dopo 8 anni ho aperto gli occhi

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vles
00martedì 5 agosto 2008 16:28
Non so da dove iniziare e non so nemmeno se riuscirò a scrivere qualcosa.
ma voglio farmi forza e voglio provare ad iniziare.

non so perchè solo ora ho pensato di cercar un sito come il vostro.
sette anni meravigliosi (così mi son sembrati) di fidanzameto e otto anni di matrimonio. tre anni fa è nata la mia meravigliosa bambina.

stavo sempre male e continuavo ogni tanto a far visite dal dottore per capire cosa stava succedendo. esami medici e niente: esito negativo. stress mi diceva il mio dottore, e io non volevo credergli.

è impossibile scrivere otto anni di matrimonio.
forse ritornerò in questo forum e aggiungerò quel che a galla ritorna.

ora il mio desiderio è scrivere qualche scheggia di vita matrimoniale così come viene senza ordine di tempo e importanza.

ho letto le Vostre Discussioni e mi sono messa a piangere come una persona che dopo anni chiusa in una gabbia buia finalmente vede un filo di luce.

credevo che il mio matrimonio fosse amore e un amore speciale, eppure non sono mai stata veramente felice e non capivo perchè.
adesso sono madre e la mia forza è questa frase di Luca Lo Presti (sito fondazione Pangea)che ringrazio come voi per il vostro operato in difesa delle donne:

...una donna sa sempre come moltiplicare il beneficio del suo sforzo, perchè mette i figli davanti a tutto. per una mamma non esistono fatica o difficoltà, ma solo lo sguardo dei suoi piccoli e la speranza di una vita migliore per loro.

dopo pochi mesi di matrimonio un sabato mattina mio marito rientra a casa, erano le 11.00: si trova con l'aspirapolvere davanti all'ingresso, credo sia stata la prima delle tante scenate fatte in casa e fuori. ha dato un calcio all'aspirapolvere e ha cominciato ad urlare facendomi notare che non c'era ancora niente sopra i fornelli.

altro sabato mattina, giorno di pulizie, dato che lavoravo e studiavo all'università tutta la settimana, gli chiedo di aiutarmi: risultato? urli, parolacce ...mentre pulisce... spaccando alcune degli oggetti che ci hanno regalato al matrimonio.

al mattino si partiva insieme al lavoro: auto, treno e colazione. primi mesi di matrimonio io ero alle stelle e mi coccolavo come credevo fosse giusto (non so più se sia giusto adesso) e lui mi mandava via dicendo che aveva sonno.
allora alla sera a casa da soli in divano credevo fosse giusto coccolarsi e niente. mi dava varie risposte a seconda dell'umore: sono tanto stanco; non mi toccare se no sai che poi ti salto adosso; lascia stare perchè io sono un uomo tutto d'un pezzo...ecc ecc

un altra volta mi ha tirato dietro tutta la pasta appena fatta con il pomodoro perchè fuori grandinava e si rovinava la macchina nuova. e secondo lui io non me ne stavo preoccupando abbastanza.

lui ha sempre ritenuto giusto impormi i suoi modi di studiare e lavorare. se vedeva i libri o le carte non in ordine alla sera quando tornava a casa mi rempiva di insulti perchè non avevo svolto il mio dovere. allora il giorno dopo cercavo di fare come diceva lui. e la sera quando tornava se trovava la casa in disordine altri insulti sulla casa e sulla cena.

quando mi sono svegliata veramente??
quando ho portato a casa il miopiccolo tesoro: la mia bimba.
ha messo in dubbio le miei parole e ciò che mi avevano detto i dottori e infermiere di come accudire la bimba: sei la solita che non capisce niente, non capisci mai quello che ti dicono, la prossima volta vengo io. come fai a non ricordare....

mi sono accorta che sono sempre terorizzata da quello che dico e quello che faccio e poi non ricordo più quel che dovevo dire o quel che ho detto o ascoltato perchè mi fa paura e mi disorienta ogni volta.

non ho voglia di raccontarvi le scenate fatte in pubblico ancora me ne vergogno e mi fanno ancora molto male.

l'altro giorno mi ha fatto capire che sono debole e che non ha fiducia in quel che faccio nel mio lavoro perchè gli altri tendono a fregare le persone come me e lui cerca di proteggermi.
mi cerca continuamente lavori nella sua cerchia e si arrabbia se li rifiuto.

