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sono sola?

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2007 20:20
05/04/2007 08:49
 
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Ciao a tutti

Sono emozionata. Lo sono per due anzi tre motivi: uno è la prima volta che scrivo ad un forum, due che non sono abituata a chiedere aiuto e soprattutto a riceverne e tre mi rendo conto che forse sto facendo qualcosa.
Sto passando un periodo molto brutto. Ho 44 anni ho due figli (18 e 15 anni) vivo nella provincia di Milano. Sono sposata da 21 anni ma in realtà lo sono stata veramente (nel cuore) per i primi 5-6 anni, per tacito consenso per altri 10, e negli ultimi 5 anni con un crescendo di rabbia, litigi e non so altro (mai violenza fisica e sessuale). Tutto questo perché? Se lo chiedo a lui e senz’altro per colpa mia, forse un pò lo penso anch’io.
Leggendo i forum (e negli ultimi giorni lo sto facendo frequentemente) c’è un pezzetto di me stessa quasi in ognuno di loro; ne sono rimasta folgorata!!
Vorrei provare spiegare la mia storia ma non riesco a focalizzare a razionalizzare e maniera temporale ciò che mi sta e che mi è successo. Non so se ci riuscirò.
So che ad oggi stò con una persona che è invecchiata non cresciuta (i ragionamenti che faceva 21-25 anni fa sono esattamente gli stessi) è indurita, è letteralmente soggiogato da una madre e sorella “padroni”, con le persone che ha accanto si comporta da “padre-padrone” non si è mai reso conto del male che sta facendo ai figli, con gli amici è arrogante però servizievole.
Io ho sempre retto e sopportato ma mai accettato (ecco perché la colpa è mia!!); questo ha causato l’inferno in cui mi trovo adesso.
Questa mia “non accettazione” piano piano si è trasformata in ribellione causando mille e mille litigi, penso di aver subito di tutto cattiverie, ripicche, ricatti, insulti ora (soprattutto da due anni) a tutto ciò si aggiungono anche sua madre, sua sorella con il marito (con il “suo” benestare): il problema è che abitiamo nella stessa palazzina!!!!!!!!
Ho degli amici ma pochi sono al corrente di come sto. Non è facile far passare a parole il mio vissuto quotidiano è difficile farlo credere, e poi non tutti sono disponibili, solo pochi (2) sanno di che cosa sto parlando e sono due tesori, ma non posso rivolgermi sempre e solo a loro.
Sono sola. Ho bisogno di un’ancora di una mano tesa che mi dia una mano. Piango tutti i giorni (anche adesso), Vorrei spaccare tutto, Ho una rabbia dentro che mi divora. Vi prego aiutatemi!!!
05/04/2007 11:47
 
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[Modificato da !dolphin! 05/04/2007 11.54]

05/04/2007 11:57
 
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Ciao Gina è una grande gioia sentirti in forum dopo averti letto mediante il numero antiviolenza!
No, non sei sola, adesso sei tra amici.
Vedrai che gradualmente riusciarai a focalizzare bene il tuo vissuto ed insieme prendere tutti i provvedimenti che il caso richiede.

Come dico sempre già è importantissimo che hai scritto e ti sei liberata di ciò che di doloroso alberga nel tuo cuore, continua così non ti fermare... Scrivere e dialogare aiuta a formare una corazza di consapevolezza che ti può aiutare tanto nelle tue lotte quotidiane.


