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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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Ora basta!

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2007 12:57
29/06/2007 18:27
 
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La mia migliore amica subisce violena fisica da ormai 5/6 anni, ho pure perso il conto, dal padre di suo figlio.
Le sono sempre stata vicina cercando di convincerla ad allontanarlo e fare denuncia senza mai riuscirci. Per un periodo ho smesso di rispondere alle sue telefonate e ai suoi messaggi perchè mi era parso che ogni volta che mi telefonava per raccontarmi cosa le aveva fatto dopo lo sfogo si calmava e tutto ricominciava da capo, avevo ragione, smesso di parlare con me (e quindi più con nessuno) invece di sfogare la sua rabbia per telefono l'ha trasformata in forza e ha deciso di allontanarlo e di trovarsi un lavoro che prima non aveva e quindi completamente dipendente da lui. Tutto questo è durato pochi mesi.
Mi sono chiesta più di una volta cosa ci trovasse in un uomo piccolo, brutto e ignorante che la maltratta e la fà soffrire andando con altre donne e che scarica su di lei tutte le sue tensioni picchiandola. L'unica risposta che ho trovato è stata questa: Sicurezza economica per il bimbo e anche per lei.
La casa in cui vive e di lui e stando alle sue dipendeze il bimbo può permettersi bei vestiti, gite in montagna e bei giocattili.
Passa le sue serate a bere da sola. Ogni volta che andavo a trovarla metteva a dormire il bimbo in modo da non fargli vedere chi era andata a trovarla perchè non lo dicesse al padre che non mi vede di buon occhio. E adesso siamo arrivate al punto che mi invita a casa sua e poi trova sempre scuse per evitare gli incontri, fà tutto da sola, mi telefona mi invita e poi disdice come avoler un aiuto e poi si tira indietro per paura.
Adesso sono io che chiedo a voi dei consigli per aiutarla perchè da sola non sò più come muovermi.
La mia speranza è quella di poter trovare tutti i punti di supporto da potergli fornire, forse potendogli fornire delle soluzioni concrete e tangibili la sua confusione potrebbe diminuire.

[Modificato da Mariella125 29/06/2007 20.13]

29/06/2007 21:38
 
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Ciao Mariella..innanzitutto mi chiamo Micol,posso dirti che la tua amica è molto fortunata ad averti accanto essere sole o avere una persona come te accanto fa molta differenza..dtto questo,io credo che l'essere confidente sia importante sia per farle allentare la tensione sia perchè ti permette di capire se ci sono dei momenti in cui lei corra dei rischi seri..
cosa puoi fare,beh per esempio offrirti di accompagnarla al centro antiviolenza della tua città,dirle che andrai con lei intanto per informarti...un'altra soluzione potresti portarla in questo forum affincè noi possiamo cominciare un cammino con lei..
ricorda che il cammino di uscita dalla violenza non è cosi facile,le persone come lei sono intrappolate fra la manipolazione mentale del carnefice e i meccanismi che ha creato lei stessa per poter sopravvivere,ora in lei comanda ancora la paura,ed è quella paura che le impedisce di reaggire,quella e le conseguenze che lei conosce bene...ma pianopiano dobbiamo farle capire che c'è una vita nuova fuori dove non ci sono punizioni e dove non è nesessario bere per far si che la realtà sia acettabile...
stalle vicino mariella,ma non darle mai quell'appiglio dove lei possa trovare la scusa per non reagire..spornala e opffrile le alternative che ti ho detto..nell'attesa di tue notizie una carezza...Micol
29/06/2007 22:12
 
