qualcuno accanto a noi, una persona che possa ascoltare lo sfogo di un cuore, alla fine, impaurito, fragile, non in grado di gestire la propria emotività. Ti voglio dare un consiglio cara amica: innanzi tutto non devi mai avere paura delle sensazioni che provi, anche se è l'ansia che vigila dentro di te in quel momento, devi cercare di convivere con essa diventando pian piano in grado di gestirla autonomamente; nel frattempo, in quei momenti, cerca sempre la vicinanza di qualcuno che sappia ascoltarti e liberare il tuo stato d'animo, puoì trovarlo anche in noi...... anzi mi farebbe un immenso piacere esserti utile in ogni momento. Non esiste una medicina anti - angoscia o anti - panico, così come non inventeranno mai un antidolorifico contro il "mal d'amore" perchè altrimenti il nostro cuore smetterebbe di battere. Forse ti sembra strano quello che ti dico ma, credimi, è così.Le belle sensazioni così come quelle che lo sono meno ci fanno sentire vivi,impariamo a gestirle.... l'importante è non farle diventare patologie, ma non credo che sia il tuo caso!Un paricolare augurio per tutto...... un abbraccio Ines

[Modificato da Pedagogista 31/03/2006 20.28]

01/04/2006 22:19
 
Modifica
 
Quota
Post: 5.281
Post: 17
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Grazie Ines dell'attenzione e della condivisione del problema.
Quando dicevo... Se parliamo con l'esperto lui ci dirà che l'Ansia è "il sale della vita"...intendevo proprio quello che tu ci dici, infatti tu, che in questo caso sei l'esperto, ribadisci che le sensazioni ci tengono vivi...è vero ma sapere gestire un forte attacco d'ansia, magari apparentemente immotivato, o, addirittura, un attacco di panico non è cosa facile e da poco.
Chi non vive o non ha mai vissuto il problema non potrà certamente sapere che vuol dire farsi carico di questo fardello, e non per cattiva volontà o per mancanza di sensibilità o empatia, ma solo perchè per capire l'intensita distruttiva del dap bisogna provarlo sulla propria pelle.
Ciò che però dò per certo è la possibilità di poterne uscire e vivere una vita "vivibile" e dignitosa, ma tutto è il frutto di un lungo percorso, di un rifiutare ed accettare compromessi con il disagio, di lavorare su se stessi con forza e consapevolezza, di proporre a se stessi cambiamenti di vita e di percezioni, di non pensare a ciò che eri ma costruire e amare ciò che sei...un lavoraccio!!! Ma i risultati possono essere gratificanti e soddisfacenti...parola di ex-dappata!!!
Ringrazio tanto per l'offerta di appoggio, ascolto e condivisione, queste sono delle medicine che non hanno effetti collaterali spiacevoli e che prese al momento giusto ti fanno da utile stampella...l'importante è che prima o poi si cammini da soli!!!
Un abbraccio
03/04/2006 17:04
 
Modifica
 
Quota
Post: 4.466
Post: 827
Registrato il: 10/03/2006
Sesso: Maschile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE
Grazie Rosalba per aver condiviso con noi questo problema e grazie ad Ines per essere intevenuta in merito...

Spero che questa discussione possa essere di buon auspicio nel far conoscere queste problematiche...

Saluti
Gae
05/04/2006 11:55
 
Modifica
 
Quota
Re:

Scritto da: senza regole 28/03/2006 19.41

Se intanto avete voglia di parlarne un pò io sono quì, scambiare un'opinione fa bene a tutti...a voi ed a me.


Vi abbraccio




Mi interesserebbe veramente che tu ne parli.

Soprattutto mi interesserebbe comprendere qual'è stato il percorso che ti ha portata ad uscirne fuori.
I fatti hanno sempre la ragione dalla loro e, quindi, la precedenza sulle teorie.
Capita che di teorie io abbia avuto molto di che leggere, di fatti a sostegno pochi.