Noi siamo qui! [SM=g28002]


Un saluto
Gae


[Modificato da Geneshys 05/04/2007 12.12]

06/04/2007 07:59
 
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Mi hanno sempre detto "ciò che la vita dà poi se la riprende". Io penso di aver dato molto soprattutto a livello affettivo ma perchè non ho quasi nulla? In che cosa ho sbagliato? Io nell'amore ci credo, io ce l'ho dentro di me, ne ho dato tanto, qualcuno lo ha preso e lo ha buttato via. Io ora lo tengo stretto dentro di me: non voglio sprecarlo.
Si avvicina la SS Pasqua onestamente da un pò di anni queste feste sono per me un incubo, se non fosse per i figli credo che mi chiuderei in camera a dormire tutto il giorno.
Non so forse ciò che scrivo è un pò noioso o strano ma sono le cose che mi sento di dire.
Comunque ho deciso di continuare a scrivervi!!!!
Grazie per tutto.
06/04/2007 08:55
 
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Intanto benvenuta fra di noi gina,cammineremo insieme sulla strada della rinascita..
però per poterlo fare dobbiamo correggere certi modi di vedere noi stesse piano piano prenderemo un pezzettino e impareremo a vederlo nel giusto modo.
Per cominciare gina,tu qua nn annoi nessuno,anzi contribuisci alla crescita di ogni cuore che qua versa il suo amore,partendo da questo scrivi nei nostri cuori tutto ciò che hai dentro di te,noi sapremo accoglierlo o almeno cercheremo di farlo nel migliore dei modi.
E credimi gina,tu nn hai sprecato il tuo amore,possibile che nn vedi che bella forma gli hai dato? due splendidi figli che ti amano dei quali tu sei l'essenza della vita,se chi ti sta accanto nn ha saputo accoglierlo la colpa nn è tua e allora gina prendi per mano i due angeli che hai accanto prendi la luce dei loro occhi(che vivono per e in te)e illumina la strada per una nuova vita,sarà dura si difficile si,ma ogni nuovo inizio è difficile Gina ma avrai una nuova possibilità di avere una vita serena,e vedrai che la prossima pasqua nn avrai voglia di passarla chiusa in camera,ma andrai a passarla insieme a chi ami..
Adesso nn sei più sola Gina,molte anime ti stanno accanto,e allora prendile per mano e inizia il tuo cammino..
una carezza Micol..
06/04/2007 15:37
 
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Ciao cara Gina, benvenuta nel nostro Forum. Ho letto la tua storia ed identifico la tua vita a quella di molte altre donne che, anche se non sono vittime di violenza fisica, restano prigioniere di un rapporto fatto di mortificazioni, comandi, costrizioni, lunghi silenzi... quello che insomma accade a te!
La sola cosa che mi sento di dirti è che si può uscire da un rapporto che ti rende infelice, ci vuole forza di volontà e coraggio.
Capisco che tanti anni passati con uomo lasciano il segno, ma se ciò ti rende infelice!!!
Non essere pentita del tuo passato, perchè vorrebbe dire rifiutare i figli nati da questo matrimonio, ma ciò non significa che non puoi riscattarti ora.
La vita va vissuta con gioia, bisogna essere felice di ogni nostro singolo giorno e non è giusto che addirittura in momenti come la Santa Pasqua una persona arrivi a dire:"preferirei dormire tutto il giorno"
Gina noi siamo qui per aiutarti a trovare la forza che ti serve per uscire da questa situazione.
Ti chiedo però di scrivere, con costanza e pazienza, tutto dall'inizio e gradualmente altrimenti si capisce poco.
Parti dal giorno in cui lo hai conosciuto e mi raccomando i particolari, le sfumature, sono molto importanti per dare consapevolezza a te e comprensione maggiore a noi.
Attendo di rileggerti, un abbraccio.....
16/04/2007 08:04
 
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sono qui
sto facendo quello che mi hai consigliato.
non è facile.....sto cercando di raccontare il mio vissuto scavando, ricordando, rivivendo non so se ci riesco. E' difficile. continuo a scrivere su un foglio e poi a cancellare poi a riscrivere.....
non so se per tutti è così.
E' più facile parlare che scrivere. Abbiate pazienza sono un "pò" complicata. Grazie per la comprensione.
gina
16/04/2007 10:57
 
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Cara Gina già il "sto cercando" è un primo passo importante!
All'inizio è tutto drammaticamente difficile, parlare con se stessi, iniziare a scontrarsi con un vissuto fatto di prevaricazioni e scontri caratteriali.

