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(studentessa)
00domenica 30 marzo 2008 17:15
salve,ho quasi 29 anni,e da tre vivo una situazione surreale,malata con il mio fidanzato.stiamo insieme da quasi 10 anni,e' stato il mio primo ragazzo e cosi' io per lui,e' cominciato per gioco,io non ero la ragazza dei suoi sogni e nemmeno lui per me,col tempo mi sono legata molto a lui e ad un tratto e' apparso ai miei occhi come il ragazzo ideale per me.sembravo io quella forte e piena d'iniziativa e lui s'appoggiava a me ostentando insicurezza,complessi d'inferiorita',io mi sentivo in dovere di proteggerlo,di rinunciare ai miei amici,allo studo,al tempo con la mia famiglia,studio fuori sede,e' un corso di laurea pesante,lungo,abito con altri studenti,lontano dai tuoi cari non e' facile:mi sentivo sempre piu' sola,cattiva perche' rimanevo indietro con gli esami,non uscivo con i miei coetanei,perche' il poco tempo libero il week end lo passavo con lui,chiusi in camera con le persiane abbassate,gli chiedevo d'uscire,andare in un pub,ma ogni volta rifiutava o stava col broncio,una volta non m'ha accompagnato a comprare(con i soldi che m'avevano dato i miei)un giubbotto in centro,perche' non eravamo all'altezza,gli anni passavano cosi',io rimanevo sempre piu' indietro e non avevo la forza di oppormi a lui,perche' mi sentivo gia' abbastanza in colpa per l'universita' e litigare o perdere lui m'avrebbe dato la sensazione d'essere un mostro,lui che con gl'atri era ed e' timido,insicuro,tutti pensano sia un santo,ed io una rompi... beh,quel bravo ragazzo,m'ha tradita baciando una che aveva appena abbordato con gl'amici,ho avuto dei noduli e m'ha lasciato,ed io a vent'anni sono andata in un reparto d'oncologia da sola e appena mollata da lui,poi abbiamo fatto pace e dopo ho scoperto di non avere un tumore,ma e' stato come se mi strappasse il cuore,poi umiliazioni con coinquiline con cui era troppo galante,ed una me l'ha fatto persino notare,prometteva di cambiare e quando stavo male e avevo bisogno di lui diceva che non sopportava piu' la mia voce,mi diceva che non m'amava a mesi alterni,c'era sempre qualcuna migliore di me,chi piu' magra,chi simpatica e chi lavorava e aveva uno stipendio(manco mi mantenesse lui),sette anni cosi',io sono scoppiata,non sono mai stata violenta e aggressiva,ero io a calmare gl'altri,ve lo giuro,ma e' scattato qualcosa e davanti alle sue umiliazioni e alla sua indifferenza l'unico modo che ho saputo usare e' stato gridare,prenderlo anche a schiaffi pur di farlo smettere,lui un paio di volte nei primi sette anni m'aveva dato un calcio,ma erano stati episodi isolati,quello che mi aveva ferito era stato quando m'aveva detto:"guardati,sei un mostro" per difendere una ragazza con cui flirtava e che mi costringeva a frequentare facendomi sentire in colpa,perche' era una mia coinquilina.lui davanti a questi atteggiamenti ambigui negava e diceva ch'era una mia impressione,ma negava tutto anche l'evidenza,ci siamo lasciati piu' volte e non m'ha mai cercato e' uscito con amici e ragazze molto piu' giovani,erano 2 anni che mi minacciava di lasciarmi e fare cio',io per 7 anni sono stata buona,comprensiva,non gelosa,ora di me rimane un mostro che a volte lo prende a schiaffi per gelosia,l'altro ieri dopo che il giorno prima aveva promesso in lacrime di darmi l'amore e la sicurezza che m'ha tolto,ha detto che questa volta era finita davvero,che non m'amava piu',volevo uccidermi,ma so che non lo farei mai per la mia famiglia che mi vuole bene,ma l'ho pensato piu' intensamente del solito,ho preso il treno e sono corsa da lui,m'ha fatto piangere 2 giorni,poi ha pianto lui,ha detto che ha paura d'essere pazzo e che mi dara' amore,ma stamattina m'ha chiamato put...,fra mille volgarita' per ore.mi sono finalmente sbloccata all'universita',perche' ho ricominciato a studiare con una mia amica,avevo un'esame fra qualche giorno,ma ancora una volta l'ho rimandato per venire da lui.aiutatemi a capire cosa mi succede,io non voglio essere aggressiva,sto male,penso di non meritare nemmeno di vivere,vivo con questo segreto,ma vorrei morire.