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Sarebbe inutile proporle di entrare nel forum perchè non sà usare il pc. Le ho già proposto di accompagnarla a fare denuncia e non ha accettato, però in effetti non avevo pensato al centro anti violenza anche perchè non saprei dove si trova. Sono di Torino, se potete darmi un indirizzo lo accetto volentieri. Pur cercando da tempo informazioni su dove andare non ho ancora trovato aiuto concreto e questo è il primo forum che incontro disposto a dare informazioni e aiuto per casi simili. E' veramente complicato riuscire ad avere informazioni utili. Magari al centro anti violenza ci faccio una salto prima io, espongo il caso e poi le propongo di venire con me in modo da tranquillizzarla un po'. Sarà difficilissimo convincerla ma ci proverò comunque. Ultimamente fà anche fatica a parlarmi di cosa le fà. Le avevo proposto di accompagnarla ad un centro che potesse aiutarla con il problema dell'alcol, ha riconosciuto di essere alcolizzata, ma ha paura che qualcuno la riconosca e quindi di fare una brutta figura. Le ho detto che se avesse incontrato gente che la conosce poteva dire cha era lei ad accompagnare me. Dopo un primo momento in cui si era quasi convinta ne è arrivato un secondo in cui divagava fino a tirarsi indietro. Ha paura di perdere quel poco che ha e di trovarsi a non avere neache più quello. Ha paura di perdere suo figlio. Ha paura che raccontando i suoi problemi a delle istituzioni possano decidere di portarle via il bimbo. La conosco da quando avevamo 6 anni e le voglio molto bene ma non sò come convincerla.
29/06/2007 22:23
 
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Certo mariella ti do gli indirizzi ma ricorda che se lei non è pronta puoi fare poco..però tu prova a informarti cmq e resta in contatto anche con il forum..potresti insegnarle tu come funziona non ti sembra una bella idea?


TORINO
TELEFONO ROSA DI TORINO
Via Assietta 13/A - 10128 Torino Tel. 011/530666 - 011/5628314 - Fax 011/549184
telefonorosa@mandragola.com - tel rosa@show.it - visita il sito
TORINO
ASSOCIAZIONE DONNE CONTRO LA VIOLENZA
C/o Casa delle Donne
Via Vanchigia, 3 - 10124 TORINO Tel. 011/8122519 - Fax 011/837479


ecco mariella questi sono i due centri di torino..aspettiamo tue notizie e se hai bisogno siamo qua..un bacio Micol..
29/06/2007 23:00
 
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Non avete idea della persona con cui ho a che fare. E' testarda e molto forte, se si mette in testa di non essere capace ad usare il pc non ci si avvicina neanche. Tra le altre cose non se la sente più di parlare con me di cose brutte, forse perchè si sente in difetto...ho appena rotto una convivenza per cominciarne un'altra e il fatto che io abbia dato una svolta alla mia vita fa si che lei si senta in dovere di raccontarmi solo cose belle. Ormai non ci vediamo più da almeno 3 masi. Ci sentiamo per telefono e lei si comporta come se andasse tutto bene. Vi ringrazio molto per gli indirizzi. Siete veramente molto gentili e disponibili.
Spero che trovandosi tutto fatto possa decidere di agire. Fino ad ora non ho insistito molto perchè pensavo che la cosa dove partire da lei, ma adesso mi sono stufata e penso che cominciando io potrebbe anche decidersi. Sono l'unica che sà di questa situazione e se non faccio tutto il possibile non mi sentirei a posto con la coscenza.

Se ci sono novità (sia positive che negative) vi terro informati.

Grazie di cuore.
30/06/2007 12:41
 
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Cara amica benvenuta in forum.
Partiamo dal presupposto che se non vi è la volontà di chi subisce violenza poco può essere fatto, almeno che chi sa non usi le "maniere forti" per convincerla a denunciare i fatti accaduti. Ma loro sono sposati o conviventi?
Come dice Micol, che ringrazio per aver risposto alle tue domande, sarebbe bene per lei recarsi a un centro antiviolenza della zona, hai già gli indirizzi!
E' importante che in caso di violenza fisica lei si convinca subito a recarsi al pronto soccorso e farsi refertare tutto, dichiarando chiaramente la natura delle percorse e chi le ha inflitte, contemporaneamente chiamare le forze dell'ordine e denunciare l'accaduto! Poi comunicare tutto ai servizi sociali del comune d'appartenenza per essere assistiti e seguiti, come è loro dovere fare... Ma seguito a dire, nulla può essere fatto senza la volonta della tua amica!

Speriamo che si convinca a tutelarsi e tutelare il bambino!!!