Ciao

Il Gabbiano
05/04/2006 23:14
 
Modifica
 
Quota
Post: 5.281
Post: 17
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao gabbiano...
...parlarti del mio percorso non è cosa semplice ma riducendo al minimo posso dirti che ho usato tutte le tecniche messemi a disposizione dalle mie risorse personali e dal mondo circostante.
Ho affrontato brutti periodi di panico durante i quali mi sembrava impossibile mettere la parola fine a quel soffrire sia fisico che psicologico, nessuno a quel tempo chiamava l'attacco di panico col suo vero nome e, a dire il vero, neanche lo si conosceva così bene.
Comunque quando ho deciso di fare "qualcosa per me" mi sono attivata impiegando tutte le mie energie a scoprire cosa non andasse bene nella mia vita e non a disperdere queste energie avendo paura della paura o a commiserarmi perchè ormai conducevo una vita che non era più tale.
Un bel giorno mi sono alzata da quel maledetto letto, mi sono guardata allo specchio e mi sono detta di "smetterla"...è stato difficilissimo ma passo dopo passo eccomi quà.
A quel punto ero sicura di non avere alcuna malattia che mi potesse fare stare tanto male (avevo fatto esami di ogni tipo sino alla risonanza magnetica) e anche il mio cervellino funzionava benissimo (la sfilza di psichiatri che avevo nel tempo contattato non trovavano in me nessun disturbo maniacale o altro a parte l'essere un soggetto fortemente ansioso)anzi una forte cura con antidepressivi (di cui per ovvie ragioni non posto il nome) mi aveva dato degli effetti collaterali paurosi che non mi lasciavano proprio più vivere.
Così ho iniziato una cura farmacologica guidata dal mio medico di base con un antidistimico e un ansiolitico, ho fatto un viaggio per allontanarmi un pò dal mio ambiente, ho contattato la LIDAP (Lega Italiana contro i Disturbi d'Ansia, Agorafobia ed Attacchi di Panico) e mi sono iscritta al gruppo di auto-aiuto della mia città (una metodologia di intervento innovativa), ho contattato uno psicologo e fatto terapia di tipo cognitivo-comportamentale, ho attivato tutta la mia persona a cambiare interiormente ed esteriormente...non è stato facile...combattere ed accettare, a secondo dei casi, il Panico e fargli delle domande (ma tu Panico cosa vuoi dirmi?) esigendo delle risposte è stato veramente laborioso!!!
Ma io alla fine sono riuscita a chiamarmi di nuovo "una persona sicura e capace di vivere" e per me è stato un grande traguardo.
Potrei dirti tante altre cose ma ho già riempito di chiacchere questo post...magari fammi domande specifiche ed io ti risponderò con piacere.

CIAO GABBIANO...VOLA ALTO !!!!
07/04/2006 13:05
 
Modifica
 
Quota
Post: 1.142
Post: 47
Registrato il: 17/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Cara ragazza, ti ammiro perchè ne sei uscita con l' aiuto degli altri e la condivisione, ma tra le righe posso leggere quanto la TUA forza e convinzione siano state determinanti.

Tutti gli aiuti del mondo, farmacologici e non, sarebbero stati assolutamente inutili senza la tua volontà di uscirne.

La nostra volontà è più potente di quanto immaginiamo e per fortuna che è così.

Anch' io sono uscita da situazioni difficili, ed è stato proprio nel momento in cui ho compreso che io potevo fare molto di più per me di quello che potessero fare gli altri.

O, meglio, ho capito l' inutilità degli altri in assenza della mia volontà e quanto gli altri diventino invece un tesoro prezioso in presenza della mia volontà di farcela.

Capire questo vuol dire compiere il primo passo verso la "guarigione".

Credo che la malattia più grande sia quella di non considerare la propria volontà e possibilità di farcela, atteggiamento, purtroppo molto diffuso.

