Nuova pagina 1

 

 

 

 

 

Menù rapido al Forum

RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Per Potucek

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2007 19:06
13/10/2007 23:36
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Cara Potucek, come va?
Ciao, ti mando un grosso abbraccio,
Lilli
14/10/2007 08:58
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Cara Lilli,grazie...
Ho letto piu volte quello che mi scrvi,pensò...sai hai nominato anche stanchezza,addesso ho adosso tanta,tanta energia sprecata per cercare strada...ho parlato con operatori nel mio spazio privato...
Lilli,io Ti vorei chiedere...Tu,come hai fatto Tuo primo paso?
Tu comprendi benissimo alternarsi del periodi,anche quando hai scrito che eri grata e intenerita quando Tuo marito si comportava normale...come conosco questo stato...
Imagina,vivo nel paesino,si vede che sono straniera,però libera nel movimenti,sempre in compagnia di bimbo,sempre soridente,gentile...primi tempi sentirmi privilegiata pagando spesa io,potendo viaggiare nel mio paese da sola,sbrigando varie comisioni in uffici...aprezando fiducia di mio marito...perche mi rendevo conto di pregiudizi verso le straniere e anche di ruoli in famiglia che si sono conservati qui...
equilibro instabile,autonoma sottomessa...
Lego le vostre storie...si percepisce tanto,storia di Marylv,quando ho letto suo messagio per me ho percepito tranquilità e fermezza,solo dopo ho letto sua storia e ho avuto stretta al cuore...e mi rimpiomba nella mente frase "non essere creduta"
Simpatia e gentilezza di Paola...e pensare come puo fare qualcuno male a persone cosi...
vado,mi si è svegliato bambino,
un abbracio a tutte
[Modificato da potucek 14/10/2007 09:05]
14/10/2007 11:38
 
Modifica
 
Quota
Post: 110
Post: 110
Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao Potucek,
leggo la tua stanchezza, il tuo stato d'animo, il tuo confrontare i melesseri da cui noi tutte siamo passate, cercare qualcuno che ti possa aprire una strada , ti dia il coraggio di uscire da questa storia, un motivo per cui lottare tutte noi lo abbiamo trovato, ma è inanzitutto per te stessa e per tuo figlio.
La determinazione nell'intraprendere un duro percorso lo devi trovare, è anche vero cerchi un qualcosa di positivo per trattenerti, leggo la fiducia riposta da tuo marito facendoti fare ciò che poi è normale per tutte noi, ma che forse la mentalità del luogo in cui vivi è diversa, ma credimi ciò che fai è nella normalità di tutte, andare in giro da sola con il proprio figlio,uscire per fare la spesa e pagarsela da sola,pagare le utenze e poter andare al tuo paese da sola,tutto questo non vederlo come un senso di libertà, ma è quanto di più normale ci sia, altrimenti avrebbe dovuto farlo lui.Anche il fatto di lasciarti andare al tuo paese da sola è per cercare gratitudine; Sai Potucek, io potevo andare via tre mesi all'anno con i bimbi per portarli al mare, andavo dai miei genitori, oppure dopo la morte di mio padre andavo con i miei figli ( erano sempre malaticci ed il mare a loro faceva bene)e mia madre, sai a lui serviva tutto questo, io ero la moglie in vacanza ero quella che faceva la bella vita, e lui il bravo marito che permetteva a me di farmi tre mesi di mare, mentre la cosa non era poi così, non erano vacanze, dovevo accudire tutti, mia madre compresa, i bambini , eppure ero invidiata ad avre un marito così bravo,mi diceva spesso che ero fortunata ad avere un marito come lui, mi permetteva di farmi 3 mesi di vacanza, non importa se poi tornavo a casa distrutta, ma io ero stata via tre mesi,non importa se quando partiv gli lascivo le scorte di cibo pronto nel frigo, oppure quando veniva gli lavavo e stiravo, gli preparavo i preventivi, le fatture e altro, io ero in vacanza tre mesi...per gli altri facevo la bella vita, e l ammirazione per lui aumentava,mentre ero io l arpia,tralatro la casa era dei miei e non pagavo le utenze e i soldi che lui mi dava erano solo per mangiare e far divertire i bambini.
Capisco l energia che hai messo ne tentativo di tenere in piedi un matrimonio , capisco anche la tua stanchezza, ma non devi sentirti in debito verso chi ti priva di essere donna, che ti priva di essere te stessa, l amore è tutt'altra cosa, non devi fermarti , non è facile, ma pensa a te e a tuo figlio, al vostro bene, lui non fa il bene di nessuno, solo per se stesso... e questo non è amore.

Un abbraccio
14/10/2007 11:44
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
alla parola cercare la strada ho dimenticato raggiungere pacifica,cercare strada pacifica ho voluto dire,perche questo vorei...
un abbraccio
14/10/2007 12:03
 
Modifica
 
Quota
Post: 110
Post: 110
Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao Potucek,
la strada pacifica... non è facile da trovare, spero per te che tu riesca a trovarla. Inanzittuto devi trovare la strada.

