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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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Ultimo Aggiornamento: 02/07/2007 16:38
25/06/2007 16:25
 
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Credevo di stare meglio, ma invece sto peggio..
Provo un senso di morte addosso, non so dire se sia dovuto o meno a questa storia, forse si..
Un forte senso di vuoto che si espande, se mi chiedesssero cosa sento o cosa provo in questo momento non saprei nemmeno rispondere e forse sarebbe l'unica domanda che mi metterebbe veramente a disagio...perchè non ho una risposta, non so perchè sto male, ma so di starci. Mi capita a volte di ricordarmi certe scene anzi quasi tutte, le rivivo, come se sentissi il bisogno di fare un ripasso, sento il bisogno di ricordare a volte, mi ricordo esattamente ciò che diceva lui e le mie risposte..tutto..e non mi fa nemmneo tanto male ricordare, è il dopo che mi spaventa, magari non sto male subito....
Ero stata in un centro antiviolenza parlai della mia storia anch lì, ne parlai con molta disinvoltura e naturalezza come se quella storia non mi appatenesse, come se non fossi io ad averla vissuta, apparentemente stavo bene, non stavo male nel raccontare..restai stupita di me stessa..ma alla domanda: cosa provi nel raccontarmi la tua storia? Mi blocco, non lo so...
E' la domanda più difficile che mi si possa fare ora come ora..
Provo un senso di vuoto molto grande forse troppo profondo per rispondere, ma non saprei...
Ricordare fa male, poi avrei tante domande a cui non riesco dare una risposta e mi fanno sentire ancora più frustrata quando non riesco a rispondere ai miei interrogativi..
Sento che mi manca qualcosa, è come se mi avessero tolto qualcosa o come se quel "qualcosa" non l'avessi mai avuto, ma non so cosa possa essere, come definirlo...
Sono sensazioni e angosce molto brutte, è come se dovessi morire da un momento all'altro, mi vedo sempre morta cioè mi ci immagino in diverse maniere ma sempre io e a volte mi chiedo chissà se buttarsi dall'ultimo piano farebbe male?
Forse si, ma sarebbe un istante in cui successivamente tutto svanisce...
Me la immagino quella scena, ma non lo farei mai anche se mi piacerebbe a volte..
Così no, è peggio, quando nno riesci a gestire quello che hai dentro è difficile trovarsi invasi da una forma di malessere così forte da non riuscire a dormire la notte..
L'assurdo è che non so nemmeno da dove venga tutto questo malessere, io so solo che lo provo nel ricordare...
Poi con l'ex carnefice chiamiamolo così mi sento ancora, forse è questo che mi fa stare male ma sto male anche e non lo sento, credo di esserne dipendente ecco forse si...
Se non lo sento vado in crisi, credo di essere dipendente, è come se volessi la rivincita e non è da dire che se nmon lo sento stia meglio, è uguale..
Mi chiedo a volte se una persona aggressiva o impulsiva possa cambiare...
Lo so che posso sembrare incoerente e sicuramente mi contraddico, ma ultimamente da quandio ognuno si è rifatto una vita, lo vedo tranquillo forse apparentemente cambiato mi fa rabbia questacosa nel ricordare certi eventi...
Sta con un altra ora, sembra vada tutto bene e vorrei tanto dentro di me che anche l'altra patisse quello che ho vissuto io, mi fa rabbia perchè allora le mie affermazioni tornano tutte ovvero sia..perchè solo con me e con l'altra no?
Ero io allora....
Cosa bisogna fare quando arrivano queste crisi di malesere così forte, mi sento pazza a volte potrei stare anche in silenzio in una stanza con un ansia fortissima, che aspetto, in attesa di qualcosa mi mette agitazione e paura questa attesa di non so nemmeno io cosa o chi....Io non avrei niente da aspettare...
Eppure è come se mi dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro , ultimamente sono molto facile al pianto enon so nemmeno per cosa piango, è come se mi trovassi su un precipizio dove qualcuno mi spinge di sotto e non puoi farci niente..
E allora molto vigliaccamente mi viene in certi momenti molto più facile credere che da morta a volte sarebbe come realizzare un sogno che già stai vivendo, sarebbe forse un alternativa a una vita che ti fa vivere ma io di vivo non sento nulla.
Non lo farei mai..ma a volte immaginare la mia morte o vedermici mi da come un senso di soddisfazione molto grande, è come immaginare e rispecchiare un mio stato d'animo attuale...
Come si gestisce il malessere...???
Non è facile, è difficile molto difficile, soprattutto quando ti fa immaginare cose simili..
26/06/2007 11:13
 