Ma adesso ti devi porre l'obiettivo di risanare il tuo cuore, la tua esistenza... un campo che non è coltivato non porta frutti... ecco cos'è la tua vita, ed ecco perchè tutti insieme dobbiamo iniziare ad estirpare l'erbaccia da questa terra e far spuntare su di essa un sole nuovo.

Scusa la simbologia, ma credo che sia abbastanza comprensibile.

Siamo qui con te!

Un abbraccio
Gae

[Modificato da Geneshys 16/04/2007 10.57]

17/04/2007 20:33
 
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Cara Gina, hai tutto il tempo che vuoi per ricostruire il tuo passato, nessuno intende metterti fretta.....
Noi siamo qui ad attendere i tuoi tempi [SM=g27985]...
Il fatto che tu ci stia provando già vuole dire tanto: capisco perfettamente quanto possa essere difficile fare i conti con se stessi, con il proprio passato. Scrivere è come guardarsi in uno specchio e vedere la propria immagine riflessa, assistendo da spettatore ad una vita che non desideravamo ma che abbiamo sempre cercato di ignorare per non soffrire ancora di più, facendo finta che andava "tutto sommato" bene.

A presto Gina, aspetterò di leggerti, un abbraccio.......
18/04/2007 00:23
 
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Cara Gina,
felice di conoscerti,come vedi non sei sola.

Un abbraccio.

Ale.



