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Non so nemmeno se è il posto giusto...

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2009 01:07
31/07/2009 23:00
 
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Devo assolutamente raccontare tutto questo e sfogarmi: mi sta logorando più del solito... spero che capirete e che non proviate ribrezzo verso di me.
Sento forte il bisogno di raccontare ciò che è accaduto in casa mia quando avevo 12 anni perché è una cosa che continua a tormentarmi non poco… per cui anche se la vergogna e la paura che voi possiate provare schifo per me è tanta ho deciso di scrivere, anche perché è lievemente più facile che parlarne di persona con qualcuno e capire dal suo sguardo il suo ribrezzo nei miei confronti.

Tutto è iniziato quando mi sono presa una normalissima e banalissima influenza… avevo mal di gola, raffreddore e febbre che oscillava tra i 39 e i 40, motivo per cui me ne stavo a letto, ma a lui non andava bene perché così facendo mia mamma avrebbe dovuto cucinare (lei non lavorava ma comunque i lavori di casa non li voleva fare e toccava a me) ma non voleva farlo e non lo faceva per cui ogni giorno lui saliva in camera mia e mi diceva che dovevo fare in fretta a guarire perché ero una lagna e perché lui non aveva nessuna intenzione di chiamare il medico e spendere i suoi soldi in medicine per me e che per colpa mia lui faceva la fame e guarniva il tutto con un paio di sberle… dopo due giorni così per evitare la solita scena e per placare i miei sensi di colpa mi sono alzata nonostante la febbre per preparargli qualcosa per pranzo ma avevo gli occhi lucidi, tremavo per il freddo e faceva fatica a stare in piedi: risultato mentre preparavo mi sono tagliata un dito ed ho spaccato un piatto: questo ha fatto scatenare la sua furia contro di me, ha iniziato ad urlarmi che ero un’incapace, che ero pericolosa per me stessa, che con i miei disastri davo fondo ai soldi che lui guadagnava spaccandosi la schiena, che sarebbe stato meglio che non fossi mai nata perché gli davo solo problemi ed un giorno o l’altro l’avrei fatto ammalare… poi mi ha buttata a terra, si è sfilato la cintura dei pantaloni(con gli anni ho imparato a conoscerle e sapevo esattamente quale delle sue cinture faceva più o meno male) e ha cominciato a colpirmi ancora e ancora… poi si è seduto a tavola con mia mamma a mangiare mentre io non ce la facevo nemmeno ad alzarmi, avevo paura che qualunque cosa facessi potesse farlo infuriare di nuovo e guardavo mia mamma pregandola silenziosamente di aiutarmi ma ricevendo in cambio solo sguardi di disapprovazione e disprezzo. Poi improvvisamente lui si è girato verso di me e mi ha detto “vai a fare una doccia perché mi fai schifo”… terrorizzata com’ero ho ubbidito in silenzio e sono andata a fare la doccia cercando di calmarmi ma la pace è durata poco perché lui è entrato in bagno (aveva tolto tutte le chiavi dalle porte delle stanze e le teneva lui) si è spogliato, è entrato nella doccia ed ha iniziato a lavarmi perché, secondo lui, non ero capace nemmeno di questo…. È così difficile scrivere queste cose…che vergogna. Dopo avermi lavata, mi ha guardata per un po’ e poi mi detto “fai talmente schifo che piuttosto che far sesso con te un uomo preferisce fare da solo”e come per dimostrare che parlava sul serio ha iniziato a masturbarsi lì di fronte a me che me ne stavo impalata ed in silenzio temendo nuove botte e con lo schifo in corpo, poi ha dato libero sfogo alla sua libido sul mio viso… io intanto speravo con tutte le mie forze che se andasse ma invece si è arrabbiato con me perché per colpa mia aveva dovuto fare questa cosa perché io volevo a tutti i costi che lui facesse sesso con me e glielo dimostravo in tutti modi possibili e lui facendo così aveva voluto farmi vedere che non poteva accontentarmi perché io gli facevo troppo schifo. Detto questo, senza nemmeno darmi il tempo di sciacquarmi il viso o di cercare di togliermi quello sensazione di sporco che avevo, lui mi ha preso e mi ha chiuso per 3 giorni e 3 notti in soffitta (una stanza buia senza finestra e dove nessuno entrava da più di 40 anni)… me ne sono dovuta stare chiusa lì nuda con l’influenza circondata solo da buio pesto polvere e ragnatele, senza capire se era giorno o notte senza poter uscire nemmeno per le necessità fisiologiche (supplicavo mia mamma di aprirmi almeno per andare in bagno ma lei mi diceva di non romperle le scatole) e quindi ero costretta a fare tutto lì a terra come un animale… una volta al giorno lui saliva per portarmi un bicchiere di latte e la tachipirina per la febbre e mi diceva che ero sporca… alla fine di questa punizione lui è salito mi ha preso in braccio e mi ha portata amorevolmente a letto, dicendomi che adesso dovevo pensare solo a rimettermi, che lui mi adorava, ma che doveva assolutamente farmi capire le cose perché altrimenti io da sola nella vita non sarei andata da nessuna parte perché purtroppo ero nata male. E’ stato così dolce e premuroso che, nonostante fossi distrutta in tutto e per tutto, io non potevo dubitare che fosse tutto per il mio bene, che evidentemente ero io che lo portavo a fare queste cose… che ero io che tentavo di sedurlo esasperandolo a tal punto da costringerlo a darmi una dimostrazione pratica del fatto che non mi desiderava e che dovevo smetterla, che lui non mi aveva fatto vittima di una violenza sessuale e che ero cattiva nei suoi confronti anche solo a ventilare un’ipotesi del genere anche perché io non mi ero ribellata e poi non ero più una bambina…