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Cara Linda intanto sono contento di rileggerti.
Bene, quello di aprirti liberamente e di dare sfogo alle tue angosce e ai tuoi interrogativi è molto importante. Dobbiamo cercare insieme di dare le risposte alle tue domande. Da soli non si possono affrontare tutte queste tempeste emotive e psicologiche, non si può! Vi è la necessità di avere accanto un occhio e una mente razionale che ti segua nel tuo percorso. Noi qui facciamo del nostro meglio, ma consigliamo sempre uno/a psicoterapeuta. A tante cose che tua hai detto nel post potrebbero rispondere anche altre donne, come Micol, per esempio che hanno vissuto più o meno il tuo stesso dramma.
Il malessere viene dal profondo ed in fondo le risposte dentro di te le hai, ma fanno troppo male per metterle su carta. La violenza ti svuota perchè frantuma tutte le certezze, psicologiche, fisiche e spirituali.
Una persona violenta non cambia, probabilmente quello che hai passato tu lo sta passando anche la sua attuale ragazza (con tutta sincerità io spero di no)! Il paragone che fai con lei mette in chiara evidenza come tu ti senta colpevole della violenza subita, ma non è così, non si può condannare l'aggradita/o!
Infine la morte seppur possa apparire liberatoria ti toglie l'unica certezza, la speranza in una nuova vita! Si può sempre ricominciare a piccoli passi, gradualmente con il supporto costante degli amici (VERI) e, come dicevo su, con l'aiuto di una brava psicoterapeuta!

Hai mai riprovato a costruirti una nuova storia questa volta d'amore?


Cordialmente
Gae


26/06/2007 19:51
 
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Prima di costruirmi una nuova storia devo capire cosa sia l'amore, argli un senso fino ad ora era un senso unico per me..Quello che mi ha colpito molto e che tutt'ora a volte mi sento dire è sentirmi sminuita sulla mia età apparentemente infantile, rispetto ad altri personaggi più ehm ehm adulti (??)
Di interrogativi ne ho alcuni ad esempio come mai una madre che assiste all'aggressività del figlio e che teoricamente potrebbe essere mia madre, nno interviene? Non ha preso le mie difese morali seppur non mi abbia messo le mani addosso (il figlio), ma comunque sia lei era lì, c'era...
Forse può essere che un genitore non voglia intromettersi, magari la giustifico così ma quanto è giusto?
A volte vedo anche la madre come una complice..
Io vorrei capire se effettivamente sia causata da questa "situazione vissuta", non può essere una semplice angoscia e basta? Come si fa a riconoscerla?

Ecco ad esempio oggi sto meglio, domani magari ci ricado, la vivo a giorni alterni..
Spesso immagino dei conoscenti o persone che conosco tra cui anche lui ceh insieme ridono di me..un episodio simile ovviamente non è mai avvenuto ma vedo quella scena..
a me personalmente molte cose non mi bastano, è come dire doversi acontentare x forza quando non hai alternative..
Non è giusto che io subivo, ma semplicemnete perchè la famiglia era la sua, non venivio considerata se non giudicata come io colei che sfruttava il figlio...allora sono tutti pazzi?
Io non sopporto di fallire...è come se avessi fallito in qualcosa e non lo sopporto..
E quando mi parla della sua nuova relazione, mi fa rabbia, lei riesci a stargli dietro ed io non ci sono riuscita come è possibile?Con lei non si permetterebbe mai..
Telefonicamente ci si sente spesso, sembra pacifico, non saprei dire altro, ma il fatto è che entrambi stiamo seguendo una terapia individuale, per cui solo x questo mi chiedevo quante possibilità ci sarebbero per un uomo aggressivo che fa terapia di migliorare..
Mi chiedo come si faccia ad intraprendere una nuova storia o relazione, senza aver prima superato tutto questo?
Non è facile anche se le persone non sono tutte uguali, i ricordi sonmo molto forti..
mi sento marchiata da "qualcosa", dai giudizi della sua famiglia, ma soprattutto..
Eppure e qui mi contraddico nuovamente, quelle pochissime volte che dopo molto tempo lo vedo sto bene, perchè ribadisco apparentemente è tranquillo..Perchè lui ha una nuova relazione e vede me?
Forse perchè la sua scarica elettrica sono io alla fine..
Come si intraprende una nuova relazione e soprattutto è giusto raccontare a un altra persona..?
Io non racconterei mai..
Non si può avere altre relazioni in questo maniera non così...certo che mi ci sento carnefice a volte..
Accusando me stessa di essere stata troppo ribelle e con un atteggiamento diverso nessuno può sapere come sarebbero andate le cose

26/06/2007 21:14
 
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Cara Linda ti assicuro che il tuo malessere, il tuo dolore, la tua rabbia, i tuoi brutti pensieri scaturiscono dalla vicenda di violenza che hai subito, non da altro...
Naturalmente ti senti fallita perchè, probabilmente, credevi molto in questa storia, ed il fatto che lui non ti rispettava per come meritavi, che non ti amasse per come va amata una donna, e che è finita, ti fa sentire di avere fallito.
Ma devi cercare di leggerla in modo diverso: quello sbagliato è lui non certo tu. Non credo che con l'altra sia diverso, altrimenti non farebbe terapia. Si vede che continua ad avere questi attimi violenti.Il fatto che ti cerchi è perchè magari in te trovava più tolleranza ed anche se vi siete lasciati, cerca di tenerti a suo modo in pugno.
Non capisco perchè, ai tempi, tu non l'abbia denunziato. Cara amica per il tuo bene ti dico di CANCELLARE questo individuo dalla tua vita. Non ti deve importare più quello che fa della sua vita o con chi la divide. Tu devi pensare a ricostruire la tua, ma lontano da lui. Innanzitutto cancella quel numero, perchè mai vi sentite? è ASSURDO!!!
Il modo migliore per guarire è liberarti di lui nella tua vita. Quello che ti ha fatto resterà ormai inciso dentro di te, ma quantomeno non gli permettere di farti altro male. Ascolta le mie parole, ascoltale.
A presto......