Un abbraccio

14/10/2007 12:55
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Grazie Marylv,evidentemente scrivevamo nel stesso momento,se legevo Tuo messaggio prima non sentivo bisogno di specificare parolina dimenticata,vedevo che mio messaggio era compreso...
Ti ringrazio che mi hai raccontato...,nel mio paese,opure in Italia con le mie persone amiche vedo la normalità...ma in contatto con lui...sempre ribalta tutto.
Grazie...
14/10/2007 13:18
 
Modifica
 
Quota
Post: 110
Post: 110
Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao Potucek,
è normale che lui ti faccia sembrare ciò che fai e che poi invece rientra nella normalità , è ciò che lui invece ti concede, fai di più di altre donne che non lo fanno, è un modo per legarti a se, e tu di questo devi essergli grata, è questo che vogliono; farci sembrare che ti danno, quando invcece ti chiedono, per loro comodo e per se stessi.Prima di arrivare a questa convinzione, prima di capirlo ho dovuto trascorerre 25 di vita con lui, e spesso mi chiedevo perchè stavo così male con me stessa. Lui era il buono che mi permetteva di farmi sembrare diversa, più agevolata di tante altre, quando invece non era così.
Spero che tu trova un modo per vivere la tua vita e non ciò che ti viene imposto da regole che non hanno niente a che fare ne con il rispetto ne con l amore, non sarà facile far sentire la propria voce, ne per te che vivi in un piccolo paese del sud, ne per me che ho vissuto in una grande metropoli, davanti a queste cose la gente è incredula, anche le persone più vicine arriveranno a non crederti, perchè loro si sono spianati la strada.

Ti auguro di cuore che tu riesca a riprenderti la tua vita,ricordati che stai lottando per il tuo bene che poi sarà quello di tuo figlio in un futuro.

Un abbaraccio
14/10/2007 18:18
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Non fare come me
Cara Potucek,
ti capisco, non è per niente facile. Pensare di dover affrontare l'incertezza, una lotta dura e dall'esito non per forza scontato.
Non è facile fare il primo passo.
Tu mi chiedi come ho fatto...la risposta è semplice, io non ho fatto proprio NIENTE.
La mia storia la scrissi a gennaio con un altro nickname, Gabrielle Colette, non so se è ancora sul sito, puoi chiedere a Gae ti inviartela.
Io non ho fatto nulla, nessun primo passo, niente. Ho aspettato, sperato...Ho lasciato trascinare le cose per un bel po' e credo che avrei aspettato anch'io 25 anni come Mary, ma ad un certo punto mio marito ha trovato un'altra donna e mi ha lasciata lui.
E, anche allora, io soffrivo (l'ho amato moltissimo) e avrei voluto che tornasse da me. Per me, in quel momento, il problema era l'altra donna, non le botte, non le violenze psicologiche. Pensa com'ero stupida.
Certo, ho alzato la voce ogni volta che si è comportato male con il nostro bambino. Ma non è servito a molto.
Anche dopo che mio marito ha iniziato la sua storia con l'altra donna, io stavo lì ad aspettare che gli passasse. Mi ha trattata malissimo, ha di nuovo alzato le mani, ha minacciato di uccidermi. Poi però aveva anche dei momenti di crisi, piangeva, mi chiedeva di aiutarlo. Mi diceva: "sono un pazzo, devo curarmi" e piangeva. Ed io mi intenerivo, gli credevo, gli davo fiducia...
Ma non era poi tanto pazzo, Potucek.
Mentre veniva a piangere da me, intanto è andato da un avvocato senza scrupoli, si è organizzato per cancellare o confondere le tracce delle cose che aveva combinato, mi ha perfino teso delle trappole, facendomi arrabbiare e poi registrando le cose che io gli dicevo nella rabbia, per poi ricattarmi.
Questo povero pazzo, Potucek, mentre veniva da me e piangeva e mi supplicava di aiutarlo, mi ha lasciata senza soldi, ma l'ha fatto pian piano, in modo perfettamente legale.
E alla fine mi ha detto che lo aveva fatto per costringermi ad accettare le sue condizioni.
Quando finalmente ho cominciato a reagire era molto tardi. Avrei potuto inchiodarlo, ne aveva combinate di tutti i colori a me e anche a mio figlio, ma io non ho raccolto prove di niente, ero lì che speravo che andando dallo psichiatra (dal quale credo non si sia mai sognato di andare), si sarebbe curato e avremmo potuto ricostruire la nostra famiglia!
Vedi, Potucek, come sono stata stupida. E, credimi, lo sono ancora. Mi basta un niente per ricominciare a sperare. Per carattere e perchè, nonostante tutto, io amo ancora mio marito. Continuo a pensare che per comportarsi così, uno deve avere qualche rotella che non gli funziona...il che è sicuramente vero, ma vale anche per me...
Ora veniamo a noi, cara Potucek. Vorrei che tu facessi tesoro dei miei errori - degli errori di tutte noi.
Tu speri in una soluzione pacifica. Credo di aver capito che tu non ami più tuo marito, non vorresti più vivere con lui, quindi non è una riconciliazione che vorresti (perchè in quel caso potresti tentare con la terapia di coppia, sempre se lui fosse disponibile e si impegnasse).
Vuoi separarti. Giustamente, cercando di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
Io credo che qualche possibilità puoi averla, da quanto ho capito è quello che poi ha fatto Marilv, una separazione consensuale, vero, Mary?
Quello che dicono gli avvocati, in genere, è che per ottenere una separazione consensuale decente devi prima cominciare con una separazione giudiziale, o comunque essere pronta a farla. Il che vuol dire sempre: avere delle prove, avere qualcosa in mano. Testimoni attendibili, referti, documenti, prove.
Con questo (cioè facendogli capire che sei pronta ad affrontarlo con la separazione giudiziale), puoi convincere tuo marito ad essere più "morbido" e a fare delle concessioni che altrimenti non farebbe. Sui soldi, sulla casa e sull'affido del bambino. Perchè alla fine, separazione consensuale o giudiziale, di questo si tratta: mettersi daccordo su soldi, casa e figli.
Non credere che una separazione giudiziale "punisca" tuo marito: non rischia un bel niente se non di doverti dare qualche soldo in più.
Non illuderti molto su quello che puoi ottenere, soprattutto per quanto riguarda l'affido di tuo figlio.
Il padre, quando vi separerete, lo vedrà in determinati giorni, lo porterà in vacanza con se'.
Potrà fare quello che gli pare (tranne cose gravi che COMUNQUE dovresti sempre poter provare e documentare, e con un bambino non è per niente facile) E TU NON CI SARAI PER PROTEGGERLO.
Te lo dico perchè è la cosa più dura da accettare.
Ma, proprio per questo, è bene sgomberare il campo dalle illusioni prima di iniziare a combattere. Così poi non rischi di trovarti a metà strada a scoprire che non ti aspettavi che fosse così dura...
Certo, la cosa più frequente è che questi uomini, dopo la separazione, tendano a disinteressarsi dei figli e tu magari dovrai lottare perchè si faccia vivo qualche volta. Però potrebbe anche usare il bambino per restare nella tua vita, per seccarti, criticarti, farti del male in tanti modi.
Lo vedi anche come si comporta il marito di Mary.
No, Potucek, non è per niente facile. Non ti aspetta un cammino in mezzo alle rose profumate, ma uno schifo e una lotta durissima.
Ma non è questo un motivo per abbatterti e non lottare.
Usa la testa. Sempre.
Sforzati di essere calma e lucida.
Sforzati di essere concreta: di pensare ai soldi, a raccogliere le prove anche in modi che ti sembrano sleali (NON nel senso di fare cose illegali, che non devi fare MAI, anzi, cammina drittissima, non lasciare a tuo marito neanche un minimo appiglio per accusarti o ricattarti un domani), come mettere via un biglietto, registrare una conversazione (quando minaccia te o il bambino), leggere i suoi messaggini, fotocopiare le sue ricevute bancarie, le sue dichiarazioni dei redditi...
Fai adesso tutte queste cose, ma mi raccomando, non lasciare che lui lo capisca, tieni tutto in un posto sicuro.
Non fare come me. PREPARATI.
Ti abbraccio,
Lilli
14/10/2007 18:41
 