Cordialmente
Gae



30/06/2007 13:50
 
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Non sono neanche conviventi. Lei vive in una casa di proprietà di lui assieme al bimbo e lui va a trovarli ogni tanto e il fine settimana li porta in campagna. Il bimbo sà che è il suo papà e gli vuole bene.
Mi sento di provare ancora con un ultimo tentativo e cioè aprirle la strada verso un centro anti violenza e se necessario andare per prima da una assistente sociale. Se non funziona neanche questo...Be' come sempre mi "arrabbierò", mi passerà e poi mi ingegnerò per trovare un'altra strada [SM=g27988] . Penso che aiutare una persona con la quale si è cresciuti sia ancora più difficile che aiutare persone con cui si ha poca confidenza. Entrano in gioco troppi sentimenti e poca razionalità. Va be'...

Ancora grazie.
30/06/2007 14:05
 
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Tra le altre cose pensavo di stamparle alcune storie di donne che ne sono uscite e di fargliele leggere. Trovo molto interessante quella dal titolo "Quando una donna non sa dire basta", speriamo che la spronino un po'.
30/06/2007 16:24
 
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Mariella noi siamo qui per te e per lei!
Fammi capire un'attimino, ma il padre del bambino dov'è? Dovrebbe avere degli obblighi verso suo figlio.


Cordialmente
Gae
30/06/2007 17:08
 
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Il padre vive per conto suo, passa alla mia amica dei soldi per il bambino e paga il muto della casa. Lei non vuole far riconoscere al padre il figlio e credo che per ora sia meglio così. Finchè questa storia và avanti con la violenza, sia psicologica che fisica, penso che sia una tutela verso il bimbo. Io in realtà non sò tutto.

Mi sono accorta delle violenze fisiche dai segni, lei diceva che era caduta o che aveva sbattuto finchè non gli ho detto che se soffriva di labirintite doveva farsi curare ma che avevo seri dubbi che il problema fosse la labirintite e così a cominciato a raccontare e man mano che si libera raccontandomi le faccio delle domande in moda da poter capire e consiliarla. Mi racconta solo fin dove è certa che io possa comprendere e quindi non tutto. La sfera di cristallo non cel'ho ma sono sicura che continua ad alzarle le mani anche se mi dice il contrario, primo perchè lei non si fà più vedere ma telefona soltanto e seconto perchè sono più che convinta che quel genere di uomo non smetterà di alzarle le fani finchè non entrerà in cura. Solo che adesso le ha dato ciò che più desiderava, una casa vicino alla scuola del bimbo e quindi è rientrata in una fase di perdono e in più si è aggiunta la paura di perdere la casa.
Ha un lavoro part-time che non le permetterebbe di pagrsi un affitto.

A tutto questo si aggiunge il fatto che non ho la patente e non posso prenderla a causa dell'epilessia che con l'andare degli anni mi ha provocato una forma di agorafobia per la quale faccio fatica ad uscire di casa da sola. Questo implica che per quanto abbia il desiderio di andarla a prendere con le "maniere forti" e portarla dove potrbbe trovare persone competenti diventa un serio problema anche per me, a patto che non sia lei a convincersi ad andare. Anche perchè se la vado a prendere sotto casa e arrivo da lei, dopo un'ora di pullman , strssata e con crisi di panico ho seri dubbi di poterle essere di aiuto.

[Modificato da Mariella125 30/06/2007 17.23]

01/07/2007 12:28
 
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Diciamo che questo tizio non ha doveri ne diritti nei confronti della tua amica, lui è soltanto un compagno che la mantiene. Questo è un ricatto economico bello e buono. Sicuramente la violenza sia fisica che psicologica è riscontrabile e queindi denunciabile però dispiace dirlo se lei è sotto la morsa di questo "ricatto" difficilmente denuncerà la situazione alle forze dell'ordine.

Per quanto riguarda suo marito, intanto bisognerebbe capire se ci sta separazione se il mantenimento che lui gli passa è stato deciso da un tribunale o è stato concordato di comune accordo con la tua amica. Lui dovrebbe passare il mantenimento, compatibilmente con il suo stipendio, sia al figlio che alla moglie.