Ciao [SM=g27988]

Silvia
Se noi consideriamo che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
Pirandello
07/04/2006 14:53
 
Modifica
 
Quota
Post: 12.768
Post: 24
Registrato il: 07/03/2006
Sesso: Femminile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Junior
OFFLINE
Il primo attacco di panico arriva cosi', improvviso, non sai cosa ti stia succedendo, ma pensi che stia succedendo qualcosa di grave al tuo corpo, qualcosa che non riesci a definire. E' cosi' che e' successo a me e ricordo ancora il giorno, era il 6 maggio del 1995, una data che ha cambiato veramente la mia vita. Lavoravo da 20 anni in una stazione televisiva multilingue qui a Toronto. Producevo un notiziario giornaliero di mezzora in lingua italiana con una redazione composta da 15 reporter e la responsabilita' di un budget molto elevato. Avevo la famiglia, marito e due figli gia' grandi, ma che vivevano ancora in casa. Una vita piena di impegni, un lavoro che adoravo. Ricordo che stavo avendo un incontro di redazione per decidere la scaletta del programma serale, quando improvvisamente iniziai ad avere dei capogiri fortissimi e il battito cardiaco inizio' a salire, mi mancava il respiro. Mi portarono all'ospedale, io ricordo che ero sicura di non arrivarci viva. Ero convinta che si trattasse di qualcosa di molto serio. All'ospedale mi fecero tutti i controlli del caso e mi dissero che tutto era ok, sicuramente si trattava di stress, con qualche giorno di riposo tutto sarebbe andato a posto. Lavoravo molto in quel periodo, anche 12 ore al giorno oltre agli impegni familiari ed ero veramente sotto stress.
Ma non si sarebbe risolto cosi’ in fretta. Stavo preparando l’itinerario per un viaggio in Europa a capo di una troupe televisiva; ci tenevo molto a questo viaggio e sottovalutai i sintomi che stavo provando. Partii lo stesso e il viaggio fu incubo.. i malesseri (oggi so che erano attacchi di panico) si ripetavano e la notte avevo paura a rimanere sola nella stanza d’albergo: non so come feci ad arrivare al termine dell’itinerario. Finito il viaggio di lavoro mi fermai in Italia per le mie vacanze, sicura che la permanenza al mare ed il riposo avrebbe rimesso a posto tutto. Non fu cosi’: trascorsi 3 settimane chiusa in casa; avevo paura ad uscire, avevo sempre paura di stare male. Mi sentivo sicura solo tra le pareti di casa. Mai pensai che potessero essere attacchi di panico ero sicura di essere veramente ammalata. Ritornai in Canada decisa ad andare a fondo, iniziai a fare il giro degli specialisti e fui sottoposta ad ogni possibile esame. Niente.. stavo benissimo! Ero arrivata al punto che avrei desiderato veramente che mi trovassero qualcosa almeno avrei potuto curarla. I sintomi che provavo erano strani e non riuscivo neppure a descriverli, poi seppi che gli esperti la chiamano depersonalizzazione. In pratica mi sentivo come se fossi su un treno e vedessi tutto scorrere davanti a me. Sentivo come non facessi parte dell’ambiente in cui mi trovavo, mi girava sempre la testa, e questo scatenava la paura, la paura di uscire di casa. Vissi cosi’ per sei mesi senza lavorare, vedendo ogni giorno uno specialista diverso finche’ la mia dottoressa non mi propose di andare a vedere una psichiatra che tra l’altro conoscevo molto bene perche’ avevo intervistato diverse volte. Il primo colloquio con lei fu rivelatorio soprattutto perche’ conosceva le mie sensazioni.. mi diceva “.. e poi ti senti cosi’, e cosi’”. Scoprii cosi’ che i miei erano attacchi di panico e che avevo paura di avere paura. Da qui inizio’ il percorso verso la guarigione, ma piu’ che guarigione la consapevolezza che il disturbo puo’ essere controllato.
Questa e’ stata la parte piu’ difficile da superare. Sono seguiti stadi diversi di cui parlero’ alla prossima occasione se questa mia storia suscita interesse.
Giovanna
09/04/2006 00:15
 