Lilli66
00domenica 30 marzo 2008 22:52
Cara amica,
ho letto il tuo post con attenzione e cerco di risponderti.
Prima di tutto, voglio dirti che io non sono una operatrice di progetto, non ho competenze professionali in tema di violenza o psicologia, quindi prendi le cose che ti dirò come dei suggerimenti che potrebbe darti una amica o una sorella, ma NON come una diagnosi e tieni presente che solo gli operatori di progetto (Gae, Ines e Peppe) potranno invece intervenire in modo competente.
Allora: da quello che scrivi, io penso che tu dovresti toglieri dalla testa di essere una persona violenta, io non credo che tu lo sia, penso che4 tu sia esaurita, logorata, esasperata e che quegli schiaffi che dai al tuo ragazzo non sono frutto di violenza (che nasce in genere dalla prepotenza, dal desiderio di sopraffazione), ma, appunto, di esasperazione.
E' chiaro, leggendo il tuo post, che la relazione con questo ragazzo è per te molto distruttiva, quindi, chiudere la storia è la cosa migliore che tu possa fare. Devi voltare pagina.
Voglio dirti anche delle altre cose, sempre chiedendoti di prenderle con le dovute cautele: tu racconti molte cose del tuo passato da giovanissima studentessa attribuendo al tuo ragazzo tutta una serie di colpe che non so quanto sia giusto dargli.
Lui (da come lo descrivi) è una persona piena di problemi, però credi davvero che dire che tu sei rimasta indietro negli studi SOLO per causa sua? Forse è più corretto dire che vi siete entrambi lasciati avviluppare da una situazione rovinosa per tutti e due, un rapprto tra due ragazzi depressi, spaventati dalla vita, chiusi in una camera con le persiane abbassate...aspettando cosa?
Non ti dico queste cose per colpevolizzarti, ma perchè penso che prima di tutto sia importante affrontare le situazioni in modo onesto con noi stessi.
Ecco, quando cerchi in tutti i modi di attribuire al tuo ragazzo tutte le "colpe" della tua infelicità, dei tuoi ritardi negli studi, etc, allora quando fai così ti dimostri, a mio avviso, disonesta VERSO TE STESSA.
Per tutti noi è più facile dare la colpa a quaclun altro, piuttosto che assumerci le nostre responsabilità: è duro per tutti renderci conto che siamo noi che non abbiamo fatto le scelte giuste, che non abbiamo saputo impegnarci a sufficienza, che non abbiamo saputo trovare in noi le risorse interiori per affrontare le difficoltà.
Con questo non voglio "affondarti" nel senso di colpa, che secondo me è sempre un sentimento molto pericoloso, voglio solo invitarti a centrare le tue analisi del tuo passato su te stessa.
Tu "sembravi forte", ma eri debole e fragile quanto il tuo ragazzo. Vi siete appoggiati l'uno all'altro, ma nessuno di voi due si reggeva in piedi da solo.
Schiaffi, umiliazioni, tradimenti... tutto questo ti fa male, è brutto, ma la cosa su cui io penso che tu dovresti concentrare la tua attenzione è: cosa vuoi fare della tua vita?
Sei giovanissima: prova a pensare che la tua vita comincia domani mattina.
Il passato non lo cancelli: non sarebbe corretto. Ma non deve pesarti come una palla al piede: ti deve aiutare a comprendere TE STESSA. Perchè sei rimasta indietro con gli studi (e non dire: per colpa sua!), perchè hai accettato per anni un rapporto così triste e deprimente (e non dire per colpa sua!). Non accontentarti di risposte pre-confezionate, guardati dentro con coraggio e anche con amore, amore verso te stessa, comprensione, rispetto.
Perchè se hai fatto degli errori, devi epnsare prima di tutto che ognuno di noi ne fa tanti, perchè nascono dalla nostra fragilità, poi ricordati che gli errori ci aiutano a comprendere meglio noi stessi e la vita e, infine che si può sempre voltare pagina e nessuno degli "errori" che tu puoi aver commesso ti condiziona in eterno.
Hai ricominciato a studiare di buona lena: benissimo! Andiamo avanti così! Vivi giorno per giorno le tue piccole conquiste, cerca di essere molto concreta, studia, abbi cura di te e evita quel ragazzo, non perchè "lui" sia particolarmente "cattivo" o perchè "ti fa diventare cattiva" ma perchè questo rapporto ormai è finito, non vi fa bene e la cosa migliore è chiuderlo.
