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Ho bisogno di aiuto...

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2007 12:33
01/07/2007 04:35
 
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Salve a tutti,
sono una ragazza di 23 anni.
Già da piccola ho avuto problemi di salute (sono nata prematura) e quindi ho avuto una infanzia "difficile", sono stata per un mese circa nel polmone d'acciaio e sono cresciuta a forza di ricostituenti nella mia famiglia comprensibilmente abbastanza iperprotettiva. Non mangiavo mai e anni fa una psicologa mi disse che ai tempi soffrivo di anoressia da distacco. Sono sempre stata molto timida ma nonostante questo sono cresciuta abbastanza bene come una ragazza normale, praticamente cresciuta dai nonni che mi facevano da baby-sitter perché i miei erano al lavoro.

Alle superiori un giorno scesa dall'autobus non riuscivo più a respirare così mi feci accompagnare da un vigile all'ospedale, che era vicino. Siccome non avevo l'asma mi fecero parlare con una dottoressa. Mi fecero domande sulla mia famiglia senza che io capissi il perché, dopodiché mi dissero che avevo bisogno di fare dei colloqui con una psicologa. E questi colloqui durarono parecchi anni. Il problema, o meglio i problemi, erano sempre con i miei genitori. Durante tutti questi anni mi è venuta una volta la depressione che non ho voluto curare coi farmaci perché volevo guarire da sola, anche se piangevo tutto il giorno da sola in casa perché mi sentivo triste perché stavo respirando. Una volta ho pensato di suicidarmi ma non l'ho fatto, mi sono fatta ricoverare all'ospedale per 3 giorni per stare lontano dai miei.Poi qualche anno fa mi svegliai una notte, pensando di morire da quanto stavo male, scoprii di aver avuto un fortissimo attacco di panico. Presi per un pò le gocce di E.N. perché non riuscivo più a dormire, dovevo prenderne 50 all'inizio perché di notte sempre alla stessa ora mi svegliavo con gli incubi e di giorno non riuscivo più a vivere. Poi ne sono uscita e ora sto bene, ma con gli psicologi si parlava sempre di loro: dei miei genitori.

I miei genitori da piccola mi picchiavano, sia me che mia sorella che ora ha 18 anni. Mi picchiavano tirandomi (o meglio tirandoCI) i pugni o talvolta calci,tirando i capelli, ma la maggior parte delle volte con le ciabatte e il cucchiao di legno.Una volta mio padre si è arrabbiato e ha distrutto coi piedi il mio camper delle barbie, lui ogni tanto ha sempre sclerato. Una volta i miei mi hanno mandato a letto senza mangiare perché avevo litigato con mia sorella. Mi hanno sempre disprezzata e sminuita: se prendevo brutti voti a scuola si arrabbiavano, se erano belli dicevano solo "che avevo fatto il mio dovere"oppure un "brava" e basta. Dicevano sempre (e tuttora lo dicono) che i figli degli altri sono meglio, hanno sempre paragonato mia sorella e me ai "figli degli altri" che sono sempre meglio e dicono che noi non gli diamo nessuna soddifazione. Mio padre poi è un tipo autoritario stile "nazista" ed entrambi i mie genitori non sono disposti (o non sono capaci) di mettersi in discussione. Mi criticano per qualsiasi cosa, anche per come mi vesto, cercano anche l'appiglio più assurdo e più piccolo per farmi sentire una m**da. Loro si ostinano a trattarmi come una bamboccia, come se non avessi 23 anni, come se non avessi i miei diritti, e se ne approfittano. Mi danno solo 50 euro di "mancia" al mese e io vado all'università, con quei soldi dovrei pagarmi un sacco di cose da sola, ma ovvio che non ce la faccio e i soldi finiscono perché con 50 euro che cavolo fai? soprattutto se vivi a milano, ti compri una maglietta e basta e io non sono una che va sempre nei locali e al cinema non ci vado mai e mi vergogno perché tutti i miei amici lavorano e non riescono a credere che i miei siano così str****.

