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Post: 98 | Registrato il: 19/05/2007 | Sesso: Maschile | Utente Junior | | OFFLINE | |
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Non mi sento bene oggi, per niente, ecco ogni volta che credi di stare meglio, ci ricadi.
Mi sento proprio messa male, non per colpa mia ovvio, ma messa male si.
Mi chiedo come si fa ad avere una buona posizione "sociale" e ad essere così?
Il fatto stesso che nessuno si sia mai accorto di nulla dimostra che era solo con me, anche ora non mi sento bene nessuno se ne accorge del mio malessere, nessuno si immagina nulla, sono davero brava a fingere ma purtroppo sono costretta, quando le persone sono ignoranti e non potrebbero capire devi fingere di stare bene. Se racconto in giro di questi fatti come minimo si mettono a ridere....e allora fingiamo di stare bene tanto loro ci credono, ma la gravità è che nessuno se ne accorge se non sei tu a dirlo però se era fisica lo notavi...se avevo un graffio le parole non servivano...La sua famiglia vedeva, sua madre vedeva e non ha mai fatto niente per intervenire..dopo per forza ti convinci di questo, ti convinci che la colpa sia tua, perchè le persone guardano, ma non parlano, non intervengono, però sua madre ultimamente mi chiedeva :-Linda come stai psicolgicamente? Perchè quella domanda, mi ha lasciato perplessa quella domanda, come mai me l'ha fatta? Bene....ma quale bene sto una merda, ma cosa si aspetta che le dica, però se me l'ha fatta forse ha capito qualcosa.
All'inizio della rottura della convivenza gli chiesi scusa per i miei errori commessi e mi dice:- Sono contetno che ti stai rendendo conto dei tuoi sbagli.. Io?? E lui non si è mai pentito però..
Non mi sento bene e non so perchè, sicuramente il motivo sarà questo.
Sento un senso di vuoto inspiegabile, ma lo sento e non hai nemmeno idea con cosa riempirlo, sicuramente oggi non mangierò, mi sento un cadavere che cammina im mezzo ai vivi.
Mi risuonano sempre quelle frasi, tutto, mi sono rimaste stampate..
Mi danno fastidio i rumori forti, mi evocano tutto, se si rompe involontariamente un piatto o anche semplicemente una portiera della macchina che si chiude e quante volte l'ho chiusa quella portiera.
Anche le risate delle persone mi danno fastidio, credo che sia lui a ridere, me lo immagino, me lo vedo sempre davanti, se gli dico una cosa credo di sapere già quello che mi dirà.
Poi la mia famiglia non sa niente di tutto questo e non sai se parlarne, mio padre mi ossessiona continuando a chiedermi:-allora vi siete visti? come va? Non sa nulladi come è lui..
Con chi ne ho parlato fino ad ora...qui e in un centro, ma mi sento sempre uguale.
Mi sento come se mi avessero menato e incatenato per anni, bè anni, qualche anno e poi ti liberano...
Non è giusto..sono arrabbiata si ma non sai nemmeno come esternare questa rabbia, con lui l esternavo e mi sono ritrovata con le spalle al muro.
Poi parlo poco, perchè parlo poco, scrivo molto ma parlo pochissimo, se tu mi guardi io stai certo che non parlo nemmeno se mi ammazzi se non incominci tu.
Anche il rumore delle posate che sbattono mi danno fastidio, qualunque oggetto metallico sbatta mi da fastidio. Se mi trovo nella stanza al buio ogni tanto mi prende l'ansia, ma sono sola ora, non c'è più lui, ma ti prende quel senso di angoscia che ti deve passare e non sai nemmeno perchè ti venga; tutti i lavori casalinghi mi mettono ansia, starei sempre fuori, vivrei fuori... Resta un senso di vuoto, rabbia che non riesci ad esternare e delusione. Lui è lui ma ci vedi la famiglia da contorno tutti lì che ti guardano male e la mia di famiglia che non sa nulla.
Ci vuole silenzio, per stare in pace e stare bene quando si vive nel silenzio ci vuole silenzio.
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