Cosa posso fare per aiutare mia moglie

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cltstrad
00mercoledì 2 gennaio 2008 12:02
Violenza psicologica
Salve, cosa posso fare per aiutare la mia compagna, non vedente, da anni succube di un fratello alcolista e aggressivo che continua a sbatterle in faccia che è una nullità, che non capisce niente perché è cieca? Bè il problema lo capite da soli/e: lei NON vuole fare niente contro di lui. Ma io? Posso fare qualcosa? Intendo dire che non ho prove contro di lui e temo che se sporgo denuncia alla PS mi diranno che non possono fare niente.
Tra le altre cose tra massimo un mese questa persona verrà a vivere nell'appartamento di fronte al nostro, con tutto quanto questo può comportare.
Inoltre questa persona va in giro armata... Posso fare qualcosa?
Veramente il senso di impotenza e la rabbia nel vedere questa poveretta trattata così sta raggiungendo il culmine. Un saluto e grazie

Leonardo
Geneshys
00mercoledì 2 gennaio 2008 15:39
Ciao Leonardo e bentrovato

La prima cosa da fare credo sia interrompere tutte le relazioni con questo tizio, se la tua compagna vive con te non capisco perchè alimentare un rapporto con un personaggio, anche se fratello, che la maltratta! Va allontanato per i modi con cui si coporta.
Lei non è vincolata a suo fratello.

Comunque è bene convincere anche lei di questo...

Saluti
Gae
Pedagogista
00mercoledì 2 gennaio 2008 15:42
Ciao e benvenuto,
Purtroppo tu non puoi fare nulla, la denunzia deve partire dalla diretta interessata.
Perchè questo fratello è cosi aggressivo nei riguardi della sorella?mi piacerebbe capire meglio...
La sola cosa che posso attualmente consigliarvi è di evitare qualunque contatto con lui e se dovesse insistere andate insieme a fare una denunzia cautelativa alla Polizia e di contattare subito un avvocato per tutelarvi.
A presto...
cltstrad
00mercoledì 2 gennaio 2008 16:58
Cosa posso fare
Salve e grazie, sarebbe bello potervi dare una risposta esauriente.
Mia moglie è succube del fratello e questo è un primo problema. Prima di natale avevo parlato con telefono Rosa qui dove abito e mi hanno detto che senza la volontà della diretta interessata non posso fare niente. Idem per la polizia, credo. Ma, c'è un ma, potrei forse segnalare che questa persona è alcolista e gira con delle armi addosso...
Il perché questa persona fa così? Non lo so, da 14 anni che lo conosco è così e anzi va sempre peggio. Beve e tratta da scemi gli altri. La moglie e il figlio se ne sono andati, piantandolo in asso. Forse questa potrebbe essere una mezza ragione del suo comportamento, ma ripeto è sempre stato così. Evitare di avere contatti con lui? Magari! Il problema è che mia moglie e lui hanno interessi in comune ... un'eredità dei genitori. E lui non vuole staccarsi.
Ad ogni modo forse tramite un amico riuscirò a parlare con un ispettore e ad avere qualche lume su cosa posso fare. Vedremo.
Ciao e grazie ancora

Leonardo
Pedagogista
00mercoledì 2 gennaio 2008 23:56
Potresti recarti al Servizio Sociale del tuo Comune di residenza e fare presente che tuo cognato ha problemi con l'alcool, che va in giro armato e non da pace a sua sorella. Potresti aggiungere che lei non riesce a svincolarsi dalle sue continue violenze psicologiche perchè troppo fragile, vedi cosa ti dicono.
A presto...
cltstrad
00mercoledì 23 gennaio 2008 12:07
Servizi Sociali
E' passato molto tempo lo so, ma il fatto è che abbiamo lavori in casa. Fino a ieri (altro exploit del tipo violento, condito con violente offese a mia moglie) non avevo più guardato il forum. Faccio venia. Poi anch'io spero sempre che la cosa possa rimettersi a posto da solo e il tipo con me potrebbe essere violento anche fisicamente... Cosa intendi per Servizi Sociali? Gli assistenti sociali o il S.E.R.T.?
Comunque la mia chiacchierata con l'Ispettore di Polizia non ha dato alcun esito. Non posso denunciarlo se non usa violenza fisica contro mia moglie e lo posso dimostrare, a meno che sia lamia compagna a farlo. Ah, che belle leggi abbiamo. Quasi quasi proteggono i violenti e sono a danno delle vittime.
Grazie e ciao

Leonardo
FidelisAdmin
00mercoledì 23 gennaio 2008 12:32
Che significa che l'incontro con l'ispettore di polizia non ha dato nessun esito?