Il fatto non è che mi mancano i soldi, ma i soldi ci sono solo per loro non tanto mio padre ma mia madre, lei è pazza si compra anche 2 paia di scarpe in un giorno e 4 in una settimana, penso sia ossessivo-compulsiva riguardo lo shopping, forse così si gratifica, però poi dice" ma come non ti è rimasto nulla dei 50 euro?" ma che ca**o ci faccio con 50 euro???! Ho provato a cercare lavoro ma non lo trovo e se lo trovo è lontano e l'unica macchina disponibile è quella di mia madre che usa però lei di giorno e quindi mi taglia fuori da tantissime opportunità.

I miei genitori non mi hanno mai dato fiducia, soprattutto mia madre è paranoica controlla sempre il gas, pensa che tutti vogliono fregarle la macchina etc...e pensa che sono svampita. Ora purtroppo è successa una cosa, settimana scorsa sono rimasta a casa da sola col mio tipo, mi hanno lasciato la macchina di mia madre.Io mi sono preoccupata di far trovare la casa in ordine, solo perché il tappeto era sporco (e loro pure lo avevano lasciato macchiato) me l'hanno menata come non mai, poi purtroppo per la stanchezza mi sono dimenticata la macchina lontano da casa e non me lo ricordavo e l'ho graffiata un pò...eh capita...niente di grave la macchina c'è ancora e ha solo dei graffietti, ma mia madre si è incaz a morte: mi ha detto parolacce tipo cretina, bastar**, ha detto che mi drogo, che sono uan drogata e ha cercato di alzarmi le mani anche se mi fa ridere perché lei non ha per un cavolo forza rispetto a me e non potrà mai farmi male. Poi ha detto che io adesso a luglio dovevo andare in vacanza con loro, che non mi lasciavano a casa da sola (come se fossi una bamboccina di 5 anni!) e voleva prendere i biglietti del treno (mio e del mio tipo x agosto) e farli rimborsare perché non voleva più farmi andare in vacanza.E già una figura di mer** simile me la fece fare nel 2002 circa con una mia amica, dovevamo andare in vacanza insieme, era tutto prenotato, ma poi non diedi un esame universitario e loro non mi diedero più i soldi per andare e all'ultimo minuto le dissi che i miei non volevano che io partissi...