Ad oggi, anche se sono passati 12 anni, ancora mi chiedo se sono stata io a costringerlo a comportarsi così… d’altronde se non fosse così perché mia mamma ha sempre dato ragione a lui? E poi lui giustamente doveva farmi capire che tentare di sedurlo non andava bene… anche se io ancora mi sforzo di capire quali possano essere i miei comportamenti che gli facevano pensare che io volessi fare sesso con lui, perché se c’è una cosa di cui sono certa è che io non volevo farlo… evidentemente qualcosa nel mio inconscio ha capito cosa non andava fatto perché lui non ha più riproposto in nessun modo il fatto che io volessi fare determinate cose… evidentemente la sua punizione è in qualche modo servita… ma poi mi chiedo “perché una punizione giusta deve fare così male anche a distanza di anni?Non c’erano altri modi? Magari un po’ meno devastanti?” e poi mi domando “ è possibile esasperare a tal punto un padre?E quanto deve aver sofferto mentre faceva queste cose?” Che confusione, io non so che cosa pensare… possibile che non riesca ad avere le idee chiare? E perché ho sempre sbagliato e continuo a sbagliare tutto?

Io spero tanto di non farvi troppo schifo dopo questo mio sfogo, mi vergogno così tanto per queste cose, mi faccio ribrezzo da sola. So che sarei dovuta essere più brava ed essere come diceva lui, ma non ci sono mai riuscita, non sono mai stata all’altezza delle sue aspettative, non ho mai fatto niente di buono nella mia vita e mi vergogno tanto. Vi prego con il cuore in mano di non giudicarmi troppo duramente e di non abbandonarmi al mio destino, mi rendo conto di essere una grande egoista a dire così ma sento che ho bisogno anche di voi.

In ogni caso grazie per essermi stati vicini, per il vostro calore, la vostra comprensione e scusate se ho scritto un papiro ma non sono riuscita ad essere sintetica.
[Modificato da Stella.85 31/07/2009 23:17]


...e quando ti sarai consolato, sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me e aprirai a volte la finestra, così per il piacere...E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando le stelle...
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