aiutatemi a nn aver paura

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varanasy83
00giovedì 3 gennaio 2008 21:54
Dopo 8 mesi ho lasciato un ragazzo violento sia con le mani che con le parole....ora dopo quasi un mese, continuo ad avere minacce e di conseguenza per paura devo vederlo e devo rispondere al telefono...cosa cavolo devo fare per nn farmi uccidere e soprattutto per iniziare una nuova vita?
Grazie mille, spero in qualche consiglio...
paola_m
00venerdì 4 gennaio 2008 09:31
Ciao e benvenuta
Ciao Varanasy,
innanzitutto benvenuta.
Io mi chiamo Paola, penso di avere la tua stessa età, non sono un'operatrice, ma una ragazza che ha cercato aiuto sul forum.
Spero che ti troverai bene come mi sono trovata io.
Sicuramente gli operatori ti sapranno dare le indicazioni più corrette per la tua situazione. Quello che mi sento di dirti -e gli operatori mi correggano se dico qualcosa di sbagliato - è solo che tu sei stata molto forte nel fare la scelta che hai fatto, cioè di dare un taglio netto a un rapporto violento e ora devi essere ancora più forte nel perseverare, nel non cedere ai ricatti che ti vengono fatti.
So che è difficilissimo, specie quando sei già a strada intrapresa e senti qualcosa magari che ti spinge indietro...
Tu ti sei già fatta un grande regalo di Natale, che è quello di decidere di riprendersi la propria vita, non permettere a nessuno di togliertelo.
Un abbraccio.
p
FidelisAdmin
00venerdì 4 gennaio 2008 12:29
Bentrovata in forum.

Come ha detto Paola hai avuto molto coraggio a interrompere la storia con il tuo ragazzo.
La prima cosa che devi fare e andare subito dai carabinieri e tutelarti. Però dovresti essere un pò più dettagliata nel tuo racconto... Ti minaccia verbalmente per telefono, di persona, ti scrive sms... Inizia a procurarti le prove di tale atteggiamento intimidatorio e comunica tutto alle autorità preposte, carabinieri o polizia. Non aspettare che le cose cambino da sole, non succederà...

Attendo di aver più notizie in merito.

saluti
Gae
varanasy83
00venerdì 4 gennaio 2008 13:48
Ieri sera me ne ha fatta un'altra, è venuto sotto casa mia e ha rotto il vetro della macchina di mio nonno, a questo punto ho dovuto, per fortuna, raccontare tutto ai miei familiari e soprattutto sono riuscita a denunciarlo...stamattina sn andata dai carabinieri e ho raccontato tutto ciò che mi ha fatto, partendo dalle botte ricevetu, dal coltello sotto la gola fino agli insulti più luridi che una persona posso fare....adesso so che è l'inizio della mia battaglia per ritornare a vivere, non sarà facile ma devo farcela, per me e per i miei familiari...sn grata a questo sito che offre un aiuto immediato a persone che stanno vivendo momenti orribili perchè la violenza nn deve essere mai accettata e nessuno merita di prendere le botte..
Sapete cos'è arrivato a dirmi? Che le botte io me le meritavo!! una volta mi ha detto che il mio corpo vuole le botte....ma dove siamo?

Grazie alle persone che mi hanno risposto!!
FidelisAdmin
00venerdì 4 gennaio 2008 14:25
Figurati è nostro dovere mettere sul campo tutti gli strumenti necessari per aiutare.
I carabinieri cosa ti hanno detto? Prosegui legalmente e se lui è un pericolo per la tua incolumità farlo allontanare dal tuo luogo di residenza.

Tienici informati.

Saluti
Gae
Pedagogista
00venerdì 4 gennaio 2008 23:50
Ciao e benvenuta,
hai fatto bene a denunziarlo ai carabinieri ma ti consiglio di fare una richiesta legale affinchè gli venga proibito di avvicinarsi a te ed al tuo domicilio.
Sicuramente hai iniziato una battaglia ma il primo passo importante l'hai compiuto quando hai detto stop ad un rapporto fatto di violenze. Se possiedi referti medici possono aiutarti per la denunzia fatta: vorrei che tu fossi preparata ai tempi mai brevi della burocrazia. Dopo aver deposto la tua denunzia i carabinieri inviano la stessa alla magistratura, la quale farà i dovuti accertamenti indispensabili per un processo e la sentenza finale.
Naturalmente questo non deve scoraggiarti ma farti capire che devi essere paziente e molto prudente sino all'esito ultimo di questa storia.
Nel frattempo è ovvio che in questo spazio, se lo vorrai, troverai la possibilità di essere ascoltata e supportata durante questo difficile iter.
Quando si esce dalla violenza tre sono gli aspetti fondamentali da curare:l'aspetto psicologico, l'aspetto giuridico, l'aspetto sociale.

