Ho conosciuto una giovane donna vittima di maltrattamenti fisici, che ha cercato in tutti i modi di salvare una situazione che alla fine ha calpestato anche i suoi più intimi sentimenti. Qualche anno fa conobbe un ragazzo che faceva uso di droga, se ne innamorò e "decise" che il suo amore lo avrebbe fatto uscire da quel "tunnel".... non fù così. Andarono a convivere e dopo qualche mese la ragazza seppe di aspettare un bambino.Il ragazzo non smise mai di drogarsi, quando era in crisi di astinenza se la prendeva con la ragazza, anche durante la gravidanza. Dopo la nascita della bambina disse di voler cambiare per sua figlia ed iniziò un periodo di disintossicazione in un Ser.T.... ciò però durò solo qualche mese, dopo il quale ricominciò a drogarsi e maltrattare la moglie. Non si fermava neanche dinnanzi la piccola,la quale è stata anche lei vittima vi aggressioni perchè tra le braccia della madre durante quei terribili momenti di sfogo violento..... La ragazza non riusciva, nonostante tutto, a lasciarlo finchè, un giorno, all'ennesima brutalità andò via di casa, rifugiandosi dai genitori e chiedendo l'aiuto del Servizio Sociale. La sua più grande paura era, infatti, che le potessero togliere la bambina. Non fù così: oggi la bimba ha 18 mesi e vive con la mamma a casa dei nonni, il padre ha diritto di vederla due volte la settimana ma la tutela definitiva della bambina è affidata alla ragazza. Lei viene allo "Sportello Donna" per cercare di ricostruire il suo cammino di vita, per cancellare o quantomeno tentare tutte le angosce e il panico che ha dovuto sopportare durante il suo periodo di convivenza, ed infine per gestire la sua fortissima paura durante i giorni in cui la figlia vede il padre. Sono certa che ce la farà, anche perchè è riconoscere di avere un problema il primo passo per "rinascere" alla vita........
