Cara amica,
il tuo post non è confuso, è molto chiaro. Forse lo è per me, per noi, perchè ci siamo passate un po' tutte.
Alcune delle situazioni che descrivi le ho vissute anch'io, pari pari - come l'episodio della grandine sulla macchina, le coccole sul divano. Uguale.
Leggi i miei post di gennaio 2007 (Gabrielle Colette)
Tuo marito non ti picchia, ma ti fa vivere nel terrore e fa vivere nel terrore anche tua figlia.
Ti denigra e ti fa sentire una nullità.
Ti usa, sessualmente, senza tenerezza e senza rispetto: "cinque minuti di sesso", senza coccole e senza parlare, "dopo giorni di astinenza".
E' una violenza anche quella.
Può esserci spazio per la terapia di coppia.
Fatta molto bene, fatta con la certezza che entrambi i coniugi la seguano con un impegno totale. Una terapia di coppia fatta dopo aver preso entrambi l'impegno che, passati alcuni mesi, se le cose non migliorano si passi tranquillamente e civilmente dalla terapia di coppia alla mediazione familiare, per arrivare ad una separazione il più possibile indolore, per te, per la bimba soprattutto.
Alla terapia di coppia, pensaci: se lo specialista è bravo (NON andate dal centro di ascolto della parrocchia ma da specialisti seri, competenti!), ti dirà quasi subito se ci sono speranze di recuprare il matrimonio oppure se devi andare avanti nel chiedere la separazione.
Non è una cosa facile, ma neanche separasi (con una bimba piccola, con tante ferite interiori e da un uomo così MANIPOLATORE) lo è.
Tuo marito mi da' l'idea di una persona narcistista, immatura, che usa gli altri e che è GELOSO della vostra bambina, delle attenzioni che tu dai a lei.
Molti uomini hanno una "crisi di paternità", ma i problemi di tuo marito sono iniziati molto prima dell'arrivo della vostra bimba. La nascita della bimba li ha solto resi più evidenti, anzi, probabilmente ha solo svelato a te certi aspetti che cercavi di nascondere anche a te stessa.
Prima della nascita della bambina eri "tutta per lui": una sepcie di geisha, poi il tuo ruolo di madre ti ha (GIUSTAMENTE) assorbita e così hai preso un po' le distanze da lui - che probabilmente è anche peggiorato, perchè si è visto un po' messo da parte.
Uno che se ti tira la pasta addosso (il che è comunque VIOLENZA FISICA, tra le altre cose) perchè grandina e tu non ti preoccupi abbastanza per la sua macchina...figuriamoci come si sente se non ti vede più continuamente ai suoi piedi - perchè sei presa dalla maternità e dal lavoro - giustamente, giustamente, giustamente (scuami se lo ripeto: lo faccio apposta, per ricordarti che NON STAI SBAGLIANDO, sta sbagliando lui: i figli ti cambiano la vita, sno una esperienza da vivere in modo totale, sbaglia chi pretende di continuare la propria vita come prima di diventare genitore).
Ti accusa di pensare solo alla bambina, se non addirittura di "mettergliela contro"?
Ti critica continuamente come madre, sottolineando le tue mancanze vere e presunte e facendoti vivere nel timore di sbagliare e nella costante inadeguatezza?
Che rapporto ha avuto tuo marito con i suoi genitori? I suoi genitori vanno daccordo con te?
Tutte queste cose - e molte altre - possono essere comprese e forse (forse!) superate o comunque meglio gestite con una buoan terapia di coppia, fatta con tanta motivazione, costanza e con un ottimo terapeuta. Per questo ti dico: pensaci, domandati se è il caso, prova ad incotnrare tu da sola un terapeuta e a parlargli (al terapeuta), poi prova a sondare il terreno con tuo marito e, se te la senti, provaci.
Intanto, cara amica: preparati alla separazione.
Come dicono gli inglesi:
spera per il meglio e preparati al peggio.
E non sarà facile separarsi da un uomo così: te la farà pagare. Quindi, preparati: non cadere in nessuna provocazione, non gli scrivere lettere in cui ti auto-accusi di colpe durante il vostro matrimonio, stai attenta a come parli con i suoi genitori e amici e invece comincia a prepararti il terreno per una separazione dignitosa - vai intanto da un avvocato senza dirgli nulla, lo puoi fare benissimo senza compromettere la terapia di coppia - vai da un avvocato di fiducia e fatti consigliare un po' di cose pratiche.
Cara, in una separazione non si va avanti con le buone intenzioni nè con il romanticismo, ma solo con le prove e con le carte. E' sotanzialmente una questione di soldi.
Una separazione consuensuale decente è meglio di dissanguarsi in una costosa e dolorosa e inutile separazione giudiziale. Ma la separazione deve essere dignitosa, proteggere te e tua figlia dal veleno di quell'uomo, che altrimenti ti resterà addosso anche dopo.
Resta con noi, sfogati e parliamo.
Se te la senti di contattare un
centro antiviolenza
(di persona: telefoni, prendi un appuntamento e vai) sarebbe la cosa migliore.
Sono competenti per la violenza psicologica e comunque anche un piatto di pasta tirato addosso è violenza fisica.
Ovviamente, non dire nulla a tuo marito: se chiami il centro antiviolenza, se vai da un avvocato, se fai qualche incotnro esplorativo con un terapeuta, per una eventuale terapia di coppia da proporgli solo se sei molto convinta.
Ciao, ti mando un grosso abbraccio,
L.