La prima domanda che ti faccio è:
Quando e come vi siete conosciuti?

A presto...

varanasy83
00sabato 5 gennaio 2008 14:17
Ieri sera ho dovuto rendere partecipe di quello che mi stava accadendo a mio padre (divorziato da mia madre da quando avevo 10 anni e da 3 nn lo vedevo), per fortuna lui ha conoscenze sia in questura che nei carabinieri, spero che ciò serva per "velocizzare" il tutto....anche in caserma mi hanno detto che sarà una cosa molto lenta...aspetterò....in tanto cerco testimoni che abbiano visto i lividi e che abbiano sentito alcune nostre converzazioni telefoniche...

Il ragazzo l'ho conosciuto nel mio paesino tra settembre e ottobre del 2006, nel marzo 2207 abbiamo iniziato la storia, lui è di nazionalità marocchina (più piccolo di me di 3 anni), di conseguenza PER LUI ho dovuto lottare anche con la mia famiglia....questo è il suo ringraziamento....

Grazie veramente per il sostegno, ci ho messo tanto a trovare questo sito, ma almeno mi sta aiutando, prima avevo chiamato il 1522 ma l'unico interesse era battere a computer i miei dati per poi fare una statistica...poi ho contattato via e-mail un centro antiviolenza che mi ha risposto solo dopo 5 giorni....
Pedagogista
00sabato 5 gennaio 2008 15:18
Devo dire che stai reagendo molto bene...il coraggio e la forza non ti mancano e questo è davvero un bene.Vai avanti cosi e se avrai voglia o sentirai il bisogno di raccontarti, anche solo per dare voce alle ingiustizie e violenze subite, sai che qui puoi farlo.
A presto...
varanasy83
00sabato 5 gennaio 2008 17:54
Per colpa di questo essere "basso" credevo di aver perso tutte le persone importanti della mia vita invece, le persone che ti amano veramente quando hai bisogno sono sempre lì per cercare di aiutarti...questa ora è la mia forza, non aver perso queste persone e soprattutto l'amore della mia famiglia...
ped@gogista
00domenica 6 gennaio 2008 15:11
ciao Varanasy83, io sn Giuseppe e sn come Ines un pedagogista dell'Associazione. Ho letto attentamente la tua storia e sono molto fiero di come tu stia reagendo, da DONNA FORTE, una donna ormai decisa a tutti i costi a riprendersi in mano la propria vita, che, per colpa di un uomo violento e insensibile, stava portandoti via... La mia collega ti ha ben delucidato l'iter sociale e giuridico che dovrai affrontare, e certamente i tempi nn saranno brevi...Adesso la cosa importante è che tu sia serena e lui lontano dalla tua casa...Gli amici, i veri amici ti staranno vicini in questo particolare momento della tua vita, e con loro anche noi, con il nostro forum pronti a sostenerti per quanto possibile...A rileggerti...Peppe!!!
varanasy83
00mercoledì 9 gennaio 2008 17:08
Pensavo di esermi attorniata di persone che mi volevano bene e che in questo momento per me difficilissimo mi fossero vicine..invece oggi una delle mie più care amiche mi ha detto, via telefono, che nn ha più piacere di sentirmi e di vedermi fino a che la mia tortura nn finirà...mi chiedo, perchè devo subire anche questo? Lei ha paura...e io no??? Se quell'essere vuole ammazzare qualcuno, ucciderà me nn una mia amica...giusto?? Questo gesto, da parte di una persona che ho sempre pensato fosse mia amica nn riuscirò mai a metterla da nessuna parte...delusa...nuovamente....a distanza di poco tempo....sempre da persone in cui credevo....
FidelisAdmin
00mercoledì 9 gennaio 2008 20:08

che nn ha più piacere di sentirmi e di vedermi fino a che la mia tortura nn finirà...