[Modificato da Pedagogista 26/06/2007 22.26]

27/06/2007 18:04
 
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Io le ascolto e ci avevo pensato spesso a fare quel passo, ma non riesco, sarà l'affetto..
Parto dal presupposto che avendo già vissuto precedentemente situazioni di abuso in contesti decisamente diversi, forse come esperienza non mi è nuova, per questo forse sono riuscita a gestirla per un lungo periodo.
Non vorrei sembrare masochista, ma il mio senso di fallimnto al di là della convivenza stessa deriva appunto anche da quelle esperienze precedenti, che forse nessuno conosce nemmeno i miei famigliari tranne lui appunto.
Spesso ho fame di giustizia, per me giustizia significa ricevere anche delle "scuse" chiamiamole così, che non sono mai arrivate, anche le esperienze precedenti mi pesano molto..
Sai cosa mi hanno detto quando, mi venne la brillante idea di andare in questura con l'intento di querelare queste persone?
Ma lei perchè non è venuta prima a fare denuncia da noi? Perchè a quanto pare c'era un tempo massimo in cui superato tale tempo era impossibile fare una denuncia.
Sono quelle classiche provocazioni, in cui molto dignitosamente ti alzi e vorresti andartene..
Poi molte donne non denunciano gli abusi e le violenze, ma io capisco e non mi stupisco affatto quando ti senti dire così ti passa la voglia..
Alla fine vincono sempre loro anche se ti uccidono se calcolo che all'epoca io ero minorenne forse avevo più diritti a mio favore e invece non è bastato, quindi davanti a quella che dovrebbe chiamarsi "giustizia" hanno vinto loro...
A questo punto non fa più differenza sapere chi sia il l'aggressore o la vittima..perchè chi poteva difendermi, rendermi giustizia non l'ha fatto..
Io mi sono già sentita fallita anni fa, davanti a questi fatti, a queste risposte assurde..questa è la vera assurdità..
La convivenza è solo la punta di un iceberg gigantesco, ma io vivo anche nel ricordo di molti altri eventi che non mi hanno dato possibilità di riscattarmi...
La mia rabbia deriva anche da questo, soprattutto da questo, quando le persone ti guardano così e ti dicono: eh ci dispiace, ma non possiamo fare niente..dispiace a tutti però nessuno ha fatto niente e bisgona stare tranquilli come se nulla fosse successo..
E allora chi sono le vere vittime?
Sono sempre gli aggressori perchè vincono semrpe loro alla fine.
Tante volte penso chissà cosa faranno queste persone, sono libere, stanno bene sicuramente...è così che và...
E' facile lasciare tante cicatrici e dire bè ci vuole tempo per superare, per riprendersi, per amare, intanto loro stanno bene, non hanno pagato anzi le vittime devono pagare per riprendersi..e loro?
E' questa la rabbia..per cui sentirmi dire di essere capita a volte mi fa ancora più rabbia perchè chi ti capisce ti aiuta, a me l'aiuto vero serviva prima..
Anche se sicuramente la convivenza mi ha decisamente lasciato segni molto profondi, è tutto un insieme di situazioni in cui nessuno ha fatto niente, perchè non si parla, ma se parli il risultato per me è stato uguale.
Io non odio queste persone ma nel mio cuore rovinarle era la vera soddisfazione ecco se ci fossi riuscita sarei anche meno arrabbiata adesso...
27/06/2007 18:49
 
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Sai cosa mi hanno detto quando, mi venne la brillante idea di andare in questura con l'intento di querelare queste persone?
Ma lei perchè non è venuta prima a fare denuncia da noi? Perchè a quanto pare c'era un tempo massimo in cui superato tale tempo era impossibile fare una denuncia.
Sono quelle classiche provocazioni, in cui molto dignitosamente ti alzi e vorresti andartene..
Poi molte donne non denunciano gli abusi e le violenze, ma io capisco e non mi stupisco affatto quando ti senti dire così ti passa la voglia..
Alla fine vincono sempre loro anche se ti uccidono se calcolo che all'epoca io ero minorenne forse avevo più diritti a mio favore e invece non è bastato, quindi davanti a quella che dovrebbe chiamarsi "giustizia" hanno vinto loro...
A questo punto non fa più differenza sapere chi sia il l'aggressore o la vittima..perchè chi poteva difendermi, rendermi giustizia non l'ha fatto..


Ti sentiresti in animo di raccontarci questo tuo passato, se vuoi a piccoli passi... per capire cosa non ha funzionato a livello legale, e cosa non hanno fatto coloro che dovevano tutelarti.