Modifica
 
Quota
Post: 110
Post: 110
Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Ciao Lilli,
scusa Potucek se rubo il tuo spazio per rispondere a Lilli, si ho fatto una consensuale,travagliata ma consensuale.
per quanto riguarda la tua storia è molto simile alla mia, solo che lui non accennava ad andarsene, diceva che non trovava nulla, più o meno le stesse modalità che ha usato il tuo, io scoprii che lui aveva una relazione a febbraio ,alla fine me ne andai io ad agosto.Prima di quella ero intenta a recuperare il mio matrimonio,e nonostante fossi consapevole della violenza che subivo restavo li, credendo di amarlo,posso dirti che amato ciò che avrei voluto che fosse, quella persona che per poche volte ho intravisto, che mi ha portato a toccare il cielo con un dito, per poi scaraventarmi a terra senza ritegno.
Non ho la certezza ma credo che anche il mio ex abbia fatto molte cose di cui tu parli, non ho le certezze, ma ho parecchi motivi per crederlo.
Scusa potucek se ho usato il tuo spazio.

Un abbraccio
14/10/2007 21:39
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Grazie, Marylv
Grazie, Mary, mi ha fatto bene leggere le cose che mi hai scritto. Un bacione,
L.
14/10/2007 22:47
 
Modifica
 
Quota
Post: 110
Post: 110
Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Grazie a te Lilli,
e capisco perfettamente il tuo "io amo ancra mio marito ".Comprendo anche quando dici"mi basta un niente per ricominciare a sperare", l ho fatto anche io l anno scorso, ma poi ho detto basta, sono speranze inutili, anche se....non riesco ad odiarlo.Ma l amore è tutt'altra cosa.

