momento di assoluta tristezza.

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angelobianco.
00domenica 13 dicembre 2009 12:27
ciao mi sono iscritta ieri, ma già conoscevo il sito..in questi anni sono entrata tantissime volte a leggere..beh vi racconto in breve la mia storia..
ho avuto un'infanzia bellissima, colma di amore e affetto..la mia vita era florida, splendente fino al giorno della mia morte interiore..domenica 12 dicembre 2004 nasce il mio calvario..un caro amico di mio padre abusò di me, quando avevo 14 anni..ero ancora una bimba spaventata..mi ricordo ogni cosa di quel giorno.Mi è difficile pensare che un’infanzia rubata possa essere aggiustata, attraverso il selezionamento dei ricordi, l’eliminazione di quelli inutili, allo scopo di costruire il puzzle dei veri COLPEVOLI.
La paura di questa manipolazione ha reso tanto difficile amare la bambina che fui. Allora mi aiutò molto odiare i miei per essere tutto tranne che dei genitori, accusare mia sorella di egoismo e di mania di grandezza e protagonismo, sentirmi un’emarginata a scuola e il convincimento che a nessuna delle mie compagne potesse accadere ciò che era accaduto a me, perché io ero la più sfortunata. Non credo ci sia modo di guarire al male, che quasi quindicenne, ho subito; nessun medicina, nessun dottore può guarire il dolore che provoca dentro questo male. Uno stupro è per sempre. Col passare del tempo puoi richiudere le ferite che ti lascia un amore fallito, puoi cancellare un’aggressione, un proiettile conficcato nella carne. Ma lo stupro no. Lo stupro è l’unico crimine che, anche se passassero secoli, rimarrebbe sempre vivo. Quello stupro mi ha lasciato tutto il male del mondo; quel male che ti toglie il governo della vita. Avrei voluto che in quel maledettissimo giorno la mia strada non si fosse mai incrociata con la sua. Io non stavo al suo gioco, così cominciò a picchiarmi cercando una mia reazione. Ma io ero troppo debole e spaventata per dare segni di vita.Quel giorno la bestia mi tolse la mia adolescenza e mi scaraventò nell’abisso più profondo. Oggi ne parlo con distacco e una certa freddezza ma non perché non soffra come quei terribili momenti, anzi di più, ma è più facile parlarne come se vivessi tutto dall’esterno, come qualcuno che guarda un orrido film che purtroppo è la mia vita. Pensare che possa essere un deus ex machina e poter vedere tutto da un’angolazione e prospettiva migliore e soprattutto in modo più razionale possibile. Difficile ancora oggi essere pienamente cosciente di ciò che è successo e soprattutto capire il motivo per cui è accaduto. Dentro di me un vuoto incolmabile, un vuoto dentro cui ogni cosa perde di significato. Cerco di riordinare ogni momento e ricomporre tutti i tasselli di una realtà dolorosa e manipolata che è la mia vita. Nonostante il mio scetticismo nell’affrontare ogni cosa, cerco di esserlo il meno possibile quando mi ritrovo sola a pensare cercando di dare un senso alla mia vita. Dopo l’abuso forse per la vergogna ho iniziato a chiudermi in me stessa, alienandomi dalla realtà, perché cercavo invano di poter raggiungere e varcare la porta della felicità e poter chiudere per sempre quel portone della totale infelicità e della solitudine, in cui ero rimasta intrappolata. Da cinque anni la mia fantasia si è atrofizzata e sono diventata incapace di comportamenti reattivi. Mi sono costruita la maschera della ragazza spensierata, con una voglia di vivere pazzesca e con tanta grinta da vendere, per nascondere ciò che sono diventata. Mi vergogno di me stessa e gli atteggiamenti che lasciavo vedere sono soltanto delle simulazioni per celare la vergogna, il cinismo, la desolazione e la rabbia, l’orrore e l’indifferenza. Cerco ogni giorno una cura e un modo per reagire, un modo per riemergere dal buco nero delle paure e delle finzioni, in cui mi sono perduta.quel 12 dicembre lo rivivo ogni istante..non lo denunciai...non ne parlai con nessuno della violenza..solo dopo un anno e 6 mesi, il 9 giugno 2006 mi aprii alla mia ex prof del liceo (non più mia insegnante già nel 2006).. questa donna di 54 anni è stata il mio angelo di vita..mi aiutò tantissimo..lei mi diede l'amore ke cercavo..purtroppo sopraggiunse il 20 settembre 2006..un mercoledì tranquillo..erano le 15 ed io stavo facendo la mia solita passeggiata in bici..purtroppo l'orco era tornata..ometto i particolari di quella violenza..altro silenzio perchè mi frenavano le minacce...lui lo avrebbe fatto a mia sorella e non potevo permetterlo..poi il periodo successivo lo si immagina...totale depressione e frustrazione..dissi al mio angelo la verità ma non subito..lei mi ha voluto incontrare d'urgenza e vedendo i segni sul corpo, i lividi mi ha