Cordialmente
Gae

[Modificato da FidelisAdmin 27/06/2007 18.50]

27/06/2007 21:51
 
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Ciao Linda..io sono Micol,ti posso dire una cosa soltanto una per ora ,poi se vuoi faremo un cammino insieme..ma ora se vuoi far sparire almeno u quarto di ciò che ti fa stare male DEVI E SOTTOLINEO DEVI interrompere ogni contatto con il tuo ex...
sentirlo è l'accendino che da fuoco alla miccia delle tue paure..
vedi Linda io vivo ancora mio malgrado nellaprigione dove ho subito le violenze...dormo,mangio,negli stessi luoghi dove avvenivano le violenze...ti assicuro Linda che quando varco la soglia di questa casa dentro di me si scatena una tempesta,divento nervosa,tesa..i flash tornano più spesso..ogni profumo mi riporta a quelle notti,mi rivedo sul letto,sul divano..sento i polsi legati,rivedo il coltello...e una tortura continua Linda,ma per ora io non ho scelta..tu si prendi la scheda gettala,cosi come giri le spalle a lui e prenditene una nuova..senza fare ciò,non potrai cominciare il cammino verso l'uscita dalla violenza che è lenta faticosa e costellata di cadute..ma credo che in fondo Linda troveremo la luce..
sai perchè Linda non sai riconoscere ciò che provi? perchè non ci hanno insegnato a dare un nome alle emozioni o se ce lo hanno insegnato lo hanno fatto dando nomi non corretti...viaggiamo in un mondo che non conosciamo dove anche l'amore ha una dimensione e dei nomi non corretti..il difficile è questo è il rieducarci a dare a ogni coa il giusto nome e a inserirci cosi in una società diversa dal mondo che hanno insegnato a noi.
una carezza Micol..
28/06/2007 13:47
 
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Sono successe tante situazioni sbagliate con persone che potevano sicuramente potevano esere i miei genitori..
Non ho idea di cosa non abbioa funzionato, parto dal presupposto che per ci sono un sacco di cose che non funzionano..
Le ho conosciute per caso, diciamo volontariamente, nessuno mi aveva costretto a fare nulla, nessuno mi ha obbligato..
Ovviamente mentivo a queste persone fingendomi maggiorenne, ma alla fine quando rivelai la mia vera età, lei, la moglie, si mise a ridere, erano marito e moglie, sembrava tutto normale per loro, restai stupita più io di loro..Tutto si svolgeva naturalmente, ma queste persone cercavano ben altro da quello che cercavo io..Chissà per chi mi avevano scambiato, per restare indifferenti di fronte alla mia vera età..
Sempre in quel periodo ho vissuto altre esperienze molto simili..
Quando andavo ancora a scuola parlai con uno psicologo che lavorava all'interno, gli accennai molto superficialmente alcuni episodi senza entrare nei particolari, ma dove tutto lasciava immaginare la gravità della cosa; mi guardò e mi disse:- Eh..sicuramente l'uomo è uno sciupafemmine..
Che razza di risposta è? Certo che quello psicologo per meprofessionalmente parlando era un fallito, un vero buffone..
Da quel momento per me sono diventati tutti uguali, dopo quella risposta così incompleta, insignificante, vuota e stupida..è scontato dire che dentro di me arrivai a credere convinta che per me da quella risposta, le minorenni se le portava a letto anche lui a questo punto..
Se da certe persone avessi ricevuto risposte diverse, un consiglio forse molte moltissime cose sarebbero andate diversamente.
Io all'epoca ero completamente scema,era tutto normale x me perchè nessuno sapeva o era a conoscenza di quegli incontri,(credo) dalla mia bocca nmn uscì mai una sola parola.
Per ogni esperienza ho un ricordo stampato nella mente..
Ne parlai giusto con lui, prima di andarci a convivere che mi consigliò di fare una segnalazione, ma erano passati due anni quasi tre dai fatti avvenuti.
Tante domande, nessuno mi ha costretto, ero in gradi di intendere e di volere..e sembravano prorio queste mie risposte a farmi sentire con le spalle al muro una, due, tre, quattro, cinque volte tanto..
Non ho mai capito dove sia la differenza, di conseguenza dopo "questo" tempo una vittima è come se non avesse più nessun diritto..
E' assurdo vivere determinate situazioni o esperienze più grandi te e non avere nemmeno nessuno dalla tua parte, perchè tutto questo tempo nno c'è, di riflettere, di pensare su come agire nei migliori dei modi, non ti lasciano il tempo di elaborare quello che hai vissuto..
Devi diventare giudice di te stesso, contare i minuti e i mesi, come se non avessi altro a cui pensare e purtroppo si sa che x elaborare certi fatti a volte ci vogliono anche anni..
Allora io mi chiedo, sempre in riferimento a "persone" minorenni, se non si ha un supporto psicologico o un consiglio esterno mi sembra veramente un azzardata pretendere che un ragazzo minorenne faccia tutto da solo..sarebbe un genio!
Per me tutto non ha funzionato..
Ci sono molte cose che non capirò e perdonerò mai.
Come il mio ex che sostiene che in fin dei conti, a parte la sua aggressività (materialmente parlando) mi ha sempre dato tutto..non mi ha mai fatto mancare niente..ed è vero questo..
E' sempre così che si ragiona..
Le esperienze precedenti credo di averle superate in parte mi hanno semplicemnete lasciato un grande senso di diffidenza nei confronti delle persone, di delusione e rabbia..
Ti viene dato tutto, ma la dignità è una sola, non la si può incollare se si rompe e nemmeno comprare un altra, devi perdere tempo della tua vita, ribadisco spesso si parla di anni, per ricucire parti che sono state lesionate (se si riesce).
Non mi piace niente di come sono andate le cose, delle risposte che ho ricevuto, del tempo che ci devo impiegare x fare terapia, dei famigliari che non credo non si siano mai accorti di nulla, ma si sa a volte chissà perchè si preferisce tacere.
E qualora ti capiterà di parlarne con qualcuno come mi è capitato, giudicheranno te perchè potevi dire di "no" e per diverse circostanze non l'hai fatto..
Allora se un bambino piange lo ammazzi perchè non smette?
Questa è l'assurdità..non è forse l'adulto che in certe situazioni dovrebbe prendere una posizione e invece resta a guardare..
Come fai a intraprendere una nuova relazione sapendo che non potrai mai parlare del tuo passato, e sarebbe come tenere sempre nascosta una parte della tua vita, che per vergogna o quant'altro nessuno può conoscere...Mi conosci per come sono oggi e ieri come ero o chi ero?
Non è nemmeno gratificante vivere così, tenendo nascosto il proprio passato..
Io parlando di queste cose mi viene spontaneo un mezzo sorriso che parla da sè..comunque sia i fatti sono successi ormai.Recentemente mi sono sentita dire che sono bellissima...
Restai impassibile di fronte a tale affermazione, l'interlocutore mi fa notare la cosa, e con molta genitilezza è come se volesse una risposta..
Cosa gli vai a dire?
Dopo tutto sembra scontato, proprio ogni cosa, perdi fiducia anche dei famigliari, potrebbero dirmi qualunque cosa nella stessa maniera in cui erano tutti molto bravi a parlarmi prima, ma senza i fatti resterò sempre impassibile.