Spero di non averti turbata o ferita con le cose che ti ho detto, spero di leggere ancora i tuoi post, questo forum non è dedicato solo alla violenza ma in generale alle "donne in difficoltà": tu non vivi una situazione d violenza (e non sei una persona violenta, ma esasperata) però vivi una situazione di difficoltà, sei una "donna in difficoltà" come noi e quindi possiamo aiutarci a vicenda.
Abbi cura di te.
Cia, ti mando un grosso abbraccio,
L.
(studentessa)
00domenica 30 marzo 2008 23:47
grazie per il tuo messaggio
Cara Lilli,grazie per quello che m'hai scritto,l'ho letto con un senso di sollievo,mi sono sentita capita e non m'hai ferito affatto,penso che tu abbia ragione su tante cose,ho voglia di affrontare i miei errori e me stessa,ma e' un cammino lento,ho provato a cambiare tutto d'un colpo,ma poi non ce l'ho fatta e mi sono sentita persa,cosi' preferisco procedere con calma,per lo studio ho ricominciato,poi spero che tutto si sistemi un po' alla volta.Grazie di cuore,un abbraccio
Lilli66
00lunedì 31 marzo 2008 09:54
Cara amica,
sono contenta di non averti ferita con il mio post.
Non possiamo cambiare le cose tutte d'un colpo: i cambiamenti avvengono lentamente, devi dare a te stessa il tempo di comprenderti, di metabolizzare le cose che comprendi, di accettarti così come sei, imparando a valorizzare i tuoi aspetti positivi e a gestire (ma anche ad accettare) quelli che non ti piacciono.
Nessuno è perfetto...cominciamo da questo!
Tante volte ci facciamo dei programmi troppo ambiziosi e poi non riusciamo a rispettarli: che so, "voglio dare sei esami prima dell'estate, dimagrire di dieci kg, trovare un lavoretto part-time, andare in palestra tre volte alla ssrttimana..."
Ci siamo passati tutti...poi questi programmi ambiziosi OVVIAMENTE sono troppo lontani dalla nostra portata, allora ci deprimiamo e non facciamo più nulla di nulla.
Invece, porsi giorno per giorno piccoli obiettivi concreti, avere la forza e la pazienza di ricominciare ogni giorno e di ricostruire sopra i nostri fallimenti, questo ci aiuta realmente a cambiare, ma ci vuole moltissima pazienza, molta tenacia!
Impara a riconoscere le voci interiori che, dentro di te, ti dicono cose negative, che sei sbagliata, che stai sbagliando, che sbalgi sempre. Impara a rispondere loro con piccoli gesti concreti e pian piano così imparerai a non dare più ascolto a queste voci.
Insisto molto sul prenderti cura di te stessa: dormire abbastanza, mangiare con regolarità, prenderti dei momenti di svago dopo lo studio, una passeggiata, una serata in pizzeria.
Solo se imparerai a volerti bene, ad accettarti e a rispettarti potrai affrontare le tue fragilità senza temere di sprofondare nel senso di colpa e di fallimento.
Noi siamo sempre qui per ascoltarti, poi sono sicura che nelle risposte degli operatori di progetto troverai molti spunti che ti aiuteranno a riflettere su te stessa e di daranno un supporto importante.
Ciao, in bocca al lupo per lo studio!
L.
(studentessa)
00lunedì 31 marzo 2008 13:03
Cara Lilli,grazie per la tua comprensione,sei arrivata dritta al cuore del problema,mi sono sentita con una seconda opportunita' per cambiare,per non ripetere gl'errori,per perdonarmi ed essere la persona onesta ed in pace con se stessa che rincorro da anni,ho voglia di farcela.Ti auguro d'essere sempre felice ed avere sempre la speranza e la serenita' che un po' hai donato anche a me.P.S.Crepi il lupo !
FidelisAdmin
00lunedì 31 marzo 2008 13:30
Carissima amica per amore non si può e non si deve morire, l'amore è un sentimento che seppur spesso naviga in acque non proprio limpide è qualcosa che da la vita e non la toglie...
La tua esperienza ti deve far comprendere che alla base di tutto ci deve essere L'AMORE PER SE STESSI, dopo diversi anni ho compreso che l'amore deve intanto rivolgersi al mittente e poi al destinatario, in mancanza di ciò è molto facile subire umiliazioni, violenze, offese...

