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non so se

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2008 14:04
08/08/2007 13:43
 
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riflessioni
leggendo le storie raccolte su questo forum mi rendo conto che la mia è niente in confronto a molte altre. Ma se penso alla sofferenza che mi ha causato, non posso neanche immaginare quanto grande sia quella di chi vive e ha vissuto situazioni più gravi.

Ho pensato che, in qualche modo, tutto quello che è stato me lo sono cercato. Quando ho conosciuto mio marito non era diverso da ora. Ero io che lo vedevo con occhi diversi. Che VOLEVO vederlo con occhi diversi. E mi dico, come può una storia d'amore trasformarsi in un malsano rapporto tra vittima e aguzzino? E come ho potuto voler diventare la vittima di qualcuno? Ma forse sono stata solo vittima di me stessa e delle mie scelte. Nessuno mi ha obbligato ad annullarmi per lui. L'ho fatto io, di mia spontanea volontà. Evidentemente ne avevo bisogno. Sono stata io che con tutta me stessa ho voluto, a 18 anni, imbarcarmi in una storia con un trentaseienne fidanzato con un'altra da dieci anni. Sono stata io che ho lasciato casa mia per andare ad abitare in una casa (ridotta da far pietà) nella quale avevo anche il terrore che suonasse il campanello, visto che non sapevo come giustificare la mia presenza lì. Sono stata sempre io che restavo tutto il giorno da sola in quella casa aspettando che venisse lui da me, dopo essere stato, all'uscita dal lavoro, a pranzo dalla mamma e a fare la pennichella nel suo lettino. Sono stata io che a 21 anni ho voluto un figlio con lui, facendo mio il suo desiderio, quando magari avrei anche aspettato un pò, almeno di finire l'università. L'ho voluto sposare. Ho voluto sopportare tutto di lui. Ho voluto bere insieme a lui e ho imparato a bere da sola di nascosto (almeno da questo ne sono fuori!). Ho voluto credere di amarlo anche quando ormai non lo amavo più, e non mi dava piacere nè stare con lui, nè vederlo, nè ascoltarlo. Ho voluto far finta di credere in lui anche quando non ci credevo più. Ho voluto annullarmi, rinchiudermi in casa, ridurre al minimo contatti con parenti e amici, dire a me stessa che stavo bene così. Anche quando ho cominciato a pensare che avendo 18 anni più di me sarebbe morto prima di me e allora avrei potuto godermi la vita, mi ero comunque rassegnata a rimanere con lui.

Chi posso incolpare di tutto questo? Solo me stessa.
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