AIUTOOO

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Luna_78
00venerdì 11 gennaio 2008 15:19
AIUTOOO
Ciao, ho quasi 30 anni e sono veramente sul orlo di una crisi di nervi continuo a piangere e non riesco a trovare una via di uscita.. mi sento inutile e senza forze...vorrei solo chiudere gli occhi e non pensare a niente... magari con le vostre testimonianze riesco a farmi forza a superare questo momento.
Sono spostata da qualche mese con una persona con una cultura differente dalla mia, e lui ha una gelosia molto ma molto possessiva, del tipo che non posso scendere a prendere la posta da sola, mi controlla tutto tutto tutto, telefono posta, di tutto, poi lavorando mi chiama in ufficio per vedere se sono in ufficio.Mi chiede perché vado cosi presto in ufficio, e per di piu se non rispondo a volte al telefono perché sono occupata al lavoro pensa subito che ci sia un altra persona, che lo tradisco, che non posso avere amicizie maschili che non esiste, e mi insulta e mi dice tante brutte parole... che io guardo gli altri uomini (cosa assolutamente non vera) e tante ma tante altre cose che ogni giorno ne salta sempre fuori una... per dire che un giorno non potevo farmi un bango perché dovevo cucinargli subito, perché io devo fare tutto quello che dice lui. Che sono io che devo cambiare tutto di me.. io mi sento una nullità non lo so ma mi sento malissimo, ci sono momenti che vorrei lasciarlo ma ne sono innamorata, poi dice che lo tratto male, ma il fatto è che se lui non mi dicesse tutte quelle cose io non reagirei cosi. Io non so piu che cosa fare, perché poi a volte mi sembra veramente che sono io che ho qualcosa che non va.. incomincio ad avere mal di testa per tutte queste frustrazioni. HELP! [SM=g27999]
marylv
00venerdì 11 gennaio 2008 16:51
Ciao Luna,
anche se le culture sono diverse non giustificano assolutamante certi comportamenti, non devi asolutamante pensare che in te ci sia qualcosa di sbagliato, non pensarlo mai, non lo credere, non sei tu che ti stai comportando male!
Se credi che sia solo un momento e pensi che superato questo momento poi passerà,prova a pensare che questa persona che tu ami, sta tendando in nome di un sentimento che non ha niente a che vedere con l'amore di farti fare ciò che vuole lui, sei solo all'inizio di questa storia?
Non cadere dove molte di noi sono cadute, le nostre testimonianze non sono solo sfoghi, ma sono stralci di vita che vorrebbero aiutare altre donne a comprendere e ad evitare che certi uomini si impadroniscano delle nostre vite.
Ciò che posso suggerirti è di dare ascolto agli operatori che ti risponderanno, talvolta dar ascolto solo al cuore è nocivo per tutto il resto specialmente per noi stesse, ome vedi sei combattuta tra il sentimento che provi per lui e il male che lui ti provoa dicendoti certe cose e importi ciò che vuole lui, dicendoti che lo tratti male, e già qui lo giustifichi dicendo che se lui non dicesse certe cose tu non reagiresti coì...sai quante giutificazioni darai a questi comportamenti?
Se ti sei resa già conto di quanto possa far male una situazione iniziale, fra qualche anno che sarà?