Vi è sempre un'altra opportunità, ma i primi a crederci dobbiamo essere noi, dunque coloro che devono costruire sulle proprie gambe il proprio futuro, si donandolo con amore agli altri ma in primis mantenendo viva e incorrotta la parola dignità...
Vedi troppo spesso la violenza non è soltanto quella che si riceve dagli altri ma anche quella che noi stessi facciamo al nostro cuore, alla nostra mente.

La parola chiave è necesarriamente RICOMINCIARE DA SE STESSI... a mio avviso hai un profondo bisogno di essere ascoltata, compresa ed AMATA...

Dopo questa premessa è facile capire che l'unica via d'uscita è interrompere qualsiasi contatto con questo tizio e iniziare a ricostruire la tua identità di donna e dopo di amata.
Ti raccomando, quest'esperienza ancora in corso così drammatica non permettere che chiuda le porte alla speranza, comincia a smaltire anche con l'aiuto di una psicoterapeuta tutti i traumi che in questi anni hai subito, vivi molto con gli amici e se ne hai possibilità viaggia tantissimo, non rimanere sola con te stessa anche perchè in questo momento prevarrebbe solo la tua parte negativa e distruttiva.

Grazie Lilli per tutto il supporto e per le tue parole...
Sai spesso le competenze sono molto al di sotto di quelle parole date da una donna con esperienza.

Tienici informati [SM=g28002]

Un Saluto
Gae

Lilli66
00lunedì 31 marzo 2008 14:05
Carissima,
grazie per le tue parole e il tuo augurio per la mia vita...mi ha fatto bene al cuore!
Cotninua a scriverci ogni volta che hai voglia, anche solo per sfogarti o per raccontarti.
Gae può creare il tuo spazio virtuale privato (SVP), se non vuoi che le cose che scrivi siano accessibili a tutti su Internet.
Lo spazio virtuale privato è accessibile solo agli operatori di progetto oppure anche ad altre persone che, di volta in volta, scegli tu se far entrare.
Pensavo infine una cosa: visto che, da quanto ho capito, vivi in una città universitaria non ci sarà per caso un servizio di counselling per gli studenti, presso l'università, al quale potresti rivolgerti per chiedere e ricevere un po' di supporto emotivo e psicologico? In alternativa, considera che nei consultori pubblici spesso sono presenti servizi simili.
So che fare un passo del genere ci spaventa sempre, ci sentiamo pazze e amalte solo a pensarlo, credimi, io ho aspettato ANNI prima di rivolgermi ad un centro antiviolenza e cominciare un supporto psicologico, ora però mi mangio le mani pensando a tutta la sofferenza che avrei potuto evitare (e non solo a me stessa) se avessi fatto prima questa scelta.
Ciao, ti mando un grosso abbraccio,
L.