28/06/2007 14:09
 
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sarà il mio carattere un pò particlare, molto a non farmi staccare da lui..
io non accetto di essere vittima, non riesco ad ammetterlo per quanto magari posso esserlo dalla mia bocca non dirò mai: io sono una vittima..non mi piace sentirmi vittima..
penso che in fin dei conti lui per quanto mi possa far credere di avermi fatto del male o scuse varie per me non si renderà mai conto abbastanza..
per cui io ora come ora mi trovo in una situazione già moralmente catastrofica ma in cui non ho più nulla da perdere e questo non mi spaventa.
I fondo lo strumento telefonico x quanto inutile possa essere mi protegge in qualche modo.
A volte è più forte la vittima dell'aggressore, quante cose assurde che ci sono.
Ecco perchè per me molto egoisticamente sapere che con un altra ragazza sarà la stessa cosa sarebbe un momento di ripesa x me, di vero benessere..
28/06/2007 20:47
 
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La prima parte mi appare molto confusa, ed io devo soltanto poter ommaginare cosa sia successo in passato... Sinceramente non possiamo fare un percorso insieme su ipotesi, pertanto di prego di essere più chiara possibile in merito. Se vi sono esperienze estremamente delicate ti pregherei volercele raccontare nel tuo SVP che è ancora attivo.

Per quanto riguarda il tuo ex sono perfettamernte allineato a ciò che dice Micol, devi interrompere qualsiasi contatto con lui.

Cordialmente
Gae
29/06/2007 00:43
 
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Ciao Linda,
...aprirsi totalmenente non è per niente facile. Lo so bene questo. Ma come faranno gli operatori dell'Adid ad aiutarti se non si riesce a capire cosa ti è successo? Anch'io immagino soltanto cosa può esserti capitato...però mi sembra che ci giri intorno senza spiegare. Forse Gae ha ragione, sarebbe più facile per te parlare di queste cose usando lo spazio privato.
Essere vittima non è una colpa...a te credo dia fastidio che si pensi di te che sei una persona debole...ma la tua forza la devi costruire prendendo consapevolezza, reagendo e affrontando il problema...
Un abbraccio. [SM=g27985]
29/06/2007 08:47
 
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Linda perdonami,ma quando racconti salti da un posto o un tempo ad un altro e chi ti legge non può fare altro che rimanere disorientato e confuso..come per gae se vuoi che facciamo un percorso insieme devi raccontare in modo chiaro i fatti del tuo passato...
per quanto riguarda le ultime cose che hi scritto mi chiedo se ti rendi conto in che gioco assurdo ti sei messa...sono assurde certe tue affermazioni,cosi com'è assurdo pensare di continuare a chiamare il tuo ex perchè cosi dimostri che non sei vittima....primo finchè lo chiami sei vittima,sei vittima della sua influenza e del tuo passato..secodno è un gioco assai pericoloso,stai giocando con la "morte"..vedi Linda la morte può avere varie forme,non c'è solo quella fisica,la peggiore è quella che ti permette ancopra di caminare,respirare,ma che ha distrutto tutto ciò che sei dentro..ogni volta che lo senti,ogni volta che lasci che il tuo passato decida nella tua vita tu perdi un pezzettino di tè stessa..
telefonargli NON SERVE A NULLA..nella violenza i ruoli sono due il primo è il carnefice il secondo è la sua preda o vittima...il tuo ex è il tuo carnefice e tu sei stata la sua vittima,dove vittima non è una parola dispreggiativa ma un ruolo ben preciso nell'intricato labirinto della violenza..
ora Linda,smetti di giocare con te stessa,fare la dura non è indice di maturità...la maturità sta nel saper intraprendere un viaggio per diventare guida della tua vita,sta nel gettare quel numero e diventare indipendente...
Micol..
29/06/2007 12:24
 
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Il primo passo è allontanarti da questa figura che non fa altro che continuare a destabilizzare il tuo presente, oltre a mortificarti, e pilotare il tuo futuro.

