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non mi riconosco più

Ultimo Aggiornamento: 12/09/2009 12:42
07/09/2009 17:18
 
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Registrato il: 07/09/2009
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ciao a tutti...
è stato il mio migliore amico a suggerirmi di parlare con qualcuno che potesse davvero capirmi e consigliarmi e così mi sto facendo forza per scrivere!
ho 24 anni, mi sto per laureare, ho una media alta e sono sempre stata una persona determinata, sicura di me, ho sempre saputo dove volevo arrivare e ho fatto sempre il possibile per raggiungere i miei obiettivi... poi è arrivato lui, il mio ragazzo da due anni. Non avevo mai avuto un ragazzo prima. un po' per il mio carattere chiuso, un po' per paura delle delusioni e di rimanere nuovamente sola, mi sono sempre nascosta dietro al fatto che non riuscissi a trovare nessuno adatto a me, mi innamoravo perdutamente di ragazzi impossibili (di solito gay) e mi chiedevo come fosse possibile non piacere a nessuno, benchè sia oggettivamente una bella ragazza...
quando ho conosciuto lui tutto è stato diverso, mi sono aperta, lui ha avuto la costanza di corteggiarmi come sognavo che fosse, e mi sono lasciata travolgere dalle emozioni, affrettando tutto... dopo 15 giorni vivevamo già praticamente insieme con la scusa che lui a casa sua non riusciva a concentrarsi ed eravamo entrambi sotto esami (studiamo nella stessa università). io sono sempre stata molto responsabile, mentre lui abbastanza scansafatiche e quindi ho pensato che se fosse venuto a stare a casa mia sarei riuscita a farlo studiare... mi mancavano 3 esami alla laurea triennale, in quella sessione estiva ho preso i voti più bassi di tutta la mia carriera accademica e ho perso il 110 (a cui tenevo moltissimo), ma lui è riuscito a dare qualche esame, insieme eravamo felicissimi e non ci staccavamo un momento l'uno dall'altra. piano piano ho smesso di frequentare i miei amici, perchè stare con lui era più importante di tutto, accettavo le sue scenate di gelosia, piangeva se trovava messaggi di ragazzi sul mio cellulare e io piangevo con lui per paura di perderlo. ad ottobre è tornato a casa sua, ma la nostra routine non è cambiata, mi metteva il pigiama sul termosifone così quando arrivavo da lui era caldo e io mi sentivo speciale.
ha dato 12 esami in un anno, i suoi genitori mi adorano e sono consci che grazie a me si è laureato, mi trattano come una figlia e mi sento doppiamente amata...
poi sono partita per 6 mesi per studiare negli stati uniti e già le cose non andavano molto bene, incomprensioni, una brutta litigata con lui che mi ha tirato uno schiaffo, le sue scuse, i pianti, le promesse che non l'avrebbe mai più rifatto (e non l'ha ancora rifatto)... dopo un anno volevo lasciarlo perchè soffrivo troppo, ma ero così terrorizzata di perdere l'unica cosa buona della mia vita che non ci sono riuscita e ho iniziato a credere che tutte le nostre discussioni fossero colpa mia, lui è un bravissimo oratore e io perdo completamente la cognizione di me quando sono con lui.
mi diceva di essere sempre stato ragionevole, di non avermi mai chiesto di allontanare le mie amicizie, voleva solo entrare a farne parte, ma io glielo impedivo. diceva di non essere geloso, voleva solo rispetto e così ho smesso di sentire ogni ragazzo che non fosse gay o fidanzato...
6 mesi fa ho scoperto il suo primo tradimento... è riuscito a mentire talmente bene che l'ho scoperto solo dopo che andava avanti da due mesi, mi sono detta che non era tutta colpa sua, io me ne ero andata a studiare e poi a lavorare negli States quindi l'avevo lasciato solo e lui aveva bisogno di avermi vicino, lui mi diceva che non gli avevo nemmeno chiesto il permesso o cosa ne pensasse di questa mia partenza...
lo perdono, ma non mi fido più... poco dopo scopro un altro tradimento di mesi prima, perdono anche quello perchè mi dico "se hai perdonato il più recente non ha senso non perdonare il primo...", lui mi giura di amarmi, di non poter vivere senza di me, io credo di non poter vivere senza di lui...