Un abbraccio forte

15/10/2007 01:26
 
Modifica
 
Quota
Post: 4.466
Post: 827
Registrato il: 10/03/2006
Sesso: Maschile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE
Non potete capire il nervosismo che abbiamo noi operatori non potendo essere nei luoghi dove vivete voi... Allora mi sto rendendo conto sempre di più di quanta mancanza di volontà ci sia, da parte delle istituzioni (servizi sociali, forze dell'ordine) che molto spesso lasciano inascoltata la voce di chi chiede aiuto...

Che desolazione...

Un abbraccio
Gae
15/10/2007 11:47
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Caro Gae, per quel poco che ho potuto, fino ad ora, vedere degli operatori, ho trovato grande disponibilità, rassicurazione e gentilezza. Anche molta discrezione, fino ad ora.
Però mi riferisco solo al centro antiviolenza.
Non so come si comportano assistenti sociali e forze dell'ordine. Come sai, una volta sola ho avuto a che fare (per via della violenza) con la guardia medica e poi con l'ospedale: nel primo caso ho trovato un medico che, nonostante negassi di essere stata picchiata, ha cercato con molta gentilezza di farmi parlare (cosa che non ho fatto), mentre in ospedale, credo inconsciamente, il medico mi suggerì lui stesso una spiegazione rassicurante, dicendomi: "E' caduta dalla scale, vero?"...
Devo dirti che non avevo alcuna intenzione di denunciare mio marito, ma certo dopo quell'esordio del medico...dimmi dove avrei potuto trovare la forza per dire: "no, guardi, mio marito mi ha picchiata, ha cercato di strangolarmi e poi mi ha anche tirato addosso piatti e bicchieri, anche perchè se fossi caduta dalle scale difficilmente avrei avuto anche tutti questi tagli addosso..."
Insomma, forse il medico dell'ospedale è stato un po' superficiale, ma considera che io facevo da parte mia di tutto per avere l'aria di una che, mannaggia!, è caduta per le scale.
Sai, più ci penso più credo che sia una questione culturale: la violenza è violenza di genere, non è una questione di relazioni coniugali ma di relazioni di potere.
C'è una cultura che dice che se accadono queste cose la colpa è della donna che prende le botte, c'è una cultura che dice che queste cose non si dicono, che "i panni sporchi si lavano in famiglia".
C'è una cultura che fa di noi delle vittime anche della violenza psicologica, perchè a tutti sembra normale che una donna lavori in casa e fuori e che possa anche essere criticata se il suo "rendimento" non è perfetto o se a volte è nervosa o stanca.
C'è una cultura che fa di noi delle vittime di uomini immaturi, la cultura che dicevo in un altro post, si basa su quell'idea "IO TI SALVERO'" della donna che si prende cura del suo uomo anche quando le manifazioni patologiche di quest'uomo si traducono in botte, maltrattamenti e violenza sessuale.
C'è, ora, una cultura che si sta affermando e che da' per scontata la raggiunta parità della donna (che è ben lontana dall'essere stata raggiunta), quindi ti fa pure sentire in colpa se non lavori, non guardagni abbastanza, una cultura che stabilisce che i coniugi "contribuiscono" al mantenimento dei figli, anche se si sa che gli uomini guadagnano di più anche perchè investono molto meno tempo nella cura della casa e dei figli e molto più tempo ed energia nella carriera...
Ma ecco che con la nuova filosofia si stende un velo pietoso su tutte le situazioni schifose che ben conosciamo, e non parlo solo di violenza fisica, psicologica ed economica, ma anche del fatto che in un ufficio se resti incinta fanno di tutto per buttarti fuori, se hai bambini non ti assumono, il part-time te lo sogni e parlo anche del fatto che perfino il meccanico o l'idraulico, se a chiamarlo è una donna sola, nove volte su dieci ti spara un conto che con un uomo non farebbe....
E questa la chiamano parità? Questa non è una cultura tutta permeata di violenza di genere, una cultura di sopraffazione e di negazione di diritti?
Anzi, penso che questo frettoloso affermare che la parità è stata raggiunta, sia solo un modo per raffinare la violenza e la sopraffazione, ora è sempre più diffusa la percezione che un uomo possa schiacciare una donna senza sporcarsi le mani e senza rischiare nulla. Si diffonde una cultura di sopraffazione e violenza legale, legalizzata.
Del resto, non è proprio tipico della società post-moderna in cui viviamo? Passare sempre più dal piano materiale a quello virtuale...dal concreto all'astratto...dalle botte alla violenza economica...
Noi donne valiamo qualcosa solo se riusciamo a diventare come gli stereotipi maschili di successo: competitive, aggressive, sempre all'erta. La valorizzazione della nostra diversità (come persone, prima ancora che come donne, perchè di questo si tratta), è solo una utopia.
Sono andata del tutto fuori post.
Ma lo lascio.
Ciao a tutti,
L.