Un abbraccio
Lilli66
00venerdì 11 gennaio 2008 19:21
Cara Luna,
condivido totalmente quello che ti ha scritto Marylv.
Nulla giustifica l'atteggiamento di tuo marito che è, amio avviso, ben oltre la violenza psicologica, visto che viola la tua libertà personale in modo molto pesante. Parli di una diversità di cultura: se non è una domanda troppo personale, puoi dirci cosa intendi? Tuo marito è straniero?
Sei molto giovane e sei appena sposata. Forse quando tu e tuo marito eravate fidanzati hai sentito diverse volte amici e parenti dirti che non era la persona giusta per te e ora che tocchi con mano la durezza della situazione puoi sentirti in colpa per questo.
Non devi pensare tutto queste cose: tanti matrimoni con persone diverissime da noi, di culture e nazionalità diverse sono felicissimi! Tu eri (e sei) innamorata di tuo marito: quindi non hai fatto altro che seguire il tuo cuore!
Però, come ci ricorda Marylv, in certe situazioni il cuore ci da' dei consigli sbagliati...quindi occorre farsi forza, metterlo in secondo piano e usare la testa.
Luna, le cose che racconti di tuo marito sono, a mio avviso, molto gravi. E siete sposati da pochi mesi!
Puoi provare ad affrontare la situazione "nel matrimonio" (con la terapia di coppia, rivolgendoti ad un consultorio, etc), ma agisci presto e affidati sempre a persone e istituti competenti, non al primo che capita (tipo il centro di ascolto della parrocchia o cose del genere).
Comunque, il mio consiglio è: vai SUBITO presso un centro antiviolenza e affidati a loro.
Puoi farlo anche restando sposata.
Nessuno, al centro antiviolenza, ti verrà ad imporre di lasciare tuo marito, se tu non ne sei convinta, nè questo avrà conseguenze sulla tua vita.
La riservatezza di questi centri è assoluta.
In questo caso, NON DIRE NULLA A TUO MARITO. Non fargli capire nulla di quello che hai in mente.
Un'altra cosa (terribile) che voglio dirti è: finchè le cose non si sono PERFETTAMENTE chiarite, non fare un figlio con quest'uomo. Un figlio non "aggiusta" un matrimonio che non funziona, non vi renderà "famiglia" e sarà sempre un'amra nelle mani di tuo marito, contro di te, anche quando tu, finalmente, non lo amerai più e sarai pronta a lasciarlo.
So che è terribile dirti questo ma è molto peggio trovarsi poi a gestire una situazione di violenza coniugale in presenza di figli.
Luna, ascolta il mio consiglio: rivolgiti subito ad un centro antiviolenza della tua città, telefona, prendi un appuntamento (lascia il numero di cellulare e non il fisso) e poi vacci di persona. I casi di violenza psicologica sono di competenza dei centri antiviolenza e ti aiuteranno nel migliore dei modi.
Credimi, altre cose ti farebbero solo perdere tempo.
Sei giovanissima, ti rifarai una vita: esci subito da questa storia, fatti forza.
Ti abbraccio,
L.
FidelisAdmin
00venerdì 11 gennaio 2008 20:16
Re: AIUTOOO
Ciao e bentrovata!

Da quello che leggo si configurano reati perseguibili penalmente,in quanto si tratta di violenza privata, nessuno può violare la libertà della persona ne tantomeno ossessionarla con le proprie paranoiche convinzioni.

Senza ombra di dubbio siamo di fronte a un sistema di molestie e comportamenti tali da costringerti a cambiare radicalmente il tuo regime di vita,modificare negativamente le tue condizioni psicofisiche danneggandoti emotivamente.

In questi anni cosa hai fatto per risolvere questa problematica? Sei mai riuscita a parlare apertamente con quest'uomo del suo comportamento? Hai mai pensato di iniziare una causa di separazione?

Amica cerca di raccontarci la storia dall'inizio, per quanto doloroso possa essere aiuta noi a comprendere e te a prendere consapevolezza circa i passi che devi compiere successivamente.

Ha ragione Lilli quando dice che è bene che tu ti recassi ad un centor antiviolenza per farti aiutare e supportare da loro... Noi comunque ci saremo sempre e seguiremo i tuoi passi.

