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Quando finirà il dolore?

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2011 12:32
28/10/2011 21:22
 
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Quello che si denota nella tua storia di coppia non è più quello che si chiama amore, ma come la chiama la psicologia, "dipendenza affettiva", (love addiction).

Spesso molti ritengono sia normale questa sorta di dipendenza affettiva, ma con il tempo, quando il rapporto d'amore diventa più maturo, tende a diminuire e normalizzarsi.

"Volendo tracciare il profilo psicologico del dipendente affettivo potremmo dire che è una persona che non si sente libera di amare un altra persona per quella che è veramente e, nello stesso tempo, non è in grado di farsi amare per quella che è la sua vera natura; sostanzialmente il dipendente sta insieme all'altra persona per colmare le proprie paure, i propri bisogni, e non riesce a godere dei veri e propri aspetti positivi dei rapporti umani, obnubilato dalla possessività, dall'ansia di separazione e dalla paura per un possibile abbandono."

Per quanto riguarda il legame tra passato e presente... non hai parlato di tuo padre, questo può essere solo una dimenticanza o può avere altri significati...


Ho avuto una madre narcisista e anaffettiva che mi maltrattava verbalmente, mi svalutava e che non è mai stata presente fisicamente nella mia vita. Questo ha fatto sì che io cercassi lei in tutti gli uomini della mia vita, sicuramente in modo inconscio, perchè ad esempio il mio ex all'inizio si è mostrato dolce, tenero e protettivo con me, per poi rivelarsi un mostro pieno di cattiveria.



Lo aveva già spiegato Jung come ogni persona tenda istintivamente a “scegliere” dei partner che abbiano delle caratteristiche di personalità simili (o più raramente, contrarie) a quelle del proprio genitore del sesso opposto.

Ne consegue il facile rischio, per chi ha “subito” gravi forme di mal-trattamento durante la propria infanzia, di legarsi a partner violenti. Gli etologi chiamano questo meccanismo “trasmissione lamarckiana degli atti acquisiti” e spiegano come sia comune, in natura, riportare nelle generazioni successive i comportamenti appresi dalla generazione precedente...

In un rapporto del genere, ed è quello che a mio avviso è successo ad entrambi, s'innesca una sorta di "suicida" dipendenza, dove il carnefice trae il proprio valore nel "violentare", assoggetare", denigrare", "umiliare" la vittima e nello stesso tempo quest'ultima priva di risposte adeguate al comportamento violento, reputa tale violenza una sorta di giusta punizione a presunti comportamenti sbagliati...










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