(studentessa)
00lunedì 31 marzo 2008 18:33
Carissimi Gae e Lilli,io mi sento piu' serena e propositiva da quando ho scritto su questo sito e letto le vostre parole,sono come sollevata,la vostra comprensione senza l'incombenza d'un giudizio negativo irreversibile,ha abbassato il mio muro di difesa e fatto si' che vedessi lati del mio carattere che prima intuivo ma non accettavo,come ad esempio la voglia di non prendermi responsabilita',non crescere,forse per egoismo o per paura di non essere all'altezza,comunque siete a mio parere in gamba,ho sentito da parte vostra empatia,non mi capita spesso,spero davvero che riusciate ad aiutare tante donne in difficolta'. Lilli,dove studio c'e' un servizio di assistenza psicologica gratuita agli studenti,ma i tempi sono lunghi,ti assegnano uno psicoterapeuta dopo mesi,ci penso spesso ad andare in terapia,non e' un tabu' per me,mi piacerebbe sapere come sceglierne uno bravo.
Un abbraccio
Lilli66
00martedì 1 aprile 2008 16:47
Cara amica,
ti direi prova comuqnue a fare domanda al servizio di psicoterapia per gli studenti, anche perchè molti dei tuoi problemi sono legati alle difficoltà che hai incontrato a concludere i tuoi studi.
Non so dirti come scegliere un bravo psicoterapeuta, però capisco che è una decisione non facile, a volte una persona sbagliata può creare, secondo me, dei problemi molto più seri di quelli che dovrebbe curare!
Però in genere la mia personale opinione è che uno specialista che lavora presso un centro pubblico sia più affidabile, perchè deve "rendere conto" del suo servizio, mentre un privato può risucire più facilmente a camuffare la proria incompetenza dietro uno studio ben arredato ed una parcella salata.
Ovviamente, le strutture pubbliche hanno tempi lunghi, ma magari quelle attese "di mesi" diventano di settimane, nel concreto, e incoltre tu puoi intanto darti da fare con un tuo piccolo programma di recupero: studiando, ascoltandoti, prendendoti cura di te stessa e appoggiandoti ai tuoi amici più cari...e a noi, per quello che possiamo fare con uno strumento virtuale.
Già solo prenotare un incontro con lo psicologo dell'università può crearti come una sorta di traguardo, un riferimento mentale che ti aiuta a sentirti più calma.
Io ora ho il sostegno psicologico una volta la settimana. All'inizio, poichè andavo presso un altro centro, gli appuntamenti erano ogni 15 giorni. Ed era proprio un periodo in cui stavo malissimo, molto peggio di ora, ero sull'orlo dell'esaurimento!
Però già quell'idea di poter avere l'incontro con la psicologa mi dava un po' di forza, anche se poi ho dovuto aspettare parecchio prima del primo appuntamento e poi, come ti dicevo, si trattava di un'oretta ogni quindici giorni.
Quindi ti invito a prenotare intanto presso il centro per gli studenti, poi guardati un po' intorno, informati anche presso i consultori e le asl.
Ti mando un grosso abbraccio, ciao
L.