Cordialmente
ped@gogista
00sabato 12 gennaio 2008 00:27
Ciao Luna, io sono Giuseppe, la tua purtroppo è una brutta storia in cui predomina la violenza psicologica, la più terribile e distruttiva...Il lavoro, la libertà, la dignità di donna appartengono solo ed esclusivamente a te, nessuno ha il diritto di negartele, neanche tuo marito. La cultura nn giustifica la violenza, nn è un fattore culturale ma caratteriale.Sei così giovane, nn sprecare la tua vita al srvizio di un uomo che probabilmente ha bisogno di una "serva", è opportuno che tu adesso ti rivolga ad un centro antiviolenza, lì sapranno aiutarti, per quanto riguarda il supporto psico-pedagogico-sociale, puoi contare su di noi, ma è bene che inizi a raccontarci la tua storia dall'inizio, anche durante il fidanzamento, magari ha manifestato atteggiamenti violenti anche in quel periodo in cui tutto dovrebbe essere roseo, in cui i difetti dell'altro ci sembrano pregi, no, è solo il sentimento che acceca, la ragione vede ben altro.. Ansioso di leggerti, Peppe!!!
Pedagogista
00domenica 13 gennaio 2008 18:18
Ciao e benvenuta,
non è facile poterti dare subito dei consigli in merito alla tua situazione matrimoniale, visto che siete sposati da mesi...
Sicuramente un uomo che controlla in questi termini la propria donna, non è quello che si definisce una persona normale, e siamo di fronte a violenza psicologica.
Tuttavia ti chiedo, come già fatto in precedenza dai colleghi, di raccontarti con più precisione, iniziando dal periodo del vostro fidanzamento, per capire se già allora manifestasse tale comportamento.
Da parte nostra riceverai tutto l'aiuto possibile, ma dovresti anche contattare un centro antiviolenza dove riceveresti un aiuto più concreto.
Attendo di leggere la tua storia...
Luna_78
00martedì 15 gennaio 2008 10:36
Grazie per il vostro aiuto,
si ci siamo conosciuti anni fa perché lui abitava all'estero, quando potevo fare vacanza dall ufficio prendevo l'aereo e mi facevo 12 ore di volo per raggiungerlo... ci sentivamo tutti i giorni, dopo di che abbiamo preso la decisione di sposarci per poter stare insieme, e lui mi ha raggiunto. Però appunto prima non era cosi è quello che mi sto domandando come mai c'e stato questo cambiamento cosi forte? Lui dice che ora che siamo sposati è diverso, io gli ho detto che non vuol dire che se siamo sposati vuol dire che devo fare tutto quello che mi dice lui. In questi giorni sembrava molto tranquillo, ma già questa mattina mi ha fatto una scenata che non concepisce il fatto che io vada al lavoro cosi presto e termino cosi tardi, ho cercato di spiegargli che qui è differente che se hai un posto di lavoro ti devi impegnare che anche se devi stare 30 minuti in piu delle tue ore lo devi fare se ti piace il tuo lavoro anche perché ugualmente si ha delle grandi soddisfazioni in cambio. Sono tante cose che sto valutando, ora mi sono prefissata di fare come un periodo di prova, e di avere la forza che se non va di non sentirmi fallita... anche se è veramente difficile quando si ama una persona.
Luna_78
00martedì 15 gennaio 2008 10:40
poi hai ragione Lilly, che lui continua a dire che vuole avere un figlio, ma io insisto di no, perché su queste basi non posso mettere al mondo un bambino, non è un giocattolo, per poi sentire discussione su discussioni, gli ho detto che per quello dovrà passare ancora tempo, e li ancora discussioni, però non sono assolutamente in grado ora come ora di avere un figlio.
Lilli66
00martedì 15 gennaio 2008 15:12
Cara Luna,
come gli operatori di progetto sanno bene, anche se il mio ex-marito non è straniero, noi due per varie ragioni, come te e tuo marito abbiamo vissuto quasi tutto il periodo del fidanzamento a distanza, vedendoci pochissimo e le cose andavano bene, anche se ripensandoci dopo mi sono resa conto che molti campanelli d'allarme c'erano anche allora.
Poi con il matrimonio le cose sono cambiate di colpo, il fidanzato affascinante e affettuoso si è trasformato in un marito nerovos, dalla metnalità tradizionale, maschilista, che pretendeva tutto e che ad ogni occasione tirava fuori critiche e paragoni umilianti, anche in presenza di altre persone (specie i suoi familiari!).
E' avvenuto dopo circa due anni un primo episodio di violenza fisica molto grave, lui però si è pentito, si è scusato ed è realmente molto cambiato, o almeno così mi è sembrato: dopo quell'episodio le cose tra noi sono andate molto meglio e così abbiamo avuto dopo due anni da quell'episodio, il nostro bambino.