La situazione è davvero difficile, intanto perchè non vi è la volontà di rompere le catene del ricatto perchè come leggo fanno comodo e poi perchè vi è una sottomissione psicologica molto forte.

In che stato economico vive questa famiglia? Se si comunicasse la cosa ai servizi sociali loro potrebbero intervenire, intanto tutelendo il bambino che non ha diritto di vivere una condizione di tale disagio epoi perchè si potrebbe optare per la casa famiglia sia per lei che per suo figlio, questo avviene in casi di violenza.

Cordialmente
Gae

[Modificato da FidelisAdmin 01/07/2007 13.46]

01/07/2007 12:32
 
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A tutto questo si aggiunge il fatto che non ho la patente e non posso prenderla a causa dell'epilessia che con l'andare degli anni mi ha provocato una forma di agorafobia per la quale faccio fatica ad uscire di casa da sola. Questo implica che per quanto abbia il desiderio di andarla a prendere con le "maniere forti" e portarla dove potrbbe trovare persone competenti diventa un serio problema anche per me, a patto che non sia lei a convincersi ad andare. Anche perchè se la vado a prendere sotto casa e arrivo da lei, dopo un'ora di pullman , strssata e con crisi di panico ho seri dubbi di poterle essere di aiuto.



Se vuoi ci puoi parlare anche di te, noto che la tua vita non è stata molto semplice.

Attendo
Un abbraccio
Gae
05/07/2007 12:23
 
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Cara Mariella, intanto anche da parte mia "Benvenuta nel nostro Forum".La storia della tua amica è molto triste ma, purtroppo, se non è lei a prendere coscienza di voler essere aiutata poco si può fare. L'idea di stampare alcune storie di donne che ci hanno scritto e fargliele leggere credo sia buona ma , ripeto, se non è lei a chidere il nostro aiuto o comunque un aiuto nulla si può fare.
Credo che lei comunque ami quest'uomo altrimenti non si spiegherebbe questo suo comportamento; non è neanche suo marito nè ha legittimato il bambino, quindi se non si tratta di coinvolgimento sentimentale ( masochistico aggiungo ) non trovo spiegazioni. Ci sono molti modi per uscirsene da questa situazione ma tu hai già fatto abbastanza, prova nuovamente a parlargliene, presentale tu il nostro Forum, dopo di che dille che o accetta il tuo aiuto, o ti lascia tranquilla.
Se vuoi anche per te le nostre porte sono aperte.
Un abbraccio....
11/07/2007 04:57
 
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Vi ringrazio di cuore ma per il mio caso ho bisogno di un buon neurologo (e spero prima o poi di trovarlo) che possa preschivermi dei medicinali tollerati dal mio fisico.
Novità con la mia amica non ce ne sono, ho deciso che le proporrò di leggere le storie del vostro sito solo se sarà lei ha chiedermi aiuto, come ha gia fatto in precedenza, in modo da non invadere il suo spazio decisionale. Anche perchè rischierei solo di allontanarla di più.

Un saluto di cuore.
12/07/2007 10:20
 
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Re:

Scritto da: Mariella125 11/07/2007 4.57
Vi ringrazio di cuore ma per il mio caso ho bisogno di un buon neurologo (e spero prima o poi di trovarlo) che possa preschivermi dei medicinali tollerati dal mio fisico.
Novità con la mia amica non ce ne sono, ho deciso che le proporrò di leggere le storie del vostro sito solo se sarà lei ha chiedermi aiuto, come ha gia fatto in precedenza, in modo da non invadere il suo spazio decisionale. Anche perchè rischierei solo di allontanarla di più.

Un saluto di cuore.



