«Anch’io non voglio una giustizia spettacolo e fai-da-te. Ma una giustizia sì». Lo ha dichiarato la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, On. Barbara Pollastrini.
«Ci interroga quella immagine drammatica di una donna stroncata nella sua vita, quella di Maria Antonietta.
Lo ripeto: un anno fa moriva Hina Salem anch’essa brutalmente assassinata, mentre altre sono state violate e ferite. Molte avevano ricevuto minacce e si erano rivolte alle forze dell’ordine. Tante non hanno avuto la forza di farlo. Per me, questi sono dati choc, di una “strage delle innocenti” che non possono essere rimossi.
Non è esagerato parlare di una sorta di mattanza consumata spesso tra le mura di casa – prosegue Barbara Pollastrini - o nell’entourage per mano di familiari, mariti, conviventi, fidanzati, ex-mariti o ex-fidanzati.
Ripropongo i dati per creare una consapevolezza diffusa: le donne tra i 15 ed i 60 anni muoiono più per violenza che per incidenti o malattia. Una su tre, nel mondo,e una su quattro in Italia.
Ecco perché il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità lavora per un “Piano d’Azione” contro la violenza per la sicurezza delle donne, in coerenza con le direttive europee, che indica questa tra le emergenze culturali e sociali su cui promuovere programmi di ampio respiro.
Il DPEF contiene queste indicazioni ed ora la finanziaria dovrà tradurle in impegni fattivi.
Certo io mi batterò perché ciò avvenga.
All’interno del “Piano d’Azione” – spiega la Ministra - ho ritenuto indispensabile promuovere nuove norme per aggiornare la legge già in vigore contro la violenza.
Per questo il Governo ha presentato un disegno di legge specifico basato su tre peculiarità: prevenzione, diritti delle vittime, certezza della pena.
Il 1° agosto ho svolto l’intervento conclusivo al dibattito in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati dove il Presidente Pisicchio ed i parlamentari – di entrambi gli schieramenti – hanno mostrato la volontà di portare in Aula, al più presto, il provvedimento migliorato in alcune parti.
Nel disegno di legge è previsto il perseguimento del reato di stalking (molestie gravi continuative) sovente premonitrici dell’atto di annichilimento finale.
La proposta prevede la possibilità di misure cautelari contro chi minaccia e molesta gravemente sia nella convivenza che in altre situazioni. E interviene sull’innalzamento della pena per questi reati fino a 4 anni di reclusione.
Nel testo è previsto, inoltre, una maggiore tutela della vittima nell’iter processuale. E, in caso di condanna, al colpevole verrà inflitta una pena adeguata alla gravità del comportamento.
La proposta legislativa – conclude Pollastrini - è costruita su un’idea di prevenzione che interviene su materie legate all’immagine della donna, alla cultura del rispetto per ogni persona, quale sia l’orientamento sessuale, e prevede campagne formative ed informative.Inoltre, è contenuto un riferimento alla valorizzazione della Rete di centri, associazioni di accoglienza e di aiuto alle donne maltrattate».