Tu hai denunciato tutti i casi che avvengono? In quanto marito e diretto interessato, visto che vivi con lei, devi denunciare tutto alle forze dell'ordine e far presente che il tizio cammina armato! Se la la polizia non ti da ascolto prova ad andare dai carabinieri o altrimenti fai direttamente tu un esposto alla Magistratura.

Quella che si configura è violenza psicologica, chiaramente più difficile da dimostrare, ma il tizo a problematiche correlate e pertanto le forze dell'ordine devono necessariamente, a fronte di una denuncia, comunicare alla magistratura la pericolosità del tizio!

Hai provato a contattare i servizi sociali del comune?

Saluti
FidelisAdmin
00mercoledì 23 gennaio 2008 12:54
Esiste una legge, quella 5 aprile 2001 n. 154 - Misure contro la violenza nelle relazioni familiari...

Voglio riportarti un'interessante intervento dell’avv Cinzia Petitti in merito alle legge sopra citata.

Brevi note sulle problematiche della difesa nella richiesta degli ordini di protezione.

Molti elementi dovranno essere valutati da un legale nel momento in cui, per tutelare le ragioni (meglio l’incolumità fisio-psichica) del cliente, scelga di depositare un ricorso per l’adozione degli ordini di protezione contro gli abusi familiari ai sensi dell’art. 736 bis cpc introdotto dalla novella legge 154.

In primo luogo, dovrà verificare la sussistenza delle condizioni di ammissibilità e di procedibilità.

In quanto alle prime occorre valutare la legittimazione attiva del richiedente (il quale ricordiamo potrà proporre l’istanza anche senza l’assistenza di un legale). Si deve trattare di un componente del nucleo familiare. Componente che ovviamente non deve essere necessariamente legato da rapporto di coniugio o di parentela con l’agente. Essendo tutelato da tale norma anche il semplice convivente legato o meno da rapporto more uxorio con il medesimo! Pertanto il cliente da tutelare, potrebbe essere moglie-marito-figlio-parente-amico-convivente dell’abusante.

Sembra riproporsi la medesima questione aperta dalla norma di cui all’art. 572 cp. relativamente al legame sussistente tra autore dei maltrattamenti in famiglia e maltrattato. Requisito fondamentale è,comunque, la sussistenza di un rapporto di convivenza stabile (ved.TRIBUNALE NAPOLI 1 FEBBRAIO 2002). Potrebbe sorgere il dubbio,pertanto, se un semplice ospite abituale della casa familiare possa fare ricorso a tale norma. L’interpretazione dell’art. 572 cpc. aveva individuato anche l’ospite tra i soggetti passivi del reato in oggetto. Qui tuttavia la questione si ritiene essere diversa giacchè l’allontanamento temporaneo (previsto dalla norma in commento) comporta l’assegnazione anche dell’immobile familiare nonché l’eventuale fissazione di un assegno provvisorio di mantenimento (e/o alimentare..la natura è controversa come si vedrà).

Il legale incaricato dovrà, inoltre, verificare la sussistenza di alcune condizioni di procedibilità. In particolare:

1. la non sussistenza della contemporanea pendenza di un giudizio di separazione e/o divorzio eccezion fatta per il verificarsi della condotta pregiudizievole nel c.d. lasso temporale (tra il deposito del ricorso e l’udienza presidenziale i cui provvedimenti provvisori fanno venire meno l’efficacia dei provvedimenti adottati in base alla 154);

2. la condotta denunciata (ed è questa la problematica più ampia) non deve costituire reato procedibile d’ufficio, (nel quale caso la misura di protezione -quella dell’allontanamento di maggiore interesse- può essere adottata dal giudice penale su richiesta del P.M). o, comunque, deve integrare gli estremi di un reato che sia pure procedibile d’ufficio, per la pena edittale in esso prevista, preveda l’adozione di misure cautelari penali. In caso contrario, si avrebbe una inutile discriminazione di tali situazioni che rimarrebbero prive di tutela giuridica. Il deposito di querela retrattabile, quindi, non è considerato come ostacolo al ricorso delle misure in commento;

Di indubbia difficoltà, data la casistica giurisprudenziale (ancora insufficiente) in merito, la valutazione, poi, della condotta pregiudizievole in particolare di quella incidente nella sfera psicologica (la parola mobbing familiare inizia a ricorrere frequentemente nei giudizi di separazione ai fini della valutazione dell’addebito). I provvedimenti in materia hanno cercato di identificarne diverse fattispecie.

Invero, negli episodi che possono verificarsi nell’ambito familiare, accanto a condotte quasi sempre perseguibili d’ufficio (minacce aggravate, maltrattamenti, lesioni gravi..) e, quindi, non sempre tutelabili in sede civile, ci sono condotte non integranti reati perseguibili d’ufficio considerate degne di tutela (abusi psicologici, minacce semplici, lesioni lievi) ed altre ancora, di lieve entità, non degne di tutela giudiziaria (semplici bisticci, per esempio).

