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Aiutatemi a non cedere

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2009 22:50
10/09/2009 19:58
 
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Ciao a tutte...vi leggo da qualche settimana, da quando ho "aperto gli occhi" su tante cose, e il solo leggervi mi ha aiutata. Ho 24 anni e nell'ultimo anno ho vissuto una storia con un ragazzo di 32...all'inizio era tutto fantastico: mi ha preso come mai nessuno, mentalmente soprattutto e anche per attrazione fisica. Insomma innamorata e pronta a tutto. Lui si è presentato per quello che non era (dice in giro di essere laureato e dopo 6 mesi di storia mi ha confessato pure questa) ma lo ho amato cmq...perchè l'immagine dei suoi occhi (dolci) per me era il paradiso. Inizialmente, inutile dirlo andava tutto bene...lui è molto generoso, mi ha dato regali e cene ecc come mai nessuno, sa anche essere molto dolce, ma a poco a poco ho visto che c'erano cose che non andavano. Già nei primi tempi non riusciva ad essere semplicemente felice di me, che sono una bella ragazza, dolce, e molto assennata. Era geloso, e dietro alle sue insicurezze giustificava gli atti di rabbia nei miei confronti...che diventavano umilianti, pesanti, discussioni protatte senza tregua fino alle 4 di notte...oltre alle mie richieste di pietà, di farmi respirare, continuava a urlare anche oltre ai miei attacchi di panico, mi minacciava il suicido se per caso gli dicevo basta è finita, ecc. Io mi spaventavo davvero (sono molto apprensiva) lo accontentavo, e quando si calmava tornavo a rivedere il mio cucciolo.
Lui dice che soffre della paura dell'abbandono,allora rimanevo a consolarlo, anche se lui per rabbia mi chiudeva tel in faccia, o mi umiliava come donna trattandomi come se fossi io la sporca se un altro mi guardava.
Negli ultimi tempi tutto si è ingigantito. I momenti di pace sono sempre stati meno...e io ho perso la vera me stessa, pur di farlo stare calmo, ho rinunciato a tanti lati di me. Non sono un tipo docile, ho una forma di giustizia e dignità che mi hanno sempre portato a discutere con lui di ciò che non mi andava, anche se poi aveva la meglio lui (è figlio unico, è abituato ad ottenere ciò che vuole sempre)...ma se gli dicevo che aveva un desiderio non previsto tra i suoi mi diceva che ero un'ingrata, che non mi sapevo accontentare, e mi lamentavo di tutto mentre lui mi dava il mondo...e a gli occhi esterni può davvero sembrare così, ma mentre le sue parole (quando è in fase buona) esprimono stima per me, nei fatti tutte le sue richieste tendono a sminuirmi, a lasciarmi senza le mie amicizie, a limitare le occasioni di indipendenza femminile. Per lui ciò che faccio è infantile (mentre vi assicuro che anche per gente più adulta sono una persona matura e bella, e ho ridato la speranza a tante persone che hanno avuto con me la vogli adi comunicare e di ricercare bellezza), se parlo con la mia migliore amica di libri dice che io e lei "giochiamo a crearci un personaggio" (sprezzante)...perfino nello studio ne ho risentito. : fino al giorno prima dell'esame mi torturava con i messaggi più bui e pieni di volontà di infondere sensi di colpa che esistano...per una qualsiasi delle solite litigate...Noi viviamo ciascuno a casa sua, ma io sono sempre stata con lui dal pomeriggio a mezzanotte, ogni giorno...ma lui voleva l'impossibile, che ci fossi sempre, quasi ossessivo, persino la mattina...quest'estate mi faceva pure una colpa se un giorno dopo aver fatto tanti litigi me ne andavo a mare(naturalmente non a divertirmi ma a prendere aria e calmare i nervi, e comunque ci andavo da sola perchè lui lo sforzo di accompagnarmi per una cosa che a lui non va non lo fa)! ho lottato ogni volta per fargli capire come sbagliava... mi scriveva o diceva cose cattive e poi le giustificava come frutto del suo troppo amore (rispetto agli altri amori che sono tiepidi), per la sua paura di perdermi...e poche volte ricevevo scuse, ma l'ho sempre perdonato. Però spesso diventava menefreghista, mentre io piangevo si buttava in un letto senza guardarm, pretendeva da me sempre più cose, massaggi in continuazione, e se io un giorno avevo stanchezza e glielo negavo ero una snaturata (è assurdo che mi debba pregare per dargli amore!) Quando litigavamo dovevo sempre andare io da lui, a trovarlo a casa...lui da me ultimamente non veniva più (neanche se avevo la febbre)in virtù di una presunta offesa da parte dei miei...A poco a poco sono riuscita a fargli smettere di usare la minaccia del suicidio, con tanta dolcezza, e anche esponendolo al giudizio esterno dei suoi genitori a cui l'ho detto. Ha continuato a usare frasi ambigue, ma almeno non mi trovavo sms come "ho preso tutto"(pillole) e il suo tel spento quando chiamavo...io lì impazzivo anche perchè non guido e mi sentivo impotente di fronte alla sua fragilità.
