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Un Mare di Difficoltà in una Tragica Eredità :

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 00:46
20/11/2008 04:55
 
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...Grazie...
Ciao a tutti!
Voi non immaginate neanche quanto piacere mi abbiano fatto le Vostre righe e quanto significhino per me le Vostre parole, i Vostri consigli, il Vostro sostegno.

Più di un milione di volte quest'anno ho detto grazie ma Vi posso assicurare che mai, come questa volta, ha voluto imprimere il suo significato più pieno, completo, assoluto.

Io non avrei mai immaginato che situazioni come queste, le Vostre, le Nostre, fossero così terribilmente diffuse e tremendamente dolorose.

Come aveva previsto Gae, le cose sono andate peggiorando, sempre più profondamente e sempre più velocemente.

Le crisi di Lisa si son fatte giorno dopo giorno più intense e più frequenti, mentre uscita dalla clinica cercavamo di impostare per lei un percorso terapeutico ben definito, cercando altresì soluzione alle moltitudini di prblemi che tutti insieme ci soffocavano.

Dopo lunghe peripezie ed aver bussato 100 porte ho finalmente trovato chi mi ha dato le informazioni necessarie per risolvere almeno il problema dell'assistenza sanitaria, che più di ogni altro ci premeva.

Non era in fondo così difficile, tutt'altro, e condivido volentieri con Voi quest'informazione che prima o poi, magari può servire ad altri, cui risparmierei volentieri le peripezie che ho dovuto affrontare io perchè nessuno riusciva a darmi la corretta informazione.

Si, un cittadino italiano può usufruire dell'assistenza sanitaria in una regione diversa da quella di residenza, recandosi presso l'anagrafe sanitaria del distretto di competenza territoriale del Comune in cui si trova temporaneamente domiciliato, munito della propria tessera sanitaria cartacea (della regione di residenza) e richiedere il "domicilio sanitario" con l'immediata attribuzione di un medico generico e l'emissione di una nuova tessera sanitaria cartacea che riporta il domicilio dell'assistito e il timbro "Non Residente", che è valevole fino ad 1 anno dall'emissione. ( riporta quindi la scadenza).

Fatto ciò ci siamo potuti rivolgere al Consultorio Familiare, dove una psicologa e l'a.s. hanno immediatamente preso in carico Lisa con incontri quotidiani, richiedendo la collaborazione del vicino CSM e predisponendo il ricovero di Lisa in Day-Hospital presso il CSM.

Ciònonostante a casa le crisi si facevano insostenibili aquisendo sempre di più una connotazione di spiccata pericolosità.

La violenza di Lisa si è fatta propria nel senso più pieno del termine, arrivando a picchiarmi violentemente, con calci, pugni... come aveva sempre subito, nè più, nè meno.

Ancora peggio non appena prendeva consapevolezza di cosa stesse facendo, quando allora rivolgeva tutta la sua violenza, in misura ancora maggiore, verso se stessa, che non poteva perdonare.

Mentre frequentava il consultorio e il CSM, la sera, al rientro a casa, una cosa qualsiasi provocava una crisi, quotidianamente, che si protraeva fino a tarda sera o notte, quando stremata crollava in un sonno profondo.

Dopo essersi ferita ad un polso ed avendomi mandato in ospedale per una costola incrinata, una sera ho dovuto chiamare il 118 ed è stata ricoverata. Non riuscivo più a controllarla nemmeno fisicamente, in quanto in questi mesi io ho perso 12kg mentre lei ne ha messi su alcuni, portandoci a pesare più o meno uguale.

Alle dimissioni non è più rientrata da me, sua madre è andata a prenderla.

Dapprincipio ho pensato "ho fallito"...è tornato tutto come prima, dopo tanto sangue, sudore e lacrime tutto è ormai distrutto, cancellato.

Nelle ultime due settimane però, con l'a.s. e la psicologa del consultorio avevano già stabilito un contatto con la madre ed anche con il padre, i quali, in un incontro assistito, hanno preso coscienza e consapevolezza della gravità della situazione, della propria indiscutibile parte di responsabilità e manifestato la volontà di seguire un percorso, individuale per Lisa e comune con i genitori.

Dopo il trasferimento "obbligato" di Lisa il progetto si è trasferito presso il Distretto Sanitario dove ora Lisa risiede con la madre. Hanno congiuntamente accordato una forma di coabitazione con la madre e la zia e l'inizio contestuale di una percorso psicoterapeutico su invio del mio Distretto Sanitario, il quale ha contattato la psicologa e l'a.s. di riferimento presso l'altra struttura, fornendo loro tutte le informazioni fino lì raccolte e stabilendo un primo appuntamento per Lisa con la nuova psicologa.

Come dicevo prima, ho vissuto la cosa come una sconfitta ma successivamente mi sono reso conto che a caro prezzo, io e Lisa abbiamo ottenuto diverse cose. Il suo trasferimento "definitivo" qui, nella mia regione, a soli 20km da me, un percorso psicoterapeutico pubblico, non impostato, indirizzato e gestito dai genitori di Lisa ma Suo, nel senso proprio, dando finalmente a Lisa la sensazione di essere lei al centro, di essere lei a prendere le sue decisioni anche se in collaborazione con la madre, di potersi finalmente fidare delle figure che la seguono in quanto Lei ha stabilito i contatti.
Finalmente l'a.s. dell'attuale comune di residenza di Lisa è informata sui fatti e parte attiva nell'evoluzione della situazione, cosa che onestamente mi tranquillizza riguardo la paura che il padre rientri a casa e torni a comportarsi come prima.

Ora la situazione è supervisionata e questo mi da una certa pace.

Ho preso così consapevolezza che la sensazione di sconfitta non derivava dall'esame razionale dei fatti ma dalla delusione personale che ho provato per non essere Io riuscito ad aiutare Lisa evitando che dovesse andarsene. E così mi sovvenivano le parole di uno dei primi post di Gae, quando mi diceva che l'amore non cura tutte le ferite. Già, Gae, non lo fa.

E questa è l'evoluzione della nostra vita in questo breve periodo... ma ho ancora molto da dirVi riguardo il mio rapporto odierno con Lisa, il suo con la madre e...cosa succede ora a me. ora che Lei non è più qui, ora che il profumo della sua pelle non pervade più la casa, ora che il suo sorriso non è più qui ad illuminare il mio, ora che...tutto...tutto quanto accumulato in questi mesi non ha più fondamenta, e temo crolli inesorabilmente su se stesso come un castello di carte.

Vi abbraccio tutti e ci sentiamo presto, perchè avrò bisogno di Voi quando ci sarà ancora da valutare, scegliere, attuare...possibilmente la cosa giusta, speranzosamente la cosa migliore.

A presto...
Chri_
"La violenza, l'ultimo rifugio degli incapaci." Isaac Asimov
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