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    00 05/03/2006 22:13
    “Le violenze inflitte alle donne hanno origine all’interno di una cultura universale che nega la parità dei diritti tra i due sessi, legittimando in tal modo l’appropriazione violenta del corpo femminile. In questi ultimi anni, un po’ ovunque, molte donne hanno coraggiosamente lottato per arrestare tali violenze e ottenere uguaglianza tra i due sessi. Tuttavia molte donne continuano a possedere meno diritti dell’uomo: discriminazione che continua a rifiutare la loro piena parità politica ed economica”
  • keridwen.
    00 10/02/2008 19:16
    cultura universale?

    Tu hai messo queste parole fra virgolette, forse non sono tue.
    Chi è l'autore, in questo caso?

    Però ho forti dubbi che questo tipo di cultura sia universale.
    Sia in senso geografico che storico.

    In senso geografico ho avuto esperienza diretta di come sono profondamente diversi certi modi di concepire il femminile e i rapporti fra i due sessi.
    In senso storico ormai parecchi antropologi ammettono che in molte zone del pianeta (ebbene sì, anche la nostra) prima della dominazione latina la donna era considerata in modo profondamente diverso.
    Il medioevo poi, più tardi, è stato un periodo lunghissimo in cui non si sapeva nemmeno bene se le donne avevano l'anima, e ha lasciato un segno profondo.

    Ma anche l'espansione dell'impero romano e quindi della cultura latino/mediterranea, ha fatto parecchio.
    I Latini erano molto scandalizzati per come le donne erano considerate oltre le Alpi, loro che erano abituati a trattarle come proprietà del maschio (proprietà come gli animali e gli schiavi) e con diritto legittimato di vita e di morte su mogli, figli,schiavi animali.

    Non era affatto così nell'Europa che li ha preceduti e anzi, in quella cultura una donna poteva perfino mandare via il marito e prenderne un altro.

    Poi c'è stato tutto il resto.
    Soprattutto nel medioevo è stato terribile e i segni ce li portiamo ancora addosso, anche se non più molto evidenti, ma riemergono nella mentalità che accompagna certi gesti di sopraffazione e violenza.
    I cambiamenti delle mentaltà richiedono tempi molto lunghi.
    E ci vorrà ancora un bel po' di impegno e di consapevolezza, per tornare a qualcosa di meno brutale.

    La differenza fra il reato su una donna, soprattutto se compagna o moglie, e tutti gli altri reati è proprio che per troppi secoli non era nemmeno considerato reato, ma azione normale e che nemmeno richiedeva giustificazioni.

    Ma non è sempre stato così, no, questo ormai è riconosciuto in parecchi studi che hanno analizzato le culture diverse dalla nostra e che sono state sopraffatte dal potere della nostra.
    Per fortuna non sono state seppellite del tutto....


    [Modificato da keridwen. 10/02/2008 19:37]
  • keridwen.
    00 10/02/2008 20:39
    Ho dimenticato questo:
    è ovvio che in alcune zone del pianeta si è ancora in piena epoca medioevale.

    Purtroppo anche nel cervello di certi uomini qui da noi.
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    00 11/02/2008 12:56
    Non è la violenza cultura universale, ma la negazione della parità dei diritti tra i due sessi che legittima in tal modo l’appropriazione violenta del corpo femminile che lo è!
    Credo che da sempre è stato così, è la storia dell'uomo...
    Poi è indubbio che in certe zone del mondo la donna è stata strattata in modo totalmente diverso, ho letto che in certe culture la donna è quasi venerata per il suo essere donna... ma alla fine chissà se anche in questi ambienti, dove l'interesse e l'importanza della donna come madre della vita, simbolo di fertilità e pertanto perno indistruttibile per una continua garanzia della razza e di un popolo, viene inflitta una violenza molto sottile che è figlia di una visione religiosa distorta?

    Grazie
    Gae