a giugno di quest'anno mi rendo conto che mi sta ancora mentendo, frequenta una ragazza, e questa volta è finalmente lui a lasciarmi per lei, vuole stare con lei e da un giorno all'altro la mia vita cambia. è come se fossi finalmente sollevata, come se nn dovessi più preoccuparmi di chi frequento, di quando esco, di tenere sempre il cellulare in mano per rispondere ai suoi messaggi, come se non dovessi preoccuparmi più se mi tradisce o meno... eppure mi sento vuota.
inizio a frequentare un ragazzo, il tipico ragazzo ideale che però non vuole una storia seria, mi accontento perchè da sola non riesco a stare.... nel giro di 20 giorni LUI torna a farsi sentire, dice di essersi accorto che la sua vita senza di me è vuota, che vuole bere il caffè solo come lo bevo io e non vuole adattarsi a come lo bevono le altre ragazze. ho dimenticato completamente tutto, ogni lacrima versata ed ero pronta a tornare con lui!! questa volta però ho pensato di farlo penare un po' così mi sono inventata un ragazzo immaginario con cui stavo uscendo e lui, geloso, è tornato a milano sul primo volo, perchè voleva essermi vicino nel momento in cui avessi capito che la mia vita esiste solo con lui... ci siamo rimessi insieme e io ho cancellato come al solito tutto il passato, benchè nell'animo soffrissi e glielo dicessi, lui mi rassicurava dicendomi che possiamo affrontare tutto insieme e io gli ho creduto.
ieri ha controllato il mio cellulare e ha trovato una chiamata del ragazzo che frequentavo a luglio, è seguita una litigata furiosa, mi ha spinta per terra perchè non volevo che leggesse i miei messaggi, ma lui diceva di doverlo fare perchè ora lui è onesto, mentre a mentire sono io... così ho pensato di potermi liberare di lui dicendogli che avevo passato tutto il wkend con questo ragazzo, benchè non fosse vero... e lui, dopo pianti disperati e pugni tirati al muro ha tirato fuori un coltello e ha minacciato di andare da questo ragazzo.
gli ho raccontato la verità, gli ho detto che avevo frequentato questo ragazzo a luglio e anche che avevo inventato un ragazzo fittizio per farlo ingelosire perchè quello che frequentavo volevo rimanesse fuori dal nostro rapporto, gli ho detto praticamente tutto, ma alla domanda "hai avuto rapporti con questo tipo" non sono riuscita a dire di si... avevo paura, lui mi chiamava "puttana" poi se lo rimangiava e aveva un coltello in mano...
abbiamo fatto pace, sono riuscita a calmarlo, ma ora l'unica cosa che lui riesce a dirmi è che mi ama e che supereremo tutto insieme, ma che deve metabolizzare tutto... è come se quello che lui ha fatto fino adesso non abbia più peso, i suoi tradimenti, le bugie, sentire ragazze alle mie spalle... eppure io ho frequentato un ragazzo quando già non stavamo insieme, non l'ho tradito davvero, semplicemente non gli ho subito raccontato la verità... lui dice che io sono una paladina della sincerità ma che razzolo male e che dovrei sentirmi in colpa e io mi ci sento... gli chiedo scusa, ma razionalmente so di non aver sbagliato, l'unico mio errore è che dovevo essere più chiara!
ora non so cosa fare, è come se vivessi dentro ad un incubo e non riuscissi a svegliarmi, vorrei lasciarlo, ma ho paura mi faccia del male, ho paura che indaghi e scopra che ho avuto rapporti con questo ragazzo e che faccia del male anche a lui, e ho paura di sentirmi sola una volta presa la decisione di lasciarlo, di sentirmi come mi sono sentita fino a due anni fa. Razionalmente so che questo rapporto non è sano, che i miei problemi alimentari sono dovuti a lui, ma ho paura di non riuscire a scrivere la tesi una volta rimasta sola e così vorrei aspettare... so che non dovrei... ma non so come affrontare il discorso, soprattutto adesso che lui ha in mano qualcosa in più per farmi sentire in colpa e minacciarmi.
spero davvero in un consiglio perchè non so davvero come affrontare la cosa e la mia più grande preoccupazione è rimanere bloccata in questo rapporto ancora a lungo per mia incapacità di lasciarlo, perchè ogni volta che lo lascio poi finisce sempre che ci risentiamo dopo 24 ore e quindi ormai mi sembra quasi non abbia più senso nemmeno lasciarlo... a volte mi domando se non sia davvero cambiato e non sia pronto a ricominciare tutto dall'inizio...
chiedo scusa per la lunghezza di questo messaggio, ma scrivere è stato davvero uno sfogo...
grazie...
12/09/2009 12:42
 