amministra lui i soldi a modo suo , fa molta confusione e mi fa molta confusione e poi mi rimarca che io non mi interesso della situazione economica familiare.

urla davanti alla bambina e mi da della stupida davanti a lei (anche se ultimamate non lo fa più perchè gli ho detto che lo denuncio se mi offende ancora davanti a mia figlia e allora mi offende lo stesso senza usare un certo tipo di parole).

voglio andare piano e trovare uno spiraglio magari con voi e raccontarvi un pò alla volta se posso e quel che riesco a ricordare tutte le cose subite da questo uomo. è un uomo che ha una grande forza e sicurezza in se stesso, orgoglioso e in grado di farmi del male (solo psicologico e morale) anche solo per l'orgoglio. è un uomo che crede di essere perfetto e di non avere problemi. come dite voi sa che non deve usare le mani, anche se certe volte gli ho letto negli occhi la voglia di picchiarmi.
in quest'ultimo periodo ho visto un profondo odio verso mio padre.

alla fine di ogni discussione dove non ne viene fuori mi rimarca sempre che lui lavora più di me e che porta a casa i soldi,e che lui si preoccupa di pagare i debiti , mentre io non faccio niente e sono sempre serena e tranquilla. gli ho chiesto cosa devo fare per fargli vedere che anch'io mi preoccupo per le spese di casa, dato che lavoro anch'io, faccio la mamma a tempo pieno (quindi mia figlia lavora con me) mi occupo della casa, delle spese , e di tutto il resto....

l'altra sera ultima scenata mi sono proprio stancata. anche perchè si ripetono spesso. si è arrabbiato perchè non volevo secondo lui ascoltare i suoi consigli sul lavoro. è andato su in camera e ha sbattuto sul pavimento i comdini ripetutamente. il nostro cane di grossa taglia era più terorizzato di me. io mi tenevo tranquilla per mia figlia. ...dimenticavo mio marito aveva bevuto un litro di vino ..
il giorno dopo però ero persa disorientata e non sapevo cosa dovevo fare. così mi son messa tranquilla un attimo a pensare e mi son decisa a far un giro in montagna per chiarirmi le idee. ero terorizzata insicura e piena di paura. tremavo in continuazione e avevo paura di fare un incidente. ma mi son fatta forza per mia figlia perchè voglio dargli una vita serena e tranquilla anche se non siamo ricchi e non ci possiamo comprare le comodità di oggi.
credo che l'amore e il rispetto sia l'ossigeno dell'anima per me, per mia figlia e per tutte le persone: donne, bambini , anziani e uomini.
dico basta e voglio dire basta a mio marito.

io gli ho già detto che voglio che il nostro matrimonio abbia fine perchè credo che non cambierà. non vuole capire o non vuole accettare. mi dice di risolvere la cosa chiaccherando a letto, sapendo bene che lui non chiacchera a letto e che la cosa la risolve con cinque minuti di sesso che dice che non rifiuto mai.
mi fa paura quando rifiuto. e poi se uno vi stringe i polsi con forza e non vi lascia scampo...?? e se è l'unica coccola che arriva dopo gg e gg di astinenza?? e se fossi io a sbagliare rifiutandolo dato che sono sua moglie??

sono qua per chiedervi aiuto e per fare un primo passo.
faccio tutto questo per mia figlia e per gli altri figli che non voglio che arrivino, con grandissimo dolore, in questa vita famigliare.
un grazie di cuore

vles
keridwen.
00martedì 5 agosto 2008 17:12
Re:
vles, 05/08/2008 16.28:

ho letto le Vostre Discussioni e mi sono messa a piangere come una persona che dopo anni chiusa in una gabbia buia finalmente vede un filo di luce.

mi fa paura quando rifiuto. e poi se uno vi stringe i polsi con forza e non vi lascia scampo...?? e se è l'unica coccola che arriva dopo gg e gg di astinenza?? e se fossi io a sbagliare rifiutandolo dato che sono sua moglie??



Mi viene da dirti: finalmente hai trovato un forum così.
Ben arrivata, finalmente davvero.