(studentessa)
00martedì 1 aprile 2008 23:48
Cara Lilli,
ci pensero' sul serio,io ti ringrazio di tutto sinceramente,in questi giorni sono stata meglio dopo aver letto le vostre parole,m'hai dedicato del tempo,m'hai voluta aiutare e le tue parole m'hanno dato forza e voglia di stare bene e di conseguenza far stare bene chi mi circonda,certo non ho risolto tutti i miei problemi,ci vuole tempo,buona volonta' e qualcuno che mi aiuti,ma il vostro parere,la vostra sensibilita' sono stati importantissimi,io non so perche' gente cosi' bella incontri la sofferenza nella propria vita,forse per riuscire meglio ad aiutare gl'altri e sviluppare al meglio le proprie qualita',o forse dico cavolate,ma spero che l'affetto,la comprensione,l'intelligenza e la gioia di vivere che trasmetti agl'altri li usi anche per prenderti cura di te,sei giovane anche tu,vogliamo piu' bene a noi stesse,sorridiamo e siamo felici,ci sono tanti motivi per esserlo,sei speciale !
Lilli66
00mercoledì 2 aprile 2008 15:03
Carissima,
grazie per le tue belle parole, non sai quanto mi fanno bene! Ho smesso di chiedermi il perchè delal sofferenza, in quanto non trovavo risposte valide. Per ora, mi accontento di cercare di affrontarla e, come sai, non è facile.
Leggendo il tuo post ho sentito quanta bella e dolce sensibilità hai dentro di te, quanto desiderio di dare e ricevere affetto! Ti capisco bene e so com'è devastante incontrare sulla propria strada una persona o forse una relazione distruttiva.
Però non dobbiamo pensare che al mondo tutti siano cattivi, nè che tutte le relazioni siano dolorose e meno che mai che noi non meritiamo di vivere una relazione d'amore bella, sincera e vitale.
Lo auguro a te, che sei così giovane, e faccio fatica ad augurarlo a me stessa, tra qualche settimana farò 42 anni, non dico che mi sento una vecchietta, però alla mia età e nella mia situazione è sicuramente più difficile ricominciare.
Comunque, l'affetto si può dare e ricevere non solo in una relazione d'amore, ma anche nell'amicizia.
Specialmente quando si esce da una storia che ci ha "rotto le ossa" credo sia veramente difficile, anche per te che sei così giovane, pensare immediatamente ad una nuova relazione.
In questa fase di guarigione e di convalescenza le amicizie sono importantissime.
Sicuramente avrai un paio di persone, amiche o amici, cui sei più legata, delle quali ti puoi fidare: ti consiglio di aprirti con loro, di raccontare le cose che hai raccontato a noi e ti chiedere di starti vicino. Vedrai che ti farà bene.
Solo, stai attenta a non raccontare "a tutti" le tue cose: certi aspetti della nostra vita, certe ferite, hanno bisogno di uno sguardo amorevole e attento e non certo di diventare fonte di critiche o peggio ancora di pettegolezzi.
Però il timore non deve farci chiudere in noi stessi, è importante chiedere l'auto di chi ci vuole bene. magari quell'aiuto sarà la disponibilità a fare una chiacchierata o ad andare al cinema insieme...va benissimo, l'improtante è cogliere i gesti di amore e di amicizia anche se piccoli!