19/04/2007 22:57
 
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la mia storia
Ho cercato di razionalizzare e descrivere la mia esperienza.
Ci conoscemmo tramite amici ben 25 anni fa mi colpì il suo carattere esuberante da gran simpaticone fu una sorta di colpo di fulmine dopo 10 gg. ci fidanzammo, venne a casa mia a conoscere i miei; tutto nel giro di 10 gg.. era il mio primo ragazzo, avevo 19 anni. Non sono mai stata molto intraprendente, ero e sono molto timida (certo adesso in modo molto diverso) perciò avere questa persona accanto a me piena di brio mi infondeva coraggio e fiducia. Con il passare dei mesi c’era qualcosa che non mi andava bene, si l’allegria la spiritosaggine (non so che terminologia adottare) erano contagiosi ma non ero sicura che fossero sufficienti, non ne ero sicura. Lui era un buono, una persona tosta, intraprendente, ma io non ne ero sicura: c’era qualcosa che non andava. Non riuscivo a spiegarmelo, a spiegarlo a lui se non attraverso il poco sesso che facevamo. Lui di rimando mi insultava, mi faceva sentire una “nullità” una “frigida” io pensavo di esserlo ma non ci ho mai creduto veramente. Oggi mi domando: ma chi me lo ha fatto fare di andare avanti!!!! E’ vero ma ero debole pensavo che in fondo lui non era cattivo e che potevo e dovevo cambiare io non lui. E così che arrivammo a sposarci. Tre mesi prima delle nozze lui venne a casa mia e in presenza dei miei chiese di rinunciare al matrimonio io lo pregai tra le lacrime di desistere da questa decisione: "vedrai”, dicevo “andrà tutto molto bene …. ci vogliamo bene ….. non farlo … ti prego…” e via così.
Così ci sposammo.
Dopo i primi 4-5 anni il nostro rapporto cominciò a logorarsi.
Andammo ad abitare in un appartamento dove al piano di sotto vivevano la madre e la sorella più piccola. Essendo la madre rimasta vedova si sono appoggiate sempre su di lui e lui ha sempre sentito che doveva ricoprire un ruolo che non c’era più: quello di suo padre. Questo a me non dava alcun fastidio anzi l’ho sempre incoraggiato e appoggiato.
Quando ci sono queste situazioni è difficile crearsi uno spazio proprio, una propria identità all’interno di questa famiglia “allargata”. La verità è che questa famiglia “allargata” io non la volevo, ne stavo creando una mia, e per la prima volta nella mia vita avevo uno scopo importante, non ero più una nullità soprattutto quando arrivarono le mie due adorate figlie.
Lui non capiva perché la sera dopo il lavoro volessi rimanere a casa mia con le bimbe e non passare la serata (ogni tanto) con i suoi, io non capivo perchè ogni cosa che facevo era dovuto mentre ogni cosa che facevano i suoi era apprezzato, spesso era un confronto tra il mio modo di vedere/gestire le cose e il loro (non era sia ben chiaro una cosa continua ma costante).
E da qui c’erano discussioni, litigate, ripicche, dispetti……
Venivo sempre più deprezzata e disprezzata: oramai ero la pecora nera.
Non riuscivo oramai a “soddisfarlo” sessualmente ed era un continuo farmelo pesare con insulti e cattiverie anche davanti ad amici.
Se dovessi raccontare le cattiverie che mi sono state dette da quest’uomo non basterebbe un giorno intero, d’altronde sono passati tanti anni. Ne ricordo una per tutte che ancora oggi mi fa male al cuore: ero incinta della mia primogenita e durante un’ennesima discussione ebbe il coraggio di dirmi che quella che portavo in grembo non era sicuro che fosse sua figlia!!! Io mi sono sentita morire!!!
E’ vero non mi ha mai messo le mani addosso, ma è un uomo che le mani le ha messe sulla mia anima e sul mio cuore; mi sta facendo morire dentro.
“Colpisce più la parola che la spada” per me è proprio così.
Mi rendo conto che con il passare degli anni mi sono sempre di più rafforzata, cioè anche nei peggiori momenti mi convincevo che in fondo non era colpa mia (o per lo meno non tutta) e riuscivo a trovare una forza che non avrei mai creduto di avere.
Ma è solo una corazza, molto spessa, ma soltanto una corazza.
Per assurdo se vengo insultata io reagisco, rispondo, mi arrabbio ma se una persona viene da me soltanto per abbracciarmi mi metto a piangere.
Forse perché sono stata e sono troppo sola.
Certo ci sono le mie figlie che sono per me “speciali” ma non so come affrontare la situazione con loro. In fondo mi vergogno; le ho fatte assistere soprattutto negli ultimi anni in maniera forte alle peggiori litigate che sono avvenute tra me e quest’uomo. Ho paura che mi rispondano che io sono quella che “sbaglia”.Allora si va avanti in silenzio, quasi facendo finta di niente.
Non so se sono riuscita a far capire la mia situazione, non è facile io so perfettamente che se ne può uscire andandosene, ma non ci riesco, non ce la faccio. Ho paura. Non sono pronta.
Mi sto aggrappando a voi non so ancora per quale motivo ma sento che è giusto farlo.
Ciao
Gina.
20/04/2007 12:23
 
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Cara Gina credimi mi piange il cuore quando leggo questa tristissima storia.
Qui potrai trovare braccia calde ad accogliere tutto il tuo dolore, le tue angosce e dubbi.
Tu cara amica non sei una nullità, non sentirti in colpa per la situazione che vivi. Molte denunciano situazioni analoghe alle tue, mariti che davanti agli amici calpestano la dignità della donna che dicono di amare, che la criticano per l'inedeguatezza sessuale, senza rendersi conto che l'unico problema l'hanno loro che non hanno mai coltivato nel cuore il significato più profondo dell'amore e della sfera sessuale! Pertanto amica mia, il problema è suo perchè sicuramente ha problemi nel creare quell'intesa che dovrebbe normalmente esserci!

Quanti anni hanno i tuoi figli? Parere mio è che dovresti gradualmente aprirti a loro, cercare rifugio in quelle creature che tu hai messo al mondo e che ancora sentono il battito del tuo cuore. Non aver paura, sicuramente loro vedono più di quanto tu possa credere e magari aspettano un tuo cenno... Apri la tua esperienza di vita a loro, rendili partecipi di quello che drammaticamente sta avvenendo tra le mura domestiche, ti aiuteranno ne sono certo!