Ma scusa, tu quella cosa che ho lasciato in quota, qui sopra, la chiami coccola?
Il suo nome è violenza, non coccola.
E' paura, terrore per quei polsi stretti con forza.
Ti chiedi "Se fossi io a sbagliare?"
Ma pensi ancora che sia tuo dovere lasciargli usare il tuo corpo perchè sei sua moglie?
Tu hai troppa paura di lui e ne approfitta parecchio, ti stringe i polsi per avere quello che lui pensa un suo diritto e un tuo dovere.
Quella si chiama violenza.

Chissà da quanto tempo leggi le storie di questo forum, e finalmente ti sei decisa a confidarti anche tu.
Continua pure a raccontare, quando ti senti di farlo, e vedrai che avrai sempre risposte.
Il consiglio più importante, qui, è sempre quello di rivolgerti al centro più vicino e se non sai trovarlo da sola, ti indicherò io gli indirizzi giusti.

Ora devo andare, ma vedrai, qui troverai persone a dialogare con te, che ti capiscono.
Non sentirti più sola e abbandonata in una situazione come quella.
Vedrai, ora comincerà qualcosa di diverso per te, imparerai una nuova consapevolezza e a decidere cosa è meglio fare, con l'aiuto, per ora di questi messaggi, e poi di persone competenti che potrai trovare nella tua zona.

E intanto coraggio...
Sentici vicine a te.




biancaneve70
00martedì 5 agosto 2008 18:29
ciao, benvenuta sono contenta che tu abbia trovato il coraggio di scrivere e aprirti io sono da poco qui, vedrai tutti mi stanno dando la forza di reagire e lottare per la mia serenità anche quando sbaglio sono pronti a tirarmi le orecchie per farmi ritornare lucida
Io in questo momento della mia vita non sono in grado di aiutarti se non con la mia esperienza di donna dal passato e presente pieno di violenze.
Ti voglio raccontare che anche lui all'inizio del nostro rapporto quando voleva far l'amore e io rifiutavo, perchè stanca o perchè era successo qualcosa tra di noi e lui pensava di risolverla così, o semplicemente per una serie di fattori ormonali non ero proprio al massimo del desiderio, lui si arrabbiava mi diceva se non hai voglia e perchè evidentemente già hai .....allora io lo accontentavo mi sentivo in dovere di farlo in quanto così dimostravo di non essere un'adultera poi un bel giorno, mentre si ripeteva l'ennesima scena, molto tranquillamente gli ho detto che quell'atto d'amore deve essere voluto da entrambi e che doveva aver rispetto di me e dei miei tempi,e che io non ero una prostituta ne un robot e se aveva bisogno di questo gli avrei dato io soldi per procurarsi una professionista.....
lui allora ha dormito per due mesi sul divano......
Ma io non ho ceduto, decisa a non permettergli di usarmi ancora, mi sono ripresa il mio corpo e la mia dignità e quando e successo di nuovo lui stranamente ha accettato e capito.
Rimani con noi e trova la forza dentro di te e soprattutto per la tua bimba.
Segui quel filo di luce non lo perdere ti porterà verso il sole vedrai abbi fiducia
un dolce abbraccio monica
keridwen.
00martedì 5 agosto 2008 19:45
Re:
biancaneve70, 05/08/2008 18.29:


Ti voglio raccontare che anche lui all'inizio del nostro rapporto quando voleva far l'amore e io rifiutavo, perchè stanca o perchè era successo qualcosa tra di noi e lui pensava di risolverla così, o semplicemente per una serie di fattori ormonali



Sì, Monica, hai ragione.
Non siamo macchinette su cui un uomo può fare clic con un interruttore quando ne ha voglia.
E quello è un gesto che se non si fa con amore e rispetto si chiama davvero "violentare".
Selvaggia, in quello non esiste il dovere, per la moglie, al contrario esiste il dovere del marito di rispettare una moglie, i suoi tempi e i suoi momenti.
Non si può farlo prese con la forza.
La violenza non è solo quella degli estranei, anche dentro casa può essere violenza e una donna ha il diritto di difendersi e di farsi rispettare anche dal marito.
Non ci sono solo i fattori ormonali, c'è anche una sensibilità da rispettare.

Nel tuo profilo ho visto la tua zona e ti indico qui una pagina su cui puoi trovare gli indirizzi di cui ti ho detto prima.
www.women.it/casadonne/comecitrovi/ricerca/monica.php3?region...

Ecco, vedi, nella tua provincia ce ne sono tre, e sei fortunata, ce n'è uno anche proprio nella tua città.
Cliccandolo ti si aprirà la pagina con le informazioni più precise e gli orari, anche se, ovviamente, ora, in agosto, saranno ridotti, oppure il centro sarà chiuso del tutto.