Modifica
 
Quota
Post: 5.281
Post: 17
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Si la gestione del disturbo è il primo e grande passo verso quella che possiamo definire "guarigione"
Io sarei molto interessata ad ascoltarti...sono molto abituata alla condivisione del problema PANICO e ciò mi ha molto aiutato a venire fuori dall'orribile vita che facevo
Sono stata aiutata da un'associazione che ha messo a mia disposizione tutto ciò che era nelle sue possibilità ed adesso io ricambio facendo volontariato per essa, parlo della LIDAP
(www.lidap.it)
Parlaci ancora...grazie!
09/04/2006 00:35
 
Modifica
 
Quota
Post: 4.466
Post: 827
Registrato il: 10/03/2006
Sesso: Maschile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE

Io quello che vi posso dire è che sono veramente felice di poter donare a voi questo spazio affinchè possiate usarlo come una piccolo libro che possa strasmettere conoscenza e consapevolezza,a tutti, circa le problematiche che vivete in prima persona.

Grazie ancora

Gae
09/04/2006 13:38
 
Modifica
 
Quota

Scritto da: senza regole 09/04/2006 0.15
Si la gestione del disturbo è il primo e grande passo verso quella che possiamo definire "guarigione"
Io sarei molto interessata ad ascoltarti...sono molto abituata alla condivisione del problema PANICO e ciò mi ha molto aiutato a venire fuori dall'orribile vita che facevo
Sono stata aiutata da un'associazione che ha messo a mia disposizione tutto ciò che era nelle sue possibilità ed adesso io ricambio facendo volontariato per essa, parlo della LIDAP
(www.lidap.it)
Parlaci ancora...grazie!




L'esperienza di Debona è senza dubbio interessante per capire un disturbo che affligge diversi milioni di italiani. Ieri in TV parlavano di oltre 11.000.000 di italiani che ne soffrono, oltre quelli, più nemerosi, che non ne parlano.
E' indubbiamente interessante anche l'esperienza tua, Rosalba.

E' da diverso tempo che seguo il campo vasto di questo fenomeno così diffuso. Non sono un addetto al settore, voglio subito chiarirlo; sono come tutti voi interessato a queste patologie, ammesso che di patologie si tratti.

Le scuole di pensiero nel campo della psiche sono molteplici.
Di recente, pizzicando alcuni appunti di conferenze tenute su questo tipo di patologie, mi ha colpito il fatto che, indipendentemente da come esse vengano definite, abbiano fondamentalmente un'unica origine. Un pò come la questione delle malattie e dell'uomo integrale così come concepito dalla medicina omeopatica, o delle malattie e della loro sintomatologia, così come vengono concepite dalla medicina nostra, allopatica, che si dice che curi i sintomi e non la malattia. Eppure, per molti versi, sono entrambi valide.

Sembrerebbe, ad esempio, che sia improprio parlare di patologia, o di malattie alla stregua di eventi che siano al di fuori di noi e che, ad un certo punto ed inaspettatamente, facciano, per una casualità favorevole, il loro ingresso in noi, come potrebbe fare la tenia o un virus che si accomodano nel nostro organismo.
Niente di tutto questo.
Se così fosse, secondo questo modo di procedere, noi nulla potremmo contro la patologia, anche perchè non conosceremmo il modo per impedirne l'attecchimento nel nostro organismo.

