Dolce sogno

Dolce sogno, meraviglioso sogno
effusione di sorrisi raggiati
che adorni e illumini chi incontri
se dai precordi del cuore sorgi
non infuturati, dileguati, fuggi via:
senile anima appestata sono io
da funeste malinconie.
Gustare non posso le tue dolcezze
non posso risvegliarmi alla vita!
Spodestato e negato da Amore
io non ho vita, non ho speranza
non risorto, vivo sepolto giaccio
tra reliquie di trapassati sogni!
Non transitare per la mia via,
non attardarti oltre
in questo regno di ombre:
ogni festa di amore è finita
e strapieno è il parcheggio dei silenzi
incanto soave, vai pure come scia rosata
in un'aria di vetro, attraversa albe,
aloni di luna rossa e sideree vedute
e separati dal mio destino chiuso.
Se indossi i colori della fanciullezza
e riappari alla finestra di chi sorride
sicuro vai tra le sue braccia
poi candido con un battito d’ali
sollevalo e congiungilo al cielo:
la concretezza delle stelle
lo nasconda all’estremo abisso.
Oh le tue incandescenze di amorevolezza
che pur commuovono questo cuore pravo
che irriconoscente per sentire
ciò che sente ti estranea e ti elude!
Nutrimento raro che dai colori
a chi non è mai sazio di illusioni
e iridi fiammeggi, occupa il mondo!
Altri hanno ansia del tuo arrivo:
poi che svetti e voli nel reame azzurro
trapassa cortine di nubi, riaffacciati
e purissimo ancora come spirito feconda!

Troppo roboante ed enfatico lo stile, bella per quanto riguarda il contenuto.
La alleggerirei e metterei qualche spazio.
Preferisco lasciare un segno di lettura con un parere sincero perché so che ognuno ha bisogno di sapere "dove stiamo andando" con la nostra scrittura, quali sensazioni trasmette.
Risente di quello che viene definito "poetichese" di stampo otto-novecentesco;
ammodernare lo stile è ciò che auspico, conservando la musicalità che ti è propria, ad eccezione di "non infuturati" che è davvero ispido.
Spero di non averti infastidito, sono consapevole che non è una critica oggettiva e universalmente proponibile ma corrisponde solo al gusto personale.