15/10/2007 12:23
 
Modifica
 
Quota
Post: 4.466
Post: 827
Registrato il: 10/03/2006
Sesso: Maschile
Moderatore Forum Antiviolenza
Utente Senior
OFFLINE
Tutto quello che hai scritto è vero... però a questa cultura maschilista e sessista che tu hai così magistralmente esposto, contrasta quella cultura imperniata sull'importanza della parità, intesa non come scontro di potere ma di crescita comune, una sorta di "due mezze mele che unendosi ne formano una". E mi sembra comunque che la società civile si stia un pò svegliando e che i governi, seppur spesso alcuni di facciata, stanno varando normative repressive e di tutela. Per non pensare alle Associazioni di donne che si battono per la difesa della libertà e dignità della donna!

La forza non sta soltanto nel denunciare ma anche nel costruire un movimento di "lotta" per destabilizzare, distruggere, frantumare quelle sacche di violenza "sotterranee" che sono nascoste da un buonismo ridicolo e volgare! Credo davvero che le donne debbano in ogni regione, provincia e paese, formarsi in gruppo, creare esperienza di condivisione e di contrasto!

Cara Lilli se è l'unione che fa la forza, non è stando a casa ne tanto meno nel posto di lavoro dove forme di violenza raffinata vengono messe in atto da datori e da chi occupa posti di potere, che si risolve la questione... Avete mai visto un sindacato formato di sole donne? Io no... Allora che parta da voi l'iniziativa di costruire una cultura permeata sull'importanza della donna nella società!

La donna come l'uomo non sono chiamati a cercare un posto in "prima classe" ma costruire insieme, fondendo le sensibilità femmili e maschili per un obioettivo comune, sia esso piccolo che grande.
Però non va dimenticato che vi sono posti di potere all'interno delle Istituzioni, anche locali, vedi servizi sociali, dove è la donna a calpestare i diritti della donna, non posso fare esempi, ma chi legge questo stralcio capisce perfettamente a cosa mi riferisco!

Questa situazione, cara Lilli mi è denunciata da molte donne, cioè registrare l'ostracismo di coloro, donne, che dovrebbero maggiormente comprendere il dramma la sofferenza e l'isolamento sociale di altre donne, ma che invece operano abbandonando, denigrando, e garantendo il violento!!!


Un abbraccio
Gae



[Modificato da Geneshys 15/10/2007 16:52]
15/10/2007 12:49
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Lilli,cara Lilli,
Non penso che medico che Ti ha sugerito che eri caduta dalle scale la ha fatto perche superficiale...è conoscenza comune che donne maltratate per protegere mariti usano come scusa scala...anzi lo percepisco come altra offesa,dare per scontato nostre debolezze...2 anni fa ho accompagnato mia amica da guardia medica,con la mano dolente,nel una discursione è stata afferata con molta forza...ci hanno rimandato,che non cè radiologia in questo orario,ci hanno mandato 30 km lontano ospedale...di un certificato non se ne parlava,(enonostante era chiesto)evidente per non aver impici...alla fine siamo finite nella clinica privata,nel stesso paese dove la hanno fasciato e hanno datto antidolorifico,con comportamento humano e senza nesuna spesa.
Sono le persone che fanno differenza...
Lilli per quello che hai scritto prima Ti ringrazio,in piu cose le nostre storie assomigliano,poi piu leggi piu guardi storie di tante...
un abbraccio
15/10/2007 14:23
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Un bacio in fronte
Caro Gae,
ti meriti un bacio in fronte per averci ricordato che ci sono anche donne che esercitano violenza sulle altre donne o che ne sono complici.
Soprattutto quando occupano posizioni di potere, sia nelle istituzioni ma anche nelle famiglie (penso anche alla madre di PaolaM).
Ecco perchè la questione torna sempre lì, al POTERE.
Un potere inteso come servizio e responsabilità non potrà mai sconfinare nella violenza e nella sopraffazione, ma sarà sempre basato sulla condivisione.
Ma c'è un potere che è fine a se' stesso - al mio paese si dice che a comandare si gode di più che a fare l'amore - pensa che razza di godimento può essere!!!
Ma è una immagine che mi ha sempre colpita molto, perchè secondo me da' veramente l'idea di cosa ci sia dietro tanti atti di prepotenza e tanti abusi: un godimento perverso che si basa sull'assoggettare un altro essere umano.
Per tornare al discorso sulle donne, in generale è abbastanza facile trovare donne (soprattutto di una certa età) che, forse anche per debolezza o per una sorta di invidia, diventano le peggiori nemiche di chi cerca di liberarsi da situazioni insostenibili.
Per finire: continuo a pensare a quella storia cui Potucek ha accennato, del medico che ha evitato di curare e refertare la sua amica per non avere fastidi...sono sconvolta.
Ciao a tutti,
L.
15/10/2007 16:25
 