Mariella per ora che cure fai? Da cosa nasce il tuo malessere?

cordialmente
Gae
12/07/2007 11:58
 
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A saperlo da cosa nasce [SM=g27985]
Le crisi sono cominciate all'età di 8 anni e ho preso tegretol, gardenale e ancora altro fino a 22/23 anni circa. Con queste cure avevo crisi parziali diurne ogni due mesi e una scarica di 2/3 totali notturne 1 volta all'anno. Solo che con quei medicinali avevo scarsa concentrazione e poca percezione degli eventi. Sotto sconsiglio medico ho deciso di interrompere (gradatamente) le cure.
Ero curiosa di sapre come poteva essere la mia vita senza l'influenza dei medicinali... L'intenzione iniziale era di,si, interrompere con i medicinali ma di continuare a rimanere sotto i controlli degli esami ma più di un neurologo si è rifiutato di tenermi in cura se non prendevo i medicinali così ho interrotto senza poter però fare degli esami di controllo. Però mi sono diplomata 2 anni fà con le scuole serali... Senza cure avevo crisi parziali diurne una volta al mese e totali notturne ogni 2 mesi.
La settimana scorsa ho avuto una serie di crisi totali troppo forti rispetto alla norma e così sono andata al prontosoccorso e ho deciso di riprendere le cure. Mi hanno convinto le parole del neurologo: "sono medicinali di nuova generazione che non hanno gli stessi effetti collaterali dei vecchi". Va bene, proviamoli. Ora prendo Tolep 300mg una la mattina e una la sera, il ventuno ho un appuntamento da un neurologo privato cosigliatomi da una amica. Vediamo cosa ne pensa.
Un saluto.
13/07/2007 12:01
 
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Re:

Scritto da: Pedagogista 05/07/2007 12.23
Cara Mariella, intanto anche da parte mia "Benvenuta nel nostro Forum".La storia della tua amica è molto triste ma, purtroppo, se non è lei a prendere coscienza di voler essere aiutata poco si può fare. L'idea di stampare alcune storie di donne che ci hanno scritto e fargliele leggere credo sia buona ma , ripeto, se non è lei a chidere il nostro aiuto o comunque un aiuto nulla si può fare.
Credo che lei comunque ami quest'uomo altrimenti non si spiegherebbe questo suo comportamento; non è neanche suo marito nè ha legittimato il bambino, quindi se non si tratta di coinvolgimento sentimentale ( masochistico aggiungo ) non trovo spiegazioni. Ci sono molti modi per uscirsene da questa situazione ma tu hai già fatto abbastanza, prova nuovamente a parlargliene, presentale tu il nostro Forum, dopo di che dille che o accetta il tuo aiuto, o ti lascia tranquilla.
Se vuoi anche per te le nostre porte sono aperte.
Un abbraccio....



In effetti credo che si siano incontrati, lei masochista e lui sadico (i due lati della stessa medaglia). Però un po' di tempo fà mi ha accennato un pensiero... mi ha detto che crede che lui sia malato... ora, su questa base, potrei consiliarle di andare da un analista tutti e due assieme? Visto che si tratta di amore, anche se particolare, potrebbero provare a superare la cosa assieme. Per quanto sia una forma masochistica penso possa essere superata visto che è sempre in cerca di aiuto, deve "solo" superare la paura della vergogna.
Scusate se insisto ma visto che ogni tanto i miei consigli li ascolta sto cercando il modo di dale quelli giusti e scrivendo a delle persone con più esperienza di me spero si seguire delle strade più corrette e utili al problema.
Un saluto.
18/07/2007 00:41
 
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Se la tua amica lo ama a tal punto e se lui accetterà la sua ipotetica proposta di andare insieme in terapia, ben venga. Se ti senti di volerle consigliare una cosa del genere fai pure.
Io ho la sensazione che la strada più giusta sarebbe per la tua amica girarsi dall altro lato, non credo ai cambiamenti repentini.Ma,ripeto, se vuoi tentare consigliale di proporre al suo compagno una terapia insieme.
Come ho già detto la scorsa volta, per quanto sia ammirevole il tuo interesse in merito, dovrebbe essere lei a chiedere aiuto.
Tienici informati, un abbraccio...
22/07/2007 12:57
 
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Come dice Ines potrebbe servire fare terapia insieme, ma con la certezza che cessino le violenze, in caso contrario queste vanno denunciate e lei deve subito allontanarsi da quest'uomo.

Cordialmente
Gae
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