Posso solo dirti che non merita la tua amicizia, neanche una semplice conoscenza, perchè da quello che racconti di questo si tratta! Invece di starti vicina ti ha scaricato, che triste consapevolezza! Pazienza amica vai avanti per la tua strada e non farti incatenare da gente che non sa minimanete cosa significa coltivare un'amicizia sincera in grado di, quando è vera, spostare montagne e mobilitare cuore e anima a 360°.

Un abbraccio
Gae
Lilli66
00mercoledì 9 gennaio 2008 23:40
Putroppo è una esperienza comune in casi di violenza e persecuzioni, vedersi emarginare e perfino colpevolizzare da diverse persone.
Non è soltanto la paura (come nel caso della tua "amica") ma spesso anche un non voler essere coinvolti in situazioni "spiacevoli", poco "perbene", poco "carine".
Sai quanta gente dirà: ma in fondo, quella c'è stata con quel tipaccio violento...se l'è cercata!
Credimi, succede spessissimo.
E' anche questo uno degli elementi che creano quel MURO DI SILENZIO attorno alle violenze di genere che è così difficile da rompere.
Proprio oggi anch'io riflettevo sulla mia situazione.
Con molta amarezza mi sono detta che, da quando è trapelato qualcosa sulla situazione coniugale che ho vissuto, molte persone anche se non me lo hanno detto in faccia come la tua "amica" (almeno apprezziamo la sua sincerità, dai!), hanno allentato i rapporti con me o hanno cambiato atteggiamento.
La cosa buffa (veramente buffa!) è che nel mio caso il "responsabile" di queste voci è stato proprio mio marito che si è confidato con persone che a loro volta hanno parlato in giro di quello che accadeva dietro lo schermo della nostra coppia "perfetta" (per inciso, queste stesse persone che hanno diffuso allegramente notizie così private si sono espressamente rifiutate di testimoniare contro mio marito...)
Io non ne parlavo! Non ne facevo parola con nessuno...mi vergognavo, come spesso succede. E come ancora oggi mi accade, ancora oggi provo queste assurde sensazioni di vergogna, quando mi accorgo del gelo, dell'imbarazzo e dei pregiudizi che mi circondano, ora che gli scheletri del mio matrimonio sono saltati fuori dagli armadi.
In fondo...me la sono cercata, ci sono stata e soprattutto ho AMATO la persona che mi ha inflitto quelle violenze...insomma, per gli occhi di molta gente chi subisce certe violenze non è semplicemente una vittima ma quasi un complice delle violenze stesse.
Penso che sia un grosso lavoro da fare, per tutte noi, liberarci da questi pregiudizi che sono una ulteriore violenza nei nostri confornti e che sono alimentati dai nostri sensi di colpa, dal perbenismo e anche dall'idea, così diffusa, che "i panni sporchi si lavano in famiglia".
Del resto, nel tuo caso, quanta gente non aggiungerà, a tutti questi pregiudizi, anche il fatto che ti eri messa con uno straniero, un immigrato...e poi, un marocchino...quanti diranno che sei tu che te la sei cercata!?!
Ciao, buona fortuna!
L.
ped@gogista
00sabato 12 gennaio 2008 00:40
ciao Varanasy, sicuramente hai definito questa persona con un appellativo che nn le si addice...AMICA!!! No, mia cara l'Amicizia è ben altro, le vere amicizie affiorano ed emergono ancor di più proprio in questi momenti in cui si ha veramente bisogno di qualcuno cn cui parlare, sfogarsi ed essere capita...Non può essere una tua amica colei che si allontana da te per una situazione difficile che stai vivendo...io credo molto nell'amicizia, e delusioni ne ho prese anch'io, ma un amico è colui che, piuttosto che scappare, vive con te il problema, ed insieme, unendo le forze, risolverlo!!! Non temere, ritornerà il sereno...Un abbraccio, Peppe!!!
Pedagogista
00domenica 13 gennaio 2008 18:08
Condivido il pensiero dei miei colleghi: l'amico è colui che ti è vicino soprattutto nei momenti più difficili e delicati. Non temere, vedrai che presto tutto questo finirà, tornerà la serenità nella tua vita ed allora, se questa tua "amica" si dovesse fare viva, chiudile la porta del tuo cuore.
Vedrai che amici potrai fartene anche di migliori, non è lei che si allontana da te perchè la situazione le sta scomoda, ma sei tu a girarti dall'altro lato visto che nella tua vita non deve esserci posto per chi è senza cuore, in ogni senso...

