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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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come posso riuscire a disinnescare il meccanismo di soggezione che lui crea a mio danno?

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2010 12:40
03/10/2008 01:30
 
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Cara Monica e cara Lilli, grazie per avermi risposto,in qualche modo Lilli mi hai permesso di vedere meglio il quadro... dalle tue parole ho visto ciò che io lascio vedere e ho capito che il mio malessere quella sensazione angosciante che mi porto dentro questa inquietudine nel chiedermi se ho accanto un violento vero o un violento potenziale o una mia eccessiva paura nascono da alcuni episodi che sono stati forti e per me spaventosi.. il fatto che non si siano più verificati mi conforta e allo stesso tempo mi confonde perchè quella paura mi è rimasta nel cuore...
il primo episodio è accaduto inaspettatamente... tentando di allentare le maglie di questo suo amore morboso e carceriere ho deciso di incontrarmi con un'amica in un centro commerciale, decisione dell'ultimo minuto e comunicata a lui all'ultimo minuto (sennò sarebbe voluto venire con me) ... reazione furibonda al telefono con un "poi facciamo i conti" .. ignara rivedo con gioia la mia migliore amica e, a febbraio finito, le le dò i regali di Natale per i suoi bambini, prima non era stato POSSIBILE .. il giorno seguente mi vedo con Lui , mangiamo una pizza, è alterato ma si trattiene, poi di ritorno verso casa mi chiede di fargli un massaggio al collo, dopo qualche minuto smetto, dico che mi fa male il braccio, siamo in una zona isolata, ferma la macchina e mi ordina di scendere , per evitare polemiche scendo pensando che finirà lì; lui riparte e mi lascia in quel posto; io sono furiosa e inizio a spaventarmi, lo chiamo al telefono e gli dico che se non torna se mi capita qualcosa lo rovino ... mi raggiunge, salgo in macchina e mi colpisce con un ceffone in pieno viso, reagisco a parole e lui mi colpisce ancora, e ancora, tento di scendere, mi trattiene per i capelli, si ferma e mi costringe a scendere, ho paura, mi rifiuto, mi schiaffeggia ancora allora tento di difendermi, c'è il ricordo di una colluttazione, lo colpisco, lui si altera di più, mi strappa il giubbotto, me lo toglie e lo getta via lontano, sono terrorizzata.. mi costringe a risalire in auto e dice che mi fa vedere lui chi "rovino".. adesso ho davvero paura ... tendo di aprire lo sportello, la mia borsa è stata lanciata dietro, mi strappa i capelli per impedirmi di buttarmi, io urlo disperata .. Lui si risveglia all'improvviso decendo "ma hai paura davvero.." e si calma, torna mansueto, lo prego di riportarmi a casa, ma lui si rifiuta, dice che mi ama, che non mi ha schiaffeggiata per farmi del male ma solo per calmarmi, non mi porta a casa, andiamo due giorni in una casa al mare .. dice che se mi porta a casa è finita, lo lascerò ... da quel giorno ho cercato di parlare della cosa con lui ma per lui esagero .. non erano schiaffoni perchè se davvero avesse voluto darmi uno schiaffone me ne sarei accorta e mi avrebbe fatto davvero male.. insomma sono carezze pesanti. Difficile parlare, non riconosce nemmeno ciò che ha fatto , anzi si autogiustifica dicendo che le mie parole sono ben più dolorose di qualche schiaffo leggero e meritato .. così imparo a rispondere ..e ha detto che non lo farà mai più .. se non gliene darò motivo .. proprio come nei film ..
Gli ho chiarito che episodi del genere non saranno tollerati mai più .. così nei mesi successivi ha distrutto abiti (miei o suoi), oggetti, ribaltato tavole imbandite, tirato bicchieri, guidato come un pazzo ... per le più svariate motivazioni: ho "riposto" male, non ho obbedito, sono orgogliosa, non ho risposto al telefono in un nanosecondo oppure ho risposto troppo tardi ... o addirittura perchè ho osato chedergli di darmi una mano a fare qualche faccenda di casa ..insomma una serie di vere banalità ..
Di fronte ai miei tentativi di allontanarmi ha mostrato l'altra faccia quella che conosco e quella della vittima disperata che mi ama follemente ... così come su un'altalena che rincorre i suoi umori durante gli ultimi mesi trovo il coraggio e la forza per lasciarlo (ma solo per qualche giorno) ma poi cedo alle sue suppliche disperate.. schiaffoni non ce ne sono stati più, .. dopo sono stata “brava” ma ho perso la luce, il sorriso, la gioia l’entusiasmo .. per ora ho ancora una vita e spero di riuscire a trovare la forza per riprendermela .. la mia peggiore nemica sono io .. sono spezzata dentro dilaniata divisa in due .. confusa non so se lui è un mostro irreversibile o se può essere l’uomo adorabile che sfodera all’occorrenza, tipo adesso, che ad ogni sfuriata lo lascio.
Sono grande… e non sono più capace di gestire la mia vita di sapere che è sbagliato e di agire diversamente. Devo andare in un gruppo di ascolto ma per ora rimando .. fingo che mi stia sbagliando che non sia così.. ma le amiche sono in allarme mi avvertono che dopo sarà peggio..
A parlare con qualcuno ci sono andata , sono stata seguita da una psicologa di un centro specializzato per donne in difficoltà, un breve ciclo di incontri che dovrò riprendere al più presto ... Lui non lo sa non lo potrebbe nemmeno concepire, ho tentato di fargli capire che forse un aiuto anche a lui poteva servire .. inutile...
Inizia dicendo che lui si sta impegnando davvero, che cerca di non reagire .. a volte mi sembra di girare con una bomba in borsetta che non so quando esploderà .. ora convoglia le sue energie in discorsi macchinosi in cui io sono la cttiva che non vede quanto lui mi ama e i sacrifici che fa per me ... io sono quella che non cresce che non vuole fare il salto che non vuole recidere i rami delle amicizie.. (nel senso che ancora oso fare qualche telefonata di cortesia .. ma non vorrebbe).
Questa ambivalenza mi rende ancora più difficile capire chi ho di fronte e cosa mi aspetta....... NON ho paura dell'orologio biologico, in realtà per me è difficile arrendermi all'idea che non sia lui il mio uomo ideale .. ho alle spalle qualche storia finita e in lui ho visto il sogno che si avvera, un uomo intelligente, colto , affascinante, romantico e con cui potevo parlare..
Oggi non è più così, lo so ma una vocina dentro di me spera che si possa salvare queso amore che poteva essere bello .. eppure un'altra vocina mi dice di scappare lontano .. è così difficile.
Come previsto ha preso un giorno di ferie per accompagnarmi al mio esame ... quello a cui potevo andare da sola .. mi sono arrabbiata anche perchè alla fine per impegni di lavoro non potevo andarci e lui senza nemmeno chiedere la mia opinione ha chiesto 1 giorno. trovo questa cosa morbosa mentre lui vorrebbe che io la vedessi come una cosa carina, un gesto d'amore e mette in evidenza quanto lui non meriti di essere trattato così .. in fondo voleva solo farmi un piacere (che io ho chiaramente detto di non volere).. così mi sento in colpa e crudele e indegna .. perchè non faccio ciò che desidera lui .. perchè mi ribello
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