occorre saperlo e ricordarlo
Quando una bimba deve stare con un padre violento.
Quando è davvero violento.
Quando si sa benissimo che uomo è.
Quando ci si rassegna ad accettare una sentenza sbagliata e si cerca di convincere se stesse che è giusta.
Quando si cerca di convincere la bimba a fare il suo dovere e ad andare dal padre.
Non chiamiamolo diritto, per favore, è un terribile dovere, non un diritto.
Quando si cerca di non sapere e non vedere cosa accade a quella bimba ogni volta che incontra il padre, per poter restare convinte di fare il meglio, per lei.
Quando si è severi e si definiscono "capricci" i tentativi di ribellione della bimba, troppo piccola per essere ascoltata e creduta.
Quando temendo di privarla del padre si fa di tutto, ma proprio tutto per riconsegnarla a lui, anche solo nelle domeniche.
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LETTERA DI UNA MAMMA ALLA SUA BAMBINA
Per te, cucciola
Ciao cucciola, è la prima volta che ti scrivo un lettera..ma adesso te la devo.
Non importa che ti racconti la mia vita con tuo padre
(chiamiamolo così, anche se chiamare padre chi fa certe cose ai figli è inesatto), tu ricordi bene i piatti che volavano,
le botte che quotidianamente arrivavano senza nessun motivo.
.ricordi i lividi sulla mia faccia.
Quante volte mi hai baciata per farmi passare il dolore,
ed eri così piccola..il giorno che ce ne siamo andate di casa mi hai detto “adesso nessuno ci picchierà più”
ma ne io ne tu potevamo immaginare quello che sarebbe successo poi..
tu perchè eri troppo piccina ed io perchè ero troppo stupida
per capire dove sarebbe potuto arrivare quell'uomo.
Ricordo il giorno della separazione..ricordo le sue parole,
ricordo il suo tono mentre mi diceva
“adesso ho un solo scopo nella vita..rovinare la tua vita”.
Ma non mi importava, pensavo che qualunque cosa potesse
fare sarebbe stata sicuramente sempre meno di quell'inferno
che lui chiamava matrimonio.
Mi sbagliavo amore mio,
e per questo mi sentirò in colpa per tutta la vita..
ha scelto te per farmi del male,
non capendo che ne faceva in primo luogo a te..e quanto te ne ha fatto!
Ricordo i tuoi pianti, quando non volevi andare da lui,
senza volermi spiegare il perchè..
ti dicevo che il giudice aveva deciso che dovevi andare,
e se non c'erano motivi gravi non potevo sottrarmi a questa decisione.
.e tu rispondevi che motivi non ce ne erano,
volevi solo stare con la tua mamma.
Non mi perdonerò mai di non aver capito,
di non essere stata forse abbastanza attenta..
tu sei sempre stata una bambina splendida,
buona, riservata fin troppo..
mentre lui ti faceva del male ti preoccupavi
che non succedesse nulla alla tua sorellina..lui ti diceva
“se parli faccio del male alle persone che ami”
e le persone che amavi di più tu le proteggevi,
chiudendoti nel silenzio,
tenendoti dentro tutto quello che succedeva.
Una cosa che non dimenticherò mai è il giorno
il cui è morto il papà di Sarah
(il tuo papà Mauro..che ti amava più di quanto amasse la tua sorellina,
anche se non eri figlia sua)..
hai preso quella piccolina e le hai detto di guardare in cielo.
.la stella più bella e luminosa era Mauro, dicevi.
E ogni volta, col passare del tempo,
che Saretta diceva che tu eri fortunata perchè avevi un papà,
tu rispondevi che la fortunata era lei,
che non lo aveva più..
mi si spezzava il cuore a sentirvi parlare in questo modo.
Ma voglio parlare solo di noi due amore mio..
un giorno non ce l'hai fatta più..
e con tre parole scritte su un foglio hai chiesto aiuto.
Vorrei spiegarti come mi sono sentita,
come mi è crollato il mondo addosso..
ma non so trovare le parole.
Ti hanno fatto perizie di ogni genere,
e tu le hai sopportate in silenzio,
mi ascoltavi mentre ti dicevo che sarebbero
servite perchè lui pagasse quello che ti aveva fatto..
e tu accettavi tutto, ti lasciavi fare,
credevi a quello che ti dicevo, ti fidavi di me.
Amore mio, mi sbagliavo.
.l'unica ad aver pagato per le violenze di tuo padre sei stata tu.
