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non essere creduta

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2007 12:00
12/05/2007 10:11
 
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Registrato il: 12/05/2007
Sesso: Femminile
Utente Junior
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Ciao
Mi sono appena iscritta a questo forum.Ho letto i topic da voi scritti.
Sapevo che molte donne erano vittime di violenza, ma non mi ero accorta di quante donne oggi hanno trovato il coraggio di raccontarsi.
Io sono una di quelle donne che dopo tanti anni di matrimonio , di star male con me stessa, di sentirmi sempre in colpa e colpevolizzata su ogni cosa, è finalmente uscita dalla camera a gas.
Ho 24 anni di matrimonio alle spalle, due figli, ora vivo con i miei figli dal mese di settembre in una casa che non è quella coniugale, l’ho lasciata con tutto ciò che avevo costruito con lui, dal giorno che sono uscita non sono più rientrata, non passo neanche davanti perché rivedo la mia prigione.
Da questa prigione ho tentato di uscirne più volte, in tutti i modi, consapevole di quanto stava accadendo ,forse troppo tardi, la parte razionale lo voleva, ma l’altra parte di me no, mi sono trovata davanti un uomo che ancora oggi credo di non conoscere,lo conosco benissimo invece, lui riusciva ad accusarmi di tutto, riusciva a colpevolizzarmi di tutto, lui riusciva a farmi credere di aver detto certe cose che io non ho mai pensato, lui è riuscito a farmi credere di essere pazza, lui è riuscito a farmi credere di non meritare niente.
Inizialmente pensadoci bene avevo già dei presupposti per capire che non è tutto oro ciò che luccica,
Iniziò subito con la gelosia, con il non farmi lavorare e tenermi a casa perché diceva che quando lui tornava era bello trovarmi li ad aspettarlo, che con il lavoro che facevo non potevamo stare insieme molto e uscire spesso insieme, mi ha fato rinunciare a far carriera mettendomi davanti una scelta: il lavoro o me.
Era gelosissimo del mio passato, anche se molto breve, mi faceva domande di cosa e come avessi vissuto prima di lui, volendo conoscere tutti i particolari più intimi.
Mi faceva domande su chi avessi amato di più se lui o il ragazzo prima di lui.
Mi diceva che le mie amiche non gli piacevano.
Se tardavo dal lavoro, si precipitava sul posto a vedere se era successo qualcosa, infuriato, diceva di essere preoccupato.
Questo mi portò a pensare che mi amava molto, mi proteggeva, perché lui diceva che io ero la sua vita, che ero sua.
Mi licenziai, passavo le mie giornate ad aspettarlo a pranzo, pulendo casa, le uniche uscite che facevo erano quelle dai miei genitori, non avevo più amici, lo aspettavo, lui rientrava verso le 17.00 con entusiasmo ero li ad attenderlo,pensando che magari avremmo fatto qualcosa insieme, invece arrivava e dormiva, diceva che lui era stanco e che io non facevo nulla tutto il giorno, ad ogni mia richiesta si arrabbiava, mi diceva che era lui a mantenermi, alle mie richieste di lavorare mi diceva che lui mi voleva a casa.
Quando si usciva era solo con i suoi amici, e spesso la domenica con dei suoi parenti si facevano dei giri in moto, capitava spesso che per una banalità lui mi insultasse pesantemente, alle mie rimostranze mi diceva di tacere, che rompevo i c……mi insultava spesso per ogni motivo.Con gli altri parlava di me come una regina, della donna che lo aveva cambiato ,di quella donna che sapeva fare tutto, brava in ogni cosa, intelligente, colta, bella, e chi ne ha più ne metta, i suoi amici me lo descrivevano come un rissoso, un violento, lui diceva che io ero riuscito a cambiarlo, ricordo che per un banale motivo diede un pugno ad un muro per non darlo a me.
Non sto descrivendo niente di nuovo , le modalità sono sempre uguali.
Per anni, anni ho subito violenza, insulti, poi sono arrivate le botte, senza segni, tirate di capelli, pugni sulle braccia, mi alzava per i capelli per le mandibole, mi sputava,le umiliazione, nacque mia figlia e peggiorò ,le umiliazioni erano rivolte anche a mia figlia, anche lei presa di mira allo stesso modo,io che la difendevo e lui mi diceva di non essere una buona madre, ma se una bambina piange come si fa a metterle una ciabatta in bocca? Io non sapevo educala, anziché parlarle dovevo picchiarla, lui non conosceva il dialogo, se non per insultare, accusare, responsabilizzare gli altri ,anche ad un semplice taglio che si faceva facendosi la barba , era colpa di qualcuno, io ho porvato in tutti i modi di tentare di far capire a lui che non era giusto,ad ogni mio tentativo venivo insultata, poi i ricatti economici per avere con me rapporti sessuali quando io non volevo, ricatti dicendomi che lui avrebbe trovato di meglio ,che poteva avere tutte le donne che voleva e se voleva me è perché mi amava.Mi picchiava, mi insultava, mi umiliava, perché mi amava, voleva insegnarmi a stare al mondo. Nessuno immaginava ne sospettava che lui potesse essere così.