Secondo questo pensiero l'ansia, l'attacco di panico, la depressione, l'angoscia etc. hanno un'unica origne e, perciò, si dovrebbero eliminare in modo assolutamente analogo.
Si tratterebbe in ogni caso di patologia (termine improprio) messa a punto da noi stessi a nostro danno, molto spesso incosapevolmente. Il discorso non è così semplice come appare.
Si tratterebbe di una costruzione mentale falsa a cui noi daremmo il valore di verità assoluta. Un pò come il discorso religioso.
Di solito i nostri genitori per tenerci bravi e buoni ci raccontavano la storia del lupo cattivo, ad esempio quella di cappuccetto rosso. Molti di noi all'epoca prendevano per vero quel racconto. Nè i genitori si premuravano di dirci che fosse una favola, un racconto immaginario.
Cosa succedeva?
Che finchè noi bimbi credevamo vero quel racconto i genitori ottenevano da noi l'ubbidienza, lo stare bravi. Era sufficiente che nominassero la semplice parola "lupo" ed immediatamente quella parola evocava in noi la paura, il timore del buio, il terrore d'essere sorpresi dal lupo, per cui la solitudine ci appariva deleteria.
Che cosa avevano ottenuto i ns genitori da noi? Avevano ottenuto il nostro controllo, inducendo in noi un certo grado di ansia, tenuta sotto controllo solo dalla presenza rassicurante degli adulti.
La favola di cappuccetto rosso era recepita da noi come il racconto della VERITA' ASSOLUTA. In quanto creduto vero era divenuta vera anche la nostra preoccupazione che, in assenza degli adulti, produceva ansia. Ansia prodotta dal nostro credere, perciò da una costruzione del nostro pensiero.
Cosa è accaduto nel tempo?
E' accaduto che crescendo ci siamo resi conto che quel racconto da noi reputato da bimbi vero fosse in realtà falso, assurdo, non credibile.
In quel momento l'ansia è scomparsa come d'incanto, o almeno scomparve man mano che prendevamo coscienza del racconto come di un racconto immaginario, usato per tenerci bravi.
Alcuni però, mentre da un lato hanno abbandonato la paura del lupo, dall'altro hanno dovuto ricostruire la fiducia nei genitori, che non si preoccuparono di dire loro la verità circa il lupo. Voglio dire che una delusione, ad esempio in una istituzione, o in una religione ritenuta punto di riferimento fermo ed assoluto per noi, potrebbe produrre rabbia, risentimento, ansia o qualunque cosa volete.
Una saggia gestione di un evento del genere potrebbe invece risparmiare molta sofferenza.
Personalmente ho tratto molto giovamento da questa veduta del problema ansia ed anche dalla consapevolezza che così come si costruisce una paura, allo stesso modo si pouò demolire.

Forse ho raccontto molte chiacchiere e me ne scuso, ma l'intenzione primaria che mi ha animato è stata la voglia di portare un apporto costruttivo al discorso ed alle preoccupzioni che albergno in ciascuno di noi.

Tanti saluti

Il Gabbiano
25/04/2006 03:03
 
Modifica
 
Quota
Post: 840
Post: 840
Registrato il: 08/03/2006
Sesso: Femminile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE
Come Gae anche io sono lieta che questo spazio possa essere utile per affrontare anche questa tematica. Ragazzi noi siamo qui per tutti voi, per aiutarvi, sostenervi e donarvi tutto il nostro aiuto.Sarò ben contenta di ascoltare le vostre storie e sostenervi nel vostro percorso. Ciao a tutti Ines
26/08/2006 21:15
 
Modifica
 
Quota
Post: 5.281
Post: 17
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao a tutti...
...mi è dispiaciuto che questa discussione si sia spenta [SM=g27994]
lo so forse non è facile parlarne in prima persona...in fondo spesso non si accetta o ci si vergogna...non so

comunque sarebbe interessante e salutare continuare a scambiarsi opinioni ed esperienze e...farlo con il cuore [SM=g27998]

io sono quì...aspetto [SM=g27985]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


FORUM DI POESIE E RACCONTI