Ti chiedo scusa cucciola,
ti chiedo scusa per tutti quegli anni che hai passato in terapia,
ti chiedo scusa per non aver capito subito
quello che ti stava facendo.
.ti chiedo scusa perchè gli anni più belli della tua vita
si sono trasformati in un inferno..
ti chiedo scusa amore mio per non aver trovato le parole giuste
il giorno che è stato assolto, dopo 2 anni di processo,
quando tu mi hai detto “nessuno mi ha creduto”..
non ho saputo spiegarti che non era vero..
non ho saputo dirti che purtroppo
a volte chi sbaglia non paga.
E quante volte ti sei sentita in colpa, ti sei sentita sporca..
sono passati anni prima che tu riuscissi a parlare
con me di quello che ti aveva fatto..per anni ne hai parlato,
e soprattutto hai disegnato.
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Non ho voluto correggere gli errori di battitura.
E' pubblica, questa lettera, si trova qui it.netlog.com/clan/CONTROLAPEDOFILIA/blog/blogID=431502&order=DESC&am...
La pagina è leggibile anche senza l'iscrizione al gruppo.
La persona che l'ha pubblicata mi ha fatto sapere di essere contenta, del fatto che ora io la diffondo così, gliel'ho detto.
Si riferisce ad abusi di un padre diventato pedofilo sulla figlia ragazzina, per odio verso la mamma, ma anche un uomo semplicemente violento può provocare nella figlia il desiderio del rifiuto.
Esistono uomini così, credetemi.
Ma la bimba almeno deve sapere che la mamma è costretta a mandarla lì, ma che non vorrebbe, perchè la capisce, è dalla sua parte, comprende il suo dolore, insomma, non si deve spezzare la necessaria fiducia verso la mamma.
Se la bimba sa che la mamma le crede può anche confidarsi con lei, sentirsi meno sola, tutte e due, mamma e figlia possono ricominciare la battaglia con il tribunale, arrivare ad ottenere qualcosa, se questa volta si capita con un giudice che veramente chiederà perizie, almeno sui disegni della piccola.
La bimba di questa lettera ha scritto quelle tre parole su quel foglio, perchè poteva sentire ancora l'amore della madre.
Questa mamma non si era trasformata in nemica, ai suoi occhi.
Credetemi, è importante, mantenere un rapporto positivo di questo genere.
Le bugie dette a fin di bene a volte sono terribili, e hanno effetti disastrosi.
Spezzare un rapporto col padre, anche buono, per esempio se muore, può essere terribile.
Ma la perdita di un rapporto positivo con la mamma vi assicuro che è molto più difficile da sopportare.
Vi lascio immaginare com'è quando con tutti e due, non si può avere un atteggiamento di comprensione.
Mamme, fate molta, moltissima attenzione, quando siete voi stesse a desiderare che una bimba mantenga un rapporto con il padre.
Prima o poi lo capisce, crescendo.
Sui figli maschi si accaniscono molto meno, gli uomini violenti.
E una figlia deve pensare almeno questo :"La mamma mi vuole bene, mi crede, posso avere fiducia in lei, non può far nulla per difendermi, ma sono certa che vorrebbe aiutarmi e non è lei che mi costringe a stare con un uomo che mi tratta male."
Credetemi, è molto importante, che una bimba, soprattutto una ragazzina, possa pensare almeno questo, e non sentire come nemica anche la mamma.
Davvero credetemi e fate di tutto, per mantenere un rapporto positivo con una figlia, con lealtà, onestà e sincerità.
E' molto meglio dire: "Hai ragione bimba mia, soffro anch'io di non poter fare nulla per te"
Piuttosto che "Devi andare con tuo padre, è tuo padre, hai il dovere di farlo, non è vero che è cattivo, sei tu che lo vedi così, lui è buono"
Oppure è meglio dire"Siamo costrette ad abitare con quest'uomo, ma io in realtà non vorrei, vorrei portarti lontano da questa casa, ma non posso"
Piuttosto che farsi sentire a dire"E' giusto che siamo qui, è giusto che lui continui a fare il padre con te"
I percorsi di genitorialità sono troppo lenti, in questi casi e a volte anche troppo costosi.
E soprattutto, che nessuno lo chiami diritto al padre.
E' neccessario sforzarsi di mettersi nei panni di una figlia, se non si vuole perdere anche il rapporto con lei.
Con la legge sull'affido condiviso, questi casi si moltiplicano, e in attesa che venga migliorata, occorre ricordare le parole della lettera che vi ho inserito in questo messaggio.