16/03/2006 01:46 |
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| | | Post: 840 Post: 840 | Registrato il: 08/03/2006 | Sesso: Femminile | Moderatore Forum Antiviolenza | Utente Senior | | OFFLINE | |
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Fanciullezza rubata.......... Circa due anni fa conobbi una ragazza all'apparenza indifferente a qualunque gesto o parola chiunque potesse rivolgerle.Mi avvicinai a lei con il forte desiderio di aprirle il mio cuore, di entrare nel suo donandole tutto il mio aiuto di donna e di pedagogista. Non è stato affatto semplice ma...dopo un pò di tempo lei ha iniziato a fidarsi di me, aprendosi totalmente ad un dialogo autentico che dava voce ad una sofferenza mai prima espressa liberamente: sin da piccola assisteva a costanti violenze fisiche e psicologiche che il padre incuteva alla moglie ed agli altri suoi figli; lei era l'unica che l'uomo non avesse mai toccato.Nonostante ciò, all'ennesima violenza, la madre decise di denunziare il marito ma decisiva sarebbe stata la testimonianza della ragazza. Lei non esitò a farlo ed a seguito di ciò all'uomo vennero dati otto anni di reclusione.Giustizia era fatta, ma ora cosa accadeva dentro il cuore di questa "bimba" forse cresciuta troppo presto? Tanti tra i parenti del padre iniziarono a puntarle il dito contro, colpevolizzandola della sentenza data al padre, altri dubitavano della validità della sua testimonianza, ma cosa ne sapeva la gente di cosa stava accadendo nel cuore di una ragazza che per anni aveva subito passivamente una violenza che si consumava regolarmente tra le mura domestiche.Iniziò un periodo buio per lei, fatto di lunghi silenzi e di totale sfiducia verso il mondo intero. Iniziammo un percorso educatico insieme, adottando una metodologia pedagogica nella ricostruzione della propria esistenza.Piano piano iniziava a prendere coscienza di tutto ciò che era accaduto e dell'importanza del suo gesto nei riguardi della madre e dell'intero nucleo familiare; cominciò a comprendere l'inaccettabilità della condotta del padre,il valore di una giustizia che aveva saputo punire un gesto inamissibile, desiderando lei stessa di "rinascere" gradualmente. Purtroppo dopo un pò di tempo si decise per un inserimento della ragazza altrove, dove io non avrei potuto più intervenire; sapevo già che questa sarebbe stata l'ennesma delusione per lei, ed infatti così è stato. La ragazza iniziò nuovamente a chiudersi totalmente nei riguardi di tutti, sostenendo che anche io, come gli altri, avevo tradito la sua fiducia. Non riesco ad esprimervi tutto il dolore che provai in quel periodo, l'impotenza che sentivo di possedere nei riguardi di ogni decisione in merito a quel caso...... passarono molti mesi da allora, spesso mi capitava di vederla ma lei non rispondeva neanche più ai miei saluti, finchè un giorno, poco prima dello scorso Natale, la madre venne a cercarmi con il forte desiderio che fossi nuovamente io a prendermi cura della figlia: non poteva esserci momento migliore per un tornare a lavorare insieme; ho infatti accettato subito, ho poco dopo rivisto la ragazza e questa volta sarà la Fidelis a permettermi di intervenire nella vita di qualcuno che da subito è entrata a far parte della mia, facendomi sentire tutto il dolore che può provare la vittima di una violenza senza nome, solo con un volto, quello di qualcosa che somigliava ma non era una "famiglia"....... la strada che insieme percorreremo sarà lunga e spesso anche tortuosa ma almeno lei ha ,finalmente, trovato il modo per ricominciare ad avere fiducia nella gente....... non tutti abbandonano!!!! care amiche noi non potremo mai farlo, abbiamo deciso di intraprendere forse una delle strade più difficili e complesse, ma non si può restare indifferenti al dolore della gente: se ogni voce urlerà la sua richiesta di aiuto, tra le nostre braccia troverà il suo giusto riposo............... a tutte voi un caro saluto, Ines
[Modificato da FidelisAdmin 16/03/2006 11.10] |