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Lo zio confessa le violenze

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2007 21:52
23/10/2007 10:39
 
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Aveva quattro anni la bambina soccorsa all'alba dai medici dell'ospedale di Frattaminore, Il vomito le ha ostruito le vie aeree ma lesioni recenti non lasciano dubbi. Interrogati i genitori e i vicini di casa.

Napoli, bimba morta soffocata
Sul corpo segni di violenza sessuale
Antonietta era figlia unica. La sera prima la famiglia aveva festeggiato in pizzeria il rientro del padre



NAPOLI - All'ospedale è giunta morta, soffocata dal vomito, ma sul corpo ha segni di una violenza sessuale. Aveva appena quattro anni la piccola Antonietta soccorsa stamane all'alba nell'ospedale di Frattaminore, vicino Napoli. I suoi genitori imploravano i medici che facessero qualcosa per la loro bimba, ma non c'era più speranza.

Il vomito le aveva ostruito le vie aeree e quando è stata soccorsa ormai il suo cuore si era già fermato. Sulle cause del decesso i medici non hanno dubbi ma sono quelle ecchimosi su tutto il corpo, quei segni che i chirurghi sospettano siano le impronte di una recente violenza sessuale che hanno fatto decidere la direzione sanitaria dell'ospedale ad avvisare i carabinieri.

I genitori hanno poco più di 20 anni e abitano nel comune confinante con Frattaminore, Crispano, 12.000 anime nell'hinterland di Napoli. Sono stati interrogati a lungo, insieme ai parenti e ai vicini di casa, ma finora il magistrato non ha emesso alcun provvedimento. Domani, il medico legale condurrà sul corpo della piccola vittima l'autopsia che ribadirà le ragioni del decesso e chiarirà l'origine e la data di quelle lesioni che hanno fatto sospettare la violenza sessuale.

Era figlia unica Antonietta. Suo padre fa l'operaio sulle autosrade del Brennero: rientra a casa ogni due settimane. L'altro ieri sera era appena ritornato e per festeggiare aveva accompagnato la famiglia in pizzeria. La piccola si è sentita male durante la notte. Al pronto soccorso il medico ha capito subito che la ragione del decesso era stato un rigurgito di cibo, ma sono state quelle ecchimosi intorno ai genitali che l'hanno insospettito. Confortato anche dal parere di un collega ginecologo, il chirurgo ha avvertito i carabinieri ed è scattata l'indagine.

21 ottobre 2007
Fonte: La repubblica

23/10/2007 10:39
 
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Bimba soffocata a Frattaminore
Lo zio confessa le violenze



NAPOLI - Ha confessato lo zio della bambina morta soffocata dal proprio vomito all'ospedale di Frattaminore, che era stato fermato per violenze sessuali sulla piccola. L'uomo, 48 anni, analfabeta e disoccupato, ha ammesso senza emozioni di aver violentato la nipote, di quattro anni e mezzo, per mesi. "Colpa di un forte disagio culturale che ha alle spalle. L'uomo non sa né scrivere né leggere. Una situazione di disagio così forte che quasi non si è reso conto della gravità della cosa" ha detto il capitano dei carabinieri di Casoria, Paolo Cambieri che ha eseguito il provvedimento di fermo. Fermo che oggi verrà trasformato in arresto.

La bimba è morta ieri. I genitori della piccola, che abitano a Crispano, dopo una notte di rigurgiti l'avevano portata all'ospedale "San Giovanni di Dio", a Frattaminore, dove la bambina è deceduta. I medici, ad un primo esame, avevano riscontrato segni, a loro giudizio non recenti ma inequivocabili, di abusi sessuali ed avevano allertato i carabinieri.

Dopo l'ascolto dei genitori e di altri parenti questa notte i carabinieri hanno fermato lo zio della bambina. I militari hanno interrogato ieri i genitori della piccola che si sono detti estranei alle presunte violenze. Ma, tra i vari interrogatori ad amici e familiari sarebbe subito emersa la presunta responsabilità dello zio, fratello della nonna. Gli abusi sessuali non sono legati alla morte della bambina, che invece è deceduta per le conseguenze di un attacco di vomito.