Allo stesso modo, se puoi, ti invito a parlarne con qualcuno della tua famiglia. Dei tui non ci hai detto nulla, non vivi con loro, però ti mantengono agli studi. Hai un buon rapporto con i tuoi genitori? Puoi confidarti con loro e chiedere il loro supporto in questa fase della tua vita? Non sempre questo è possibile! Io cerco di tenere fuori i miei familairi da tutti i miei problemi: ho provato a coinvolgerli, ma ho visto che non reggevano, autentavano solo la mia ansia. Però so che mi vogliono molto bene, allora prendo le cose che possono darmi, l'aiuto materiale, le dimostrazioni di affetto...Mia mamma mi compra sempre un sacco di cose, che non sempre mi servono. Soprattutto cose per la casa: detersivi, mollette per i panni...Capisco che è il suo modo per dirmi che mi vuole bene...e ho imparato ad accettare queste cose con un commento gentile, sorridendo, anche quando veramente non mi servono!
Insomma, dobbiamo imparare a prendere la vita com'è e le persone come sono...e lo stesso vale anche per noi stesse!
Ora ti mando un grosso abbraccio, aspetto tue notizie, ciao
L.
(studentessa)
00giovedì 3 aprile 2008 18:08
Carissima Lilli,
hai ragione su quasi tutto,tranne che sul fatto,che non riesci ad essere cosi' ottimista anche con te stessa,avete ragione,tu e Gae,a dire che bisogna prima ricostruire la propria identita' di donna e poi di donna amata,perche' cosi' si rischia di ritornare deboli e dipendere da qualcuno e accettare cose che ci rendono infelici pur di non rimanere sole,pero' bisogna RICOSTRUIRE,ritrovare cose che ci entusiasmano,la voglia di fare progetti,anche piccole cose,come arredare casa o trovare un hobby possibilmente che ci faccia stare a contatto con la gente,scrivo queste cose a te,ma le ripeto anche a me,sorridi,svagati e divertiti,poi sai quante donne hanno ricominciato a vivere a 40 anni e sono piu' belle e vitali di 30enni?Sei giovane,non buttarti giu'!Un abbraccio
Lilli66
00venerdì 4 aprile 2008 12:44
Cara Studentessa (non vuoi darci anche solo un nomignolo con cui chiamarti?),
grazie ancora per la tua gentilezza nei miei confronti.
Quello che sto imparando in questo sito è il grande potere del mutuo-aiuto, dei gruppi di discussione tra persone che hanno problemi in tutto o in parte simili.
Una delle prime cose che mi scrisse un operatore di questo forum fu che spesso, dando ad altri delle risposte noi troviamo delle soluzioni ai nostri problemi. A volte, affrontare un problema per un'altra persona, che non conosciamo, può tirarci fuori energie, pensieri e potenzialità che non sapevamo di avere, o aiutarci a fare un po' di chiarezza in noi stesse.
D'altro canto, ci fa bene, benissimo, uscire un po' da noi stessi, non pensare che siamo solo noi a vivere certe situazioni, non chiuderci ma ascoltare altre persone, dire la nostra, dialogare.
Sai, in questi giorni c'è sul sito una richiesta di aiuto di una ragazza che si firma Makia84.
Makia vive ora una situazione di violenza e conflitto coniugale, ci sono stati anche episodi di violenza fisica ultimamente, ma qualcosa nella sua situazione mi ha ricordato la tua: l'accumularsi della tensione tra due persone, l'incapacità di reggere un dialogo, un clima di "follia a due" che a volte si innesca in una coppia e non si sa bene perchè, com'è cominciata.
Ti suggerisco, se non lo hai già fatto, di leggere i post di Makia (sono in due cartelle diverse, una più vecchia, l'altra ripresa nei giorni scorsi) e di provare a risponderle, secondo i tuoi sentimenti, le tue esperienze, la tua sensibilità e la tua razionalità.
Provaci, se ti va...e vediamo come va.
Ciao,
L.
FidelisAdmin
00martedì 8 aprile 2008 15:04
Re:
(studentessa), 03/04/2008 18.08:

