la forza per battere e liberarsi dalle catene
Vi aggiungo questo,
it.youtube.com/watch?v=sScmvnEkWpE
E' un po' più leggero, meno drammatico e carico di emozioni, rispetto a quello di Gae, ma invita alla speranza, come minimo ricorda che esiste e occorre ritrovarla.
Immaginate, dentro le gabbie quadrate nel grigio disegnate nel video, una donna imprigionata e sola col suo dolore.
L'autore non poteva metterla, perchè lui vive lontano da questi pensieri, ma noi qui li abbiamo.
Dal ventinovesimo secondo in poi, però, il personaggio, può benissimo essere femminile e liberarsi dalla gabbia in cui molte che scrivono qui hanno vissuto, e tante, purtroppo, imprigionate ancora.
Ecco, non bisogna mai dimenticare, mai mai mai, che quel finale può arrivare, sta lì pronto per essere raggiunto, bisogna solo fare i primi passi, perchè poi diventerà una corsa sempre più veloce, un vero volo.
Il difficile è il primo passo, lo so, ma una volta fatto quello non si torna indietro e si resta sulla nuova strada e il coraggio di continure a percorrerla è sempre meno difficile da trovare.
Sembra difficile da credere, finchè quel primo passo non viene fatto, ma poi ci si sente ancora più spinti a proseguire.
Rinchiudersi di nuovo nel dolore e tornare prigioniere, diventa troppo difficile e a volte viene reso proprio impossibile sia dalle circostanze, sia da quella specie di accenno alla libertà "assaggiata"
Credetemi, è così.