Senza questo primo passo veramente molto poco può essere fatto, devi iniziare a pensare a ciò che viene dopo, iniziare a costruire... Per ora ti trovi in una situazione di stasi immersa nel tuo vissuto dove il tuo "carnefice" continua indirettamente a violentare la tua vita.

Cordialmente
Gae
29/06/2007 15:11
 
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Non è facile per me raccontare o spiegare quello che sento anzi ci sono dei momenti che io stessa provo a chidermi cosa sento e non riesco proprio a rispondermi.
Nemmeno ora che scrivo so come mi sento, mi srnto priva di emozioni e sentimenti a volte dal punto che non riesco nemmeno a rispondermi.
Mi sento "etichettata"...
E' come se queste esperienze mi avessero lasciato un marchio sulla pelle, peggio del fuoco, che anche se non si vede, a me pesa, me lo sento addosso questo "marchio", mi fa sentire diversa dagli altri, diversa rispetto a chi non ha vissuto certe esperienze, mi fa sentire sporca, non accettata, con la convinzione che avendo vissuto determinate esperienze nesuno ti accetterà più per chi sei e come eri veramente.
E' come se non fossi più io, non riesco più a vedermi come prima, non ci riesco.
Mi sento completamente fuori dal mondo, credo di aver perso ogni contatto con il mondo reale, questo è il mio guaio, io vivo in un mondo "mio"fatto di silenzio e di tutto ciò che nessun'altro può sapere o conoscere.
Non è facile descrivere questo "mondo mentale", o spiegare cosa ci vedo dentro o cosa sento.
Credo che potrebbero urlarmi anche x ore, ora, non reagirei nemmeno, non sentirei nemmeno quello che mi direbero, sono diventata impassibile su tutto, su ogni cosa...
Ho questo senso di disgusto verso me stessa, mi sento diversa su molti aspetti rispetto ad altre persone della mia età, ricordo che prima di convivere mi lavavo continuamente i capelli ogni giorno per due tre volte, erano diventati la mia ossessione, era come cercare una forma di purificazione, che cercai di trovare in diverse maniere come il digiuno, l'autolesionismo..
Ora che le manie sono finite mi è rimasto un "vuoto", ho i sentimenti incatenati, ecco perchè non sento più nulla, non replico nemmeno se mi offendono, perchè tanto io mi sento completamente estraniata dal mondo esterno, come se fossi su un altro pianeta.
Sembro un cadavere che cammina in mezzo ai vivi, non so nemmeno spiegare quello che sento, è proprio questo il punto non setno nulla.
In alcuni momenti soprattutto la sera mi prende un forte senso di ansia fortissima senza motivo, magari nel ricordare certi fatti, forse in quegli attimi di ansia è l'unico momento in cui mi sento "viva" perchè sento di stare male, ma dopo che mi riprendo sono punto e a capo, ritorno nel mio mondo "irreale", come una morta che finge di stare bene per poco tempo perchè ovviamente nessuno è a conoscenza di come sia andata la mia convivenza e forse mi pesa anche questo, il non averne parlato è qualcosa che può pesare.
Poi mi viene da ricordare a quando eravamo in macchina io e lui in quei momenti di "impusività", rivivo quelle scene, sento il bisogno di analizzarle a fondo, per ricordare esattamente come siano andati i fatti, per ricordare cosa gli risposi io assicurandomi di non essere stata io a provocarlo.
Non è questione di non voler migliorare, ma sentirmi vittima mi fa sentire "etichettata", diversa, mi fa sentire "segnata" per sempre da qualcosa che porterai sulla pelle tutta la vita, senza che nessuno possa togliertela.
Io non riuscirei mai a parlarne di persona, scrivendo nessuno mi vede, nessuno sa chi sono, devo far credere e fingere di essere quella di "prima", quella di "prima" che succedessero tutte queste cose, io prima non ero così, e sono rimasta a "prima"..prima mi vedevo e sentivo pulita, naturale ora no.
Non riesco ad accettare la mia identità di ora, è come voler recuperare ad ogni costo un identità infantile, come voler recuperare tutto dall'inizio, è come se io stessa nonostante abbia preso coscienza di quello che ho vissuto, lo rifutassi.
Non riesco ad accettare le mie esprienze, non riesco a dire: io c'ero, ho subito, ho vissuto, ero io..
Non riesco proprio a dirlo, è uno sforzo enorme pe me e chissà cosa succede se dovessi dirlo..
Credo di avere una crisi d'identità molto forte, vivere sotto una campana di vetro mi protegge da ulteriori attacchi forse x questo non sento nulla.
Mi sento diversa, sono quasi convinta che qualunque persona incontrerò nel mio cammino, mi crederà in un modo, senza sapere nulla di me e quando lo saprà ti vedrà diversa anche lui, verrai guardata con occhi diversi e quella sarà la mia conferma.
Devo fingere di non essere "io" ad aver vissuto, per sentirmi accettata da qualcuno, per sentirmi cnsiderata come vorrei "io",non posso rischiare di fallire anche nei rapporti futuri. Sembra assurdo ma c'è la paura che se qualcuno dovesse venire a conoscenza sarebbe la fine, soprattutto se vuoi ricostruirti una storia diversa, mi blocca il timore di una persona che "prima" di sapere.. ti guarda contento, ammirandoti e dopo che "sa" già cambia sguardo e smette di sorridere..sarebbe una cosa che non sopporterei, che potrebbe succedere.
E' difficile vivere nuovi rapporti per me, con la convinzione di sentirmi poi giudicata, come li spieghi i tuoi vissuti? O come pretendere che chi sta con te possa capirli o accettarli..? Inevitabilmente verrai considerata diversa.
Mi mancano molte cose, ma quando riesci a recuperarle devi importi di tacere sul tuo passato mettendoci una croce sopra per non rischiare di perdere poi tutto dopo.
La vivo come una catena di s.antonio, non riesco a vedere persone diverse, che riescono ad accettarti così per come sei.
Perchè in qualunque maniera sei nn andrai mai bene e allora quando ti convinci di "non " andare bene cerchi di adeguarti alle richieste altrui per essere meglio.
Cosa risponderai quando ti chideranno come hai vissuto la tua adolescenza, o a chi hai dato il primo bacio, ecc..domande scontate per chi non ti conosce..ma cosa puoi dire?
Devi inventare per forza...non puoi dire la verità..
Per cui a un certo punto non sai se conviene di più fingere di essere ciò che non sei o ammettere di essere stata "vittima" con il rischio di perdere nuovamente ..tutto..