E il problema è questo: loro mi ricattano economicamente perché sanno che dipendo da loro, che non ho soldi e non ho un lavoro e se si incaz per qualsiasi motivo anche il più idiota non mi becco nemmeno i miseri 50 euro, mi rinfacciano le cose se fanno qualcosa per me e io dovrei sempre abbassare la testa, ma non posso e non VOGLIO farlo perché sono una persona intelligente e loro non hanno il diritto di trattarmi così. Spesso ho fatto con loro discorsi o mi sono fatta sentire, ma sembra che poi si scordano tutto, spesso quando ci lamentavamo mio padre ci minacciava che se io e mia sorella andavamo via di casa poi non ci faceva + entrare, mia madre non vede l'ora che vado a lavorare e me ne vado di casa perché per loro noi siamo un peso, vi rendete conto?!!! Se potessi andarmene l'avrei fatto da un pezzo.Chi non lo farebbe? E sarebbe pure comodo per loro, due rompicog**** in meno da mantenere. Ma purtroppo non posso e più vado avanti più le cose peggiorano, siccome loro non ci sentono e nemmeno volevano sentire gli psicologi (anche la poveraccia di mia sorella ci va adesso) voglio intraprendere azioni legali. Loro pensano di poter fare quello che vogliono,non sanno che per legge devono mantenermi perché non ho un lavoro, che non possono sbattermi fuori di casa. Il mio ragazzo che oggi mi ha come al solito visto in lacrime ha detto che li vuole denunciare, che loro mi stanno facendo della violenza psicologica. Io non posso andare avanti così. Più che cercare lavoro e tenerli fuori il + possibile dalla mia vita non so che fare. Tutti quelli he hanno conosciuto i miei dicono che sono pazzi, dei rompipalle, che non sono normali.E io non penso di essere una persona debole o anormale sennò mi sarei già ammazzata. Voglio lavorare, comprarmi una casa e farmi una vita lontano da loro, ma visto che ci vorranno anni, voglio sapere che mi spetta per legge.Devono darmi i soldi! E devono capire che quello che chiedo io e la vita che faccio è quella di tutti i ragazzi della mia età. Non sono una sbandata, non mi drogo, non fumo, non rubo, faccio una vita sana e normale e loro non hanno il diritto di umiliarmi. La devono smettere subito. E io ho deciso di fare come suggerisce il mio ragazzo. Non voglio andare ancora da uno psicologo per sentirmi dire che sono intelligente o che cosa. Si lo sono, e non posso cambiare i miei alla loro età. Ma nemmeno possono permettersi di continuare a ricattarmi così.Non è giusto!Loro sono pazzi, mia madre quando non trovavo lavoro (e ancora non ce l'ho) diceva che era colpa mia che non voglio trovarlo! Ma vi rendete conto?! E io ogni volta certo che le dicevo che era pazza, che oggi giorno il lavoro scarseggia per tutti (o se mi chiamavano era lontanissimo e non potevo andarci), ma no, per lei era colpa mia. E poi quante volte a dirmi che le tipe giovani che lavorano nella sua azienda avevano finito l'università in 3 anni precisi e avevano fatto tutti l'Erasmus,che erano meglio di me, Perché io sono in arretrato e l'Erasmus non l'ho fatto. Ma vi sembrano persone normali? Ma vi rendete conto di che genitori ho? Per favore ditemi legalmente che posso fare. Forse ho anche dei soldi che una mia nonna mi ha versato sul loro conto (non so a nome di chi)che forse loro hanno pure usato e non mi hanno mai detto nulla. Alla fine io dipendo solo economicamente da loro, perché ormai non voglio loro + bene, perché non si può voler bene a genitori che ti trattano come una m***a. Non mi aspetto che mi aiutino a comprarmi una casa o l'auto perché per loro dovrei fare tutto da sola e d'altronde nemmeno io vorrei perché so che se mi aiutassero poi me lo rinfaccerebbero in eterno, anche se penso che i genitori normali aiutano i propri figli ad andarsene per i cavoli loro anche perché sennò se li trovano a 40 anni in casa e non è normale. Io ho voglia di fare, di essere felice e farmi una mia vita. ditemi che posso fare per favore. Grazie 1000 e scusate il lungo post ma ci tenevo a dire (quasi) tutto....
02/07/2007 03:55
 
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Ciao Luna,
piacere di conoscerti....
mi chiamo Alessandro, ti dico subito che non sono un operatore del forum...ma un amico del forum, quindi non un esperto.
Per motivi completamente diversi dai tuoi...ho subito anch'io gli attacchi d'ansia...e ne sono venuto fuori. Quindi so che si prova...non sono uno a cui potresti dire "tu non puoi capire". A quanto ho capito puoi contare sull'appoggio del tuo ragazzo...e non essere soli in queste situazioni è già tanto. Anch'io come te mi sentivo soffocato, non libero di esprimere me stesso...non a causa dei genitori...ma per una serie diversa di motivi...ma le conseguenze sono state le stesse.
Leggendo la tua storia mi vengono subito in mente due suggerimenti di carattere pratico e immediato da darti.
...la prima cosa che mi verrebbe in mente di consigliarti è quella di accettare un lavoro anche se fuori sede...per raggiungerlo useresti i mezzi pubblici. Non risolverebbe del tutto il tuo problema...perchè resteresti comunque a casa dei tuoi, ma sarebbe già una boccata di ossigeno.
...un'altra soluzione sarebbe questa...dici che i tuoi si lamentano perchè non hai fatto l'Erasmus a differenza di altre ...fai la domanda quanto prima e parti per l'Erasmus...approfittane con furbizia dato che loro sono d'accordo...e di conseguenza ti dovranno finanziare. E' un'occasione per staccarti completamente da loro...e tu non sai quante oppurtunità ti si presenteranno una volta all'estero...magari finisce che trovi lavoro lì, fai nuove conoscenze lì (queste le farai di sicuro)...e decidi di non tornare.
Le vie legali...sì per legge loro ti devono mantenere sinchè non sei inserita nel mondo del lavoro...questo sì. Vediamo che ti dicono gli operatori...io non saprei che dirti...anche perchè questa è una situazione che andrebbe studiata con un esperto del settore.

