Il fragile che c'è in me ...è già questo, la mia freddezza, indifferenza è la medesima fragilità non c'è distinzione.
Certo che è un arma difensiva e personalmente non me ne stupisco anzi ci rido tanto cosa potevo aspettarmi? O cosa ci si può aspettare?
Io sono arrabbiata ma è una rabbia che non ha bisogno di comprensione perchè solo io ne conosco la "vera"causa e "origine" di questa mia rabbia.
E' una rabbia che non si può capire ne spiegare è tutto molto limitato...bisogna vivere...
Io non ho mai preteso di essere amata è un desiderio comune a molti, non vedo perchè io dovrei essere amata solo per aver vissuto certe esperienze cos'ho in più degli altri?!
Di fronte agli uomini non mi sento la vittima, sentirmi vittima significa aver già perso in partenza una battaglia che vale molto più del sentirsi vittima, bisogna reagire, fingere di essere forti per forza se neccessario, non puoi permetterti di essere fragile anche se sai di esserlo.
Non provo odio, ma rabbia, quella si, a cui sicuramente sono riferiti molti fatti raccontati e non, spiegati e non ma IO e solo IO devo dare un senso a questa rabbia.
Provo un senso di vuoto, come se mi avessero lavato la mente da ogni pensiero..
Anche se ne parlo cosa mi fai?
Ormai le frittate sono fatte non si può tornare indietro, ne tanto meno cancellare il passato e non sarà di certo parlarne che mi farà stare meglio, le ferite restano sia che ne parli o meno, le cicatrici i ricordi resteranno sempre e di certo non si può morire per questo si può solo vivere...o sopravvivere.
Non mi lamento, reagisco....
Nessuno conosce i fatti miei, non mi va di essere compatita con frasi da "vittimismo", non mi va..
E poi che percorso dovrei fare?
Le risposte le conosco tutte a memoria:- Non fare di tutta l'erba un fascio ec..ec...
Per me siamo tutti vittime e carnefici, senza dover per forza piangere o combattere, siamo così, chi meglio chi peggio e dalla gente non mi aspetto proprio niente..