29/06/2007 15:28
 
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La convivenza forse rispetto alle altre esperienze è quella che mi ha segnato più di tutte, perchè mi fidavo di lui, è stato lui a consigliarmi di fare terapia, lui mi fece conoscere la mia attuale psicologa, un gesto molto generoso direi per cui ci credi, non lo metteresti mai nel dubbio.
Lui mi convinse a segnalare "quelle" persone, insomma mi convinse a fare molte cose "giuste" in quel momento..
Ti spiazza solo successivamente sapere che quella persona realmente non è così anzi nn lo sai più come sia, perchè ti aiuta per recuperare una tua dignità poi lui stesso te la frantuma..e mi chiedo perchè?
non ha senso...è così che si perde fiducia nelle persone, credevo volesse aiutarmi e mi ha fregata, mi sono sentita fregata..
E' difficile dopo avere nuovamente fiducia di qualcuno..
30/06/2007 12:51
 
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Linda stiamo entrando pian piano nella tua sfera emozionale, inizi gradualmente a farci comprendere i tuoi stati d'animo, e credimi quel vuoto che senti è molto ma molti pieno di sensazioni... Entriamo nel tuo spazio privato, lì potrai liberamente esprimere tutto quello che senti, senza restrizioni... quante volte te lo devo dire [SM=g27988] di dirmi se riesci a visualizzare la tua cartella privata?)

Un abbraccio
Gae
30/06/2007 13:08
 
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....Dovrebbe esserci, ma non c'è...la cartella ovviamente, non mi risulta..forse ce ne sono troppe....attendo risposta..
30/06/2007 13:12
 
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Linda guarda bene, dovresti trovare una cartella con scritto "linda501 - Spazio Virtuale Privato" con accanto un immaginetta di un fiore bianco!
Proprio sotto la cartella "confessionale"...