Un giorno mi disse che io non sapevo niente della vita,che fuori c era gente che poteva farmi del male, le poche volte che uscivo, magari con parenti avevo un orario, se non era quello erano insulti e di più. Diceva che ero io a provocarlo, perché volevo sapere a tutti i costi i motivi del perché si comportasse così, diceva che ero pesante, che ero paranoica,
Agli altri apparivamo la famiglia del mulino bianco,
Ci faceva regali costosi, a me e mia figlia, non ci faceva mancare niente, ma ce le faceva pesare, pagare, a me in particolar modo.
ricordo che avevo paura a comprarmi anche un paio di scarpe, sapevo che la sera sarebbe arrivato e mi avrebbe chiesto: stasera si mangia? Se la risposa era si, tutto ok, allora diceva di amarmi, se per caso io mi addormentavo, mi svegliava e mi diceva: allora? Io dicevo ho sonno, da li cominciavano gli insulti, i ricatti di essere lasciata a pane ed acqua.Mi svegliavo spesso con lui adosso o addirittura dentro, mi diceva che fingevo di dormire, che mi piaceva, oppure che non poteva fare a meno di me, non riuscivo più a provare piacere , sentivo solo dolore, un dolore dentro, avevo paura di lasciarmi andare, avevo paura di fare l ‘amore con lui, mi sentivo sempre giudicata, alla fine di un rapporto mi chiedeva come fosse stato, cercava la mia approvazione, io mi sentivo male ma pensavo di essere io la causa, di non amarlo abbastanza, di sentirmi diversa, evitavo anche di comprarmi abiti o altro.
Quando rimasi incinta di mia figlia mi disse che non era sua, che avrebbe voluto la prova della paternità.
Controllava quante volte mi lavavo, dicendomi per chi lo facessi, provò a controllarmi nche l’abbigliamento intimo ad una uscita serale che feci con mia sorella.
Le mie amiche erano tutte delle poco di buono ci provavano tutte con lui, era geloso di qualunque cosa facessi e di chiunque potesse avvicinarmi, anche i miei parenti, se dedicavo del tempo a loro lo toglievo a lui , al suo lavoro, a mia figlia.
Ero criticata nel modo di vestirmi, nel modo di comportarmi, nel modo di parlare, se mi incaricava di fare una telefonata per suo conto, ero una cretina perché avevo sbagliato a dire certe cose, insomma non valevo niente, ero una merda, una mantenuta, io lavoravo poi per lui, tenevo la sua piccola contabilità, gli facevo fatture e preventivi e svolgevo le piccole commissioni, ciò che facevo non andava mai bene.
Potrei raccontare per giorni l’orrore di questa vita, di quest’uomo agli occhi degli altri il marito ideale, il padre ideale, quello invidiato da tutti, io descritta come una pazza solo perché sto curando gli effetti devastanti di quella vita, sto curando gli effetti devastanti che hanno avuto effetto anche sui miei figli, sto tentando di portare questa nave a riva, con tanta fatica, fisica e psicologica.
Lui è ancora dentro di me, anche se fuori dalla mia vita, ho i figli che ancora mi permettono di avere un contatto con lui, questo fa male, perché lui appare come il benefattore.La gente gli crede, i suoi figli non più, ha versato fiumi di lacrime dicendo che sarebbe cambiato, gli ho dato tante possibilità, mia figlia un giorno mi chiese di portarla via, aveva 9 anni, non ce la faceva più e subire e a vedere quell’uomo incuterci terrore, avevamo paura di quando entrava in casa.
Nacque mio figlio, con le promesse che sarebbe cambiato, durante la gravidanza capii che questo non sarebbe mai potuto accadere, era talvolta l’uomo più adorabile di questa terra, e poi mutava,
con il bimbo fu diverso, lui dice di essersi reso conto di essersi comportato male con la figlia, con il bimbo ha altre modalità di relazione, ma anche mio figlio ha visto , assistito al male che faceva a me e alla sorella.Mia figlia è stata spesso accusata di essere stata lei a causarci moli problemi, di essere una rovina famiglie….
In breve , io sono in cura da 1 anno con psicofarmaci per depressione e attacchi di panico, mia figlia anche lei è in cura dopo 2 tentati suicidi,ripetute bocciature a scuola, apatia totale,mio figlio è in cura per essere stato un bambino violento , si è giustificato dicendo che queste cose le ha viste fare anche dal padre.