Modifica
 
Quota
Grazie a Gaetano per aver ricordato un'innegabile verità: che spesso le donne fanno del male alle donne. Una verità amara per tutti, per me un po' di più che per gli altri.
Una delle ragioni per cui avevo difficoltà ad avvicinarmi a forme di aiuto per chi subisce maltrattamenti era proprio il fatto che li percepivo -ERRONEAMENTE- come esclusivamente rivolti al male fatto dagli uomini.
Per un certo periodo della mia vita ho fatto molta fatica ad avere amiche donne perchè ero terrorizzata. Però mi è rimasta una cara amica del liceo e all'università me ne sono fatta altre di cui ho discretamente fiducia.
Da queste persone ho avuto prova che le donne si aiutano e sanno essere solidali, anche se in forma spesso soltanto "amicale".D'altra parte, anche noi sul forum in fondo cerchiamo sempre di aiutarci. E' popolato anche il mondo dell'associazionismo: il centro antiviolenza che ho frequentato io è gestito da un'associazione di sole donne, l'Unione Donne in Italia. Però occorre sicuramente fare ancora molto cammino su questa strada, di darsi una struttura, una voce, uno spazio.
D'altra parte va anche detto che le donne si sfidano, si invidiano, si ingelosiscono, si attaccano a sentimenti di rancore che fanno loro soltanto male. E' una storia vecchia come il mondo e la mia in questo senso non è originale nemmeno un po'.
Per un certo periodo della mia vita ho impostato il mio senso di sopravvivenza sul fatto che comunque io ero "all'altezza della mamma", anzi forse ero più brava e dovevo solo trovare il modo di farglielo capire. Poi ho capito che reggere il filo di questo gioco era distruttivo, in primo luogo per me.
Anche perchè mia mamma si è sempre presa un'autorità con me che lasciava poco spazio a questa "sana" competizione sul merito.
La mia psicologa chiama questo aspetto uno dei tanti "ganci" che mia mamma ha bisogno di lanciare per tenermi legata a lei.
Al contempo, va detto che le donne, che hanno un coraggio straordinario nel "prendere in mano" il dolore, nel toccarlo tutto, senza risparmiarsi, spesso si trovano sole davanti a questa esperienza. Spesso (non dico sempre, ma spesso) sono lasciate in questa situazione dagli uomini (mi perdonino Gaetano e Giuseppe, non è una critica alla categoria, ma ad alcuni suoi appartenenti indegni della denominazione "uomo"). Quando "la casa brucia", spesso gli uomini scappano al primo filo di fumo. Le donne restano a bruciare con la casa.
In fondo, quando ripenso alla vita della mia mamma, penso che sia stato proprio così per lei.
Superata l'ondata emotiva sulla mamma, in fondo riconsidero molto più seriamente le responsabilità di mio padre. O meglio, il fatto che abbia sistematicamente evitato di prendersele, queste responsabilità.
Intendiamoci, papà non è quello che abbia fatto più male nella vita della mamma. Però è quello che poteva e potrebbe fare del bene e non lo fa. Potrebbe fare qualcosa che io ho tentato di fare, salvo poi rendermi conto, grazie all'aiuto del Centro Antiviolenza e vostro, che devo cercare prima di tutto aiutare me stessa per poter essere una risorsa per me e per gli altri.
Scusa Potucek se ho invaso il tuo spazio, spero davvero che in questi giorni tu stia un po' meglio e stia raccogliendo le forze come stiamo cercando di fare anche noi. Mi permetto di mandare un bacio al tuo bimbo.
Un saluto anche a Lilli, stamattina ho letto la storia di Gabrielle Colette e mi ha molto colpito.
Anche tu sei ingrassata? Io ho messo su una decina di chili, ma sto ancora tra la 46 e la 48. Però non penso di voler dimagire subito. Sino al primo anno di università ero bulimica, ho paura di ricascarci.
Però in fondo ne sono uscita. E ne sono uscita perchè l'ho deciso io. Ne sono uscita una sera che non smettevo più di vomitare, anche se mio padre mi aveva fatto l'iniezione di Plasil. Mia madre di là che urlava. Ho avuto paura, ma una volta tanto non del fatto che la mamma urlasse, ma perchè stavo veramente male. Ho pensato ai denti rovinati, al ciclo saltato, all'incubo dei pasti. Ho detto a me stessa: BASTA. Il giorno dopo ho mangiato alla mensa dell'università un panino di pane all'olio e non ho più vomitato, salvo quando ho preso l'influenza. Ho ricominciato a mangiare con gli altri studenti, in modo via via sempre più normale. Oggi mangio di tutto, incluso il panino con la panissa (cioè polenta fritta) che tanto piace al mio fidanzato.
Anche questo è un fatto che fa pensare riguardo alle donne: cioè le donne sono fortissime, ma il loro corpo assorbe subito la sofferenza: i disturbi dell'alimentazione, così come la depressione, gli attacchi di panico, ne danno drammaticamente prova.
L'importante è che non restino senza via d'uscita...
Lo dico anche a me stessa, per dire che anche oggi ho detto basta al mio stare male. Ce la farò come ce l'ho fatta allora.
Spero che la faremo tutte.
Un abbraccio.
p
[Modificato da paola_m 15/10/2007 16:31]
16/10/2007 10:19
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Buona giornata a tutti!
Paola,ieri si percepiva che hai avuta buona gioranta,Te la sei fatta Tu...bella fiduciosa,giornate cosi si vogliono...grazie per bacio per mio bimbo,Ti nominero zia [SM=g27985]
Mio pensiero quando legevo mesagio di Lilli,che ha avuto qualche scontro e mi è dispiaciuto,uscita da...neanche sò come nominarlo...anche io ho letto storia di Colette...e sempre qualcosa da affrontare...
Lilli,quando lego che mi scrivi,sai,qualcosa di stesso gia ho visuto,ora essempio,sono stati 2 scambi,in quali gia andrebbe a litiggio invece ora niente,come se si tratiene per scopo maggiore,è anche vero che ora ha bisogno di me per qualche prattica,però...
Grazie agli operatori,mi hanno consigliato...e io sto raccogliendo le forze...comprendo quello che dice Gae,quanto nervossismo di non poter essere nel luoghi dove siamo noi...cercare di aiutarci a distanza,cmq.in atesa delle notizie magare anche con ansia che situazione puo degenerare...di nuovo grazie...
Cercando la storia di Colette,ho letto messaggi di Anna,ragazza incinta di cui finanzato la pichiava...non sapete come va?
un abbraccio a tutti e di nuovo buonagiornata
16/10/2007 14:30
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Ciao
Cara Potucek,
ricambio i tuoi saluti e ti mando un abbraccio.
Oggi non mi sento per niente forte...come sempre dopo gli incontri con la psicologa del centro antiviolenza, mi sale dentro un dolore immenso, dover rimettere le mani nel fango che ho attraversato, nel dolore e nella ferocia che ho sopportato...vorrei solo uscirne.
Uscita di lì, mentre tornavo al lavoro, ho riacceso il cellulare ed ecco un messaggino, era mio marito. Che subito dopo mi ha anche chiamata.
Da qualche giorno ha ripreso a chiamarmi spesso, per mille motivi.
Sempre in tono civile (adesso), ma mi mette addosso una terribile agitazione. Panico.
Mi viene subito mal di stomaco.
Ho paura di lui...soprattutto quando è gentile. So che nove volte su dieci vuole qualcosa da me, spesso vuole fregarmi.
Ma ho paura anche di me stessa: della mie reazioni viscerali, stupide, nell'ascoltare la sua voce, nel vederlo.
Ecco, quando mi sento così vorrei solo mettermi con la testa sotto il cuscino e farmi un gran pianto.
Ma sono al lavoro, ho mille cose da fare, ho già perso mezza mattinata, tutti corrono nervosi perchè ci sono tante scadenze da rispettare e tutti vogliono le loro carte, le cose che dovevo fare, subito, ora, perfette, sulla scrivania.
Devo tenermi ben stretto questo mio lavoro precario e mal pagato, devo sorridere, dimenticare il mal di stomaco, ingoiare le lacrime e mettermi al lavoro.
Ciao a tutti,
L.
16/10/2007 15:16
 