detto se non lo denunci tu, lo farò io..però io temevo il peggio per la mia famiglia e tentai il suicidio davanti a lei..impaurita mi promise che non lo avrebbe fatto, ma voleva aiutarmi ed io non glielo permettevo..lei ha cercato in tutti i modi per convincermi a denunciare tutto..poi giorno 11 novembre l'altra violenza..ma quel sabato però la bestia aveva lasciato la traccia dell'abuso..ero rimasta incinta..quella volta però mi recai in ospedale ma la struttura sanitaria pur sapendo e certificando che si trattava di violenza, non hanno nemmeno loro segnalato alla polizia..non sapevo più cosa fare..ero incinta e lo avrebbero scoperto i miei a breve..ma il 31 gennaio ebbi un aborto spontaneo..in un lago di sangue chiamo il mio angelo al cell per aiutarmi..lei essendo fuori sede, cercò di rintracciare i miei..quando tornarono a casa io mentii sul fatto che stavo male..continuavo ad avere emorragie e così spiegai al mio angelo che a novembre c'era stata un'altra violenza..lei non sapendo come aiutarmi, si incontrò a mia insaputa con i miei e raccontò tutto...ma al loro ritorno negai tutto..nei giorni successivi non andai più a scuola..mi chiusi nella mia stanza senza mangiare..poi il 23 febbraio mia sorella mi manda un biglietto da sotto la porta dicendo che il giorno prima era morto il papà del mio angelo e che c'erano nel pomeriggio i funerali..cosi uscii per la prima volta di casa dopo 10 giorni.. quando la vidi stare in quello stato, trovai una carica..dovevo tornare a vivere per lei..per la nostra amicizia..lei intanto mi continuava a dire..ho perso mio papà ma era una morte naturale, non voglio perdere te..denuncialo..ti voglio bene come i miei figli..ma io non ci riuscii per paura..lui intanto fu arrestato nell'estate 2008 per altre 2 ragazzine furono abusate e dopo un processo gli avevano dato 6 anni e 6 mesi.. ma dopo pochi mesi fu messo in libertà vigilata..iniziò la mia paura..continuava a minacciarmi..e non avrei sopportato un'altra violenza..cosi lo denunciai .. il 26 novembre 2009 si è concluso il processo..la mia vittoria..dopo lunghi mesi di udienze, il presidente di corte gli ha dato 8 anni di reclusione..beh credevo che la vittoria mi avrebbe dato una spinta..la forza di rinascere..invece sono in uno stato depressivo galoppante...ho tentato il suicidio ogni notte...ripercorro ogni istante il mio passato e mi sento morire lentamente e atrocemente...chi mi ha tenuto in vita..il mio angelo..quella ex prof che mi ha reso importante..lei dice che siamo l'una il completamento dell'altra..beh io oltre a non saper reagire, mi sento inerme e disarmata..ieri 12 dicembre è morta sua madre..io ovviamente conosco tutta la sua famiglia..sono 6 anni che frequento casa sua..e mi sono legata molto alla sua famiglia..la madre mia adorava..ora io essendo cosi depressa invece non riesco ad aiutarla..ci dividono 120 km perchè frequento l'università fuori la mia città e non posso raggiungerla perchè oggi non ci sono autobus e non posso essere presente ai funerali domani perchè ho un esame importante..mi sento triste molto triste, perchè mi sento inutile di fronte ad un dolore così grande..lei ha sempre cercato la soluzione ai miei problemi..mi è stata vicina più di qualsiasi altra persona ed io invece ho fatto ben poco, anche se lei dice il contrario..forse la mia giovane età, forse a 19 anni non si può essere bravi ad aiutare un adulto ma vorrei davvero..combatto la mia depressione da sola per lei..sto cercando di non cedere perchè so di procurarle un altro dolore...lei mi adora come una figlia...lei dice che sono un dono del cielo..la figlia che ha perduto tanti anni fa..la figlia nata morta..io mi sento cosi triste davvero..questo maledettissimo 12dicembre..non so come fare..forse vi sembrerà sciocco ma non credo che bisogna avere un legame di sangue per voler bene ad una persona..e poi quando il mio angelo è triste , preoccupato, lo sono anche io..vederla soffrire, mi fa star parecchio male..se pur depressa, provo forti emozioni..lei mi ha dato così tanto, mi ha regalato momenti unici, pieni di forti e splendide emozioni....magari una ragazzina di quasi 20 anni pesante, piena di problemi, depressa non avrà la soluzione ai suoi problemi..ma nemmeno lei l'aveva con me eppure ha dato se stessa per aiutarmi..e la nostra amicizia continua a farmi vivere e combattere...se pur depressa trovo in lei la spinta...e sentirmi utile per lei mi risolleva..io non voglio essere solo un caso da risolvere ma vorrei dare anke qualcosa in quest'amicizia...come le potrò stare vicina senza essere invadente??lei soffre e tace..lei è cosi..io vorrei poter fare qualcosa, ma mi sento inerme...
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