Carissima Lilli,
hai ragione su quasi tutto,tranne che sul fatto,che non riesci ad essere cosi' ottimista anche con te stessa,avete ragione,tu e Gae,a dire che bisogna prima ricostruire la propria identita' di donna e poi di donna amata,perche' cosi' si rischia di ritornare deboli e dipendere da qualcuno e accettare cose che ci rendono infelici pur di non rimanere sole,pero' bisogna RICOSTRUIRE,ritrovare cose che ci entusiasmano,la voglia di fare progetti,anche piccole cose,come arredare casa o trovare un hobby possibilmente che ci faccia stare a contatto con la gente,scrivo queste cose a te,ma le ripeto anche a me,sorridi,svagati e divertiti,poi sai quante donne hanno ricominciato a vivere a 40 anni e sono piu' belle e vitali di 30enni?Sei giovane,non buttarti giu'!Un abbraccio



Fortificare se stessi è estremamente importante per portare avanti una "battaglia" che se condotta usando le giuste precauzioni e sfruttando gli strumenti legali e psicopedagogiche (supporto), si arriverà certamente alla vittoria... La strada è lunga, ma come ho detto precedentemente tutto deve partire da noi, mettere al centro il nostro cuore e la nostra mente, andare in battaglia senza basi solide si rischia di aumentare maggiormente le sofferenze.
Sono felice che questo forum ti sia servito per cominciare a ricostruire positivamente la tua immagine e la tua vita futura.

Attendo di rileggerti...

Un abbraccio
gae



(studentessa)
00martedì 8 aprile 2008 22:04
Caro Gae,
ti ringrazio per l'aiuto e la disponobilita' nuovamente,siete straordinari,pero' non ho capito in alcuni punti del tuo messaggio cosa volessi dirmi,li ricopio di seguito:

"Fortificare se stessi è estremamente importante per portare avanti una "battaglia" che se condotta usando le giuste precauzioni e sfruttando gli strumenti legali e psicopedagogiche (supporto), si arriverà certamente alla vittoria... "

e poi:

"...andare in battaglia senza basi solide si rischia di aumentare maggiormente le sofferenze. "

Di solito,o almeno io la penso cosi',quando uno parla con qualcuno dei propri problemi si scarica d'un peso e chi ascolta si carica di questo peso,leggendo un po' di storie su questo sito,ho riflettuto tanto,visto le cose da un'altra prospettiva,ho provato tanto dispiacere e angoscia per alcune donne(in particolare in altre sezioni) e per un attimo ho pensato di non leggere piu' queste storie,uscire,studiare,divertirmi e dimenticare i momenti brutti e anche quelle storie,sono egoista,lo so,pero' credo che nella vita momenti di svago e di leggerezza siano vitali,non so dove troviate la forza e tutto questo amore per gl'altri,forse e' proprio questo che da un senso alla vita,pero' siete speciali e spero che ci sia tanta gente come voi al mondo!
Geneshys
00mercoledì 9 aprile 2008 14:40
Cara amica cerco di spiegarmi meglio...

Quello che non vanno mai trascurate sono i disagi e i traumi subiti da chi negli hanno ha sopportato violenze, siano esse fisiche o psicologiche...

Tu vivi da 10 anni un rapporto fatto di prevaricazioni, distorsioni e violenze psicologiche, è inevitabile che questi anni ti abbiano segnato lasciando dentro te tutta una serie di disagi o piccoli traumi che vanno affrontati con l'aiuto di una psicoterapeuta...
Spesso per paura non guardiamo troppo dentro di noi e lasciamo che disagi latenti navighino indisturbati per poi, un giorno o l'altro, emergere fortemente destabilizzando l'aspetto psicologico della persona. Ecco perchè consigliamo sempre di rivoglersi ad uno specialista per far emergere ciò che ancora è latente dentro la persona e di cui magari non si ha consapevolezza.

Scrivere in forum e leggere le storie trattate significa aver fatto un passo importantissimo per la propria "rinascita"...

Come facciamo noi a portare avanti il nostro lavoro... beh non saprei di preciso, ma sicuramente una delle componenti essenziali è l'amore ed il rispetto per la persona umana.

Va detto che aiutare gli altri significa aiutare se stessi, ecco che dal nostro lavoro la più grande soddisfazione non è altro che sentirci dire: Ho riconquistato la mia vita, i miei sogni, il mio futuro... questo ci ripaga di tutto... Non sono solo parole, queste cose le viviamo giornalmente.

Grazie
Gae
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