Se non ti senti ancora pronta per andare lì, oppure se il centro è chiuso per le ferie, continua pure a dialogare con noi.
Ti staremo vicine in attesa che tu possa vedere di persona donne che ti aiuteranno in modo più concreto.
Lì troverai un'accoglienza ottima, vero Monica?
Tanta comprensione, tanta esperienza e nessun rischio di non essere creduta.

Intanto torna a trovarci quando vuoi e racconta pure tutto quello che vuoi, come a nuove amiche che, anche se non le vedi, ti stanno vicine a farti coraggio.
Vedrai, con pazienza e coraggio arriverai a ritrovare la serenità perduta.
A presto


Lilli66
00martedì 5 agosto 2008 22:24
Cara amica,
il tuo post non è confuso, è molto chiaro. Forse lo è per me, per noi, perchè ci siamo passate un po' tutte.
Alcune delle situazioni che descrivi le ho vissute anch'io, pari pari - come l'episodio della grandine sulla macchina, le coccole sul divano. Uguale.
Leggi i miei post di gennaio 2007 (Gabrielle Colette)
Tuo marito non ti picchia, ma ti fa vivere nel terrore e fa vivere nel terrore anche tua figlia.
Ti denigra e ti fa sentire una nullità.
Ti usa, sessualmente, senza tenerezza e senza rispetto: "cinque minuti di sesso", senza coccole e senza parlare, "dopo giorni di astinenza".
E' una violenza anche quella.
Può esserci spazio per la terapia di coppia.
Fatta molto bene, fatta con la certezza che entrambi i coniugi la seguano con un impegno totale. Una terapia di coppia fatta dopo aver preso entrambi l'impegno che, passati alcuni mesi, se le cose non migliorano si passi tranquillamente e civilmente dalla terapia di coppia alla mediazione familiare, per arrivare ad una separazione il più possibile indolore, per te, per la bimba soprattutto.
Alla terapia di coppia, pensaci: se lo specialista è bravo (NON andate dal centro di ascolto della parrocchia ma da specialisti seri, competenti!), ti dirà quasi subito se ci sono speranze di recuprare il matrimonio oppure se devi andare avanti nel chiedere la separazione.
Non è una cosa facile, ma neanche separasi (con una bimba piccola, con tante ferite interiori e da un uomo così MANIPOLATORE) lo è.
Tuo marito mi da' l'idea di una persona narcistista, immatura, che usa gli altri e che è GELOSO della vostra bambina, delle attenzioni che tu dai a lei.
Molti uomini hanno una "crisi di paternità", ma i problemi di tuo marito sono iniziati molto prima dell'arrivo della vostra bimba. La nascita della bimba li ha solto resi più evidenti, anzi, probabilmente ha solo svelato a te certi aspetti che cercavi di nascondere anche a te stessa.
Prima della nascita della bambina eri "tutta per lui": una sepcie di geisha, poi il tuo ruolo di madre ti ha (GIUSTAMENTE) assorbita e così hai preso un po' le distanze da lui - che probabilmente è anche peggiorato, perchè si è visto un po' messo da parte.
Uno che se ti tira la pasta addosso (il che è comunque VIOLENZA FISICA, tra le altre cose) perchè grandina e tu non ti preoccupi abbastanza per la sua macchina...figuriamoci come si sente se non ti vede più continuamente ai suoi piedi - perchè sei presa dalla maternità e dal lavoro - giustamente, giustamente, giustamente (scuami se lo ripeto: lo faccio apposta, per ricordarti che NON STAI SBAGLIANDO, sta sbagliando lui: i figli ti cambiano la vita, sno una esperienza da vivere in modo totale, sbaglia chi pretende di continuare la propria vita come prima di diventare genitore).