Quello che mi dispiace è che sono peggiorata anche io con lui, a volte lo educavo (tentavo) e lottavo con la ragione, e mi dispiacevo di non riuscirci...a volte invece per farmi capire dovevo usare il suo stesso linguaggio, esagerazioni, scendere dalla macchina per l'eccesiva tensione nervosa (io odio le persone che urlano perchè fin da piccola mio padre aveva attteggiamenti violenti), chiudere i telefoni...mi ha fatto morire di gelosia. Diverse volte non ha rispettato i miei tempi di reazione, a lasciarmi il tempo per far calmare i nervi e pensare con calma, è capitato alcune volte che mi bloccava con la forza a casa sua e io gli dicevo "è sequestro di persona" e lui con la bocca storta a dirmi che facevo schifo, che non capivo, sapevo solo andarmene... una sera a casa sua mi ha detto cose orribile spingendomi e buttandomi nel letto, tenendomi le braccia strette contro il petto e urlandomi in faccia...gli dissi non lo fare mai più. Lui è così urla con chi fa parte dei suoi affetti, anche con suo padre. A volte nella rabbia deve dimostrare qualcosa forse non so fatto sta che butta a terra cose... la colpa ovviamente è di chi scatena in lui queste cose. Io sono la pazza.
Fatto sta che l'ha rifatto, ma stavolta si è premurato di farmi male a un braccio (dolore che è durato un mese) e di darmi 3 schiaffi (non in faccia)... così mi ha fermata, mi ha "domata" forse. sono rimasta tuttoil giorno a ianger e e a dormire a casa sua, senza essere capace di reagire...con la paura addosso. Da quel giorno è come se si fosse presentato il conto delle cose che in fondo già sapevo. Lui in un attimo forse di lucidità quel giorno mi disse mentre piangevo "rifatti un'altra vita, non sarai mai felice con me"... è stato l'unico momento in cui forse si è guardato in faccia...ma poi, dopo avermi detto che il braccio mi faceva male per problemi psicologici e che non avevo nulla (ci vuole coraggio) non ha saputo recuperare, o forse sono stata più attenta e arrabbiata io...ogni cosa che diceva mi cofermava che lui non era cambiato. Ora dice di essere disposto a tutto per riavermi, ad accettarmi per quello che sono e voglio fare... parla con i nostri amici e vedo che sono rimasta sola, che anche se mi confido, nessuno può capire. Una ragazza che è stata con uno che la menava continua a ripetere che lei le possibilità a quel suo ex ne diede 3 (poi sbagliò di nuovo e lo lasciò)...così un po' tutti credono che io non lo ami abbastanza, che se no avrei dato un'altra possibilità...ma io ne ho viste troppe...psicologiche, meno eclatanti di un semplice episodio manesco, e vedo che la mia reazione di stomaco è paura e disagio di fronte ai suoi approcci amorosi. Così l'ho lasciato, ma tendo ancora a cercarlo, perchè era il mio mondo, punto di riferimento e gli voglio bene...vedo che soffre e vorrei stragli accanto ma non posso...perchè un giorno mi dice perdonami, ma ora che è passato quasi un mese prova rabbi averso di me, perchè non l'ho saputo perdonare. Io sono stata davvero innamorata, e forse lo sono ancora, ma so che mi deve passare...per questo vi chiedo aiuto...perchè sono sola, perchè voglio sperare in un amore "buono", anche se adesso nessuno mi sembra alla sua altezza... Mi sono messa a scrivere dopo tanto leggervi, perchè stavo per cedere...ho dovuto chiudere i telefoni, e spero che scrivendo e rileggendomi io possa non perdere di vista quanto mi ha fatto del male. Eppure vorrei aiutarlo, so che non posso salvarlo io, non ci sono riuscita nel rapporto almeno...ma spero che essere stato lasciato per una volta gli insegni qualcosa. Sono arrivata in questo forum in cerca di aiuto per me, ma anche per lui...perchè mi sembra destinato a essere infelice e mi dispiace.
Lui non se ne fa una ragione che l'ho lasciato, e anch'io ho difficoltà, perchè per me l'amore non era finito, ma è stato tradito nella sua essenza. Gli altri mi vedono forte, perchè ho una grande dignità nel dolore, e nel riserbo...così si permettono di giudicare me, il mio amore...ancora una volta sola povera e pazza.
Scusate per lo sfogo, ma forse in fondo, ognuna di noi, ha bisogno di un amico vero che gli dica non sei pazza.
Oggi pioveva, sono debole e nervosa per il mio gatto che sta male...oggi avrei potuto cedere...così ho cercato voi.
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