Modifica
 
Quota
Post: 73
Post: 73
Registrato il: 04/10/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
OFFLINE
Cara Lilli,
un grande abbraccio a Te...quando ho letto primi Tuoi messaggi,consigli pratici,ben postati...ho pensato che ne sei fuori da parecchio...invece vedi a genaio hai cominciato,ancora è tutto fresco,però gia hai fatto lunghissima strada...anche io penso :se dopo si potrebbe non aver piu nessuna forma di contatto,sarebbe tutto piu facile...però vedi Te la stai cavando bene sola,consigli a altri ,sei disponibile per gli altri...non hai bisogno di lui,piu male che Ti ha fatto non Ti puo piu fare...
Cè una esperienza che ho aquisito per via di mia mama,un po prima che sono venuta in Italia è andata vivere a casa di suo compagno,lasciando la sua disabitata,primi tempi è rinfiorita è stata felice,poi lui ha comiciato frequentare birerie,forse anche altre donne,mia mamma ci stava male,però non ha voluto rompere,ritornare a casa sua,peggiorava di salute,noi figlie cercavamo convincerla di ritornare a casa,aveva pensione,casa,amiche..non ha voluto forse per paura di solitudine,anche se ormai raporto era solo di servizi per lui,poi è stata operata,si è ripresa,ha voluto sempre ritornare da lui,peggiorando ma ancora riusciva gestirsi,poi non cè la faceva piu,uomo che non era daccordo prima che viene stare con le figlie,perche li faceva comodo,da quando aveva bisogno di lui,ha chiamato a noi per venirsi prendere mama,ci sono stati insieme parecchi anni...cosa voglio dire con questo...uomo che non Ti ama,non Ti sarà mai vicino quando avrai bisogno di lui...alora che senso ha?
Anche io,lo dico a Te e lo dico anche a me...
Mia amica,tanti anni fa mi ha sparato una saggezza:cosa non Ti amaza,Ti rafforza.
Un abbraccio Lilli e una carezza,andrà meglio...
[Modificato da potucek 16/10/2007 15:18]
16/10/2007 15:36
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Grazie, Potucek.
Lilli
16/10/2007 16:53
 
