| | | Post: 720 Post: 720 | Registrato il: 03/09/2007 | Sesso: Femminile | Utente Senior | | OFFLINE | |
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Sai, Giuditta, siamo su uno spazio pubblico e non non voglio inserire riferimenti troppo personali ad altre persone, però mentre tu stai vivendo questa tua lotta come madre, anche per me si è riacutizzata una situazione simile.
Nel mio svp c'è una cartella che si intitola: "il mio fidanzato". Io non ho un fidanzato. Però qualcuno (indovinate un po' chi?) lo ha detto a mio figlio: per "punirmi" e vendicarsi del fatto che io cercassi di imporre qualche limite al suo totale assenteismo.
E perciò, la mamma che fa violenza su se' stessa e si impone di pretendere che i propri figli abbiamo un minimo di frequentazione (decente) con il padre diventa: la cattiva madre, che abbandona i propri figli al papà (che ha tanto da fare, che è tanto nervoso, con il quale i figli non si sentono a proprio agio...) per uscire con il proprio fidanzato.
Questo è molto suqllido: ma anche molto pericoloso. Io non so bene come reagire, mi aiuta il confronto continuo, forte e competente che ho con gli specialisti del centro antiviolenza. Senza questo supporto credo che andrei in tilt, naufragherei, incapace di razionalizzare...come è accaduto per molto tempo.
Per questo io insisto sempre sul fatto di chiedere aiuto, un aiuto competente e qualificato.
Io ho la mia famiglia, una solida rete di amici sensibili, intelligenti, cari, che mi supportano moltissimo, ma tutto questo di fronte a problematiche così gravi, ad insulti così pesanti alla stabilità emotiva di una madre e dei suoi figli non è sufficiente.
Ci vuole un aiuto competente: il supporto psicologico e il supporto alla genitorialità, che io stessa ho chiesto (sebbene mi dicessero che non ne avevo bisogno: non è ho bisogno in quanto madre presa da sola, ma in quanto madre che vive un rapporto così duro e pesante si, io ho bisogno di aiuto e di supporto e non mi vergogno a chiederlo).
Nel mio caso, si alternano sia i momenti di intrusione, con domande, tentativi di lavaggio del cervello, a lunghissime assenze. Promesse non mantenute di week end e di passeggiate o anche solo di incontri.
In tutto questo, ci sono ancora esplosioni occasionali ma terrificanti, di brutalità.
Vorrei sciverti altre cose, in questo momento provo una grande stanchezza e mi chiedo se è giusto "fare da stampella" alla genitorialità carente e disturbata di questi uomini, che ne appofittano solamente, che sono capaci di far fallire ogni buona intenzione, ogni impegno, ogni proposta. Di farla fallire e anche di rigirarla in male, se possibile anche contro di noi.
Come nel caso del "mio fidanzato", come nel tuo caso, con l'incontro con lo psicologo.
Capisco e condivido la tua sfiducia, però il gioco vale comunque la candela, l'equilibrio e la serenità dei nostri figli vale qualsiasi sacrificio e impegno. Però è importante che questo impegno non sia dettato solo dal cuore, ma anche dalla razionalità.
Un abbraccio,
L. |