Ti accusa di pensare solo alla bambina, se non addirittura di "mettergliela contro"?
Ti critica continuamente come madre, sottolineando le tue mancanze vere e presunte e facendoti vivere nel timore di sbagliare e nella costante inadeguatezza?
Che rapporto ha avuto tuo marito con i suoi genitori? I suoi genitori vanno daccordo con te?
Tutte queste cose - e molte altre - possono essere comprese e forse (forse!) superate o comunque meglio gestite con una buoan terapia di coppia, fatta con tanta motivazione, costanza e con un ottimo terapeuta. Per questo ti dico: pensaci, domandati se è il caso, prova ad incotnrare tu da sola un terapeuta e a parlargli (al terapeuta), poi prova a sondare il terreno con tuo marito e, se te la senti, provaci.
Intanto, cara amica: preparati alla separazione.
Come dicono gli inglesi:
[SM=g27993] spera per il meglio e preparati al peggio. [SM=g27993]
E non sarà facile separarsi da un uomo così: te la farà pagare. Quindi, preparati: non cadere in nessuna provocazione, non gli scrivere lettere in cui ti auto-accusi di colpe durante il vostro matrimonio, stai attenta a come parli con i suoi genitori e amici e invece comincia a prepararti il terreno per una separazione dignitosa - vai intanto da un avvocato senza dirgli nulla, lo puoi fare benissimo senza compromettere la terapia di coppia - vai da un avvocato di fiducia e fatti consigliare un po' di cose pratiche.
Cara, in una separazione non si va avanti con le buone intenzioni nè con il romanticismo, ma solo con le prove e con le carte. E' sotanzialmente una questione di soldi.
Una separazione consuensuale decente è meglio di dissanguarsi in una costosa e dolorosa e inutile separazione giudiziale. Ma la separazione deve essere dignitosa, proteggere te e tua figlia dal veleno di quell'uomo, che altrimenti ti resterà addosso anche dopo.
Resta con noi, sfogati e parliamo.
Se te la senti di contattare un [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] centro antiviolenza [SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998] (di persona: telefoni, prendi un appuntamento e vai) sarebbe la cosa migliore.
Sono competenti per la violenza psicologica e comunque anche un piatto di pasta tirato addosso è violenza fisica.
Ovviamente, non dire nulla a tuo marito: se chiami il centro antiviolenza, se vai da un avvocato, se fai qualche incotnro esplorativo con un terapeuta, per una eventuale terapia di coppia da proporgli solo se sei molto convinta.
Ciao, ti mando un grosso abbraccio,
L.
vles
00mercoledì 6 agosto 2008 10:12
ciao
grazie a tutte voi così diponibili e gentili.
per ora posso dirvi solo un grande immenso GRAZIE.
la vostra gentilezza e le vostre parole sono come una sorgente d'acqua viva. grazie
keridwen.
00mercoledì 6 agosto 2008 10:28
Torna a leggerle, queste parole, nei momenti di disperazione più profonda e scrivi pure, con la certezza che qualcuno ti risponderà sempre.
Appena puoi contatta il centro, il sostegno che riceverai lì sarà molto più concreto ed efficace.
Quando puoi e se vuoi, facci sapere qualcosa.
Ricorda che non sei più sola e abbandonata.
vles
00mercoledì 6 agosto 2008 16:13
HO BISOGNO DI UNA PAUSA.
leggo e rileggo le vostre risposte, le nostre paure e ancora non riesco a rendermene conto. e mi chiedose se è solo un brutto sogno che presto mi sveglierò.
Sono ritornata nella mia iniziale discussione perchè così è giusto, ma voglio dire a Lilli66 che farò come dice.

