Condivido in pieno le parole di pedagogista e ricordo che raccontare la propria storia, secondo me, è anche non sentirsi più sole nel dramma, ma abbracciati virtualmente dalle persone che capiscono, da quelle che desiderano aiutarti, da quelle che hanno percorso la stessa strada e ne sono uscite, da quelle che trovandosi nella stessa situazione cercano una via d'uscita reale con te.
Qui, in forum, puoi restare anonima, con uno pseudonimo (come lo siamo quasi tutti), ma i sentimenti, le paure, le ribellioni, i tormenti e la conquista del rispetto e della libertà spesso, molto spesso, sono reali.
Con comprensione anche verso chi per ora non se la sente, invio il mio più intenso augurio perchè trionfi il rispetto, la dignità e libertà di tutti ed ovunque.
Giancarlo