Modifica
 
Quota
a proposito di lavoro
A proposito di lavoro, cara Lilli, mi sento ESATTAMENTE come te.
Cioè ci sono giorni che dover mantenere tutto questo Carnevale di sorrisi ed efficienza mi sembra più crudele ancora di quello che passo a casa...
poi anch'io per un lavoro precario...
...io volevo fare il dottorato di ricerca. Cioè non era un grillo mio, era stato il mio professore della tesi a propormelo. Ed era proprio quello che avevo sempre desiderato.
Però sarebbe stato il precariato con la P maiuscola. Allora ho pensato di rinviare la cosa e intanto farmi il regalo di un'indipendenza economica e di un elemento di serenità personale.
Ben sapendo che la felicità di una persona è ben lontana dal coincidere con la realizzazione sul lavoro, semplicemente per "posare la prima pietra" su quello che vorrei costruire.
E' una pietra pesante, e forse anche un po' fragile, però...
E' stata una grossa rinuncia, ma anche un grande regalo.
Perchè ho investito un po' sulla possibilità di crescere e di farmi forte piuttosto che ripropormi per l'ennesima volta come la studentessa modello (che comunque è una cosa che mi piace e mi riesce e spero di poter riprendere in un futuro non troppo lontano).
Ciò non toglie che il lavoro mi pesi, eccome!!
Mi pesa perchè mi sono laureata a luglio, ho passato un'estate terribile e sono finita dritta dritta a lavorare senza vacanze, mi pesa perchè delle volte ho la testa così concentrata sulla mia sofferenza che non riesco a concentrarmi sul lavoro. Mi pesa perchè i miei colleghi aspettano il venerdì mentre io ne sono terrorizzata.
E poi lo so, Lilli cara, io vado dalla psicologa nella pausa pranzo e ritorno sempre sconvolta.
Però è il lavoro che ci salva. E' almeno un posto neutro, dove possiamo esprimere almeno un pochino di noi (lo so, non tanto...), dove possiamo sentirci almeno un po' sicure, dimostrare che sappiamo fare qualcosa.
Anzi, vorrei dire a tutte le ragazze del forum una cosa che può sembrare noiosa e bacchettona, ma invece non lo è e viene dal più profondo del mio cuore: lavorate, se potete e, visto che oggi trovare lavoro non è facile, se potete studiate per trovare un lavoro.
Lo so che lavorare alle volte è deprimente, ma è sempre meglio di quello che cerchiamo di lasciarci alle spalle.
Io lavoro da quando avevo ventidueanni, gli ultimi due anni di università ho studiato lavorando che era massacrante. In tutti gli uffici in cui sono stata ero sempre la più piccola, mi davano tutti del tu, ma mi coccolavano anche molto. Mi dicevano: ma tu bambina, sai usare il libro protocollo? Io sorridevo e intanto imparavo.
Poi qualche spiegazione sulla mia situazione familiare la dovevo dare, perchè i miei sono arrivati a chiamarmi diverse volte l giorno per farmi scenate sul lavoro e mi sono anche capitati lì. Mi aspetto che lo rifaranno, appena me ne andrò..
All'inizio io lavoravo per dimostrare alla mamma quanto ero brava.
La mia psicologa mi ha fatto osservare come lo studio e il lavoro, che all'inizio erano un ulteriore strumento di coercizione da parte di mia mamma, sono poi diventati per me strumento di emancipazione.
Intendiamoci, i datori di lavoro spesso non meritano tutta questa premura, con i contratti che ci fanno...
La precarietà per persone come noi è un ulteriore elemento destabilizzante.
Però il mondo è cambiato e se uno facesse dipendere la sua considerazione di se stesso dall'ottenimento della stabilità lavorativa, beh...altro che i problemi di autostima con cui ci confrontiamo sempre. Ci butteremmo direttamente giù dalla finestra!!
Tutto questo per dire che anch'io spesso mi sento una condannata ai lavori forzati, mi sembra che il lavoro mi prosciughi un sacco di energie, però penso anche quanta me ne dà.
E me ne dà di un'energia positiva, perchè è tutta mia, non dipende da nessuno.
Lo so, è solo una piccola consolazione, non toglie nulla all'inquietudine che tutte abbiamo quando ci mettiamo con un bel sorriso fasullo a fare il nostro lavoro quotidiano. Però vorrei dire solo che quel sorriso non è tanto fasullo, è un primo tentativo dei sorrisi che siamo capaci di dare agli altri e a noi stesse.

Prima che mi dimentichi: ciao Potucek, grazie delle tue parole di incoraggiamento e soprattutto grazie di avermi nominata zia!! Ne sono molto molto onorata! [SM=g27987]

Un abbraccio a tutte!!
Við sjáumst(che in islandese significa "a presto")
p
[Modificato da paola_m 16/10/2007 16:56]
16/10/2007 19:06
 
Modifica
 
Quota
Post: 720
Post: 720
Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
Utente Senior
OFFLINE
Cara Paola, sono daccordissimo con te sul lavoro, al di là dell'indipendenza economica (che già basta a giustificare qualsiasi sacrificio) è fondamentale per lavorare sul proprio equilibrio e trovare serenità.
E' solo molto pesante mettere su questa maschera, anche se poi a forza di metterla ci si abitua e magari fa anche bene.
Ciao,
L.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


FORUM DI POESIE E RACCONTI