Non si potrà tenere in debito conto,poi, che tale misura ben potrebbe essere strumentalizzata (con camuffamento od esasperazione della realtà) dal cliente al fine di ottenere provvedimenti anticipatori (saltando i tempi propri dei provvedimenti in tema di separazione e divorzio). Non è possibile, in particolare, un ordine di protezione volto ad autorizzazione il soggetto che abbia subito pregiudizio a lasciare la casa comune (=TITOLO DI ESONERO DALLA COABITAZIONE)

La casa familiare, peraltro, viene assegnata anche se di proprietà del soggetto abusante ed in mancanza di figli minori e tale effetto potrebbe fare comodo a non pochi conviventi.

Il dovere deontologico o meglio la coscienza di ciascuno dovrebbe evitare un abuso di tale utilissima normativa.Sino ad oggi, peraltro, non sembra essere stato fatto il temuto uso distorto della norma.

Il sistema di Prove, come anticipato, è molto importante giacchè si tratta di provvedimenti caratterizzati da una cognizione sommaria occorrerà cercare il più possibile di dimostrare sia la condotta pregiudizievole (con individuazione di tempi, modi, ed eventuale reiterazione nel tempo della stessa) sia la richiesta di assegnazione dell’immobile ed in particolare dell’assegno provvisorio.

La produzione di atti di querela, referti medici,certificati del casellario penale, verbali di polizia, provvedimenti giudiziari precedenti, note dei servizi sociali, sarà indispensabile per provare la condotta integrante il pregiudizio fisico subito ma ben più difficile, se non quasi impossibile, la prova del pregiudizio psicologico. Anche se pure qui potrà venirci in aiuto il comportamento pubblico tenuto dal soggetto qualora il medesimo abbia in pubblico manifestato un sprezzante, irriverente ed ingiurioso nei confornti del convivente. L’ascolto degli informatori che potranno essere indicati nel ricorso e condotti in udienza potrebbe difatti svolgere un ruolo fondamentale per l’accoglimento della misura cautelare. Purtroppo alcuni comportamenti (=vessazioni psicologiche) sono ben più subdole e la prova diventerebbe una vera probatio diabolica.

Occorrerà, invero, provare il tenore di vita goduto durante la convivenza, nonchè le reciproche risorse economiche delle parti coinvolte al fine di stabilire la misura dell’assegno provvisorio la cui natura alimentare o di mantenimento è alquanto controversa (annosa, peraltro, è la distinzione della natura dell’assegno di separazione e divorzile). Il giudice stesso potrà servirsi, come nei normali giudizi di separazione e divorzio, delle indagini sul tenore di vita, sul patrimonio comune e personale delle parti, anche per mezzo della polizia tributaria. Allo stesso, infine, viene riconosciuto un potere generico di richiedere informazioni con qualsiasi mezzo (anche telematico-telefonico) nei confronti di qualsiasi soggetto od ente pubblico o privato.Ovviamente il medesimo potrà ordinare ai soggetti in causa la esibizione delle certificazioni dei redditi percepiti.

In realtà le più grandi difficoltà della difesa sono legate alla necessità di ottenere i provvedimenti ex L.154 nel più breve tempo possibile. “L’infra tempore” potrebbe avere indubbi ed immaginabili effetti devastanti.

Ed in ciò la natura di procedimento cautelare di cui in parte partecipano gli ordini di protezione ci poò essere di ausilio consentendo la possibilità di chiedere e di ottenere, in tutte quelle situazione di reale pregiudizio, un provvedimento inaudita altera parte con rinvio a successiva udienza di conferma e senza necessità di giudizio di merito. Il problema è che nella prassi sino ad oggi evidenziata provvedimenti di tale genere sono stati pochi, forse anche per evitare che di tale strumento possa essere fatta la strumentalizzazione innanzi denunziata (ved. TRIBUNALE REGGIO EMILIA 6 maggio 2002 decr.) e tutelare immediatamente solo situazioni icto oculi pregiudizievoli (nel caso di specie vi erano querele, referti medici e provvedimenti del Tribunale per i Minorenni)

Non rimane quindi che sperare nella brevità dei tempi processuali.
A tale proposito si osserva un trend positivo, fatta eccezione per alcuni provvedimenti emessi dopo ben quattro mesi dal deposito del ricorso, in genere i provvedimenti vengono emessi entro massimo due mesi dal deposito della istanza di allontanamento.. Tra la data del deposito e la udienza di comparizione in genere decorre da 15 gg ad 1mese e, nota lodevole, i provvedimenti vengono a volte pubblicati anche il giorno dopo tale udienza.