ieri sera mio marito ha finalmente capito e ha preso , credo paura. stanotte alle tre ha voluto parlare e mi ha detto che cambia e che ha capito i suoi errori.
è da stamttina che penso alle sue parole per capire se le ha dette veramente con il cuore oppure no.
ora si avviciano le ferie anche per lui e il suo umore cambia in meglio come sempre e poi per vedere se è vero che cambia devo aspettare fine agosto....

a presto e grazie
Lilli66
00mercoledì 6 agosto 2008 16:28
Prendi le cose con calma.
Il fatto che tuo marito non sia fisicamente violento è comunque un aspetto molto importante e positivo.
Può darsi che, al di là del suo pessimo carattere e della sua immaturità di fondo, ti voglia bene e sia disposto a impegnarsi per cambiare.
Pensa seriamente alla terapia di coppia.
Tieni sempre presente, in ogni discussione con lui, che non sei tu quella sbagliata e che i suoi e non i tuoi comportamenti sono pessimi.
Ognuno di noi può migliorare, non voglio dire che tu sia perfetta, ma chiaramente chi crea problemi nella vostra coppia è lui: non sentirti in colpa per cose banali, non glielo permettere.
Esigi il massimo rispetto per te e per la bambina.
Stai molto attenta e sii calma e razionale.
Non raccontargli che hai scritto qui, che hai pensato di separarti, non minacciarlo mai di separarti se non si impegna: se la cosa dovesse essere necessaria, agisci, ma senza "avvisarlo".
Se vuole impegnarsi, lo farà. Se non vuole ed è tutta una finta, non sarà con le minacce o con gli "avvertimenti" che lo convincerai.
Spiegagli con calma le cose che vorresti dal vostro matrimonio, le cose che non vanno: senza accusarlo, senza piagnucolare (se ci riesci: io non ci sono mai riuscita).
Vedi come vanno le cose, intanto cerca anche di capire come ti senti TU, cosa provi Tu verso di lui, verso questa situazione.
Un abbraccio,
L.

FidelisAdmin
00mercoledì 6 agosto 2008 17:19
Re:
vles, 06/08/2008 16.13:

HO BISOGNO DI UNA PAUSA.
leggo e rileggo le vostre risposte, le nostre paure e ancora non riesco a rendermene conto. e mi chiedose se è solo un brutto sogno che presto mi sveglierò.
Sono ritornata nella mia iniziale discussione perchè così è giusto, ma voglio dire a Lilli66 che farò come dice.

ieri sera mio marito ha finalmente capito e ha preso , credo paura. stanotte alle tre ha voluto parlare e mi ha detto che cambia e che ha capito i suoi errori.
è da stamttina che penso alle sue parole per capire se le ha dette veramente con il cuore oppure no.
ora si avviciano le ferie anche per lui e il suo umore cambia in meglio come sempre e poi per vedere se è vero che cambia devo aspettare fine agosto....

a presto e grazie




Ha sbagliato, se ne è reso conto, adesso pensa di risolvere la questione sono con un "perdona amore", scusa amore"?... No No... è qui che dovete prendere la strada giusta. Se lui ha consapevolezza di essere violento, allora si renderà conto che ha bisogno di aiuto e di ripristinare il rapporto con te...

Allora devi essere tu a dire: Bene, accetto tutto, anche di ricominciare, ma facendo insieme TERAPIA DI COPPIA, dobbiamo farci supportare da chi può capire la situazione e trovare soluzioni.

In mancanza di questo cara amica, perdonami se sono così pessimista, ritornerà l'uomo che era prima.

Un abbraccio
gae



keridwen.
00giovedì 7 agosto 2008 08:10
... e comunque, adesso che hai aperto gli occhi dopo 8 anni, non richiuderli, non lasciarti più trattare in quel modo e soprattutto chiama col nome giusto quello che fa lui, non "coccole", ma vera violenza.
Le coccole non si fanno con la forza, mai.

Se ne hai voglia, torna a trovarci e facci sapere come va.
vles
00giovedì 7 agosto 2008 09:44
dopo quello che ho letto in questo forum e dopo ciò che mi avete scritto credo sarà difficile per me richiudere gli occhi e non ho nessuna intenzione di farlo.
l'unica cosa difficile sarà fare come dice Lilli, non ragionare con il cuore, e muoversi con intelligenza. ed ora è questo l'impegno che mi voglio prendere.
tornerò spesso a trovarvi, ora che vi ho conosciuto, difficilmente riuscirò a stare senza voi, anche solo per l'impegno, la dedizione e l'amore che trasmettete a noi donne disorientate. con grande ammirazione voglio dirvi grazie per quello che fate per me e per le altre persone.
mi avete fatto aprire gli occhi non solo dentro le mie mura domestiche , ma anche dentro le altre vite delle donne che mi circondano, amiche, nipoti, zie ...mamme.
questa scoperta mi ha sconvolto ma mi sta dando la forza per aiutare nel mio piccolo anche queste persone dicendo a loro: coraggio, io ti capisco, c'è chi è in grado di aiutarci, NON SIAMO SOLE.