La cosa più giusta da fare, ma capisco bene che ancora tu non ti senta pronta, è andare via... questa è una possibilità che non devi assolutamente scartare ed è l'unica, a mio avviso, di fronte ad un uomo che tranquillamente ha calpestato la tua dignità di donna e di madre!

Un caloroso abbraccio
Gae

[Modificato da Geneshys 20/04/2007 12.26]

20/04/2007 15:01
 
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Un abbraccio anche da parte mia.

Con affetto. [SM=g27985]
Ale.
26/04/2007 08:16
 
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caro gae

scusa se ti risopondo solo adesso; ho avuto un problema al computer.
Si ho due figlie grandi una ha 19 anni l'altra 16.
Non ho mai voluto affrontare con loro l'argomento, come dicevo, per una sorta di pudore, di vergogna nei loro confronti: in fondo non ne esco molto bene ai loro occhi credimi. Io ho sempre creduto che l'educazione ai figli va insegnata non solo con le parole ma anche con il proprio modo di fare, io credo fortemente che ciò che facciamo, come lo facciamo, l'impegno che mettiamo nel farlo ecc.. sia di esempio per i propri figli. Se ci sono dei problemi bisogna parlarne!! Pensando ciò ho sempre affrontato la vita in questa maniera. Mio marito no!!! Secondo lui ai figli gli va dato se riceve; vai bene a scuola? allora ti porto a gardaland. Non vai bene a scuola? Allora non esci per 1 mese, non giochi alla play station, non... non... non... . Insomma il classico padre padrone. E più i castighi sono ben visibili agli "altri" più ne è contento. Io non ne sono mai stata d'accordo. Penso, anzi ne sono sicura che alla lunga questo atteggiamento non paga, ... senz'altro non serve a niente (ne abbiamo avuto la prova quando la più grande è stata bocciata!!!).
Mille e mille esempi di vita quotidiana ne sono la prova.
Questo mio non essere d'accordo sia ben inteso non è mai stato perentorio: ogni tanto la mano dura ci vuole: ma valutato il momento, il motivo ... insomma come tutte le cose ci vuote TESTA!!! Comunque questo mio atteggiamento lo ha sempre fatto innervosire: arrivava persino a castigare una delle ragazze, a litigare con me (naturalmente davanti a loro) perchè secondo lui "io le dò tutte vinte", e a stracoccolare l'altra ragazza. Ma vi sembra possibile!!! E' un'atteggiamento di una persona intelligente? Forse esagero ma per me NOOOO!!!
Ogni tanto (soprattutto anni fa) per non creare problemi, per la quiete familiare, lo appoggiavo cercando di aggiustare piano piano il tiro. Ma adesso non ci riesco. Ogni volta che sputa la sentenza mi viene un moto di rabbia che non ti dico.
Ecco perchè, e mi riaggancio a quello che dicevo prima, provo vergogna, Mi sembra di non essere ai loro occhi una persona seria, pulita, che prima dice una cosa e poi ne fa un'altra non so.... . Consigliatemi voi.
E grazie ancora tanto per il tempo che mi dedicate.

[Modificato da gina1062 26/04/2007 15.23]

28/04/2007 10:09
 
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Non ho mai voluto affrontare con loro l'argomento, come dicevo, per una sorta di pudore, di vergogna nei loro confronti: in fondo non ne esco molto bene ai loro occhi credimi.