Sarebbero auspicabili tempi più brevi soprattutto allorquando, non concesso il provvedimento inaudita altera parte, venga fissata una udienza di comparizione delle parti. La notifica del provvedimento all’autore della violenza potrebbe avere effetti disastrosi e facilmente prevedibili!

Fonte: diritto e famiglia


FidelisAdmin
00mercoledì 23 gennaio 2008 16:31
Email inviatami da cltstrad:



Grazie mille. Ora ho preso contatto con il mio avvocato che mi ha dato il telefono di un bravo penalista. Speando che non mi arrivi una schioppettata per la consulenza o l'azione, del resto sono disposto ad andare con le pezze... pur di aiutare questa poveretta, che già ha problemi suoi per il fatto di non essere vedente.
Ad ogni modo ho preso atto e prestissimo mi muoverò o con un esposto alla magistratura o tramite le autorità di polizia.
Ciao. Vi tengo al corrente non appena ho notizie

Leonardo

FidelisAdmin
00mercoledì 23 gennaio 2008 16:33
Bene!!! Adesso non fermarti...
Per qualsiasi cosa siamo a tua disposizione...

Mi raccomando tienici informati.

Cordialmente
Gae
cltstrad
00martedì 12 febbraio 2008 19:09
Re: Novità... sgradevoli
In merito agli scambi che ci sono stati sul web, ho parlato con 2 penalisti (risposta = senza una denuncia di sua moglie non possiamo fare niente), con Telefono Rosa (idem con focaccia), un ispettore di polizia (mi ha detto la stessa cosa).
Nel contempo mia moglie, che oltre a essere succube di questo bel personaggio che è il fratello, quando ha qualcosa non parla. Mi viene a dire che in 3 occasioni diverse il tipo ha usato violenza fisica contro di lei: una volta le ha dato un pugno in testa, un'altra le ha dato uno spintone rischiando di farla cadere mentre era ubriaco e un'altra volta ancora di cui non ricordo la dinamica.
Allora da quello che ho capito posso fare niente o poco e tenermi la mia frustrazione e il mio senso di impoitenza, visto che lei è succube di suo fratello che la schiaccia psicologicamente,
la domina e da cui non può staccarsi a causa (anche) di interessi comuni oltre che per suo legame affettivo (è molto legata al fratello, al punto che in certri casi nega l'evidenza dei fatti). Inutile dirle, siamo ormai entrambi di 58, di spostarci nella nostra casa al mare. se lui la chiama, lei corre... e non posso restare con loro (nemmeno per sicurezza), sviluppando poi un'ansia che non vi immaginate in attesa del suo ritorno.
Un saluto e scusate lo sfogo.

Leonardo

Geneshys
00martedì 12 febbraio 2008 20:05
Allora in questo caso lo denunci lei... Comunque sia anche lei ne risente e la serenità familiare sta andando in frantumi, se non direttamente anche lei si sente in pericolo per il comportamento di quest'uomo! Denunci alle autorità la pericolosità di un uomo che è sempre sotto l'effetto del l'alcool e la paura di vivere sempre condizionati dalla sua presenza!

Mi faccia sapere...

Gae

cltstrad
00martedì 12 febbraio 2008 23:22
Re: Risposta

Allora in questo caso lo denunci lei... Comunque sia anche lei ne risente e la serenità familiare sta andando in frantumi, se non direttamente anche lei si sente in pericolo per il comportamento di quest'uomo! Denunci alle autorità la pericolosità di un uomo che è sempre sotto l'effetto del l'alcool e la paura di vivere sempre condizionati dalla sua presenza!

Mi faccia sapere...

Gae





Lo farei più che volentieri, se avessi uno straccio di prova contro di lui. Inoltre ho parlato con 2 avvocati penalisti e un ispettore di polizia e tutti mi hanno detto che mia moglie non vuole fare una denuncia c'è poco da fare. E mia moglie NON si metterà mai contro il fratello edd è sintomatico anche (secondo me) il fatto che queste cose avvengono SEMPRE quando io per qualche motivo sono assente. Forse non si azzarda il tipo e sa che reagirei... Ad ogni modo non lo so, magari la classica denuncia anonima... Tentare non nuoce, dicevano i miei vecchi. C'è il fatto delle armi, quello dell'alcool...

Grazie e buona notte

Leonardo





FidelisAdmin
00mercoledì 13 febbraio 2008 13:16
Leonardo mi creda mi sento davvero molto frustrato seguendo la sua vicenda.

A mio avviso, prendendo per buone le delucidazioni dei legali da lei contattati, l'unica arma a sua dispozione è quella di denunciare personalmente il tizio, perchè in fondo come ribadito poco sopra anche lei indirettamente vive uno stato di profondo disagio e pericolo!

Ora comprendo l'amore che la sua compagna ha nei confronti del fratello ma deve rendersi conto che sta mettendo in pericolo, oltre che in crisi, la vostra serenità nonchè alla lunga il rapporto di coppia.