Cmq sono sicuro che gli operatori dell' Adid ti offriranno tutto il loro aiuto...e ti consiglieranno per il meglio. Sicuramente con tutta la professionalità che a me invece manca.


Un abbraccio. [SM=g27985]
Ale.

[Modificato da Maggiofrancese 02/07/2007 4.08]

03/07/2007 22:59
 
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L'orientamento della Corte di Cassazione...riguardo l'obbligo di mantenimento dei figli maggiorenni.



www.diritto.it/art.php?file=/archivio/22223.html

[Modificato da Maggiofrancese 03/07/2007 23.03]

04/07/2007 01:04
 
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Cara amica la situazione è delicata, quello che ti spetta per legge come tra l'altro riferito nell'articolo posto da Alessandro è il mantenimento finchè sei disoccupata. Tranne che, naturalmente non vengano a crearsi situazioni in cui sei tu a rifiutarlo il lavoro. L'unica cosa da fare è davvero trovarti un lavoro ed iniziare una vita indipendete lontana dalla tua famiglia... chissà magari la lontananza riuscirà a rendere le cose molto più semplici a livello di rapporti genitori/figli.

Hai un fidanzato e una sorella, ragazzi miei aiutatevi a vicenda!!! Potete dividere le spese dell'affitto o meglio di un mutuo, sempre se trovate lavoro naturalmente. Ma non penso sia difficile da quelle parti! Comunque nulla ti vieta di far presente questa situazione ad un legale per aver maggiori chiarimenti e comunque se in famiglia sussistono casi di disagi "psicopatologici" meglio informare il servizio sociale del comune d'appartenenza...

Ti voglio riportare anche un'altra sentenza della cassazione che mi sembra ben allinearsi alla tua situazione:


PADRE DEVE MANTENERE IL FIGLIO MAGGIORENNE
La Cassazione si è pronunciata su un caso vercellese. Nell'articolo il testo della sentenza e il commento di Cesare Rimini - domenica 17 giugno 2007 di La Stampa

Dieci anni fa una coppia vercellese si separa. I due hanno un figlio di 19 anni che, proprio a causa del trauma della separazione, smette di studiare e rimedia un lavoro «non consono» alle sue spirazioni. In base a questo giudizio sull’attività professionale intrapresa dal ragazzo il giudice stabilisce che, pur maggiorenne, il giovane debba continuare ad essere mantenuto dai genitori. A distanza di dieci anni, il padre - che nel 2001 era stato condannato dalla Corte d’Appello di Torino a versare 80 euro al mese all’ex moglie e 70 al figlio - decide di rivolgersi Cassazione per essere dispensato dal mantenimento della donna e del figlio e si rivolge all’avvocato Piero Alberto di Cigliano. L’ex moglie (che in passato era stata tutelata dagli avvocati Dario e Aldo Casalini) ed il giovane decidono di non resistere in giudizio ed ecco adesso che la Suprema Corte respinge il ricorso dell’uomo sancendo che egli dovrà continuare a mantenere il figlio, pur con una cifra decisamente esigua, proprio perché, in pratica, il ragazzo decise di abbandonare gli studi «per il disagio prodottogli dalla separazione, assai confluttuale, dei genitori».

Da notare che, adesso il giovane in questione si sta addirittura laureando e ha intrapreso una nuova attività più remunerativa dei 500 euro al mese che per diverso tempo ha guadagnato lavorando nello studio di un professionista. Una decisione, quella della Cassazione, che si presta sicuramente ad essere dibattuta, ma che sancisce un principio importante: l’obbligo del genitore separato al mantenimento del figlio non viene meno anche se quest’ultimo è maggiorenne, fino a che il giovane non sia in grado di diventare economicamente autosufficiente. Nella fattispecie, poi, la Suprema Corte ha pure rimarcato che questa (per ora) mancata autorealizzazione del giovane sia dipesa dal trauma subito proprio per la separazione dei genitori: a causa delle «sofferenze psicologiche» era infatti stato costretto a ricorrere al sostegno di psicoterapeuti.



