Grazie
Grazie per il vostro sostegno.
Tu sai, Gae, quanto ne ho bisogno proprio in questo periodo. Vorrei scappare, negare tutto...minimizzare, che poi è quello che ho fatto per anni ed ecco a che punto sono arrivata.
La cosa che a me sembra più importante semrpe da sottolineare è proprio questa complessità di rapporti, sia perchè alla violenza fisica si accompagna la violenza psicologica, sia perchè la persona che ti fa male (fisicamente e/o psicologicamente) è qualcuno di cui vorresti fidarti, al quale hai scelto di donare il tuo cuore, tutto il tuo amore.
E com'è vero quello che mi ricordate: che è sulle nostre fragilità (umane e normalissime) si innesca la malvagità delle persone "sbagliate" che abbiamo incontrato.
Su questo punto, voglio raccontarvi una storia, che risale a molti anni fa, molto prima che conoscessi mio marito.
Ero con un gruppo di amici davanti ad un teatro, in mezzo a tanta gente, quando un uomo (ubriaco, folle, non so) che ovviamente non avevo mai visto, mi ha dato un pugno sulla schiena. Il colpo è stato tanto forte che sono caduta in avanti. I miei amici lo hanno allontanato gridando, nessuno di noi ha pensato di chiamare la polizia, io stessa ero soprattutto stordita, sconvolta. Poi, dopo, sono stata male, il dolore era sempre più forte e il giorno dopo sono dovuta andare in ospedale per farmi vedere.
E indovinate un po', in tutto questo tempo, sotto sotto come mi sentivo?
In colpa!
Perchè ero lì quella sera, perchè mi ero fermata fuori invece di entrare subito, perchè stavo ridendo forte e così forse ho attirato l'attenzione di quell'uomo, perchè non avevo avuto la prontezza di chiamare subito la polizia...
Vi prego di guardare l'ordine nel quale ho messo i miei sensi di colpa: il primo è proprio quello più stupido, mentre forse l'ultimo (non aver chiamato la polizia) è l'unico che possa avere un minimo di senso.
In realtà, se penso a quell'episodio mi sento di nuovo in colpa: perchè, come Paperino, "me le cerco". Un pensiero veramente idiota e pericoloso, che allora mi veniva fuori ogni tanto e che, in fondo riuscivo a gestire, ma che, dopo aver vissuto tanti anni accanto ad una persona capace di arrabbiarsi con me perfino se trovavamo troppa folla al mare, adesso quel granellino di sabbia negli ingranaggi del mio cervello è diventato una montagna!
Ciao
Lilli