Se proprio la situazione è inaccettabile inizi a non essere più accondiscendente con un "amore", quello della sua compagna verso il fratello, (addirittura lascia tutto per andare da lui quando questo la chiama) che rischia di distruggere un'altro amore quello vostro! Fino a quanto lei Leonardo può sopportare...Ci si rende conto che di fronte a situazioni del genere inzia anche a nascere e crescere una rabbia dentro nei confronti di chi non fa nulla per tutelarsi e tutelare...

Credo che debbe essere fatta opera di persuasione... Una vita così, sempre in bilico, non può e non deve essere alimentata...

Cordialmente
Gae


Lilli66
00mercoledì 13 febbraio 2008 15:19
Ci provo (senza alcuna competenza in materia): ma i servizi sociali non possono essere coinvolti in alcun modo?
Magari per aiutare sua moglie a prendere consapevolezza, o per aiutare questa persona (alcolista, emotivamente instabile)...
Forse per coinvolgere i servizi sociali non è necessaria una denuncia, ma andare a parlare con un assistente sociale e spiegare la situazione. Potrebbero monitorare un po' la situazione e forrse un domani una loro relazione potrebbe darle quello straccio di prova sulla quale poter poi agire a livello di pubblica sicurezza.
Cordiali saluti
Lilli
cltstrad
00mercoledì 13 febbraio 2008 15:27
Re:
Risposta:

Capisco benissimo la sua risposta e le sue parole e non posso che confermarle, sia l'insicurezza mia personale, sia le prime incrinature del nostro rapporto. Ad ogni modo, tra ieri notte e questa mattina, mi sono spaccato la testa su Internet per cercare di capire le leggi che mi riguardano. In definitiva, fare una denuncia/segnalazione simile senza prove o testimoni a sostegno equivale al rischio di prendersi una denuncia per diffamazione.
Invece, per quanto attiene a un'eventuale segnalazione anonima sembra che nessuna autorità, per via di una legge, la prenderebbe in seria considerazione, sebbene sul sito dei Carabinieri sia scritto:: Gli elementi contenuti nelle denunce anonime possono stimolare l'attività di iniziativa del P.M. e della polizia giudiziaria al fine di assumere dati conoscitivi, verificando se dall'anonimo possano ricavarsi estremi utili per l'individuazione di una "notitia criminis".
Ad ogni modo ci penserò sopra e naturalmente vi farò sapere. Grazie

Leonardo

p.s. Perché certe email, come quella che ho spedito questa mattina, non appaiono sul blog/forum? Dicevo solo che pur avendo subito aggressioni fisiche in 3 occasioni, mia moglie mi ha detto che MAI prenderebbe posizione contro suo fratello e che comunque lei è certo di poterlo aiutare quando sarà venuto ad abitare qui di fianco (altro bell'affare!!).




cltstrad
00mercoledì 13 febbraio 2008 15:32
Re:

Ci provo (senza alcuna competenza in materia): ma i servizi sociali non possono essere coinvolti in alcun modo?
Magari per aiutare sua moglie a prendere consapevolezza, o per aiutare questa persona (alcolista, emotivamente instabile)...
Forse per coinvolgere i servizi sociali non è necessaria una denuncia, ma andare a parlare con un assistente sociale e spiegare la situazione. Potrebbero monitorare un po' la situazione e forrse un domani una loro relazione potrebbe darle quello straccio di prova sulla quale poter poi agire a livello di pubblica sicurezza.
Cordiali saluti
Lilli



A dicembre, Telefono Rosa mi ha detto che se non c'è una segnalazione di mia moglie, loro non possono intervenire. Creedo che gli assistenti sociali risponderebbero allo stesso modo ... verò è che tentar non nuoce. Grazie comunque

Leonardo





FidelisAdmin
00mercoledì 13 febbraio 2008 16:19
I servizi sociali in effetti potrebbero monitorare la situazione e stimolare l'attenzione delle forze dell'ordine circa la pericolosità di quest'uomo!

Leonardo bisognerebbe chiarire certe questioni...

Quest'uomo lavora? Il suo problema con l'alcool ha mai procurato danni a terzi? Allo stato attuale quest'uomo dove vive? Che legame economico vi è tra la sua compagna e suo fratello?

Vede esiste a mio avviso un grande vuolto legislativo circa le tossicodipendenze, infatti la legge non definisce tra i trattamenti sanitari obbligatori quello inerente il programma terapeutico e socio-riabilitativo per i tossicodipendenti o alcolisti! Questo a danno di chi subisce il tipo di violenze da lei indicate!

Ma lei ha mai provato a parlare con quest'uomo? Ha mai provato a metterlo di fronte al suo dramma? Ma la sua compagna non si rende proprio conto del danno che sta facendo cercando di minimizzare?