Qui, anche se virtuali, posso assicurarti che amici con cui parlare e da cui essere ascoltata li hai trovati...
Un abbraccio...
varanasy83
00mercoledì 16 gennaio 2008 19:09
Salve a tutti, sn sempre io...lunedì sn andata in un centro antiviolenza e devo dire che serve molto soprattutto perchè mi sn sfogata con una persona a me sconosciuta e questo aiuta ancora di più....oggi invece sn stata dall'avvocato per mandare avanti la pratica, ma tornata a casa una domanda mi è giunta...spero che voi riusciate a darmi una risposta.
La domanda è la seguente: Quando saremo in tribunale, come funziona la cosa? Cioè, mi faranno delle domande, le faranno anche a lui, insomma, che succederà quel giorno?

Vi ringrazio.
Geneshys
00mercoledì 16 gennaio 2008 20:54
Cara amica visto che sei seguita da un legale dovresti domandare a lui come sarà il procedimento penale.
Ma lui come intende portare avanti la questione giudiziaria? I capi d'imputazione quali saranno?

Fammi sapere

Cordialmente
Gae
Lilli66
00giovedì 17 gennaio 2008 10:16
Cara amica, tieni sempre presente che, al di là di tutto, è importante avere delle prove di quanto affermi.
Prove che significano: documenti (referti del pronto soccorso per le violenza fisiche, denuncia per la rottura del vetro della macchina di tuo nonno, etc), ma anche testimonianze (i tuoi perenti, le persone che erano al corrente dei maltrattamenti e minacce che hai subito). Anche cose come: telefonate continue e sms insultanti e minacciosi sono utili.
Perciò ti consiglio di concentrarti e di raccogliere tutto in una cartellina (i documenti, i nomi delle persone che possono testimoniare e su quali episodi possono testimoniare) e portare il tutto al tuo avvocato.
Però, come giustamente ti dice Gae, su questo punto è il tuo avvocato che deve informarti e consigliarti, perchè la linea da portare avanti e come farlo lo decide lui, insieme a te.
Parlagli apertamente, anche dei tuoi timori o perplessitià (se per esempio sai di aver subit anche delle violenze a carattere sessuale ma ti imbarazza parlarne, ti consiglio di chiarire apertamente questi aspetti con il tuo avvocato che potrà anche rassicurarti).
Hai fatto benissimo a rivolgerti al centro antiviolenza, fidati di loro e chiamali sempre anche solo per confrontarti e chiedere un supporto emotivo.
Ti consiglio anche di partecipare ai gruppi di donne, se li organizzano, perchè il confronto diretto con altre donne ti farà senz'altro bene.
Cia, ti abbraccio,
L.
giangi53
00giovedì 17 gennaio 2008 13:23
Seguo sottovoce questo tuo percorso: deduco che sei una persona forte; la strada è in salita, fai incetta di costanza, perché non ti venga a trovare col fiato corto per la lunghezza del percorso. Può capitare che il mondo che ti sta intorno cambi aspetto e umore,
conseguenza di reazioni a catena lunghe da spiegare ma che tu sperimenti....ma sappi che c'è chi ha gli strumenti per esserti d'aiuto e ti saranno vicini.
-gian-
Pedagogista
00giovedì 17 gennaio 2008 15:20
Alla tua domanda può rispondere solo il tuo avvocato. Potrei citarti casi in cui il giudice ha sentito le due parti in sede separata, casi in cui risiedevano nella stessa aula, casi ancora in cui erano i legali a parlare, senza che gli assistiti dovessero proferire parola. Non so cosa accadrà nel tuo caso, quindi devi chiedere informazioni al tuo legale che ti darà tutti i chiarimenti in merito.
Sono contenta che ti sei rivolta ad un Centro Antiviolenza, dove riceverai sostegno e consigli durante questo momento delicato; inutile dirti che anche qui avrai sempre il tuo spazio per sfogarti, raccontarti, consigliarti.
A presto...
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