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Utente Junior
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Ciao: )
Anch'io ho 24 anni e sono rientrata in questo forum a seguito dell'ennesima litigata col mio ragazzo. E dell'ennesima sensazione che qualcosa nel nostro rapporto sia malata. E col solito dubbio: sono io oppure è lui. Purtroppo non ho fatto un passo avanti da quei giorni. Dopo qualche giorno di nuovo a convivere. Non si contano più le volte che è già successo così.
La mia vita dipende tutta da lui. Ora sto studiando per un esame che ho tra una decina di giorni, ma dopo stamattina non ho la forza di capire nemmeno il perché di quel che faccio, dei miei progetti, ecc.
Eppure non succede niente di grave. Stamattina non si fa sentire, di solito (sempre !) mi scrive sms anche da lavoro perché può.
Stamattina no.
E alle mie domande gentili e un normalmente preoccupate (abituata ai sms) mi risponde con un sms ambiguo e quasi scocciato e scontroso.
Sempre di più continua VAGO, ed io sempre di più con l'ansia a causa di questa vaghezza insolita. E lui continua a non rispondere chiaramente. Così ora stiamo litigando.
Ed io sto male che vorrei morire perché l'ambiguità mi fa soffrire da matta. E lui lo sa, perché allora non mi dice chiaro e tondo che non c'è niente e non mi spiega serenamente tutto ?
Che problema c'è ad essere chiari e semplici e limpidi ?
Soprattutto se è successo niente di preoccupante, dirmi un semplice perché.
Io sono debole e mi agito e sospetto con facilità, ma lui è sadico perché pur sapendolo continua a dirmi frasi apposta per farmi sospettare il peggio. Per poi dirmi alla fine, dopo che mi sono consumata di lacrime, di disperazione: non c'è niente. Questo dolore mi è inflitto gratuitamente. E cos'è se non una violenza psicologica ? Forse non grave come invece ce ne sono molte, ma io sto perdendo la mia salute, lo studio e tutto, a quest'ora sarei già laureta. Tutto da quando sto con lui.




Scusa lo sfogo. Mi spiace di averlo fatto qua nel tuo post.



Ho letto la tua storia. Complimenti per la tesi, ce la farai sicuramente, anche senza di lui. Non mi sembra che tu abbia particolari problemi ad affrontare gli impegni "pratici" da sola.
In fondo sei sempre stata da sola con la responsabilità di te stessa nelle tue mani. Non c'è niente di più soddisfacente per una persona sentirsi padrona di se stessa.

Tornare indietro pensando con le paure di una volta, lasciarsi spaventare dal ricordo di com'eravamo tristi da sole, non aiuterà. Non ti aiuterà restare isolata nelle tue speranze di un suo cambiamento. Gli intervalli tra gli istanti d'amore intensi (quelli che poi ti convincono che andrà tutto bene, che magari cambia, che in fondo con lui quando è tutto ok, stai bene...) e quelli d'odio che hai vissuto a causa della sua aggressività, non ti lasceranno prenderti cura di te stessa come davvero dovrebbe essere.

Io credo che tu dovresti valutare bene prima di tutto i rischi della tua salute fisica e mentale. Un coltello in mano è una grande dimostrazione di odio, non di amore. Si alza un coltello in mano come minaccia di potere, dimostrazione di supremazia contro dei nemici.
E' simbolicamente un gesto gelido. Ma l'amore è tutto tranne che una minaccia di potere.
Anche se purtroppo spesso diventa solo un rapporto di bio-poteri.

Sono sicura che tu sei una persona che forse più di molte altre hai bisogno di quel calore unico...

Non scambiare l'amore che ti da con quel che ti manca.



Sono la persona meno adatta per darti un consiglio serio, spero quindi che intervenga qualcuno che saprà certamente capirti di più. Come se non bastasse, sono anche poco obiettiva data la stupida ennesima situazione da cui non rieco a districarmi, come ogni volta.
[Modificato da Daphne84 12/09/2009 12:42]
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