Quando sono avvenute le ultime violenze?

Cordialmente
Gae






cltstrad
00mercoledì 13 febbraio 2008 16:36
Re:

Leonardo bisognerebbe chiarire certe questioni...

Quest'uomo lavora? Il suo problema con l'alcool ha mai procurato danni a terzi? Allo stato attuale quest'uomo dove vive? Che legame economico vi è tra la sua compagna e suo fratello?

Vede esiste a mio avviso un grande vuolto legislativo circa le tossicodipendenze, infatti la legge non definisce tra i trattamenti sanitari obbligatori quello inerente il programma terapeutico e socio-riabilitativo per i tossicodipendenti o alcolisti! Questo a danno di chi subisce il tipo di violenze da lei indicate!

Ma lei ha mai provato a parlare con quest'uomo? Ha mai provato a metterlo di fronte al suo dramma? Ma la sua compagna non si rende proprio conto del danno che sta facendo cercando di minimizzare?

Quando sono avvenute le ultime violenze?

Cordialmente
Gae





Allora, rispondo, anche se non nell'ordine.

Non lavora, vive delle rendite di una o due case (affitti). So solo che una volta ha minacciato un pizzaiolo con il coltello, perché non voleva fare entrare il suo cane. Ma quello ha evitato di piantare grane. Il legame economico tra la mia compagna è questo tipo è rappresentato da case di proprietà e un conto corrente in comune.

E' stato in varie strutture per disintossicarsi ma una volta uscito ha sempre ripreso. Quest'estate era riuscito a non bere per 4 mesi ... poi ha ripreso più di prima e peggio di prima. Quando ha bevuto non si controlla e può scattare la violenza. Attualmente vive nella sua casa dove viveva insieme al figlio e alla moglie (per la cronaca, il figlio se ne è andato a vivere lontano da lui perché non lo sopportava, la moglie se ne è andata anche perché le aveva messo addosso le mani a più riprese, ma èp inutile sperare in una sua testimonianza ha troppa paura).

Le ultime violenze sono successe (sempre che la mia compagna non mi taccia altro) circa 2 settimane fa.

Parlargli? Se fosse stato possibile... ma è una persona che reagisce violentemente alla minima cosa e che gira con in tasca un coltello e una pistola... La mia compagna credo sia passata dalla fase aggressiva, alla fase di temerlo.

Sono daccordo sul vuoto legislativo. Comunque, anche TSO (trattamento sanitario obbligatorio): 1) dipende dal sindaco e il mio sindaco tende a non concederlo 2) poi non può essere lungo.

Per i servizi sociali concordo. Magari provo a cercare l'indirizzo, ma quelli del Comune o quelli delle ASL? Ho visto che sono in entrambi i posti.

I servizi sociali in effetti potrebbero monitorare la situazione e stimolare l'attenzione delle forze dell'ordine circa la pericolosità di quest'uomo!

Grazie e saluti (spero di essere statoi abbastanza chiaro)

Leonardo

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FidelisAdmin
00mercoledì 13 febbraio 2008 16:49
Grazie, è stato molto chiaro...


Chi ha a che fare con tossicodipendenti deve sapere che in base agli articoli 88, 89 e 95 del Codice Penale lo stato di intossicazione cronica da alcol o stupefacenti è riconosciuta possibile causa di vizio totale o parziale di mente.



Quindi nasce da se la possibilità, mediante i servizi sociali, d'intervenire in merito!
Non solo...


Un provvedimento possibile qualora il comportamento della persona tossicomane comprometta gravemente la sua situazione economica o quella della famiglia è la richiesta di inabilitazione. L'articolo 415 del Codice Civile, infatti, prevede che il coniuge, i parenti fino al quarto grado, i suoceri o il tutore possano chiedere l'inabilitazione per chi per abuso abituale di alcolici o di stupefacenti esponga sé o la sua famiglia a gravi pregiudizi economici.



Il provvedimento di inabilitazione, come si vede, non è una sanzione contro il tossicomane o l'alcolista ma, al contrario, è un mezzo per salvaguardare i suoi interessi economici in un periodo in cui non è in grado di occuparsene. Il provvedimento di inabilitazione infatti viene a cessare con il venir meno della causa che l'ha determinato.

Pertanto sua sorella, visti i legami economici, o lei in quanto convivente (da chiedere all'avvocato) potrebbe muoversi in questo modo!

Comunque sia, visto che cammina armato sia con pistola che con arma bianca, protrebbe davvero fare una denuncia anonima indicando proprio quello che ha detto qui, i carabinieri saranno obbligati a verificare queste cose!

Certo che la situazione è davvero difficile!
Intanto provi con i servizi sociali.