Non sottovalutare l'intelligenza, il cuore e la sensibilità dei tuoi figli! Da quello che leggo il tuo essere madre non ha nulla da essere criticato, l'equilibrio nell'insegnamento che si da ai figli è importantissimo per la loro crescita, si è madri e padri principalmente poi anche amici, ma poi!
Gioia mia devi iniziare a prendere consapevolezza che non hai colpa, che l'unico errore è quello di alimentare qualcosa che pian piano non farà che peggiorare per poi ritrovarti a colpevolizzarti ancora di più e risolvere problemi ancora più grandi!
Sei giovane, intelligente riprendi in mano la tua esistenza, i tuoi figli sono grandi confidati con loro, aiutatevi a vicenda, la famiglia non è un hotel dove si entra per dormire e mangiare ed uscire quando si vuole, la famiglia deve essere un cuore pulsante, un insieme di anime che si supportano e si aiutano a vicenda nei momenti difficili, ecco perchè non possono mancare queste considerazioni in quello che ti dico.
Amica quasi tutti pensate che sia difficile far comprendere a chi non fa parte della famiglia la situazione che vivete, ma ti assicuro che dietro l'angolo amici attendono di porgere la loro mano, di sostenervi e incoraggiarvi, come facciamo noi qui...
Ma la forza per ogni decisione ricercala nel dialogo con i tuoi figli, che sono anche i tuopi angeli!

Un abbraccio
gae


29/04/2007 21:37
 
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volevo raccontarvi un fatto accaduto oggi.
Essendo il compleanno di mio padre oggi, invitata dai miei genitori, ho passato la giornata da loro ("lui" non c'era: aveva preso un altro impegno).
Bè non so come ma ad un certo punto della giornata ho aperto il mio cuore e ho raccontato che cosa mi sta succedendo, come mi sta trattando, come lo sto trattando io insomma ogni cosa (o quasi).
Ho scoperto, anzi ri-scoperto di quanto siano eccezionali i miei genitori.
Premetto che non passo molto tempo con loro, pur abitando in un paese vicino al mio, i mille impegni quotidiani non ne permettono un contatto assiduo se non quello telefonico di pochi minuti.
Comunque hanno compreso il dramma che sto vivendo, lo hanno condiviso e mi hanno dato chiaramente il loro appoggio: mi sento rafforzata e piena di speranza. Certo mi fa star male il fatto che a loro ho lasciato un "macigno" in quella casa, so di aver fallito di non essere stata brava, questo loro non lo pensano assolutamente e anzi mi hanno detto di non esitare a rivolgermi a loro per qualsiasi cosa di cui io abbia bisogno.
Mi sento un pò più sollevata e incoraggiata.
Ora penso di essere più motivata e incoraggiata ad affrontare l'argomento con le mie figlie.
Lo farò.... lo devo fare, per loro e per me.
Caro Gae grazie a te per le tue parole e grazie anche a tutti coloro che vorranno continuare a scrivermi.
un abbraccio.
01/05/2007 19:57
 
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"Ho scoperto, anzi ri-scoperto di quanto siano eccezionali i miei genitori. "

Sono contento per te!...avere la comprensione dei genitori è sempre importante.
17/05/2007 11:13
 
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Cara amica non sai quanto io sia felice per quello che ci hai raccontato! Diciamo sempre a tutti di non chiudersi, di chiedere aiuto ai propri genitori, figli, amici fidati...

Hai fatto benissimo a rivolgerti ai tuoi genitori, a raccontare il tuo dramma... Vedrai che davvero ti potranno aiutare tanto, ti rafforzeranno e ti daranno quell'amore necessario per andare avanti in questa battaglia.

Adesso come vanno le cose?

Non dimenticare che ci siamo anche noi con te!!

Un abbraccio
Gae

04/06/2007 20:20
 
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Cara Gina ho riletto, dopo un pò di tempo,la tua storia. Sono contenta che tu sia riuscita ad esternare il tuo stato d'animo ai tuoi genitori. Magari non pensavi di poterlo fare eppure....adesso provaci pure con le tue figlie. Cara amica non permettere a quest uomo di continuare a logorare la tua vita. Riprenditela in mano, armati di coraggio e pensa sempre che tu non hai nessuna colpa se non quella di averlo amato forse troppo. Non ti merita e, probabilmente, non ti ha mai meritato. Vedi che non sei sola? i tuoi genitori ti hanno aperto le loro braccia,faranno altrettante le tue figlie e poi non dimenticare che ci siamo qnche noi. Un abbraccio........
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