[SM=x1628033]

Selvaggia
Lilli66
00giovedì 7 agosto 2008 10:30
Cara Selvaggia,
questo è solo un piccolo passo, hai spalancato la finestra ma la tentazione di richiuderla sarà molto forte.
Ti invito a leggere la mia storia - all'inizio scrivevo con il nickname "Gabrielle Colette" - dopo un primo approccio con il forum scappai via - Gae e Ines credo che ricordino bene la mia fuga - ho rimesso la testa sotto la sabbia per un bel po' (e nel mio caso non c'era un marito "volenteroso" che prometteva di impegnarsi, ma un ex marito che se n'era andato e che continuava a fare il bello e il cattivo tempo nella nostra vita, quando gli girava).
Solo dopo mesi e soprattutto, dopo alcuni episodi gravissimi, ho "sbattuto il muso" contro la realtà e sono stata costretta ad affrontarla realmente.
Ancora oggi, credimi, la tentazione di chiudere tutto e di non pensarci più è forte: credo che in parte sia una esigenza sana, normale, ma putroppo se la persona che ci ha maltrattate resta comunque nella nostra vita (in quanto padre dei nostri figli), "voltare pagina" si traduce nel fare finta che sia tutto normale - ma non lo è.
Nel tuo post lasci un riferimento che mi ha colpita:
"...mamme"
Non ho la sfera di cristallo...ma penso che certe cose nella nostra vita accadono perchè qualcosa della nostra storia precedente, delle nostre esperienze infantili, ci ha "preparate" a pensare che certe cose NON siano intollerabili ma che facciano parte della normale dinamica delle relazioni di coppia.
Prendere coscienza dei nostri percorsi interiori, della nostra storia, delle "crepe" du cui si agganciano certe situazioni attuali - è molto importante. Io però continuo a pensare che non è un lavoro che sia facile fare da soli, farsi aiutare è importante e spesso determinante - nel mio caso è determinante, io senza l'aiuto degli psicologi che mi seguono al centro antiviolenza non avrei capito tante cose.
Ti mando un grosso abbraccio,
L.
keridwen.
00venerdì 8 agosto 2008 09:11
Selvaggia, se non ti è ancora capitato di farlo, ti invito a leggere gli ultimi messaggi che ha scritto Monica (Biancaneve), sul racconto di quello che accade in casa sua.
Credo che potresti ricavarne anche tu coraggio e consapevolezza.

E' proprio vero che siete voi, a insegnare a tutte noi la determinazione con cui occorre agire, parlare e anche pensare.
I racconti che ci regalate qui, spesso, sono vere e proprie "lezioni" su come occorre crescere e maturare.
Grazie di cuore.
Pedagogista
00martedì 12 agosto 2008 15:48
Cara Selvaggia intanto anche io voglio darti il benvenuto in forum e grazie per quello che hai scritto sul lavoro che svolgiamo...

Condivido le parole di Gae quando dice che non è nel semplice dire:"Amore mi dispiace" che si risolvono anni ed anni di violenza e soprusi. Se tuo marito ha realmente capito di avere sbagliato nei tuoi riguardi dovrebbe allora decidere di cambiare con l'aiuto di professionisti ed insieme a te:ecco che ritorna il concetto che scrissi in un altro post< l'uomo violento non varca mai la soglia di un aiuto professionale che gli viene offerto>: ecco che allora devi essere tu a farglielo presente se realmente non vuole perderti.

Poi tu scrivi che, viste le imminenti vacanze, il suo umore cambia in vista delle ferie. Ma il carattere di una persona non è che si può tenere a bada in virtù dei periodi più o meno stressanti che si vivono, quindi...

Il consiglio che ti do è quello di cercare realmente un aiuto concreto nel tuo paese e, naturalmente, continuare a stare qui in Forum.
Leggere le altre storie, esserci per altre amiche aiuta anche se stesse (introspezione).

A presto...
vles
00lunedì 25 agosto 2008 16:27
son qua solo per mandarvi un piccolo saluto e per dirvi che non mi sto nascondendo e nemmeno sto mettendo la testa dentro la sabbia.
sto lottando ogni giorno.
posso dirvi poco e niente. però vi dico che sto bene e non ho mollato.

ho trovato questa bellissima poesia di Pablo Neruda che dedico a tutti voi con un grande abbraccio:

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.
Pablo Neruda
FidelisAdmin
00lunedì 25 agosto 2008 21:53
Un saluto e un abbraccio anche per te!

A rileggerti presto allora...

Gae
Lilli66
00lunedì 25 agosto 2008 22:44
Che splendida poesia ci hai ricordato, Selvaggia! Ci dice che realmente non stai mollando, che stai andando avanti.
Noi siamo tutti accanto a te, con amicizia.
Ciao, ti abbraccio,
L.
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