All'inizio, il mio ex marito era felicissimo di diventare padre, era anche molto affettuoso con me e molto attento e partecipe, però poi prima si è allontanato, estraniato dalla famiglia, poi è diventato di nuovo aggressivo e irritabile, secondo lui lo trascuravo a causa del bambino, il fatto che non potessimo più fare la vita di prima e che la presenza del piccolo ci limitasse gli sembrava intollerabile e ovviamente ne faceva una colpa a me, secondo lui troppo "fissata" e mai brava come sua madre, sua sorella, le sue colleghe di lavoro...
Pian piano sono ricomparse le violenze psicologiche, le critiche continue e umilianti, poi alcuni episodi di violenze fisiche, non gravi come quel primo episodio di anni prima ma che mi hanno molto spaventata perchè temevo che alla lunga si arrivasse di nuovo a quello e anche perchè mi rendevo conto che io l'avevo perdonato, avevo voluto dimenticare un episodio così grave e ora la violenza si ripresentava perchè non avevamo risolto un bel niente, ci avevamo solo messo una montagna di sabbia sopra.
Non ti dico il resto, mi fa troppo male, ma è stato sempre peggio.
Io non so se una persona così (parlo del mio ex marito) possa realmente cambiare: la cosa grave è che per diverso tempo si è comportato piuttosot bene, come fidanzato, prima, era fantastico, poi dopo quel primo episodio delle botte si è impegnato davvero a fare il marito modello e anche all'inizio della paternità sembrava molto coinvolto. Quando ci penso mi chiedo se in tutte queste occasioni fingeva oppure cosa alla fine è scattato in lui per portarlo sempre lì, alla violenza e ai soprusi. Non lo so e ora non mi interessa più saperlo: quello che voglio dirti è di stare molto attenta, anche io gli h dato un lungo periodo di prova prima di convincermi che era davvero cambiato (anzi, che si era trattato solo di un episodio isolato, che non si sarebbe mai più ripetuto), però non è stato così.
Non voglio dirti che sia così per tutti, però che i problemi non si possono affrontare come ho fatto io, sperando e illudendomi che le mie speranze si fossero realizzate senza lavorarci sopra, senza chiarire bene tante cose.
Vedo che tu tendi a giustificarti: parli della tua necessità di restare al lavoro come se tu volessi scusarti, in questo io vedo già agire molto forti i sensi di colpa e i condizionamenti che tutte noi abbiamo vissuto: tu arrivi a scuarti per delle cose normalissime, ma tuo marito si scusa perchè invece di essere FIERO di aver sposato una donna che lavora con impegno, invece di farti trovare a casa una cenetta pronta e la lavatrice avviata, sta lì a criticarti come se tu invece di andare al lavoro fossi andata a fare qualcosa di brutto...e se tu, scusa, andassi a farti una passeggiata per negozi dopo l'ufficio con una collega (figuriamoci poi con un collega...), cosa ti farebbe?
Luna, pensaci bene, la situazione non è promettente, credo che tu lo sappia da sola: non dico che può solo peggiorare ma che è questa l'ipotesi più probabile, soprattutto se il problema non viene affrontato in modo serio, competente. Te lo ripeto: vai presso un centro antiviolenza. Prova solo a fare degli incontri con una psicologa. Nessuno ti costringerà a separarti nè a lasciare tuo marito, non ci sarà nessuna conseguenza legale di tutto questo per tuo marito e meno che mai per te.
Ma tu intanto vacci, così non sarai più sola.
Ti abbraccio,
L.
Geneshys
00mercoledì 16 gennaio 2008 14:02
Ci sono atteggiamenti presenti in tuo marito che vano attenzionati e se il caso analizzati mediante terapia di coppia...
Non lasciare nulla al caso e non sperare che lui cambi.
Lui ha bisogno di frantumare certi atteggiamenti obsoleti che fanno solo male al rapporto di coppia.

Nessun fallimento tranquilla, è importante che tu prenda consapevolezza che spesso non si può modificare il carattere di una persona e pertanto ci si ritrova sempre a vivere con un'incompatibilità caratteriale che alla lunga, come ti sta succedendo, inizia a buttare giù le basi solide dell'amore... Ricorda bene, l'amore non aiuta all'amore... ci sono molte condizioni di contorno ad un rapporto di coppia che se non bene allineati con il comune sentire, agire e proprorsi,frantumano il sentimento alimentato nel cuore.

Decisione molto saggia quella di aspettare di avere un figlio in una condizione familiare non proprio consona per una sana crescita di un bambino.


Cordialmente
Gae
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