All'uomo, incesurato, nessun precedente specifico, è contestata l'accusa di violenza sessuale continuata ed aggravata. Secondo gli investigatori le violenze sarebbero durate almeno 2-3 mesi.

Il padre, un operaio 26enne che da poco lavora per la Società autostrade del Brennero, e la madre, una 27enne che 'arrotonda' con lavoro saltuario, forse al nero, in una fabbrica manifatturiera, portavano ogni mattina la piccola a casa della nonna. Anche la posizione di quest'ultima, madre del papà della bambina, è al vaglio degli inquirenti: nel corso degli interrogatori la donna ha detto di non essersi mai resa conto di quanto accadeva a casa sua, dove il fratello ha sempre vissuto: i carabinieri stanno accertando se veramente sia andata così.

22 ottobre 2007
Fonte: La Repubblica

23/10/2007 10:51
 
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Casi del genere vengono alla luce perchè raccontano di un finale amaro e agghiacciante, molte di queste storie si consumano ancora oggi tra le mura domestiche luogo che dovrebbe essere il più sicuro per quest bambini.

Ci sono condizioni e situazioni familiari che determinano un attenta analisi all'interno del nucleo parenterale, serve più educazione sessuale e formazione/informazione riguardo le tematiche degli abusi, spesso i genitori davvero non si rendono conto del dramma che stanno vivendo i propri figli, rimangono all'oscuro per mesi, anni e forse anche per sempre, invece altre volte si nascondo dietro la maschera della vergogna, spesso fermano il carnefice ma non mettendo in atto interventi di tutela e terapia per i propri figli, innescando così meccanismi psicopatologici che porteranno sicuramente a enormi disagi esistenziali.

Ci vuole coraggio a DENUNCIARE e PARLARE con chi è chiamato a garantire la salute psicofisica di questi bambini.

24/10/2007 12:20
 
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Un particolre gravissimo, se è vero
"Colpa di un forte disagio culturale che ha alle spalle. L'uomo non sa né scrivere né leggere. Una situazione di disagio così forte che quasi non si è reso conto della gravità della cosa"

E' allucinante che già si prepari una difesa per infermità mentale per questo MOSTRO, per giunta da parte di una persona (un rappresentante delle forze dell'ordine, non certo uno psicologo), che non ha alcun titolo per fare una simile diagnosi.
Ma il capitano dei carabinieri ha veramente pronunciato queste parole?
Molte volte la stampa mette in bocca alle persone cose che non si sono mai sognate di dire.
Se queste affermazioni sono state veramente fatte da una persona con un simile ruolo, invito tutti noi a riflettere sulla gravità di questo episodio e a prendere posizione.
Gaetano, tu giustamente parli di cultura e di educazione, ma come si fa se le persone cui si dovrebbero denunciare certe cose sono le prime a mettersi dalla parte di chi è accusato? Ora, poichè la violenza è innegabile, c'è anche una confessione e la povera bimba è morta, non si può cercare di negare e di insabbiare: allora la colpa è del "disagio culturale"...mentre l'unica cosa che un rappresentante delle forze dell'ordine non deve MAI dimenticare è che "la responsabilità penale è PERSONALE".
Il resto, fa parte del lavoro di psicologi e psichiatri, che è tutt'altro.
Vi prego vivamente di non lasciar cadere nel nulla un episodio che mi appare gravissimo.
L.


24/10/2007 12:53
 
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Capisco la tua rabbia, le dichiarazioni del capitano dell'arma sembrerebbero giustificare il comportamento dello Zio. Però penso che l'ufficiale ha sottolineato che la totale assenza di pentimento e/o di consapevolezza di quello che ha fatto sono figlie di una condizione estremamente disagiata... Infatti il Capitano afferma: "Una situazione di disagio così forte che quasi non si è reso conto della gravità della cosa", ma questo a mio avviso non determina nessuna attenuante!!! Anzi vanno prese tutte le adeguate misure legislative, penali affinchè questo tizio non abbia più modo di distruggere la vita di una piccola innocente!

Un abbraccio
Gae
24/10/2007 21:52
 
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al peggio non c'è fine. ma come fanno a vivere certe persone
Poi ha fatto anche delle affermazioni farneticanti che le donne sono nate per questo mi da il voltastomaco [SM=g28001]
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