Questa è ora la mia nave da portare a riva, con fatica spero di portarcela.
Le ferite si rimargineranno, ma le cicatrici ci saranno e resteranno indelebili. Lui ammette di aver sbagliato qualcosa, ma era per amore, per insegnarci come si sta al mondo.
Mi ha fatto credere che fuori da quelle mura c’era un mondo crudele,c’erano i lupi pronti a sbranarmi, il lupo era in casa.
Viviamo a pochi metri da casa sua, viviamo di ricordi,in ogni cm di strada c’è qualcosa che mi ricorda quegli anni passati con lui, le cose belle vissute con lui restano un ricordo soprafatto dalle cose brutte, ho sempre sperato che lui potesse cambiare, forse lo spero ancora ora, è una speranza inutile, so che così continuo a farmi del male , lo faccio ai miei figli, lui è sempre disponibile, carino, mi parla ancora del suo lavoro, quando ha bisogno di un consiglio mi cerca.
Sto cercando casa in un'altra regione, per ricominciare la mia vita con i miei figli,e poter lavorare ed essere indipendente, la ho una sorella che mi darà una mano per la gestione di mio figlio, i miei figli sono contenti di trasferirsi, a lui sembra che dispiaccia,dice che sono pazza che privo mio figlio dell’ambiente in cui è nato, dei suoi amici, delle sue abitudini, è anche vero, ma le nuove abitudini verranno, i nuovi amici verranno, e via da qui l’aria sarà migliore, vedrà anche la sua mamma stare meglio, staremo meglio tutti, questa ora è la nostra vita , la mia famiglia da ricostruire, qui non riusciamo, siamo soli.
La gente, gli amici di prima ci guardano come se io fossi una pazza, mia figlia anche,mio figlio anche, lui è ancora credibile.
Al mio avvocato ha detto che io sono pazza, perché l’estate scorsa ho avuto un crollo psicofisico,
perché prendo antidepressivi, gli dissi: se sono pazza allora perché vuoi che i figli vivano con me?
Lui rispose perché i figli hanno bisogno della madre. In fase di separazione disse anche al mio avvocato che io e lui non avevamo alcun tipo di problema, il nostro problema sono stati i figli.
L’ho aggredito dicendogli,che non può dare la colpa ai bambini, siamo noi ad esser stati il loro problema, di vergognarsi nel dire e continuare a pensare che la colpa è sempre degli altri.
Lui economicamente non ci fa mancare nulla, con un ricatto ho dovuto rimettere una denuncia, altrimenti non passava che il minimo per il mantenimento per i figli, complice il suo avvocato, l ho fatto perché io non lavoro, ho provato a farlo ma ho il piccolino sempre malato, doveva stare a casa la sorella da scuola per curarlo, io non ho nessuno e non potevo permettermi una baby sitter, chiesi a lui di tenere con se suo figlio qualche giorno, mi rispose che lui guadagna molto più di me e che dovevo io prendermi cura di lui visto che non guadagnavo niente.Il suo modo è sempre stato farci regali costosi per dimostrare che ci amava, quando io gli dicevo che l’amore è gratis, a tutti fa sapere e vedere che lui è un buon padre , anche se per mettere in piedi questa casa ho venduto una casa al mare donata da mio padre a me, prima che uscissi di casa , sapendo che stavo affrontando delle spese, mi chiese di prestargli 30 mila euro per comprarsi la jeep, gli dissi di no, mi disse che ero una pezzente io e tutta la mia famiglia, lo guardai e gli dissi: quei soldi servono per mettere su casa con i miei figli, per comprarli una camera in cui dormire, se li vuoi te li do, poi mandi i tuoi figli a dormire sulla jeep.
Lui ci ha fatto vivere per anni in una casa ipertecnologica, per tutti gli anni del matrimonio, era in affitto e di 38 mq, dormivamo in tre su un divano, però non mancava niente, dalla tv al plasma, a 4 pc, 4 play station, impianto dolby ,tapparelle elettriche, casa completamente climatizzata, dvd, e tutto ciò che è in commercio, mio figlio piccolo ha già 4 cellulari, auto costose, rolex, abiti firmati
Alla gente mostrava tutto quanto, quando mi regalò l’auto andò dai suoi amici dicendo: l ho regalata a mia moglie perché se la merita.
Potrei raccontare ore ed ore questa storia, con assurdità alle quali io non vengo creduta fuori di qui, anche mostrando i lividi che mi fece la gente non mi crede ancora.
Mi ha reso dipendente da lui in tutti i sensi.
Un abbraccio a tutte




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