Cordialmente
Gae



cltstrad
00mercoledì 13 febbraio 2008 17:05
Re:
Grazie a lei caro amico, se posso chiamarla tale... per tutto l'aiuto e i consigli che mi dà. La denuncia anonima la farò senz'altro... e a seguire cercherò di capire come fare con gli assistenti sociali. Dimenticavo, oltre all'alcool e a spendere tutti i suoi soldi in c...e (videogiochi, macchinine, ecc.) soffre anche di disturbo bilaterale o maniaco-depressivo.

Purtroppo mia moglie gli ha già detto che domani mattina va da lui... per spingerlo a fare qualcosa delle cose che tutti fanno (pulire la casa, ecc.). Senza di lei non farebbe niente.

Cordialmente Leonardo

FidelisAdmin
00giovedì 14 febbraio 2008 02:16
Re: Re:
cltstrad, 13/02/2008 17.05:

Grazie a lei caro amico, se posso chiamarla tale... per tutto l'aiuto e i consigli che mi dà. La denuncia anonima la farò senz'altro... e a seguire cercherò di capire come fare con gli assistenti sociali. Dimenticavo, oltre all'alcool e a spendere tutti i suoi soldi in c...e (videogiochi, macchinine, ecc.) soffre anche di disturbo bilaterale o maniaco-depressivo.

Purtroppo mia moglie gli ha già detto che domani mattina va da lui... per spingerlo a fare qualcosa delle cose che tutti fanno (pulire la casa, ecc.). Senza di lei non farebbe niente.

Cordialmente Leonardo




Si figuri, è nostro dovere cercare di stare quanto più vicini alle persone che chiedono aiuto, in questo caso ci sentiamo con le mani legate perchè vi sono situazioni che minano sensibilmente ogni azione positiva che si vorrebbe intraprendere.

Io credo che la sua compagna dovrebbe tener ben presente la pericolosità dell'individuo che è quasi sempre sotto l'effetto dell'alcool e congiuntamente al suo disturbo maniaco-depressivo può davvero essere un pericolo per la vostra incolumità!

Va considerato che la sua è una malattia mentale che causa pesanti alterazioni dell'umore che oscilla, infatti, tra episodi maniacali ed episodi depressivi, alterazioni che sia aggravano con l'uso dell'alcool e pertanto si rende necessario un intervento volto a evitare complicazioni che possano sfociare anche in fatti delittuosi! Questo le forze dell'ordine nonchè i servizi sociali devono tenerlo presente!

Mi tenga informato

Gae





cltstrad
00giovedì 14 febbraio 2008 09:54
Re: Re: Re:
Oltre al resto va aggiunto che assume psicofarmaci insieme all'alcool (credo antidepressivi) e che è cardiopatico.

Purtroppo so quali siano i disturbi di questa brutta malattia (disturbo maniaco depressivo). Ma lui non si vuole curare, sta una settimana (e non sempre, quando proprio si accorge lui che sta arrivando al limite) e poi uscito dalla struttura prende le medicine come e quanto decide lui. Con conseguenze che le lascio immaginare...

Anche questa mattina ho cercato di fare ragionare mia moglie, ma questa volta se l'è presa... Non è stupida e non capisco come possa pensare di poter aiutare suo fratello, che tra l'altro NON vuole essere aiutato. E continua a dire che io esagero... a volte mi sembra di dire e fare cose che non servono a niente e nessuno. Mi spiace solo perché il nostro era un bellissimo rapporto e ancora lo sarebbe se non ci fosse questa persona.

Grazie comunque davvero di tutto. La terrò certamente al corrente. Un saluto




cltstrad
00venerdì 7 marzo 2008 18:19
Re: un aggiornamento
Come consigliatomi ho fatto una denuncia anonima. Purtroppo niente o nessuno si è mosso...
Ad ogni modo mi sapete dire qualcosa del gruppo Aliseo? (Gruppo Abele)
Si occupano di alcolisti e delle loro famiglie. Dovrei andarli a trovare (purtroppo da solo, mia moglie continua a non volere fare denuncie)
Grazie e ciao a tutti

Leonardo


FidelisAdmin
00venerdì 7 marzo 2008 18:27
Salve Leonardo e bentornato.
La denuncia anonima dovrebbe far scattare degli accertamenti, sempre se la stessa non è stata messa nel dimenticatoio... speriamo di no, quindi ci vuole un pò di tempo per eseguire tutte le indagini del caso.

Posso sapere cosa a denunciato? A grandi linee naturalmente...

Per quanto riguarda il gruppo abele le invio il link:

www.gruppoabele.org/

Qui può trovare tutto quello che gli serve...