Attenzione però:


L’OBBLIGO PER IL GENITORE DI MANTENERE IL FIGLIO MAGGIORENNE, IN ATTESA CHE COMPLETI GLI STUDI E DIVENGA AUTOSUFFICIENTE, NON E’ PERENNE
Esso può venir meno in caso di comportamento negligente del figlio, come quando, dopo 15 anni di università, egli sia ancora lontano dalla laurea (Cassazione Sezione Prima Civile n. 9109 del 30 agosto 1999, Pres. Sensale, Rel. Reale).
L’obbligo del genitore di mantenere il figlio maggiorenne, in attesa che divenga autosufficiente, cessa quando il figlio dimostri, con il suo comportamento, di non volersi impegnare per raggiungere l’autosufficienza.
Il Tribunale di Napoli, pronunciando su una domanda di separazione, ha assegnato la casa familiare alla moglie e a un figlio con lei convivente, maggiorenne ma non autosufficiente e ha condannato il marito a corrispondere mensilmente alla moglie un assegno a titolo di mantenimento del figlio. In grado di appello, il marito ha sostenuto che il figlio, trentacinquenne, da 15 anni iscritto all’Università e ancora lontano dal conseguimento della laurea in medicina, non avesse più diritto al mantenimento. La Corte d’Appello di Napoli gli ha dato ragione, in considerazione del comportamento negligente tenuto dal figlio.
La Suprema Corte (Sezione Prima Civile n. 9109 del 30 agosto 1999, Pres. Sensale, Rel. Reale), ha rigettato il ricorso della moglie, affermando che l’obbligo, gravante sui genitori, di mantenere il figlio, non può protrarsi ogni ragionevole limite. Il dovere dei genitori di provvedere ai figli in base all’art. 147 cod. civ. - ha osservato la Corte - non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età ma permane fino a quando essi non conseguano un reddito che li renda economicamente autosufficienti. L'obbligo di mantenere i figli - correlato all'obbligo di istruire e educare - può perciò protrarsi ben oltre il raggiungimento della maggiore età, per consentire il completamento degli studi o a causa delle note difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, sempre in relazione alle possibilità economiche dei genitori. Tuttavia - ha affermato la Corte - pur se non è possibile prefissare quando termina l'obbligo di mantenimento, è indiscutibile che esso non può protrarsi oltre ogni ragionevole limite, ma dovrà alfine cessare. Al prudente apprezzamento del giudice di merito è riservato il compito di individuare, caso per caso, quando tale limite debba considerarsi superato e quando il figlio versi in colpa per non essere stato in grado di rendersi autosufficiente.
La Cassazione ha ritenuto che, in questo caso, la Corte d’Appello abbia correttamente motivato la sua decisione con riferimento all’età del figlio e alla negligenza da lui dimostrata.




La tua storia non mi sembra nuova, hai già scritto in forum?

Cordialmente
Gae

[Modificato da Geneshys 04/07/2007 1.15]

04/07/2007 02:08
 
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"Hai un fidanzato e una sorella, ragazzi miei aiutatevi a vicenda!!! Potete dividere le spese dell'affitto o meglio di un mutuo "

Giusto!
05/07/2007 12:33
 
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Ciao cara amica, la tua storia è tristissima. Non posso credere che esistano genitori del genere. Ma che persone sono mai questi che pensano solo a se stessi e non si preoccupano minimamente dei figli. La prima cosa che devi fare è rivolgiti al tuo servizio sociale, parla con chi di dovere e fai presente tutto quello che hai raccontato a noi. Loro ti dovrebbero tutelare, anche se non sei più minorenne, credo che qualcosa potranno farlo. Non capisco perchè non sei andata dal medico a refertarti tutte le volte che ti hanno picchiata. Sai che potevano finire anche dentro per maltrattamenti su minori, visto che questa storia va avanti da anni? Un altra cosa: visto quello che hai passato in termini di salute, non dovresti appartenere ad una fascia protetta, tutelata da qualche legge? Non dovresti prendere una piccola pensione? Dovresti informarti su queste cose importanti per il tuo futuro.
Tienici informati, un abbraccio.....
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