Fammi sapere
Gae
30/06/2007 19:52
 
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il mio svp c'era "prima" ma è da un pò che non c'è più con il mio nome, come mai? Non è vero che sono diversa da lui,sono diventata o sto diventando esattamente come lui..
Non è la prima volta che succede che lancio un piatto di pasta per terra, l'ultima volta mi hanno scambiato per pazza soprattutto i famigliari che ovviamente non sapendo in che maniera giustificare tale reazione restano così a guardarti.
Sono scatti d'ira fortissimi, gesti istintivi e incontrollabili in cui sento il bisogno di rompere qualcosa soprattutto quando mi sento provocata.
Credo lo facciano apposta, pur non sapendo nulla della mia convivenza e delle mie esperienze i miei famigliari riescono involontariamente a mettere dito nella piaga, basta una parola che non vorrei sentire, una frase di troppo che devo lanciare qualunque cosa abbia sotto mano..
E' una rabbia incontrollabile, questo credo sia il contrasto tra il mondo reale e quello creato da "me", io lo dico sempre, voglio essere lasciata in pace, non voglio essere disturbata eppure nessuno mi disturba, tutti mi lasciano in pace ma è una quiete che fa sempre rumore x me, sento il caos anche quando non c'è...e arriva la parola di troppo che mi fa scatenare.
Come si deve sentire uno dopo una tale reazione?
Per me può avere mille giustificazioni, ma per chi non conosce i fatti no, vieni scambiata per pazza come nel mio caso, come una persona "anormale"..
Non è normale lanciare oggetti soprattutto il cibo, è assurdo, ma mi sento continuamente provocata su qualunque cosa e reagisco di conseguenza dal momento che non puoi alzare la voce qualcosa bisgna fare..
Sono molto arrabbiata e stressata, anche con la famiglia che non credo non si sia mai accorta di nulla in questi anni eppure riescono a farmi diventare una iena.
Vedo la gente così serena e tranquilla, come se vivessero in paradiso e questa falsa "armonia" non la sopporto..credo ce abbiano tutti una benda sugli occhi per non vedere e infatti non vedono nulla perchè x loro è tutto normale e a volte vorrei diventare cieca anch'io come loro, dal momento che io consoco e vedo cose così "evidenti"che gli altri non riescono a vedere.
Io è come se dormissi sempre, basta che mi dicano una parola che mi possa fare evocare qualche ricordo in particolare che mi sveglio e devo reagire e distruggere qualcosa..
Mi conosco, conosco i miei limiti, ma questo mi fa sentire esattamente come lui, assumere le stesse reazioni che aveva lui, inevitabile non farsi i sensi di colpa dopo.
Vieni considerata una persona "cattiva", senza conoscre le cause di quella cattiveria..è una cosa frustrante.
Poi sento lui così tranquillo e sereno che mi da fastidio, mi fa rabbia, è come se avesse vinto due volte anche con il suo benessere..è odioso.
Non capico perchè quando hai i mezzi x difenderti le persone diventano improvvisamente angeliche.
Ora lui è diventato..(?) "qualcuno" ed io una belva..
D'altra parte non mi aspetto nulla da chi non conosce le miei esperienze di conseguenza è normale restare stupiti di frotne a tali reazioni "eccessive"..ma ci sono situazioni che sono così evidenti e chiare che mi sembra proprio non volerle vedere quelle situazioni.
Devo scrivere nell'istante in cui sento queste cose, altrimenti credo di stare meglio e non scrivo più.
MI SENTO UNA CRETINA A VOLTE, NON CAPISCO COME INDIPENDENTEMENTE DAL TIPO DI VIOLENZA SUBITA MOLTE DONNE CHE HANNO VISSUTO E SUBITO SITUAZIONI PEGIORI DELLA MIA RIESCANO A RIPRENDERSI PIù VELOCEMENTE E AVERE PIù STIMOLI RISPETTO A ME CHE SONO MOLTO PIù LENTA E NON MI HANNO NEMMENO MESSO E MANI ADDOSSO, DOVREI ESSERE PIù AVANTAGGIATA INVECE PER DUE PARLE "DI TROPPO" SEMBRA CHE ABBIA SUBITO CHISSA CHE..
E SE FOSSSE STATA FISICA...SAREI MORTA ALLORA..





01/07/2007 12:41
 
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Effettivamente dovresti "calmare" i tuo scatti d'ira, anche perchè di fronte a persone che non sanno non possono che apparire inspiegabili e assurdi, per noi comprensibilissimi!

Questi vanno curati con una buona terapia, ma ci devi mettere anima e cuore e molta molta pazienza!!! Devi riscostruire la tua interiorità, il tuo essere donna...

Senti Linda seguito a dire che il primo passo da compiere per ristabilire un certo equilibrio interiore è rompere con il passato, chiudere con chi ha frantumato la tua esistenza, ancora ti ostini a farlo entrare nella tua vita a occuparti di lui e della sua "serenità" tutto questo è assurdo... Inizia a pensare a te e non ti curare di lui, se è tranquillo, se piange o ride...CANCELLALO DALLA TUA VITA.

Mi sembra come un paziente malato di tumore ai polmoni che continua a fumare... dovrebbe allontanare la causa principale del suo male invece tiene più al "vizio" che a se stesso e alla salute!!!

Cordialmente
Gae

[Modificato da FidelisAdmin 01/07/2007 13.28]

02/07/2007 04:23
 
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Linda...Gae ha ragione.
02/07/2007 14:21
 
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Ha ragione...
Trovo che tra tante violenze quella psicologica sia ancora poco riconosciuta come tale di conseguenza si tende spesso a sottovalutarla.
Chi mi assicura che quello che sento ora sia dovuto alla mia esperienza...e non a un semplice momento di "crisi".
Io non posso saperlo se la causa sia questa, potrebbe chi lo sà..
Due settimane fa stavo benissimo e ora non so cosa mi sia successo così all'improvviso.., prima stavo bene ..è inspiegabile.
Io non ho tutta questa pazienza, ho fretta, quanti anni ci vorranno x riprendersi?..Non pochi.. e intanto che si aspetta hai le mani legate e non puoi fare nulla..e magari quando starò meglio sarò già vecchia..mi sento una sfigata.
02/07/2007 16:01
 
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Ho riscontrato nuovamente dei problemi per entrare nel svp in quanto la "mia" cartella c'è e non c'è, non sempre la trovo e se non c'è come rispondo?
02/07/2007 16:38
 
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Non credo che tu debba aspettare Linda...come ti è stato già detto devi muoverti...tu non ti sei ancora separata da quella che a quanto pare è una delle cause del tuo stato d'animo: il tuo ex.
E cmq non puoi pretendere di stare subito bene, di guarire da un momento all'altro...come se esistesse una bacchetta magica. Non si ottiene tutto e subito...devi avere pazienza e fare il tuo percorso...seguire la terapia.
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