Mi faccia sapere
Gae
cltstrad
00venerdì 7 marzo 2008 18:39
Re:
Salve, Gae

Mi sono limitato (in caso contrario il tipo sarebbe sicuramente risalito a me) a dire che c'era una persona quasi sempre ubriaca con delle armi che girava per il quartiere.

Non lo so, forse avrei fatto meglio a scrivere ai CC invece che a PS. Bhè, sono passate solo 2 settimane, se entro 1 mese non cambia niente provo a ripetere con CC (Carabinieri).

Grazie del link, ma la domanda era un'altra (colpa mia, scusatemi, mi sono spiegata male): se qualcuno/a ne ha avuto esperienza diretta.

Ciao Leonardo

FidelisAdmin
00venerdì 7 marzo 2008 18:52
No mi dispiace per quanto mi riguarda nessuna esperienza diretta...

Vede quello che fa più rabbia è cercare di fermare un uomo pericoloso per se stesso e per gli altri, onde evitare che ci scappi il morto, ma non poter veramente far nulla di concreto...
Io spero davvero che la Polizia faccia quello per cui è preposta... Attenda un mese poi si rechi dai carabinieri a fare la stessa cosa, vediamo che succede...

Cordialmente
Gae
cltstrad
00venerdì 7 marzo 2008 23:22
Re:
Purtroppo il senso di impotenza e la rabbia inizia veramente a fare pesantemente parte del mio DNA. Tra mia moglie che ha paura di fare qualcosa (e che non capisce che in questo modo NON farebbe niente contro suo fratello, ma sarebbe anche nell'interesse del personaggio che finalmente verrebbe curato) e la scarsa risposta delle autorità preposte ... va bè aspettiamo un mese come dice lei. E, sempre come dice lei, speriamo davvero che non ci scappi nessun morto, né a casa nostra né fuori. Francamente l'idea che fra un po' verrà a vivere qui non mi lascia per niente tranquillo...

Grazie comunque, anche se non ne sa niente, per l'altra faccenda. Il fatto è che sono credo, di impostazione cattolica e lui è ateo e antoiclericale. Mi stavo interrogando se sia il caso visto il personaggio di fare intervenire un gruppo cattolico.

Ad ogni modo devo aspettare di chiamarli quando non c'è mia moglie, il che significa che questa è a casa di suo fratello.

Buona notte e grazie. Vi terrò al corrente se ci fossero altri sviluppi. Molte volte vorrei scrivervi, indipendentemente dagli sviluppi, quando l'ansia e l'angoscia diventano insopportabili (+ il sendo di impotenza), ma non lo faccio perché ho paura che sto abusando un po' troppo di voi e della vostra simpatia e amicizia.

Leonardo
FidelisAdmin
00venerdì 7 marzo 2008 23:45
Leonardo lei qui può scrivere quando vuole, non abusa certo di nulla... Noi siamo qui per questo... In quanto al fatto di essere un uomo ed il forum dedicato alla violenza contro le donne non le vieta di esternare tutte le sue perplessità, disagi e sofferenze...
Come vede io da uomo mi batto per i diritti delle donne, cosa che sta facendo altrettanto lei con sua moglie, quindi qui troverà sempre la porta aperta, tranquillo.
Spero vivamente che la questione di possa risolvere senza arrivare necessariamente a problemi ben più gravi.

Quello che posso dirle è a parte il supporto qui in forum, se vuole ci scriva una lettera dettagliata di tutto quello che sta accadendo e noi la rigireremo ai servizi sociali e per conoscenza ai carabinieri. Più di questo non so che fare.

Cordialmente
Gae
cltstrad
00sabato 8 marzo 2008 00:06
Re:
Grazie per la porta aperta e la mano tesa. Certo mi batto contro la violenza alle donne, che per me è pura aberrazione come quella contro i bambini. Vorrei solo vivere in una società diversa, come quella americana (ho vissuto 4 anni in US) dove sarebbe bastato rivolgersi al poliziotto di quartiere... lì, con tutti i difetti che si vogliono trovare agli USA, almeno la gente è più tutelata. Almeno così era quando vivevo lì. Anch'io vorrei non si arrivasse a problemi più gravi. Certo è che se si dovesse arrivare che usa violenza fisica in modo pesante in mia presenza, non mi limiterò a guardare...

Quanto alla lettera, a parte che voi siete in Sicilia (credo) e io a Torino... aspettiamo prima il mese. Vediamo cosa succede. La lettera dettagliata ve la posso mandare. A quale indirizzo? Se dovessi scrivere tutto, sarebbe molto lunga. Poi mi fido relativamente della posta elettronica (certi msg non arrivano e vista la delicatezza della questione). Ergo dove trovo un vostro indirizzo postale? Grazie comunque per questo aiuto che certamente coglierò.

Leonardo

p.s. Mi scriva pure in privato se vuole (l'indirizzo lo dovrebbe avere)


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